OPINIONI E PUNTI DI VISTA SULLA GUERRA ASIMMETRICA DEI MEDIA

Far lavorare insieme i media russi e cinesi è una questione di sopravvivenza delle voci russe e cinesi sulla scena globale: la caporedattrice di RT

Margarita Simonyan, caporedattrice di RT (Photo RT)

Global Times - Pubblicato il 5 ottobre 2023

Nota dell’editore [Global Times]:
Mentre le voci provenienti dall’Occidente continuano a dominare l’opinione pubblica globale, è proprio giunto il momento che i paesi in via di sviluppo parlino con voce più forte sulla scena internazionale. In una recente intervista via email, Margarita Simonyan, caporedattrice di RT, ha condiviso con i giornalisti del Global Times (GT) Wang Wenwen e Xia Wenxin il modo in cui i media di paesi come Russia e Cina hanno sfidato il monopolio dell’Occidente sull’opinione pubblica globale offrendo voci alternative, nonché le sue esperienze personali e l’evoluzione di RT dall’inizio della guerra Russia-Ucraina.

GT: I media americani ti descrivono spesso come leale propagandista del Cremlino. Cosa pensi di un’etichetta del genere?

Simonyan: I media statunitensi e l’establishment socio-politico americano in generale sono stati a lungo “parziali” nei confronti di RT in generale e nei confronti della mia persona in particolare – il rapporto dell’intelligence nazionale USA del 2017 sull’influenza della sola Russia mi ha citato non meno di 27 volte, essenzialmente in metà del servizio dedicato al nostro telegiornale. Sono orgogliosa di portare la voce della Russia all’estero, in piccola o grande misura, e sono felice se questa voce risuona presso un vasto pubblico internazionale.

GT: Di recente è stato pubblicato il tuo nuovo libro Gorgo, una raccolta di racconti. In cosa consiste? Cosa vuoi trasmettere ai lettori?

Simonyan: Nel mio nuovo libro rendo omaggio alla grande tradizione della prosa psicologica russa evidenziando vividi schizzi di vita. Spero che i lettori vivano uno spaccato di vita in Russia che raramente appare sulle prime pagine dei giornali o sugli schermi televisivi, e forse trovino un collegamento universale con queste storie molto personali.

GT: Recentemente è fallito un tentativo di assassinio contro di te. Cosa pensi del fatto che un personaggio dei media possa essere il bersaglio in un conflitto?

Simonyan: Per la verità ce ne sono stati due; come giornalisti, conosciamo e accettiamo questi rischi, sia che stiamo lavorando dal fronte che dagli uffici dello studio. Questo è il nostro lavoro, il nostro dovere: dire al mondo la verità sui luoghi e sugli eventi più pericolosi. Alla fine siamo tutti mortali; per me, morire per aver detto la verità, per aver difeso la propria madrepatria, è un destino molto meno spaventoso di una morte lenta per malattia incurabile o di una vita di vergogna per qualcosa come il tradimento.

GT: I media russi e occidentali hanno prospettive e narrazioni diverse quando raccontano il conflitto Russia-Ucraina. Trovi difficile far credere al pubblico occidentale che i resoconti di RT siano oggettivi?

Simonyan: Credo che la verità alla fine vinca sempre, purché qualcuno continui a raccontarla. Ogni giorno lavoriamo, lottiamo per la verità, affinché le persone in tutto il mondo possano vedere cosa sta succedendo nella realtà, sul campo in Ucraina. Sappiamo da anni che questo pubblico ha smesso da tempo di credere alle narrazioni vendute loro dai loro media mainstream – motivo per cui si sono sintonizzati su RT in primo luogo, anni fa – perché abbiamo mostrato la loro realtà meglio dei loro stessi canali. Questi pubblici stanno ora trovando ogni modo possibile per continuare ad accedere a RT in tv, online e sui social media nei territori in cui RT è stata vietata.

GT: Non molto tempo dopo il conflitto Russia-Ucraina, RT America fu chiusa. L’UE ha anche sospeso RT e Sputnik per il motivo che la Russia era impegnata in una “campagna sistematica e internazionale di manipolazione dei media e distorsione dei fatti”. Cosa pensi di queste mosse?

Guerre mediatiche, un incontro a Torino il 5 ottobre 2023 (apre in nuova scheda)

Simonyan: Per un decennio le dirigenze occidentali hanno distorto i fatti su ciò che accade in Ucraina. Hanno cercato di mettere a tacere RT per anni, prima dell’operazione militare speciale, perché non potevano lasciare che il loro pubblico decidesse da solo cosa credere sugli eventi in Ucraina, in Russia, nel mondo e nei loro stessi cortili. Per questo hanno usato ogni mezzo possibile, anche illegale e illegittimo, per chiuderci e escluderci ovunque potessero.

Vietando RT, la facciata della stampa libera in Europa e negli Stati Uniti è crollata completamente. Durante tutto questo tempo nessuno ha fornito un solo briciolo di prova che ciò che RT riportava o continua a riportare non è vero. Invece, ciò che i dirigenti occidentali hanno detto è che quanto RT porta al suo pubblico non è consentito nel loro ambiente mediatico che si suppone libero. Quando si considera la voce russa, o solo una prospettiva diversa dalla loro, semplicemente non è permesso che esista.

GT: Sia i media cinesi che quelli russi affrontano queste sfide quando cercano di espandere l’influenza internazionale. Come vedi il dominio occidentale del potere discorsivo e come i media cinesi e russi dovrebbero affrontare questa sorta di sfide?

Siamo quasi soli nell’affrontare l’esercito più potente del giornalismo mainstream occidentale, quel dominio rende il mondo pericoloso e bellicoso.

Simonyan: È difficile sopravvalutare quanto sia importante per i media russi e cinesi lavorare insieme nello spazio giornalistico internazionale. È semplicemente una questione di sopravvivenza delle voci russa e cinese sulla scena globale. Siamo praticamente soli nell’affrontare l’esercito più potente del giornalismo mainstream occidentale, e quel dominio rende il mondo pericoloso e bellicoso.

Siamo orgogliosi che RT sia disponibile in cinese sulle piattaforme popolari di social media cinesi: Weibo, Bilibili e Douyin. L’account Weibo di RT è molto più avanti di AFP, Financial Times, Associated Press e BBC in termini di coinvolgimento del pubblico e tasso di crescita dei follower.

GT: Cosa pensi dell’attuale sinofobia e russofobia negli Stati Uniti?

Simonyan: Non c’è stato quasi nessun periodo nella storia degli Stati Uniti in cui la dirigenza americana e la società in generale non abbiano avuto una sorta di fobia di questo genere. Dalla caccia alle streghe di Salem e dalla persecuzione dei Nativi americani, ai linciaggi dei Neri americani da parte del Ku Klux Klan e alla paura comunista durante il maccartismo: le forze che governano la società americana hanno sempre avuto bisogno di qualcuno su cui mirare la propria rabbia, cui attribuire la colpa di tutti i peccati e contro cui combattere direttamente, indirettamente o in una guerra ibrida. La russofobia e la sinofobia di oggi non sono molto diverse dal razzismo e dal fascismo classici.

GT: La maggior parte dei media americani non sono di proprietà del governo. Ma i media statunitensi parlano con una sola voce sui principali affari internazionali. Perché? In che modo i politici americani influenzano e addirittura manipolano i media?

Simonyan: In effetti, è molto significativo che i mezzi d’informazione americani, pubblici e privati, con le loro migliaia di mezzi – stampa, tv, online – parlino con una sola voce quando si tratta della politica estera americana. L’ex addetta stampa della Casa Bianca, Jen Psaki, ha ottenuto il suo programma televisivo su un canale importante, MSNBC, poche settimane dopo aver lasciato il suo incarico governativo. Diversi dipartimenti governativi USA collaborano apertamente e con orgoglio alle produzioni cinema e tv di Hollywood, come Top Gun, ove mettono in buona luce l’esercito americano. Nonostante le affermazioni contrarie, in America i confini tra l’establishment politico e quello dei media non sono solo sfumati: proprio non esistono.

 

COMMENTO DI UN LETTORE DI GLOBAL TIMES online: Ha ragione nel dire che sia Russia sia Cina devono difendersi dalle bugie e dalle calunnie occidentali. Ma non coglie un punto critico: afferma che è necessario dire “LA verità” e contrastare la “narrativa” occidentale. Con questo sta cadendo nella loro trappola! La stampa occidentale mente dicendo PARTE della verità e sopprimendo il resto: viene definito “il modo migliore di mentire”. Ad esempio: fingono che Taiwan sia vittima dell’imperialismo cinese, ma trascurano che i separatisti stanno cercando di dividerla dalla Cina quando per decenni hanno affermato il governo legittimo di tutta la Cina. Oppure: fingono che la guerra in Ucraina sia iniziata nel momento in cui le truppe russe hanno attraversato il confine e ignorano il genocidio e le provocazioni occidentali che hanno provocato l’invasione. Quindi, non è questione di dire la verità o una narrazione particolare. Si tratta di dire TUTTA la verità, entrambi i lati della storia. Quando ciò accadrà, le guerre di propaganda contro Cina e Russia ripiegheranno e falliranno.

Traduzione italiana a cura di Trancemedia.eu   

Testo originale (lingua inglese) in: https://www.globaltimes.cn/page/202310/1299249.shtml

 

5 Ottobre 2023

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