ATTAC ITALIA

La campagna Riprendiamoci il Comune segna un altro punto contro la trappola del debito

Dopo l'esempio di Napoli,
seguito da Livorno e alcune decine di piccoli Comuni,
Roma approva una mozione contro il patto di stabilità
e per l'annullo dei debiti da derivati. A Torino invece si svende...

Attac Italia, Assemblea21

Il Consiglio Comunale di Roma ha approvato all’unanimità una mozione per chiedere una svolta sul debito dei Comuni e sulle risorse necessarie per affrontare l’emergenza sanitaria, economica e sociale.

La mozione accoglie la campagna promossa da Attac Italia (www.attac-italia.org) che chiede a tutti i Comuni di prendere posizione contro le politiche liberiste e di austerità e di rivendicare le risorse necessarie per poter esercitare la propria funzione pubblica e sociale.

La mozione approvata impegna la Sindaca di Roma a richiedere:

a) la sospensione del patto di stabilità interno e del pareggio di bilancio per i Comuni, analogamente a quanto fatto dall’Ue per gli Stati;

b) l’approvazione del decreto attuativo dell’art. 39 del DL 162/2019, convertito nella Legge n. 8/2020 , che prevede l’accollo allo Stato dei mutui in essere con Cassa Depositi e Prestiti, al fine di ridurne drasticamente i tassi di interesse;

c) mutui con Cassa Depositi e Prestiti a tasso zero per il biennio 2020-2021 per gli investimenti dei Comuni;

d) l’annullamento di tutti i debiti dovuti a derivati (in seguito alla sentenza 8770 del 12 maggio 2020 della Cassazione a Sezioni Unite)

e) l’apertura del Fondo nazionale di solidarietà per i Comuni – sulla base dell’attuale Fondo di solidarietà comunale – per garantire a tutti i Comuni le risorse necessarie per l’emergenza economica e il riavvio delle comunità locali.

Con questo passo, la città di Roma si aggiunge alle città di Napoli, Livorno, Savona e ad alcune decine di piccoli Comuni che hanno approvato la medesima mozione. Un altro passo avanti nella riappropriazione della funzione pubblica e sociale degli enti locali, espropriati da due decenni di politiche di austerità e dalla trappola del debito.

I Comuni, le città e i territori devono essere posti al centro della rinascita post-Covid, rivendicando le risorse necessarie per poter garantire beni comuni e diritti fondamentali ai propri cittadini. Liberare i Comuni dalla gabbia del debito vuol dire iniziare a costruire dal basso un nuovo modello di società.

A questo link trovate i contenuti della campagna Riprendiamoci il Comune lanciata da Attac Italia e gli strumenti per metterla in pratica: https://www.attac-italia.org/riprendiamoci-il-comune-2/

Attac Italia – 15 luglio 2020


CONTRATTI DERIVATI DEL COMUNE DI TORINO: L’AMMINISTRAZIONE RINUNCIA A FAR VALERE
I DIRITTI DELLA CITTÀ CONTRO LE BANCHE

Lunedì 6 giugno, nel virtuale Consiglio Comunale di Torino, l’assessore al bilancio Stefano Rolando ha risposto all’interpellanza presentata da due consigliere (Eleonora Artesio e Deborah Montalbano), che chiedeva chiarimenti sulle intenzioni del Comune relativamente alle conseguenze della recente sentenza delle Sezioni Unite della Cassazione (n 8770 del 12 maggio 2020). Questa pronuncia ha dichiarato la nullità dei contratti derivati stipulati dagli Enti Locali che non sono stati approvati con delibera del Consiglio Comunale, oltre che di quelli per i quali la banca non ha fornito un’adeguata rappresentazione del rischio.

L’assessore Rolando ha ammesso che tutti i contratti derivati sono stati approvati solo con delibera di Giunta e non di Consiglio. E ha subito precisato che 11 dei 14 contratti ancora esistenti sono stati stipulati in base agli accordi quadro degli Isda, quindi non sono sottoposti a normativa e sentenze italiane.

Una risposta sicuramente insufficiente di fronte alle possibilità fornite dalla sentenza della Cassazione che consentirebbe al Comune di ottenere la restituzione dei differenziali negativi pagati negli anni precedenti, il risarcimento dei danni ed evitare ulteriori perdite nei prossimi anni. Oltre alla possibilità di valutare un’azione in autotutela.

L’assessore e quasi tutti i consiglieri hanno sempre affrontato questo tema, attenti a non dare troppo fastidio alle grandi banche che negli anni 2000 hanno somministrato contratti speculativi per affondare le mani nel denaro pubblico. In maniera coerente l’amministrazione continua a farlo, anche in questo momento difficile ed eccezionale, preferendo corrodere i servizi pubblici, continuare a svendere patrimonio pubblico e aspettare risorse dallo Stato. Lunedì 6 giugno, nella seduta virtuale del Consiglio Comunale, la maggioranza pentastellata ha votato favorevolmente per l’alienazione delle partecipazioni in TRM (l’azienda per il trattamento dei rifiuti metropolitani) e per la vendita dell’ultimo 20% delle farmacie comunali.

La città continua a perdere 16 milioni di euro l’anno per i derivati, intrappolata nelle mani di un’amministrazione che ha scelto di assecondare le logiche della finanza e non di tutelare gli interessi della collettività che è chiamata a rappresentare.

Assessore e tecnici saranno comunque tenuti a rispondere ulteriormente in commissione consiliare nelle prossime settimane, su richiesta delle consigliere che hanno presentato l’interpellanza.

Invitiamo tutti i cittadini a partecipare e seguirne i lavori.

Assemblea21 – 8 luglio 2020

21 Luglio 2020

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