LA FUGA DALLE ROVINE

Afghanistan, anti-cura per procura

"Fuggendo dalle rovine", cartoon della commentatrice satirica Liu Rui per Global Times, 15 agosto 2021

Xinhua - People's Daily - Global Times - Hu Xijin - CGTN - Tian Wei - Jeffrey Sachs - The Intercept - Liu Rui - Lu Xue - Wang Guan - Rete-Ambientalista.it - Liu Xin - Zhong Cheng | NUOVI AGGIORNAMENTI AL FONDO - ULTIMO AGGIORNAMENTO: 26 SETT. 2021

Un filo di punti salienti di cronaca e riflessione
fuori dal controllo dei media mainstream del West
sugli eventi, gli sfondi, le prospettive in Afghanistan
con particolare attenzione alla sensibilità e alla comunicazione
della Repubblica Popolare Cinese.

La voce Nato di Giovanna Botteri
è sempre afona nel rapportare
la politica internazionale della Cina.
Prevedibile che il giornalismo “libero”
voglia  t a c i t a r e  la sensibilità cinese
sulla patata bollente scaricatale addosso
con un affrettato ritiro dall’Afghanistan
– che a noi sembra voler aprire una nuova
guerra per procura nelle viscere dall’Asia –
dopo due anni di campagna mistificatoria
sull’inverosimile genocidio in Xinjiang.
L’Afghanistan fu la prima vittima del terrorismo organizzato
negli anni ’70; per primo vide arrivare dollari e armi
per l’estremismo 
islamico in funzione antisovietica.
Traduciamo quanto possiamo, il resto è in inglese.

NUOVI AGGIORNAMENTI AL FONDO,
ULTIMO AGGIORNAMENTO: 26 SETTEMBRE 2021

 

Il Ministro Esteri cinese colloquia

con il Segretario di Stato americano

su Afghanistan, legami bilaterali

(Xinhua) 13:57, 17 agosto 2021

Il Consigliere di Stato cinese e Ministro degli Esteri Wang Yi ha scambiato lunedì al telefono punti di vista con il Segretario di Stato americano Antony Blinken sulla situazione in Afghanistan e sui legami bilaterali.

Durante il colloquio telefonico, Blinken ha espresso apprezzamento per la partecipazione della Cina all’incontro di Doha sulla questione afghana, rilevando che l’attuale situazione in Afghanistan sta entrando in una fase cruciale.

I Talebani dovrebbero annunciare una rottura netta con l’estremismo, optare per un ordinato trasferimento del potere e istituire un governo inclusivo, ha affermato il massimo diplomatico statunitense, esprimendo la speranza che anche la Cina svolga un ruolo importante a tal fine.

Gli Stati Uniti riconoscono che il futuro dell’Afghanistan dovrebbe essere deciso dal popolo afghano, ha affermato Blinken, invitando i Talebani a garantire la sicurezza di tutti coloro che desiderano lasciare il paese.

Da parte sua, Wang ha esposto la posizione della Cina sulla situazione in Afghanistan, affermando che i fatti hanno dimostrato ancora una volta che copiare meccanicamente un modello straniero importato non può essere facilmente adattato all’uso in un paese con storia, cultura e condizioni nazionali completamente diverse, e in definitiva, è improbabile che riesca a stabilizzarsi.

Senza il sostegno del popolo, un governo non può reggere, e l’uso della forza e dei mezzi militari per risolvere i problemi causerà solo più problemi, ha detto Wang, aggiungendo che le lezioni al riguardo meritano una seria riflessione.

Wang ha affermato che la Cina è pronta a comunicare con gli Stati Uniti per spingere verso un atterraggio morbido della questione afghana, in modo da prevenire una nuova guerra civile o un disastro umanitario in Afghanistan, affinché il paese non ricada in un focolaio e rifugio di terrorismo.

La Cina incoraggia l’Afghanistan a stabilire un quadro politico aperto e inclusivo in conformità con le proprie situazioni nazionali, ha aggiunto Wang.

Gli Stati Uniti dovrebbero svolgere un ruolo costruttivo nell’aiutare l’Afghanistan a mantenere la stabilità, prevenire le turbolenze e realizzare la pace e la ricostruzione, ha affermato Wang.

Il ritiro precipitoso delle truppe statunitensi ha avuto un grave impatto negativo sulla situazione in Afghanistan e non sarà un atteggiamento responsabile se gli Stati Uniti creano nuovi problemi nella loro prossima mossa, ha affermato Wang.

La precedente amministrazione degli Stati Uniti ha annunciato la revoca della designazione del Movimento Islamico del Turkestan Orientale come organizzazione terroristica e ha applicato due pesi e due misure alla questione dell’antiterrorismo, cosa che è pericolosa e sbagliata, ha affermato Wang, invitando gli Stati Uniti a ricominciare da capo per rimuovere ostacoli alla cooperazione Cina-USA sull’Afghanistan e alla cooperazione internazionale contro il terrorismo.

Wang ha affermato che sia la Cina che gli Stati Uniti sono membri permanenti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e partecipanti importanti nel sistema internazionale contemporaneo.

Di fronte a varie sfide globali e questioni urgenti di punti caldi regionali, i due paesi dovrebbero prendersi carico di coordinamento e cooperazione, che è ciò che la comunità internazionale si augura, ha aggiunto Wang.

Eppure la parte statunitense non può, da un lato, deliberatamente contenere e tacitare la Cina e minare i legittimi diritti e interessi della Cina, e dall’altro, aspettarsi sostegno e cooperazione dalla Cina, perché tale logica non è mai esistita negli scambi internazionali, ha detto Wang.

È un fatto oggettivo che Cina e Stati Uniti differiscono per ideologia, sistema sociale, storia e cultura, e nessuna delle due parti può cambiare l’altra, ha affermato Wang.

È consigliabile che i due maggiori paesi lavorino insieme sulla base del rispetto reciproco per trovare un modo di coesistere pacificamente su questo pianeta, ha affermato, aggiungendo che la storia dimostrerà sicuramente che qualunque cosa la parte statunitense intenda fare, le relazioni Cina-USA alla fine dovrebbero cercare solo un tale futuro e seguire solo un tale percorso, ha detto Wang.

La parte statunitense dovrebbe perseguire una politica razionale e pragmatica nei confronti della Cina, rispettare gli interessi chiave e le principali preoccupazioni della Cina, rafforzare il dialogo e gestire le differenze in conformità con lo spirito dei colloqui telefonici tra i capi di stato dei due paesi, e spingere le relazioni Cina-USA a tornare presto sulla strada giusta, ha aggiunto Wang.

Da parte sua, Blinken ha affermato che è molto importante per gli Stati Uniti e la Cina mantenere la comunicazione sulle principali questioni internazionali e regionali.

Blinken ha detto di essere d’accordo che sia obiettivo comune per Stati Uniti e Cina realizzare una coesistenza pacifica, esprimendo speranza che entrambe le parti cercheranno e svilupperanno cooperazione.

Naturalmente ci sono anche ovvie differenze tra le due parti, ha detto Blinken, aggiungendo che quelle potranno essere gradualmente risolte in modo costruttivo nei giorni a venire.

Gli Stati Uniti, ha detto Blinken, ribadiscono la loro opposizione a tutte le forme di terrorismo e il loro impegno a non cercare di fomentare disordini nelle aree di confine occidentali della Cina.

L’evoluzione della situazione in Afghanistan dimostra ancora una volta l’importanza della cooperazione USA-Cina sulla sicurezza regionale in modo costruttivo e pragmatico, ha affermato.

(web editor: Xia Peiyao, Hongyu)

Traduzione dall’inglese a cura di Trancemedia.eu

Testo originale dal sito del People’s Daily del 17 agosto 2021 (apre in nuova scheda)

 

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Hu Xijin, caporedattore del Global Times,
pubblica i suoi editoriali in video,
in lingua inglese, nella home page del giornale.

Ecco la traduzione dell’editoriale del 16 agosto 2021:

Il video si apre in nuova scheda dal sito di Global Times

LA SFIDUCIA DEGLI AFGHANI VERSO GLI USA
È IL RIFLESSO DEL FATTO CHE IL MONDO INTERO
HA PERSO LA FIDUCIA NEGLI STATI UNITI

 

Un mese fa nessuno credeva che un simile rapido e radicale cambio di regime sarebbe accaduto in Afghanistan.

Non c’è dubbio che questa è stata la più rapida caduta del legittimo governo di un paese in molti anni.

Gli USA sono gli iniziatori di questo sismico cambiamento.

Nel 1989, l’armata sovietica si ritirò dall’Afghanistan che aveva invaso. Tuttavia, dopo che i sovietici partirono, il governo di Kabul restò al potere per più di tre anni.

I militari dell’Ovest hanno occupato l’Afghanistan per 20 anni, una durata doppia di quella sovietica, ma il governo afghano e l’esercito che essi aiutarono a istituire sono collassati prima ancora che le truppe americane fossero completamente ritirate.

Questa è senza dubbio una vergogna per gli USA e il West. Dimostra l’incompetenza del regime US e del sostegno militare nei territori occupati.

Dimostra anche l’irresponsabilità degli US quando abbandonano i propri alleati.

Gli Afghani non hanno fiducia negli US e nei regimi sostenuti dagli US. Io credo che la loro sfiducia rifletta il fatto che il mondo intero ha perso fiducia negli US.

Gli USA hanno abbandonato i loro alleati Curdi in Siria settentrionale nel 2019 e prima, nel 1975, abbandonarono gli alleati Sud-Vietnamiti.

E abbandoneranno altri alleati in futuro, forse Taiwan.

 

Perché non l’Italia? Perché non sciogliere ogni alleanza? [nota di Trancemedia.eu]

 

 


 

WORLD INSIGHT, rubrica condotta dalla giornalista Tian Wei di CGTN (tv pubblica internazionale della Cina)

Il 19 agosto 2021 ha trasmesso questa conversazione (video qui sopra) con Jeffrey Sachs, Prof. & Director, Center for Sustainable Development Columbia University (New York); ne condensiamo il contenuto.

L’intervistato riassume dal 1979 le operazioni “coperte” degli Stati Uniti in supporto ai jihadisti radicali dell’Afghanistan in funzione anti-sovietica, che provocarono l’intervento Urss e i successivi 40 anni di guerra e violenza. La massiccia invasione americana del 2001 portò una spesa militare di un trilione di dollari e – come si vede ora – a nulla di buono, solo la fine di un disastro politico lunghissimo la cui vittima è il popolo afghano.

Come potevano gli afghani sostenere un governo fantoccio che aveva soltanto collaborato militarmente con gli Stati Uniti? Così i talebani sono stati capaci di attendere e poi tornare, dopo un trilione di dollari bruciati in armamenti. Se guardo dal punto di vista americano, quanto è stata stupida quella politica, non solo per 20 ma per 40 anni!

Dopo Vietnam, Laos, Cambogia, Iraq, Siria, l’Afghanistan conferma un vecchio proverbio “quando hai un martello, tutto sembra un chiodo”: gli Stati Uniti usano il militare come politica estera. Ma questo non ha funzionato nemmeno una volta.

L’Afghanistan è un paese povero, ha bisogno di infrastrutture; soffre di mortalità infantile, analfabetismo – problemi che un esercito non può risolvere né stabilizzare. Ma se chiedi alla leadership americana, ti risponderà “non sprechiamo i nostri soldi per costruire scuole e ospedali in Afghanistan!”

Eppure hanno speso un trilione nel militare, che era destinato al fallimento. Gli USA hanno bisogno di “Una nuova politica estera” (libro del 2019 dello stsso J. Sachs, con sottotitolo “Oltre l’eccezionalismo americano”). Anche la Cina ha speso soldi in Afghanistan, ma per costruire una ferrovia.

L’America non conosce la storia né la geografia del resto del mondo, e molti hanno un profondo disprezzo delle altre culture, ma se spendi un trilione di dollari è meglio sapere dove e perché lo spendi. Nessuno in America conosce i nomi di tre città afghane; ma dopo 42 anni dal 1979, se hai una politica estera basata sulla supremazia e non sulla cooperazione e sul problem-solving, diventi un paese diviso, incapace di risolvere anche i problemi interni. Il Vietnam ci aveva già insegnato queste lezioni, ma non erano state imparate.

Dobbiamo ricostruire la società americana. Dobbiamo spendere quattro trilioni in infrastrutture, ci servono relazioni internazionali cooperative in vista della de-carbonizzazione.


Hua Chunying, portavoce del Ministero degli Esteri cinese (CGTN, 20 agosto 2021)

“Non è difficile capire che ci sono concezioni negli US per cui invece di cercare le cause dall’interno, per arrivare alla radice dei problemi, gli US abitualmente colgono ogni opportunità per attribuire la colpa ad altri quando incontrano problemi.

Quanto alla questione se la politica US in Afghanistan è un fallimento e se gli alleati degli USA la credano ancora affidabile e credibile, le persone hanno un loro equilibrato giudizio.”

 


Per concludere questa rapida carrellata di notizie e interpretazioni “cinesi” che Giovanna Botteri e Rai hanno trascurato di trasmettere al pubblico  italiano, un breve video dal canale youtube americano The Intercept (giornalismo investigativo nonprofit indipendente e oppositivo, come si definiscono), pubblicato il 20 agosto 2021 (video qui sotto).

Contiene qualche nome di politicanti, generali ed “esperti” americani vantaggiosamente transitati nelle porte girevoli delle commesse militari per la ventennale missione afghana, la quale non è certo stata no-profit — per oligarchi democratici e repubblicani. Un altro servizio che la Rai si guardò bene dal commissionare e Botteri evitò di fare, quando in USA con il fido collega Federico Rampini – gli Stoltenbergs.


 

GLOBAL TIMES online pubblica, domenica 22 agosto 2021, un commento dell’osservatore Lu Xue:

L’Occidente dà priorità alle manovre geopolitiche,
non alla ricostruzione in Afghanistan

Venerdì Voice of America ha pubblicato un articolo intitolato “Chi sarà il primo paese a riconoscere i talebani?”

La rapida conquista dell’Afghanistan da parte dei talebani ha già pesantemente umiliato gli Stati Uniti in termini politici. In questo momento, gli Stati Uniti sono riluttanti a vedere qualsiasi paese riconoscere immediatamente i talebani, il che rappresenterà un’altra battuta d’arresto per la diplomazia di Washington. In questo contesto, gli Stati Uniti, così come i loro alleati occidentali, sono particolarmente preoccupati per chi sarà il primo a riconoscere i talebani.

Gli Stati Uniti e l’Occidente sono anche ansiosi che i paesi che per primi riconoscono i talebani colmino il cosiddetto vuoto di potere creato dal ritiro affrettato delle loro truppe, producendo un impatto sui loro interessi nella regione. Diffidano dei piani di Cina e Russia, i loro due principali rivali. Gli Stati Uniti e l’Occidente sono preoccupati che la potenziale influenza crescente di Cina e Russia rappresenterà una grande sfida geopolitica.

Il capo degli affari esteri dell’UE Josep Borrell ha dichiarato giovedì che “Quello che non possiamo fare è lasciare che cinesi e russi prendano il controllo della situazione [in Afghanistan]”, secondo AP News.

“Gli Stati Uniti e l’Occidente hanno sempre misurato il mais degli altri con il proprio cesto, soprattutto quando si tratta delle mosse potenziali di Cina e Russia in Afghanistan”, Xin Qiang, vicedirettore del Centro di studi americani presso l’università Fudan di Shanghai, ha detto domenica al Global Times. Ha continuato: “Gli Stati Uniti e l’Occidente sono egoisti. Non si sono sinceramente e veramente impegnati per il benessere del popolo afghano o per la pace e la stabilità in Afghanistan. Se lo avessero fatto, sarebbero stati sostenuti e rispettati dal popolo afghano. Perché abbiamo visto la loro disfatta in Afghanistan?”

Gli Stati Uniti e i loro alleati europei hanno ambizioni politiche in Afghanistan. Il loro coinvolgimento nel paese doveva far penetrare la loro influenza in Asia centrale e consentire loro di ridisegnare la mappa politica ed economica del mondo. Attualmente, giudicano la mossa della Cina secondo i propri schemi, considerando infondatamente l’impegno della Cina con l’Afghanistan mosso da intenti egoistici. Questi sono vecchi trucchi degli Stati Uniti e dell’Occidente.

Il fatto è che ogni paese si comporta in modo diverso dall’altro. Xin ha affermato che la Cina, in quanto potenza responsabile, ha priorità diverse in Afghanistan rispetto a quelle degli Stati Uniti e dell’Occidente. Pechino fornirà assistenza nei limiti delle proprie capacità per prevenire crisi umanitarie e garantire che l’Afghanistan abbia un governo stabile e responsabile, piuttosto che calcoli geopolitici.

Rispetto ai paesi estranei alla regione, come gli Stati Uniti e alcuni paesi europei, la Cina è più orientata a vedere un Afghanistan prospero e stabile. Questo sarà positivo per tutti i paesi regionali.

In risposta a Borrell, Leonid Slutsky, presidente della commissione per gli affari internazionali della Duma di Stato russa, ha dichiarato giovedì che “Tutto ciò di cui la comunità mondiale dovrebbe preoccuparsi in questo momento è la sicurezza generale, la stabilizzazione in Afghanistan e la prevenzione di una nuova catastrofe umanitaria, che sta già cominciando a dispiegarsi davanti ai nostri occhi. E non è certo il momento, ora, di impegnarsi a ridisegnare la mappa politica del mondo”, secondo il sito ufficiale di Slutsky.

Quanto ha detto Slutsky è esattamente ciò che la comunità internazionale deve fare di fronte alla transizione di potere in Afghanistan. Negli ultimi due decenni, gli Stati Uniti, sotto la bandiera dell’antiterrorismo, hanno portato danni inestimabili all’Afghanistan. Si spera che gli Stati Uniti e l’Occidente possano riflettere seriamente su questo e smettere di infliggere altre sofferenze al popolo afghano.


da RETE-AMBIENTALISTA.IT (i link aprono in nuova scheda)

Quello che gli anti pacifisti non vogliono sapere e non vogliono far sapere.

Quali progressi erano stati fatti sul piano civile dal 2002 al 2010 in Afghanistan mentre D’Alema diceva che stavamo salvando gli afghani e che i pacifisti avrebbero dovuto essere “orgogliosi” della missione militare? Nessuno.  “L’aspettativa di vita [in Afghanistan] è scesa da 46,6 a 44,6 anni. L’alfabetizzazione è diminuita dal 36 al 28%“. Questo diceva la CIA nei suoi archivi consultabili pubblicamente. La mortalità infantile è aumentata del 4,6% tra il 2002 e il 2010. Tra il 2002 e il 2009 la popolazione sotto la soglia di povertà è cresciuta dal 23 al 36%“.  Ma i governi USA/NATO dicevano l’opposto. La CIA diceva la verità e i governi le menzogne. Paradossale. Dato che i politici venivano smentiti dalle statistiche della CIA, i governi hanno manipolato i dati. E hanno costruito bugie con statistiche fasulle. Tutto documentato negli “Afghanistan Paper” che il Washington Post sta pubblicando in questi giorni a puntate. Duemila pagine di documenti top-secret che raccontano le bugie di guerra che adesso dobbiamo conoscere e far conoscere. Soldati mandati a morire per nulla, per una guerra drogata dalle menzogne sugli aiuti ai civili. La guerra è stata un colossale fallimento ma ancora maggiore è stato il fallimento civile che è stato mascherato manipolando i dati statistici afghani. Tutte le novità sulle menzogne in Afghanistan sono su https://www.peacelink.it La gente deve sapere come è stata ingannata in questi venti anni di guerra.

 E riflettere (clicca qui) che la catastrofica esperienza afghana si aggiunge a quelle che l’Italia ha  già vissuto per aver partecipato, violando la propria Costituzione, alle guerre Nato dai Balcani al Medioriente e al Nordafrica. Nessuna lezione ne viene però tratta dalle forze politiche che siedono in parlamento.  


Aggiornamenti 1 settembre 2021

Due talk-show di CGTN – China Global Television Network (qui sotto, in lingua inglese).
1. La rubrica WORLD INSIGHT condotta dalla giornalista Tian Wei comincia oggi una serie intitolata Taliban Takeover, finiti 20 anni di invasione. Raccoglie opinioni internazionali sulla politica del nuovo potere talebano nel primo giorno di pieno esercizio – e sulle prospettive di rapporto della Cina con il nuovo potere.
2. La rubrica DIALOGUE – IDEAS MATTER condotta dal giornalista Wang Guan accoglie punti di vista del direttore del Consiglio russo affari internazionali, Andrey Kortunov, sulla nuova realtà afghana inclusi progetti di gasdotti internazionali e sulle prospettive dell’economia russa come 5a economia mondiale entro il 2024, nonché il punto su Covid e sistema di relazioni internazionali.


Aggiornamento 3 settembre 2021

Liu Xin, conduttrice del programma giornalistico The Point di CGTN – China Global Television Network, dedica una edizione di Headline Buster al tema “I media stanno riservando sufficiente attenzione alle morti di civili afghani?”
Il programma dura circa 45 minuti ed è in lingua inglese. Qui sotto, dal canale youtube di CGTN.


Aggiornamenti 26 settembre 2021

9,5 miliardi di dollari, riserve di proprietà dell’Afghanistan, sono ancora congelati in USA, mentre i prezzi del cibo s’impennano nelle città del martoriato Paese. Chi fa “genocidio” di islamici? Una manifestazione a Kabul, il 24 settembre, coperta dai soli media cinesi.

 

Scarica pdf dell’articolo con traduzione automatica (chrome-google) in lingua italiana. Il link apre in nuova scheda.

Un articolo di Zhong Cheng sul Quotidiano del Popolo online del 26 settembre 2021, dal titolo La crisi umanitaria derivante dall’evasione di responsabilità, riassume i tratti dell’attuale crisi umanitaria in Afghanistan e, partendo dalle valutazioni di Filippo Grandi (Commissione ONU per i rifugiati), arriva a delineare la linea di condotta cinese fondata sulla consapevolezza che turbolenze e povertà sono alla radice della crisi umanitaria. Rendiamo disponibile una (in questo caso, accettabile) traduzione automatica in lingua italiana, scaricabile in pdf (apre in nuova scheda); invece il testo originale in inglese apre in nuova scheda dal sito People’s Daily Online.

 

 

 

 

 

Ultimo aggiornamento: 26 settembre 2021

 

 

 

17 Agosto 2021

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