DIPLOMAZIA SENZA CANNONIERE

Cosa indica il fallimento dell’idea di una “NATO asiatica” presso l’ASEAN: editoriale del Global Times

Perché portaerei Cavour incrocia in acque asiatiche?
Ce lo chiediamo ancora di più dopo questo articolo
di diplomazia senza bisogno di cannoniere e portaerei.

Global Times, 12 ottobre 2024

– Questa settimana si tengono il 44° e il 45° Summit ASEAN e gli incontri dei leader sulla cooperazione in Asia orientale, con leader o rappresentanti dei 10 paesi ASEAN, nonché Cina, Giappone, Corea del Sud, India, Australia, Nuova Zelanda, Russia e Stati Uniti, riuniti a Vientiane, la capitale del Laos. Durante il 27° Summit Cina-ASEAN di giovedì, i leader di Cina e paesi ASEAN hanno annunciato la sostanziale conclusione dei negoziati di aggiornamento della versione 3.0 dell’Area di libero scambio (FTA) Cina-ASEAN. Questo importante risultato simboleggia uno sforzo congiunto di Cina e ASEAN per guidare l’integrazione economica in Asia orientale, dimostrando il forte sostegno di entrambe le parti al multilateralismo e al libero scambio. Riafferma inoltre che la ricerca di stabilità, cooperazione e sviluppo rimane la tendenza incrollabile nella regione.

Paesi dell’ASEAN e loro popolazione in milioni; popolazione totale >650 milioni.

In particolare, prima del Summit ASEAN, funzionari di alto livello di paesi come Stati Uniti e Giappone hanno accennato all’idea di portare nell’incontro il confronto tra fazioni e conflitti geopolitici. Tuttavia, questa intenzione ha incontrato una chiara resistenza. In particolare, l’idea di una cosiddetta NATO asiatica, proposta dal nuovo Primo Ministro giapponese Shigeru Ishiba, ha incontrato una forte reazione nella regione. Il Ministro degli Esteri malese Mohamad Hasan ha dichiarato senza mezzi termini: “Non abbiamo bisogno della NATO nell’ASEAN”, mentre il più grande quotidiano in lingua inglese dell’Indonesia, il Jakarta Post, ha avvertito che una “NATO asiatica” mira a schierarsi contro la Cina, il che è “molto offensivo” per i 10 membri dell’ASEAN. Questa significativa resistenza ha costretto Ishiba ad abbandonare qualsiasi menzione di “NATO asiatica” durante la riunione.

Il fallimento dell’idea di “NATO asiatica” evidenzia diversi problemi. In primo luogo, dimostra che, a differenza della percezione compiaciuta della NATO e degli alleati degli Stati Uniti, la NATO è vista come un “precursore di disastro” da altre nazioni. Le azioni della NATO per migliorare la sua immagine attraverso l’agitazione dell’opinione pubblica e per espandere la sua influenza creando e sfruttando conflitti geopolitici hanno solo consolidato la sua immagine di creatore di conflitti e caos agli occhi di altri paesi. Il sentimento pubblico nei paesi ASEAN rivela un chiaro disprezzo per la NATO. Descrivere l’organizzazione come uno “zombie della Guerra Fredda” non è un’esagerazione; nella mente dei paesi della regione, avrebbe dovuto essere spazzata via nella pattumiera della storia molto tempo fa.

In secondo luogo, i paesi della regione non sono solo contrari all’introduzione del modello NATO nell’Asia-Pacifico, ma anche all’importazione della mentalità della Guerra Fredda e del confronto tra campi della NATO, nonché al posizionamento della Cina come nemico ipotetico nei conflitti geopolitici. I principi della NATO e quelli dei paesi asiatici sono nettamente diversi. La NATO è principalmente un’alleanza militare di paesi occidentali, mentre i paesi asiatici danno priorità all’indipendenza e all’autonomia. La missione della NATO è promuovere la cosiddetta deterrenza e difesa principalmente attraverso la potenza militare, mentre i paesi asiatici apprezzano la pace e sottolineano lo sviluppo. L’ossessione della NATO per l’intervento esterno spesso calpesta la sovranità e i diritti umani di altre nazioni, mentre molti paesi asiatici hanno dolorose storie di colonizzazione e invasione, rendendoli profondamente risentiti per l’interferenza esterna. Inoltre, le nazioni asiatiche abbracciano la “saggezza orientale”. Avendo imparato che l’oceano è vasto perché ammette tutti i fiumi, i paesi asiatici sono in grado di vedere chiaramente che la “diplomazia delle cannoniere” o la “logica del bullo” non portano da nessuna parte mentre l’apertura e l’inclusività sono la strada giusta.

La NATO mantiene la sua esistenza creando una minaccia esterna comune. Tuttavia, una tale minaccia non esiste in Asia e i tentativi di indirizzare il conflitto verso la Cina non avranno successo. La Cina ha mantenuto la sua posizione di principale partner commerciale dell’ASEAN per 15 anni consecutivi e l’ASEAN è stata il principale partner commerciale della Cina per quattro anni di fila. Come amico fidato e partner affidabile, la Cina sostiene fermamente la costruzione della comunità ASEAN, sostiene il ruolo centrale del blocco nella cooperazione regionale e sostiene che l’ASEAN svolga un ruolo maggiore negli affari internazionali. L’implementazione completa e di alta qualità del RCEP, insieme a progetti come la ferrovia Cina-Laos e la ferrovia ad alta velocità Giacarta-Bandung, serve come testimonianza della Belt and Road Initiative, mentre settori emergenti come l’economia digitale e l’economia verde stanno generando un forte slancio per la cooperazione. Un sondaggio pubblicato ad aprile dall’istituto ISEAS-Yusof Ishak di Singapore ha indicato che i paesi ASEAN vedono la Cina in modo più favorevole rispetto agli Stati Uniti. Nikkei Asia ha riconosciuto che anche nelle Filippine, gli osservatori ritengono l’idea di una “NATO asiatica” irrealistica.

Abbiamo notato che alcuni media occidentali hanno riflettuto sulle ragioni del fallimento dell’idea della “NATO asiatica”, e tali riflessioni non dovrebbero rimanere superficiali. Durante gli incontri dei leader sulla cooperazione in Asia orientale, Ishiba ha espresso la volontà di rafforzare gli scambi ad alto livello, intensificare il dialogo e la comunicazione a tutti i livelli e spingere per uno sviluppo costante e a lungo termine delle relazioni Giappone-Cina, il che è un atteggiamento encomiabile.

Ci auguriamo che gli incontri dei leader di quest’anno sulla cooperazione nell’Asia orientale servano da promemoria per tutti i paesi esterni: la regione accoglie partner per uno sviluppo pacifico, ma non quelli che creano problemi e conflitti.

 

Evidenze grafiche apposte da Trancemedia.eu

Testo originale in lingua inglese (apre in nuova scheda)

13 Ottobre 2024

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