bollettino di lotta per la salute
RETE AMBIENTALISTA – Raccolta contenuti 2023
Trancemedia.eu propone
il "messaggio di pace e salute" già inviato a circa quarantamila destinatari
dal Movimento di lotta per la salute "Giulio Alfredo Maccacaro"
tramite RETE AMBIENTALISTA - Movimenti di Lotta per la Salute, l’Ambiente, la Pace e la Nonviolenza.
Tutti i link aprono gli articoli completi, dal sito editore (in nuova scheda).
Movimento di lotta per la salute Giulio A. Maccacaro - raccolta bollettini 2023
Avvocati e ambientalisti? Schmidheiny? Famiglia Benetton? Famiglia Meloni? Solvay? Sindaco Alessandria? Regione Piemonte? Regione Veneto? Commissione europea? Governo? Magistratura? Sindaco Colturano? Israele?…
Studi legali e associazioni ambientaliste non tutelano i risarcimenti alle Vittime
Quando si tratta di reati ambientali e sanitari, gli avvocati in Italia non vanno oltre le cause in sede penale, trovando più facile accodarsi alle iniziative dei Pubblici Ministeri, piuttosto che impegnare risorse e rischi per cause in sede civile. Tali processi però propiziano insignificanti benefici per l’ambiente (vedi il libro Ambiente Delitto Perfetto), e ancor meno risarcimenti alle persone fisiche Vittime degli inquinamenti.
Non così è in altri Paesi, soprattutto negli Stati Uniti dove il fenomeno delle “class actions” costituisce uno dei punti fondamentali del sistema processuale perché fornisce efficaci forme di tutela alle varie situazioni a rilevanza sovra individuale. In Italia, diversamente dall’esperienza statunitense, l’introduzione delle azioni collettive nell’ordinamento giuridico è recente e ha avuto una scarsa applicazione. Il motivo è dovuto all’assenza di studi legali con professionalità adeguata, con attitudini imprenditoriali, con l’anticipazione delle spese della consulenza. Alla stregua degli avvocati disincentivati, le stesse Associazioni ambientaliste trovano più comodo presentarsi in penale come parti lese e fare cassa con i risarcimenti a loro dedicati.
Conclusione: le Vittime in Italia non sono neppure risarcite per i danni alla salute. Negli Usa, invece, nel corso di circa due secoli di vita le class actions hanno avuto un successo straordinario. Lo conferma, ad esempio, la recente (seconda) condanna al Gruppo Monsanto, filiale del colosso tedesco Bayer, a risarcire 857 milioni di dollari di danni a studenti e genitori volontari di una scuola esposta ai policlorobifenili (pcb), i cosiddetti inquinanti ‘eterni’ tipo PFAS.
Eternit, delitto perfetto del premiato filantropo internazionale
Nell’ambito del processo Eternit Bis, la Corte d’Assise di Novara ha dichiarato Stephan Schmidheiny colpevole di omicidio colposo di 147 vittime dell’amianto casalese. Sono state rese note le motivazioni della condanna in primo grado a dodici anni (più cinque d’interdizione ai pubblici uffici) dell’imprenditore svizzero, patron della Eternit di Casale Monferrato… e noto filantropo internazionale. Per i giudici Stephan Schmidheiny era consapevole del danno che arrecava l’attività della fabbrica, ma per tutelare gli interessi economici dell’azienda, non fece nulla. La decisione della Corte è stata motivata con un documento di 1020 pagine, in particolare facendo riferimento alla riqualificazione del reato da omicidio doloso alla forma ‘più lieve’ di omicidio colposo, aggravato da colpa cosciente. Nel pratico si traduce in estinzione del reato per moltissime vittime (199), dato che l’omicidio colposo viene prescritto in 15 anni. Tutti i casi di morte antecedenti al 2008 sono stati dichiarati prescritti. Il motivo? La condotta di Schmidheiny, non è stata criminale, non perseguiva scopo di lucro: «credeva nell’uso controllato dell’amianto» e perseguiva la filantropia.
Premio ONU alla famiglia Benetton. Oltraggio alle Vittime
I Benetton, dopo avere letteralmente spremuto senza manutenzioni le autostrade italiane in concessione, che hanno all’attivo due tragedie come quella di Avellino e Genova, assumono ora il ruolo di filantropi. Alessandro Benetton ha ricevuto dalle mani del segretario ONU, Antonio Guterres, il “Global advocate of the year 2023“,per “la dedizione e leadership nella promozione di politiche sostenibili (tre miliardi di euroinvestiti nellasostenibilitàper indirizzare il processo di decarbonizzazionedeltrasp ortoaereo mondiale)in qualità di presidente di Edizione Spa, una delle principali holding europee”. Edizione, che racchiude i patrimoni dei quattro rami della famiglia Benetton, è la storica cassaforte attraverso cui la famiglia di Treviso per anni ha controllato Atlantia, holding che a sua volta era azionista di maggioranza di Autostrade per l’Italia (Aspi). Dopo aver annunciato l’avvio di una procedura di revoca della concessione, il governo italiano si è ricomprato Aspi, attraverso una cordata guidata da Cassa depositi e prestiti, liquidando i Benetton con oltre otto miliardi di euro. A Genova, al processo, i Benetton neppure sono imputati.
Commentano i famigliari dei 43 morti del crollo del ponte Morandi: “La risonanza del premio Onu stride come il rumore del cemento frantumato del ponte sotto il peso degli utili stellari. Nessun premio, nessun riconoscimento potrà cancellare quello che è stato, sarebbe necessario molto di più, sarebbe necessario che la Giustizia italiana liberasse definitivamente il vaso di Pandora che è stato aperto dalla tragedia del ponte Morandi, ma purtroppo questa via al momento sembra sbarrata”. Clicca qui.
Sperimentazione di massa in Piemonte …di suicidi assistiti?
Abbiamo definito “Affaire Sanitario Pfas Piemonte” in termini eufemistici: “presa in giro” (clicca qui). Perche?
Perchè il girotondo del monitoraggio del sangue della popolazione alessandrina era passato dal sindaco di Alessandria al presidente della Regione e questi, al culmine dello sberleffo (anche televisivo: alle Iene), l’aveva “affidato” ad un fantomatico Comitato Etico. Cioè, come si dice in gergo calcistico e ormai politico, ha buttato la palla in tribuna. Cosa ha a che fare, infatti, una indagine sierologica da affidare all’ASL di Alessandria con un Comitato Etico? Nulla.
Esso è un organismo, peraltro nominato sei mesi fa, che ha come compito di “realizzare sperimentazioni farmacologiche, sperimentazioni cliniche non farmacologiche su protocolli e procedure mediche, chirurgiche, psicologiche, diagnostiche e terapeutiche, sperimentazioni cliniche su dispositivi medici” ovvero “studi su ogni procedura che implichi l’uso di organi, tessuti e cellule umane a scopi scientifici” ovvero “richieste di autorizzazione all’uso terapeutico di medicinali per uso compassionevole” ovvero “suicidio medicalmente assistito”. È un organismo pletorico di 18 membri, tra cui avvocati, farmacologici, assicuratori, farmacisti, rappresentanti farmaceutici, ingegneri, nutrizionisti, nessun epidemiologo, presidente una farmacista e vice un rappresentante sanitario.
Che cazzo c’entra? A meno che, continuare a NON sottoporre lavoratori e cittadini alle analisi del sangue per NON confermare l’enormità epidemiologica di malattie e morti, altro non voglia essere che… una sperimentazione di massa di suicidi assistiti! Suicidi?
Si presta a questa oscenità il sindaco di Alessandria che avrebbe il dovere civile e giuridico, in quanto massima autorità sanitaria locale, di applicare il principio di precauzione alla salute pubblica e fermare le produzioni di Solvay.
L’occultamento sistematico dei dati in Piemonte rispetto al Veneto cerca di non strappare ufficialmente il primato del più grande inquinamento da PFAS d’Europa.
Pfas: nella zona rossa quasi 4mila morti in più tra il 1984 e il 2018
Abbassamento della risposta immunitaria ai vaccini e maggior rischio di contrarre patologie tumorali per i residenti nei Comuni della zona rossa, quelli che si ritrovano nel sangue concentrazioni più alte di Pfas. Due temi già trattati nel corso del processo in svolgimento in Corte d’assise a Vicenza che vede imputati 15 manager di Miteni, Icig e Mitsubishi Corporation, accusati a vario titolo di avvelenamento delle acque, disastro ambientale innominato, gestione di rifiuti non autorizzata, inquinamento ambientale e reati fallimentari. Sono stati ulteriormente dettagliati da Annibale Biggeri, professore ordinario di statistica medica all’università di Padova.
Due gli studi di riferimento. Il primo, finanziato dall’università, realizzato con la società per l’epidemiologia e prevenzione “Maccacaro” per l’Istituto superiore della sanità, ha indagato la mortalità inerente il Covid-19, che nella zona rossa è risultata superiore alle medie nazionali. Il secondo studio, commissionato dalla Regione e condotto per l’università di Padova, ha analizzato il tasso di mortalità nelle aree colpite dagli sversamenti di Miteni: in pratica un morto in eccesso ogni tre giorni, in particolare patologie oncologiche a reni e testicoli.
A loro volta, hanno testimoniato il prof. Adriano Zamperini, ordinario di psicologia sociale all’università di Padova, che ha relazionato sulle ricadute psicosociali tra la popolazione in zona rossa e arancione, e Francesco Bertola, presidente di Isde-Medici per l’ambiente di Vicenza sull’infertilità nei soggetti contaminati.
La lotta all’inquinamento da PFAS (ri)parte dai ragazzi delle scuole
Ogni anno, da sei anni, coordinato da Donata Albiero, il Gruppo educativo Zero PFAS del Veneto – costola del grande Movimento No PFAS – va a parlare ai giovani, entrando letteralmente nelle scuole, per offrire un vero e proprio percorso pedagogico “One health. Pfas inquinanti per sempre” sul più grande inquinamento da PFAS d’Europa. 7mila gli studenti veneti incontrati, 32 le scuole e 4 le Province attraversate. Le persone avvelenate da Pfas nella zona rossa del Veneto sono ormai decine di migliaia e oltre l’80% dei bambini veneti ha quantità di PFAS nel sangue superiori a quelle rilevate nelle popolazioni esposte a contaminazione di fondo. Presero consapevolezza dell’inquinamento Miteni solo nel 2013.
Allarme per la salute pubblica. Le urine degli europei sono piene di bisfenolo
Un rapporto dell’Agenzia Europea dell’Ambiente (EEA), basato su dati provenienti da uno studio di monitoraggio biologico della UE, Human-Biomonitoring-Studie , ha rivelato che fino al 100% delle persone provenienti da 11 paesi dell’Unione Europea potrebbe essere stata esposta al Bisfenolo, una sostanza chimica sintetica nociva impiegata nella produzione delle plastiche in policarbonato per alimenti e bevande, oltre ai livelli considerati sicuri per la salute, soprattutto per quel che riguarda i bambini e le donne in gravidanza.
Non risulta che ad Alessandria la popolazione sia stata sottoposta a biomonitoraggio, benché avessimo ripetutamente denunciato a Istituzioni e Procura l’uso – non autorizzato- di Bisfenolo, insieme ai Pfas, nelle produzioni della Solvay di Spinetta Marengo.
Il biomonitoraggio europeo ha misurato bisfenoli A, S e F nelle urine di 2.756 adulti provenienti da 11 paesi: tra il 71% e il 100% dei partecipanti ha superato i limiti consentiti nell’UE di esposizione alla sostanza che danneggia il sistema immunitario anche a dosi molto basse, con effetti indesiderati che implicano la riduzione della fertilità, l’interferenza endocrina, reazioni allergiche, cancro al seno, sovrappeso, danni al sistema nervoso, comportamenti anomali nei bambini ecc…
La Commissione Europea intende presentare, con l’inizio del nuovo anno, il regolamento per vietare l’uso del bisfenolo A nei contenitori alimentari di plastica e nelle lattine.
I costi del Terzo Valico a go-go
I costi del Terzo Valico dei Giovi, mega -inutile dannosa costosa- opera ferroviaria che dovrebbe connettere Genova a Milano con una linea ad “alta capacità” di 53 km, di cui 37 in galleria, in soli quattro mesisono lievitati di quasi 1,5 miliardi senza che nessuno battesse ciglio. Il risultato è che il conto finale è raddoppiato. Il contratto tra Rfi (la controllata della rete delle Ferrovie) e consorzio Cociv, firmato a novembre 2011, valeva 4,8 miliardi, saliti a 6,5 in pochi anni. A luglio scorso la Corte dei Conti aveva ricalcolato il conto finale in 7,4 miliardi. In una manciata di mesi si è arrivati a 10,6 miliardi.
Frane e amianto, stop and go, ulteriori aumenti di costi (sottratti ad altre opere), rinvio dell’apertura della linea a chissà quando, rischio di restituire i fondi europei: è l’epilogo prevedibile di un’opera cara alla politica locale e nazionale ma che non ha mai superato una vera analisi costi-benefici (la commissione del 2018, governo Conte-1, la bocciò). Fu concepita nella legge Obiettivo, ma è da sempre considerata inutile visto che il porto di Genova non ha prospettive di un grande sviluppo del traffico merci e da Voghera fino a Milano si resta con due binari, già congestionati. Nel 2014 fu lo stesso Ad delle Ferrovie, Mauro Moretti, ad ammetterlo: “Da Genova a Milano è giusto che le merci vadano in camion. In nessun Paese per fare 150 chilometri si va con le ferrovie”. Qui siamo a 53 km. I lavori sono iniziati nel 2012, dovevano finire nel 2021, poi nel 2026, ora nel 2027 o chissà. Clicca qui.
Fermare gli impianti ILVA: si deve secondo la cittadinanza, si può secondo la Corte europea
«Qualora i fenomeni di inquinamento ambientale derivanti dall’impianto o prevedibili, nonostante l’uso delle migliori tecniche disponibili, causino danni eccessivi alla salute umana devono essere adottate misure protettive ulteriori. Se misure in tal senso non risultino attuabili, l’impianto non può essere autorizzato. La tutela della salute umana può in tal caso giustificare anche rilevanti pregiudizi economici».
È uno dei passaggi del parere proposto il 14 dicembre 2023 alla Corte di Giustizia Europea del Lussemburgo da parte dell’avvocato generale Juliane Kokott in merito al caso ex Ilva, oggi Acciaierie d’Italia. Adesso, nei primi quattro-cinque mesi del prossimo anno si attende la sentenza del collegio.
Alla Corte UE il caso è giunto dal Tribunale di Milano (Milano è la sede legale della società) a cui si sono rivolti associazioni e cittadini di Taranto chiedendo per i danni ambientali e sanitari la chiusura o il fermo degli impianti siderurgici.
La Corte Europea dei diritti dell’uomo si era già espressa evidenziando mancate tutele della salute dei cittadini di Taranto e dei lavoratori. E ora l’avvocato generale sottolinea che «i fenomeni di inquinamento che, compromettendo la salute umana, violano i diritti fondamentali delle persone interessate sono sempre significativi».
Denunciate 45 aziende del polo industriale di Colturano
Per la presenza di inquinanti molto al di sopra dei livelli consentiti, le analisi nel Parco Agricolo Sud Milano, autonomamente finanziate dall’Associazione Parco Sud e dal WWF Martesana Sud Milano, denuncianoil Comune della città metropolitana di Milano che non interviene contro le 45 aziende presenti nel “polo industriale” di Colturano, che sversano le acque reflue nel canale di irrigazione dei campi di mais del Parco Agricolo, anziché conferire i loro scarichi tossici nella rete fognaria.
Imprigionati per una non colpa
Parliamo dei Centri Permanenti per i Rimpatri, dalla loro istituzione nel 1998 fino ad oggi, con un focus particolare sul CPR di Macomer. Clicca sul titolo.
Se interroghi Wikipedia quale è stato il il più grande massacro di bambini ti cita Babij Jar nei pressi della città ucraina di Kiev, sito di massacri ad opera dei nazisti e collaborazionisti ucraini ai danni della popolazione locale, il più noto quello compiuto tra il 29 e il 30 settembre 1941. Fu uno dei tre più grandi massacri della storia dell’Olocausto, superato solo dal massacro della operazione Erntefest in Polonia, nel 1943. Alla stessa domanda riferita a questo secolo, Wikipedia ancora non risponde, in attesa dei conteggi dalla Palestina.
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—- contenuti 18 Dicembre 2023 —-
Lo zampino peloso dei servizi segreti militari sui Pfas
Degli speciali delle Iene, gli ultimi riferiti al Piemonte clicca qui e clicca qui (quello di Piazza pulita-La7 sembra fermato ai blocchi di partenza), si stanno occupando le lobby industriali-militari, certamente non per le possibili limitazioni nei settori applicativi dei beni di consumo(rivestimenti delle padelle, impermeabilizzanti per i tessuti, giubbotti antipioggia e così via), bensì per le implicazioni della grandissima industria aeronautica, navale, spaziale, costruzioni, semiconduttori e soprattutto quella militare: strettamente interconnessa con i PFAS impiegati a profusione. Questo è il vero nocciolo della questione e spiega anche la recente scissione della Solvay.
Il peso dei Pfas nel complesso militare industriale ha rilevanza cruciale nell’industria nucleare e in quella nucleare bellica, nel processo di fabbricazione dei semiconduttori in ambito elettronico, cruciali in Occidente nella competizione tecnologica con la Cina, in ambito sia civile sia militare. Ci ricordiamo che la prima applicazione dei Pfas avvenne nella costruzione della bomba di Hiroshima.
Le lobby industrial-militari, esempio Solvay per intenderci, sono entrate in fibrillazione quando la pressione del fronte ecologista, superando gli Enti amministrativi intermedi (sindaci e governatori) facilmente sotto controllo, ha preteso di premere sui Parlamenti per leggi di messa la bando dei Pfas, ad esempio il disegno di legge ex Crucioli. Per contro, a livello governativo le lobby hanno intessuto una ferrea ragnatela di tavoli di approfondimento, rimandi a commissioni, rinvii dai livelli decisionali a quelli europei (a loro volta zavorrati), cadute di esecutivi. Ed è qui che industria, ambienti governativi, ambienti militari, intelligence, si sono fatti sotto e hanno ottenuto la solita “provvisoria” dilazione all’italiana.
Un provvisorio che dura da decenni, quando la produzione dei Pfas in Italia, dopo il fallimento della Miteni, è stata affidata alla Solvay di Spinetta Marengo in provincia di Alessandria. Qui la Solvay, nonostante sia investita da polemiche a più non posso, ottiene le autorizzazioni (filiando il C6O4 dal padre Pfoa ad es.) mentre mai da parte della magistratura è arrivato un arresto cautelare o un draconiano provvedimento di sequestro, malgrado i solleciti; mentre i reati patrimoniali e ambientali gravissimi sono imputati a livelli manageriali di basso livello e puniti con condanne irrisorie, senza risarcimenti alle Vittime.
Con riferimento proprio al Piemonte: «È come se una matrice occulta generasse la solita sceneggiatura. Il meccanismo è stato bene illustrato in un recente servizio delle Iene peraltro. A Roma girano voci che la magistratura, di Torino nello specifico, abbia aperto un fascicolo esplorativo che non riguarda notizie di reato o un fascicolo contro ignoti. Il focus riguarderebbe l’operato di alcuni assessorati. La produzione di Pfas da sempre gode di guarentigie speciali che direttamente o meno sono richiamate anche in alcuni documenti coperti dal segreto militare. Soggetti di alto livello in seno ai ministeri, al governo, alle gerarchie militari, all’Arma dei carabinieri, alla magistratura, per non parlare delle Camere fino a giungere al Copasir, sono a conoscenza di questa realtà. In qualche modo tutto ciò fa parte del gioco ». «La produzione dei Pfas è coperta dal segreto militare».
A parlare in questi termini, in esclusiva, ai taccuini di Marco Milioni di “Vicenzatoday.it”, è un funzionario del Ministero dell’Ambiente che considerando la delicatezza del tema chiede «il più totale anonimato». Omnia silendo ut audeam nosco: tacendo per ascoltare conosco ogni cosa.
La colossale “presa in giro” sanitaria piemontese
Perfino i giornali, che non sono mai stati lì ad azzannare Solvay, stanno evidenziando la farsa che si sta consumando sulla pelle della popolazione di Alessandria. In presenza di indagini epidemiologiche (otto) che evidenziano mortalità e morbilità fuori limiti, in presenza di indagini ambientali (ripetute) che evidenziano il superamento dei dati oltre ogni limite, ebbene, al sindaco – massima autorità sanitaria locale – viene chiesto di sottoporre lavoratori e cittadini alle analisi del sangue tramite Asl.
Il sindaco dice che non tocca a lui, bensì alla Regione, anzi glie l’ha chiesto… da anni. La Regione risponde (alle Iene) che tocca all’assessore alla sanità. L’assessore alla sanità passa la palla al dirigente responsabile del settore sanità pubblica veterinaria. Il veterinario la passa infine al Comitato Etico, organismo che nessuno ha mai sentito nominare, peraltro nominato dalla Regione (che a sua volta è… dominata da Solvay… pensiamo che autonomia!) Il fantomatico Comitato indipendente (da chi?), composto da una decina di enti territoriali ed extra regionali (ma a prescindere dal Veneto, dove sanno già tutto da anni), valuterà il da farsi nel futuro.
In questo osceno balletto di responsabilità, viene da concludere che chi decide in realtà è Solvay. Allora ritorniamo dal sindaco Giorgio Abonante. Lei, che è la massima autorità sanitaria locale, perché, nel frattempo della “taranta” (il ballo che non finisce mai), lei, per il vincolato principio di precauzione, perché nel frattempo non ha fermato le produzioni inquinanti, a salvaguardia della salute pubblica?
Sicuri cancerogeni ma il sindaco non li ferma
Pfas dichiarati “Certamente Cancerogeni” da IARC: cosa vuol dire e implicazioni
Secondo l’Oms: «A Gaza muore in media un [Gesù] bambino ogni dieci minuti».
Il genocidio è il suicidio morale di Israele. Suicidio assistito dai governi occidentali.
L’appello per il cessate il fuoco in Palestina delle Ong italiane
Clicca sul titolo per firmare l’appello internazionale “Cease Fire Now”, attualmente sottoscritto da oltre 700 organizzazioni di tutto il mondo e oltre un milione di cittadini.
Firma l’Appello della Marcia di Assisi: L’Italia deve dire basta!
E deve riconoscere lo Stato di Palestina. L’Italia deve chiedere all’Onu l’immediato riconoscimento della Palestina come Stato membro delle Nazioni Unite e impegnarsi a fornire sostegno politico, operativo e finanziario all’attuazione del Piano “due Stati per due Popoli”. Il Parlamento italiano deve approvare una risoluzione che includa i seguenti punti da sottoporre all’Unione Europea e all’Onu:
- l’istituzione immediata della Palestina come 194° Stato membro dell’Onu, con i confini del 4 giugno 1967, con capitale a Gerusalemme Est;
- il rilascio immediato di tutti gli ostaggi israeliani a Gaza e dei palestinesi arbitrariamente detenuti nelle prigioni israeliane;
- il cessate il fuoco permanente di tutte le parti;
- l’invio immediato di tutti gli aiuti umanitari indispensabili per salvare e curare la popolazione di Gaza;
- il ritiro dell’esercito israeliano da Gaza;
- la costituzione e l’invio di una “forza di pace” dell’Onu in Palestina;
- la convocazione di una Conferenza Internazionale di Pace.
Continua cliccando sul titolo.
Storico accordo migranti 2023 Italia-Albania
20.000 profughi albanesi giunti con la nave Vlora al porto di Bari l’8 agosto 1991.
Dopo lo sbarco i migranti vennero temporaneamente ospitati nello Stadio della Vittoria e nei giorni seguenti furono quasi tutti rimpatriati su aerei e traghetti con l’inganno: gli era stato detto che sarebbero stati portati in altre città italiane. Il 16 agosto quasi tutti erano stati riportati in Albania, tranne circa duemila persone che erano riuscite a scappare.
Drammatica situazione della sanità in Liguria
Cinque servizi del TG3 Liguria. Clicca qui.
Il cambiamento climatico inizia anche dalla Liguria
Inizia dai progetti che stanno stravolgendo i quartieri periferici genovesi, attraversano la Regione, il Mar Ligure e non risparmiano nessun tipo di ambiente: terrestre, marino, aereo. Ce n’è per tutti: dal percorso del nodo ferroviario alla funivia del Lagaccio, dalla Gronda allo Skymetro, dalla mega diga foranea al tunnel sub-portuale e al dissalatore, da un ulteriore forno crematorio all’idea di un termovalorizzatore e, ciliegina sulla torta, la nave rigassificatrice a Vado Ligure. Opere faraoniche vengono calate dall’alto da un presidente di regione e da un sindaco poco inclini alla trasparenza e ai percorsi partecipati con i cittadini che dicono di rappresentare, con l’appoggio di una classe politica sempre più distante dalle persone. Sono in linea con le scelte politiche nazionali che continuano a incentivare progetti che favoriscono gli interessi economici di pochi a discapito del bene comune e della collettività. Clicca qui la RETE GENOVESE. Per quanto riguarda la diga foranea di Genova: clicca qui, in un articolo di Andrea Moizo, il segreto della tenuta dei fondali dell’opera da 950 milioni.
L’insostenibilità del nucleare come energia di transizione
Inaccettabile il documento firmato a Dubai. Clicca qui ISDE Associazione Medici per l’Ambiente.
Cellulari e 5G funzionano benissimo senza rischi per la salute
Chiediamo ai deputati, che tra pochi giorni dovranno esaminare il DDL, di sopprimere lo sciagurato emendamento introdotto dai senatori di innalzare il limite di 6 Volt/metro alle esposizioni prolungate al campo elettrico emesso dalle antenne telefoniche. Il governo aumenta il limite, facendo aumentare i tumori nella popolazione, al fine di favorire alle compagnie telefoniche 4 miliardi di euro. Il governo vuole aumentare questo limite massimo ignorando che già dal 2011 l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro AIRC dell’Oms, Organizzazione Mondiale della Sanità, ha classificato le onde elettromagnetiche usate per la telefonia come un possibile cancerogeno per l’uomo, e ignorando che ora gli studi sperimentali confermano l’allarmante decisione della IARC. Clicca qui il volantino della Rete, compreso il QR code per poter vedere il filmato e firmare la petizione, nonché il link https://www.attoprimo. org/appello-degli-scienziati- per-la-sicurezza- elettromagnetica/ alla dichiarazione degli scienziati a favore del contenimento delle emissioni. Sul sito www.attoprimo.org trovi anche la descrizione della Rete 6V/M https://www.attoprimo. org/nasce-la-rete-6v-m/.
Ti appare se clicchi qui
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—- contenuti 14 Dicembre 2023 —-
Il massacro di Gaza non è una vendetta
È un progetto preesistente il massacro del 7 ottobre. Clicca sul titolo.
2 milioni di persone sono in gravissimo pericolo!
Il mondo si muove per fermare le stragi. Clicca sul titolo.
Gli USA votano contro il cessate il fuoco
Contro il Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres. Clicca sul titolo.
Un linguaggio universale per la pace
Il sito di PeaceLink parla ora le lingue di tutto il mondo. Clicca sul titolo.
L’oppressione delle donne in Iran
Il Premio Nobel per la Pace 2023 è stato assegnato dall’Accademia di Oslo all’attivista iraniana per i diritti delle donne Narges Mohammadi. Clicca sul titolo.
Solvay anticipa la sua linea di difesa all’imminente processo di Alessandria
Con una puntigliosa nota, Solvay ha replicato al servizio della trasmissione di Italia1 “Le Iene“, andato in onda martedì sera e intitolato “Il Paese dei veleni”. Ne è scaturito un anticipo della sua linea di difesa per l’imminente processo.
Cliccando sul titolo, trovate il contradditorio a due voci: sia come registrazione vocale sia come trascrizione.
“Il sole 24 ore” ha confermato quanto da noi anticipato la scorsa settimana per l’assemblea a Bruxelles degli azionisti Solvay. Dunque: la scissione di Solvay e Ilham Kadri che “retrocede” Ceo a Syensqo con un “bonus” di 12milioni di euro. Confermata, come anticipato, anche la “fake news” del “bonus destinato a risarcire le Vittime del disastro ecosanitario alessandrino”.
Cliccando sui titoli che seguono, trovate gli articoli di aggiornamento sui PFAS:
I pompieri ad alto rischio Pfas
Pfas in Svizzera in quasi la metà delle acque sotterranee
28 mila litri di acido solforico affondati a Genova
Piattaforma per la ricostruzione del Servizio Sanitario Nazionale
I Congressi per la salute/Rete nazionale salute e sanità hanno definito in 16 punti una piattaforma nazionale per il rilancio del diritto alla salute a partire dalla difesa e dal riconoscimento della preminenza della sanità pubblica. LEGGI LA PROPOSTA
I Premi Bomprezzi-Capulli e il rapporto tra persone con disabilità e Sanità
Clicca sul titolo.
Cieca? Lei non è obbligata ad andare al cinema…
Clicca sul titolo.
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—- contenuti 9 Dicembre 2023 —-
Solvay devolverà 12 milioni di euro alle Vittime del disastro eco-sanitario?
La notizia è trapelata da Bollate, quartier generale della Solvay in Italia. L’antefatto. Si apprende dai documenti dell’assemblea generale straordinaria dell’8 dicembre che il colosso chimico offre ai suoi azionisti il pagamento di un bonus complessivo di 12 milioni di euro alla sua amministratrice delegata Ilham Kadri. Lo conferma lo stesso ufficio stampa aziendale dopo le informazioni pubblicate su L’Echo e De Tijd. L’8 dicembre l’assemblea generale degli azionisti deciderà la scissione della multinazionale belga (22.000 occupati in 61 Paesi, con 99 siti produttivi e 20 centri ricerca) in due società indipendenti: Solvay diretta da Philippe Kerencome e Cinesco guidata da Kadri per concentrarsi sullo sviluppo di nuove generazioni di batterie per veicoli elettrici e su soluzioni che integrino l’idrogeno verde.
La scissione anticipa di tre anni il fine mandato della Ceo. Per la leader franco-marocchina non sembra una promozione dopo quattro anni, o forse lo è considerando la concessione di un “bonus eccezionale” pari a “12 milioni di euro in considerazione del suo impegno eccezionale nel contesto dell’attuazione del progetto di separazione parziale”. C’è da dire che l’insoddisfazione degli azionisti, pur “nel rendere omaggio alla Kadri gli anni di performance eccezionali alla guida del Gruppo” ha valutato la necessità “di migliorare la gestione dei costi e puntare alla riduzione del debito di bilancio dell’azienda”.
Amoveatur ut promveautur che sia, si tratta pur sempre di 12 milioni di euro. A questo punto la notizia bomba: il bonus destinato a risarcire le Vittime del disastro eco-sanitario alessandrino. In celebrazione del 160° compleanno del Gruppo fondato da Ernest Solvay. Pare di sentirli al telefono gli avvocati, Dario Bolognesi: “Ma è come una ammissione di colpa al processo che sta per iniziare”, e Luca Santamaria: “E io che ero già pronto ad accusare anche questo PM di complotto”. Pare di vederlo il direttore imputato di disastro ambientale, Andrea Diotto. E il neo direttore, Stefano Colosio, che non alza la cornetta del telefono perché non saprebbe rispondere agli incontenibili giornalisti, soprattutto locali, se la sua casacca è Solvay o Cinesco: “A Bollate sono in tilt”.
Però, a chi scrive, questa notizia bomba, del risarcimento alle Vittime, sembra una fake news messa in giro nel headquarters di Bollate, da Bruxelles evidentemente non premiabile per i non brillanti 6 siti produttivi italiani: fatturato di 2.570 milioni di euro e qualche impatto ambientale di troppo, a paragone del fatturato di 13,4 miliardi di euro del Gruppo Solvay. L’intento scandalistico era far rumore facendo leva sull’enormità del cadeau alla Kadri associata al suo inverosimile sacrificio, neanche parziale, a favore del risarcimento alle Vittime. Fatti i conti, tutti sono portati a pensare, però, che un’azienda che può permettersi un regalino di Natale di 12 milioni, in quanto agli azionisti vanno miliardi di profitti, dovrebbe eticamente risarcire le proprie Vittime. Ovvero dovrebbe essere obbligata dalla legge. A Bruxelles, domani, festa del dogma dell’Immacolata Concezione, l’assemblea generale straordinaria della multinazionale negherà come un assioma queste considerazioni.
Le Iene tra le Vittime del Paese dei veleni
Parlano le Vittime del disastro ecosanitario della Solvay di Spinetta Marengo. Alle quali sono anche negati gli esami del sangue. Il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, ci fa una magra figura. Nella prossima puntata, il sindaco di Alessandria, Giorgio Abonante, dovrà rispondere perché non ferma le produzioni inquinanti benché sia per legge la massima autorità sanitaria locale.
https://www.rete- ambientalista.it/2023/12/03/ sicuri-cancerogeni-ma-il- sindaco-non-li-ferma/
https://www.rete- ambientalista.it/2023/12/03/i- pfas-al-bando-come-lamianto/
La questione Pfas sempre più al centro dell’informazione
Pfoa, uno studio internazionale conferma: “È cancerogeno per le persone e tossico per l’ambiente”
ISDE: «Per la IARC i PFOA sono sicuramente cancerogeni. Stop ai PFAS e bonifiche subito
Gli Pfas ora sono “certamente cancerogeni”, svolta storica con la nuova classificazione dello IARC
Perché i Pfas sono cancerogeni – Startmag
La IARC decreta alcuni PFAS cancerogeni per l’uomo – Rinnovabili.it
Pfas, gli esperti dello Iarc alzano i livelli di cancerogenicità di Pfoa e Pfos – il Salvagente
SALUTE IN PERICOLO, I PFOA SONO CANCEROGENI – ByoBlu
PFAS, eliminato l’ultimo dubbio: “sono cancerogeni certi” – L’INDIPENDENTE
Tolto ogni dubbio sul Pfoa: «È cancerogeno» – G. di Vicenza
Pfas, uno studio toglie ogni dubbio: sono cancerogeni – Corriere del Veneto
Pfas, ora non ci sono più alibi: ‘Sono sostanze certamente cancerogene’. Lo studio
Livelli più alti di pericolosità, lo studio: «I Pfas sono cancerogeni» – L’Arena
Inquinamento da Pfas in Veneto, il composto Pfoa classificato come cancerogeno per l’uomo
Studio di 30 scienziati allo Iarc pubblicato dal Lancet spiega la cancerogenicità di Pfoa e Pfos
Pfas, i genitori in aula per la prima volta: «Tante patologie, colpiti i nostri figli» – Corriere.it
I Pfas sono collegati all’aumento delle malattie cardiovascolari – Corriere Nazionale
I Pfas aumentano il colesterolo. Lo dice uno studio dell’Università di Padova
Sostituire i PFAS con composti a catena più corta non è sostenibile – Rinnovabili.it
PFAS, cosa sono queste sostanze e perché rappresentano un pericolo per la salute
La Lista Rossa di Italia Nostra
500 i siti monitorati dagli attivisti. La Lista Rossa è adesso un libro sullo stato di conservazione, fruibilità e valorizzazione dei beni culturali minori (clicca qui).
Non ci lasceremo sorvolare: è il monito nello striscione di protesta che ha aperto la manifestazione contro la costruzione della funivia tra la stazione marittima di Genova e forte Begato, organizzata dai comitati di cittadini di Oregina e Lagaccio, Auser, Cgil, Italia Nostra, Legambiente, Wwf e altre associazioni. Clicca qui.
La COP28 è come se Dracula fosse il testimonial di una campagna per la donazione del sangue. Come se il famoso discorso sulla pace dell’altrettanto celebre film “Il grande dittatore” lo facesse Hitler in persona e non Chaplin travestito. È come se il redivivo capitano del Titanic fosse messo a capo della Protezione civile. Ecco cos’è davvero la Cop 28. (continua)
“In questi giorni si svolge la COP28, una bella fiera dell’ipocrisia. Capi di stato e di governo, insieme a centinaia di rappresentanti della lobby del fossile, sono volati a Dubai su jet privati per un summit guidato da Sultan Ahmed Al Jaber, amministratore delegato di ADNOC, la più grande compagnia petrolifera degli Emirati. Non possiamo permettere che un piccolo gruppo di corrotti politici ed avidi industriali dia lezioni al resto del mondo su come possiamo uscire dall’emergenza eco-climatica. Né possiamo credere alle loro vuote promesse sul taglio delle emissioni, disattese altre 27 volte in passato”. (continua a leggere)
La guerra contro le persone migranti
Una guerra che si perpetua su più fronti e che si configura non solo come guerra all’immigrazione, ma si articola nella forma di una guerra contro le immigrate e gli immigrati e si dispiega attraverso una miriade di conflitti, piccoli e grandi. Non è una guerra asimmetrica: il fronte che attacca l’immigrazione è forte e organizzato ma si scontra con un mondo di soggetti capaci di resistere e reinventare giorno dopo giorno forme nuove di contrattacco, che non si limitano alla sola resistenza. Per capire la posta in gioco è fondamentale delineare con precisione le forze in campo, che troppo spesso vengono dipinte in modo eccessivamente superficiale. (continua)
Centro di Iniziative per la Verità e la Giustizia
Se volete contattarci per collaborare con questo progetto, per proporci materiali, per chiedere altre informazioni, inviate una mail a info@civg.it. A seguire, gli ultimi articoli caricati sul sito.
La medicina semini dubbi, non raccolga certezze
Seminari interattivi di gennaio-febbraio 2024 di SCIENZA MEDICINA ISTITUZIONI POLITICA SOCIETÀ su www.smips.org con oltre 2100 articoli.
“Cari Amici e lettori, con grande amarezza dobbiamo informarvi che questo è l’ultimo numero del nostro notiziario… (clicca sul titolo)
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—- contenuti 6 Dicembre 2023 —-
Rispetto e diritti per tutte le persone con disabilità e le loro famiglie
Ricordiamoci, in occasione della Giornata Nazionale delle Persone con Disabilità, che quando si parla di persone con disabilità e delle loro famiglie, non ci si rivolge ad un’esigua minoranza, ma a milioni di persone che ogni giorno combattono per i propri diritti, per una vita piena e dignitosa vissuta indipendentemente dalla loro condizione di disabilità. A tutti loro si deve rispetto e soprattutto vanno resi concretamente esigibili quei diritti in ogni momento della loro vita. (continua…)
Il nuovo Parlamento Europeo rappresenti equamente le persone con disabilità
Per la Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità, il Forum Europeo sulla Disabilità sceglie il tema della rappresentanza politica e lancia un appello ai partiti politici, per far sì che, in vista delle Elezioni Europee del 2024, selezionino candidati con disabilità, chiedendo inoltre alle Istituzioni Europee e agli Stati Nazionali di garantire agli stessi candidati con disabilità un sostegno adeguato, consentendo loro di essere eletti su un piano di parità con gli altri, anche dando vita, se necessario, a uno specifico “Fondo per l’accesso alle cariche elettive”. (continua…)
Dichiarazione Universale dei Diritti Umani
Riprendiamo in mano la bussola dei diritti umani. Il 10 dicembre la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani compie 75 anni. La Carta più importante del mondo, scritta dopo due guerre mondiali e 70 milioni di morti per dire basta a tutti gli atti di barbarie e spingere l’umanità sulla via della pace.
Marcia della pace e della fraternità Assisi, domenica 10 dicembre 2023
L’ITALIA ALZI LA VOCE: CESSATE IL FUOCO!!! Ogni giorno una nuova strage di innocenti è inaccettabile.
Dite che c’è una guerra in corso fra l’esercito di Israele e “l’esercito” di Hamas. A prescindere dai 75 anni trascorsi, la presente “guerra” ha già provocato fra i civili palestinesi nella Striscia di Gaza 15.000 morti e 30.000 feriti lasciati senza ospedali né acqua, e oltre 1,7 milioni di sfollati, nonché circa 200 morti in Cisgiordania (427 nel 2023), e 700mila circa uccisioni e ferimenti per mano dei coloni in tutti i Territori occupati. Per contro, la “guerra” ha provocato fra gli israeliani 1.400 morti in prevalenza civili, e 240 ostaggi: di cui 50 donne e bambini liberati in cambio di 150 donne e bambini illegalmente prigionieri. Ma che razza di guerra è? È un genocidio?
Messaggio di Guterres per la Giornata di solidarietà con il popolo palestinese
“Dobbiamo essere uniti nel chiedere la fine dell’occupazione e del blocco di Gaza” Messaggio del Segretario Generale dell’Onu in occasione della Giornata internazionale di Solidarietà con il Popolo Palestinese Clicca qui.
La pace in Palestina trattata con due ospiti femminili: LUCY LADIKOFF (Palestinese) e PARISA PASANDEHPOOR (Iraniana) in un podcast di WOMEN FOR PEACE, trasmissione politica transnazionale. Clicca qui.
Notiziario dell’Accademia Apuana della Pace
Clicca qui il sommario di dicembre.
Al Movimento Nonviolento: Premio ambientalista dell’anno
Quest’anno è stato assegnato al nostro Presidente, Mao Valpiana, per l’impegno nel diffondere la cultura della pace e della nonviolenza, nel portare aiuto alle popolazioni coinvolte nei conflitti e nel sostegno agli obiettori di coscienza”. La cerimonia di consegna si è tenuta a Casale Monferrato, la città simbolo del disastro ambientale dovuto alla presenza dello stabilimento Eternit di lavorazione dell’amianto, che ha provocato migliaia di morti per mesotelioma pleurico, e che ora è luogo di denuncia, bonifica e ripristino ambientale. Ambientalismo e Pacifismo sono due facce della stessa medaglia.
Sicuri cancerogeni ma il sindaco non li ferma
È l’ennesima conferma scientifica, anche se la più autorevole. L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC), ha sentenziato la cancerogenicità di PFOA e PFOS.
Ma non basterà al sindaco di Alessandria per bloccare le lavorazioni PFAS della Solvay di Spinetta Marengo, con la scusa che i PFOA e PFOS non sono più prodotti in stabilimento: ufficialmente perché in realtà circolano copiosi in aria, acque, alimenti e soprattutto nel sangue umano. Essi circolano unitamente ai loro sostituti altrettanto cancerogeni, C6O4 e ADV, che non sono ancora formalmente bollati da IARC, e tanto basta al sindaco per fare spallucce. E con lui a braccetto, la Regione Piemonte non sottopone tutta la popolazione ad esami del sangue PFOA, PFOS, C6O4 e ADV.
A Sindaco e Regione non basta che il gruppo di lavoro di 30 esperti internazionali provenienti da 11 paesi, convocato dal programma Monografie IARC dal 7 al 14 novembre 2023 a Lione, abbia riclassificato il PFOA come cancerogeno per l’uomo (Gruppo 1) e il PFOS come possibilmente cancerogeno per l’uomo (Gruppo 2B). Non c’è principio di precauzione che tenga per Sindaco e Regione, a loro non basta il pesante sospetto della sterminata letteratura scientifica su C6O4 e ADV, ma aspettano l’ufficialità – morti ufficiali – di IARC. E anche quando ci sarà, magari fra dieci anni: mica è detto che disobbediscano a Solvay.
I Pfas al bando come l’amianto
Che “i Pfas sono come l’amianto” è un tormentone che chi scrive ripete da anni. Ha prodotto vasta eco tale affermazione resa dal supertestimone al processo di Vicenza contro Miteni. Infatti Philippe Grandjean è uno dei maggiori esperti mondiali di Pfas: a capo dell’Unità di ricerca sulla medicina ambientale presso l’Università della Danimarca meridionale e professore aggiunto di salute ambientale presso la Harvard School of Public Health, co-fondatore della rivista Environmental Health e consulente per il Consiglio nazionale della sanità in Danimarca.
Grandjean ha spiegato che le aziende sapevano e nascondevano la pericolosità dei Pfas immessi nell’ambiente: gli studi sui rischi da esposizione prolungata erano noti da decenni. Dunque Solvay e Miteni dovrebbero essere accusati del reato di dolo, ma così non è nei processi di Alessandria e Vicenza. Lo scienziato non ha dubbi: “I Pfas sono come l’amianto. Come l’amianto non si eliminano. Siamo di fronte ad una vera tragedia sanitaria. Quello delle sostanze perfluoroalchiliche è un caso di violazione dei diritti umani, da portarsi davanti alla Corte internazionale di Giustizia, tanto più che le Nazioni Unite stanno già considerando se sollevare il caso per le autorità americane”.
Infatti proprio in questo fine settimana l’Onu ha riconosciuto che la crisi della contaminazione da Pfas (di Dupont, Chemours e Corteva) che si sta verificando nella regione di Lower Cape Fear, in North Carolina, è una violazione del diritto internazionale dei diritti umani da parte degli Stati Uniti. L’azione è partita da un gruppo di base locale, Clean Cape Fear, che ha chiesto i risarcimenti per l’impianto Chemours di Fayetteville Works.
E l’Italia? “È già in ritardo”: giudica il professor Grandjean. I limiti di esposizione dovrebbero puntare a zero. Il disegno di legge per la messa al bando dei Pfas in Italia non è stato ripresentato in questa legislatura e le amministrazioni locali omettono gravissimi atti di ufficio nascondendosi dietro governi e parlamento. Non sono partite le class action, cause civili per risarcire le Vittime di Solvay e Miteni.
Il Sindaco di Alessandria non è imputato al processo Solvay
Vergognosa intervista rilasciata al settimanale “Il Piccolo” dal sindaco di Alessandria, Giorgio Abonante, per annunciare che il Comune si presenterà parte civile al prossimo ennesimo processo contro Solvay per disastro ambientale colposo. Quasi si scusa con l’azienda di Spinetta Marengo: “E’ un obbligo, etico, politico, istituzionale”. Non posso proprio esimermi.
E da quel punto di vista, in questo processo, d’altronde, il sindaco dovrebbe comparire come imputato, insieme ai due direttori (ricompensati capri espiatori che poca pena rischiano). Ripetiamo ancora una volta il “capo di accusa” che dovrebbe gravare sulla testa del sindaco.
<< Ad oggi, il sindaco di Alessandria non ha emesso ordinanza di fermata delle produzioni inquinanti dentro e fuori il Comune, come imporrebbe il principio di precauzione alla massima autorità sanitaria locale: infatti gli studi già compiuti dimostrano che nella popolazione c’è una grave sofferenza sanitaria rispetto al resto della provincia e della regione: si muore di più per le molte e note patologie associate a Pfas e altre molecole prodotte dalla Solvay e da questa immesse nell’ambiente da decenni, come provato da ripetute indagini ambientali. A maggior ragione dopo la nostra indagine dell’Università di Liegi che ha dimostrato livelli altissimi di Pfas nel sangue dei lavoratori e dei cittadini.
Dunque il sindaco, in qualità di massima autorità sanitaria locale, non imponendo -come invece avvenuto nel mondo in analoghe condizioni- l’urgenza che sia fermata la fonte d’esposizione alla popolazione, si consegna all’accusa di omissione di atti di ufficio. Infatti Abonante sa, dalle campagne di analisi dell’Arpa, che su Spinetta Marengo dal cielo piovono 5 microgrammi ogni giorno di Pfas per ogni metro quadrato, e nell’acqua 52 microgrammi per litro di C6O4. Dunque fa solo il gioco della Solvay -che persegue di procrastinare le produzioni secondo i propri profitti- il suo pretestuoso rinvio dell’ordinanza a dopo ulteriori studi epidemiologici per determinare un nesso causa-effetto (Pfas causa di patologie), quando invece il nesso causale è acquisito scientificamente e internazionalmente. Va da sé che sempre maggiori studi saranno utili per individuare cure e per determinare l’entità dei risarcimenti.
Abonante sa e finge di non sapere che l’associazione PFAS/patologie è dimostrata da una mole spaventosa di ricerche esistenti in letteratura scientifica; l’epidemiologia dimostra le associazioni, sui rapporti di causa indaga la tossicologia; i riferimenti di letteratura costituiscono la legge generale, i casi locali la confermano con significatività statistica: lavoratori e cittadini alessandrini esposti hanno una frequenza di patologie maggiore di coloro che non sono esposti a PFAS. Nella scienza una certezza assoluta non esiste ma è altrettanto vero che esiste una altissima probabilità del rapporto di causa fra l’esposizione e PFAS tale da escludere il falso positivo.
Ad oggi, la Regione Piemonte, in complicità con sindaco e azienda, rinvia anzi evita il monitoraggio del sangue a tutta la popolazione, il cui esito suonerebbe come sentenza capitale per Solvay. Queste storiche omissioni di atti di ufficio appaiono tanto più gravi alla luce del drammatico campionamento Pfas del sangue di lavoratori e cittadini che abbiamo nel 2022 commissionato all’Università di Liegi. L’estensione dello screening ematico fornirebbe dati utili ad individuare strategie efficaci di prevenzione e cura ma anche, in sede processuale, fornirebbe ulteriori dati per valutare in solido le responsabilità e i danni di Solvay nei confronti dei lavoratori e dei cittadini. >>
È vergognoso che, nell’intervista, don Abbondio Abonante cerchi di nascondersi dietro la Regione (ASL). E quando l’intervistatrice incalza, non ha pudore a rispondere: “Non ho alcun problema a ordinare la chiusura di una produzione, ma…”. Ma che cosa? “Ma ho bisogno che qualcuno mi metta nero su bianco con criteri scientifici che quella produzione è pericolosa”. E bravo lo struzzo! Non ti basta una letteratura scientifica sterminata? Neppure Philippe Grandjean non ti dice niente? E Iarc, l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro? Non li senti sulla coscienza i morti e ammalati delle otto indagini epidemiologiche? E l’evidenza delle analisi ambientali? Tu, che sei la massima autorità sanitaria locale, che hai il potere di esercitare il principio di precauzione, come seppero fare primi cittadini prima di te, tu scarichi il barile a Roma, sul legislatore? Approfitti di una opposizione municipale con la coda di paglia, ti arrampichi sui vetri, lanci la palla in tribuna, e riesumi l’Osservatorio ambientale della Fraschetta, fuori tempo massimo, dopo oltre trenta anni che lo proposi. E dovresti vergognarti anche, piuttosto che chiusure e bonifiche, di proporre a favore del tuo Comune una tassa sulla Solvay per le sue “esternalità negative”: così definisci la catastrofe ecosanitaria di un territorio che ti vede, purtroppo, alla massima carica istituzionale.
Lino Balza
7a edizione dei premi Eugenio Rosmann e Populus alba
Il bando con tutti i dettagli per partecipare.
Siamo online. Il motivo? Perché da troppo tempo noi, donne e uomini di Liguria, siamo stati espropriati del diritto di decidere del nostro destino da una politica sempre più chiusa nei suoi Palazzi. Anche grazie al silenzio compiacente del sistema dell’informazione locale. Così abbiamo deciso di creare questo strumento che – se lo vorrete – vi segnalerà quindicinalmente il non detto e il non fatto da parte di quelli che continuano a disporre dei nostri destini. Fino a quando non decideremo noi tutti di riprenderceli. E un buon patrimonio informativo è il migliore antidoto contro il veleno dell’impotenza e del fatalismo con cui intendono tenerci a bada. Noi crediamo che reagire sia giusto e possibile. E voi? Clicca qui
Italia al primo posto in Europa per morti da smog
Nuovo rapporto dell’Agenzia Europea per l’Ambiente (AEA). Riducendo l’inquinamento si eviterebbero in Europa 253.000 morti premature dovute all’esposizione al particolato fine (PM2.5), 52.000 riconducibili al biossido di azoto (NO2) e 22.000 per l’esposizione a breve termine all’ozono (O3). L’Italia risulta avere il maggior impatto fra tutti i Paesi europei, con 46.000 morti premature derivanti dall’esposizione al PM 2.5, 11.300 per l’esposizione al biossido di azoto e 5.100 all’ozono, un bilancio che ammonta a circa un quinto dell’intera mortalità a livello UE. Clicca qui.
Quest’anno le iniziative in programma coincidono anche con la 14a Giornata Internazionale contro le Grandi Opere Inutili e Imposte. Sulla newslettera (clicca qui) di Doriella&Renato troverai anche “DISTRUGGI TUTTO, MAMMA, SE DOMANI TOCCA A ME”
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—- contenuti 28 Novembre 2023 —-
Cambiare il sistema capitalistico. È possibile?
Nel Seminario di Casa Comune
“SiamoTerraViva – Come cambiare il clima e il sistema”, la relazione di Lino Balza, “Etica del profitto e sanità pubblica”, traeva queste conclusioni al suo lungo ragionamento:
<<“Cambiare il sistema”: è nel titolo di questo convegno… Cambiare la civiltà del denaro, il finanzcapitalismo… Bah? Pensare, alla mia età, di veder cambiare questo modello di sviluppo dominato dal capitale e dalla rendita finanziaria, dal “massimo profitto al minimo costo e nel minor tempo possibile”?… Bah Pensarlo sarebbe ottimismo della ragione. Invece sono pessimista: non si tratta solo di modello di sviluppo imputabile ai vertici politici ed economici e finanziari della società, ma di una cultura e di una pratica che si sono contagiate a tutti i livelli della vita sociale. “I poveri stessi – scrive il Papa – cadono nell’inganno di un mondo che non viene costruito per loro”. E tutti sono gettati in una competizione imposta dal vangelo del denaro.
Clicca qui i video della prima parte e della seconda, oppure clicca qui la trascrizione.
Apparirei blasfemo all’udito dei credenti se dicessi che la soluzione sarebbe… l’estinzione del genere umano. Allora mi accontento (“gramscianamente”) dell’ottimismo della volontà, mi accontento, “nessuno si salva da solo”, di lottare tutti assieme per contrastare, cambiare questo sistema sanitario e… almeno mettere al bando i Pfas. Non credo più nella rivoluzione, che noi abbiamo fallito. E mi chiedo quanto sia presente nel Papa l’ottimismo della ragione, poiché chiama in giudizio i poteri, “il potere reale”, nazionale e internazionale, e aggiunge che “se i cittadini non controllano il potere politico – nazionale, regionale, municipale – neppure è possibile un contrasto dei danni ambientali e sanitari e sociali”. Anche Francesco si accontenta di un “contrasto”? Oppure è realismo storico e visione profetica che poteva venire solo da un papa che si chiama Francesco. Di certo, questo Papa incita (anche i laici) a sfoderare “il pungiglione etico”. “Fate rumore”. Guardate che grinta giovanile ha il Papa.>>.
Più ottimista, a cambiare questo modello di sviluppo dominato dal capitale e dalla rendita finanziaria, appare don Luigi Ciotti (clicca qui), alla luce di una esperienza personale unica che lo ha visto fondatore del Gruppo Abele, di Libera e di Casacomune. Chi meglio di lui può interpretare Laudato sì e Laudato qui, e… contraddire me.
Pfas e Solvay, tra i responsabili accusati da Papa Francesco
Nel Seminario di “SiamoTerraViva – Come cambiare il clima e il sistema”, un capitolo della relazione di Lino Balza, “Etica del profitto e sanità pubblica”, è stato dedicato agli Pfas.
<< I Pfas rappresentano il paradigma, la esemplificazione attuale della scienza di classe, della scienza e della tecnologia non neutrali ma utilizzate dal modello di sviluppo fondato, dalla finanza e dal capitale, sul massimo profitto. Capaci perfino di alterare la genetica.
Sono ormai notevoli e incontrovertibili gli studi presenti nella letteratura scientifica nazionale e internazionale che hanno messo in evidenza tossicità, cancerogenesi e teratogenesi dei PFAS. Questi studi sono consultabili su internet e nelle oltre 500 pagine del nostro Dossier “Pfas. Basta!” (disponibile a chi ne fa richiesta), e in oltre 800 articoli sul nostro Sito www.rete-ambientalista.it. Ma non hanno ancora l’adeguata eco mediatica, malgrado il grande lavoro che stiamo facendo.
I Pfas sono la spiegazione del “Paradigma tecnocratico che è alla base dell’attuale processo di degrado ambientale”, per usare le parole del Papa. Faccio i nomi di alcuni co-responsabili ai quali si riferisce Francesco, quando accusa per il “massimo profitto al minimo costo nel minor tempo possibile”. Nomi e cognomi di una calamità sociale: ambientale + sanitaria + economica, che è mondiale, particolarmente italiana, clamorosa in alcune Regioni italiane. La calamità degli Pfas e della Solvay. I quali, in forza della prevenzione primaria, andrebbero e-l-i-m-i-n-a-t-i. Questo è il fulcro della “campagna nazionale” promossa dal Movimento di lotta Maccacaro “per la messa al bando dei Pfas” del “veleno del secolo”, secondo la definizione di Le Monde.>> Continua qui la relazione.
“Se domani tocca a me, mamma, distruggi tutto”
Crescono di minuto in minuto le migliaia di commenti social che imbarazzano la Polizia. E costringono chi ha un filo diretto con i vertici a elargire giustificazioni che pretendono di nascondere un tema enorme. Riuscendoci solo in parte. La storia è nota: qualche giorno fa l’account Instagram della Polizia di Stato ha pubblicato la poesia che è diventata manifesto chi si batte contro la violenza e i reati che colpiscono le donne. “Se domani tocca a me, mamma, distruggi tutto. Se domani tocca a me, voglio essere l’ultima”, sono i potentissimi versi finali, diventati il testo del manifesto di Non una di meno per la manifestazione del 25 novembre. Il post è stato inondato di testimonianze di donne che raccontano di essersi rivolte ai commissariati per denunciare delle molestie, dei maltrattamenti, una violenza, e di non essere state credute. Il fiume è stato tale che a un certo punto i commenti sono scomparsi: “Li hanno cancellati”, hanno detto in tanti. “C’è stato un bug per i troppi commenti”, ci rispondono dalla Polizia. Clicca qui.
Solidali con le donne palestinesi
Dopo la “Giornata Internazionale di Solidarietà con il Popolo Palestinese” promossa dell’Onu per 29 novembre (Clicca qui), prepariamo la Marcia della Pace del 10 dicembre.
Solidali con le donne afghane e iraniane
Sosteniamo le donne iraniane, scriviamo all’ambasciata dell’Iran in Italia per chiedere che cessi la repressione del movimento democratico e nonviolento delle donne – e degli uomini postisi alla loro sequela – che si riconosce nel motto “Donna, vita, libertà”, che siano liberate e liberati tutte le prigioniere e tutti i prigionieri politici, che cessi la violenza maschilista di stato, e che siano riconosciuti, rispettati e difesi tutti i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Sosteniamo il Coordinamento Italiano di Sostegno alle Donne Afghane (CISDA): per contatti email: cisdaonlus@gmail.com, sito www.cisda.it.
Fermare il Tav, fermare la guerra
Dall’opposizione al Tav come opera militare, all’opposizione a tutte le guerre. Clicca qui sulla newsletter di Doriella&Renato anche le altre notizie dalla Val Susa.
Marcia popolare No Tav Susa-Venaus (clicca la locandina) Da sempre l’8 dicembre per il Movimento No Tav è un momento di ricordo della grande giornata di lotta e resistenza del 2005, ma è soprattutto uno sguardo che dal passato volge al futuro per continuare la battaglia contro il progetto del treno ad alta velocità Torino Lione, un Crimine Climatico. Quest’anno le iniziative in programma, che coincidono anche con la 14ª Giornata Internazionale contro le Grandi Opere Inutili e Imposte, permetteranno a tutti noi di marciare insieme lungo i sentieri e i luoghi della Valle che Resiste e di rafforzare i sentimenti e gli ideali che, da più di 30 anni, muovono l’opposizione a quest’opera ecocida e devastante. Ancora una volta questa data ci ricorda che la nostra lotta è più che mai attuale e viva, e rafforza la nostra solidarietà con le altre lotte nazionali e internazionali. Il cambiamento climatico in atto ha delle conseguenze terribili: siccità, temperature anomale, scioglimento dei ghiacciai e perdita di biodiversità all’interno dei territori sono solo alcune di queste”.
Clicca qui il Forum Italiano dei Movimenti per la Terra e il Paesaggio.
Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua
Clicca qui il Report della riunione Coordinamento Nazionale
Presenti: Comitato Milanese Acqua Pubblica, Comitato Acqua Pubblica Torino, Comitato Acqua Pubblica Ferrara, Coordinamento Regionale Acqua Bene Comune Emilia Romagna, Comitato Acqua Pubblica Varese, Comitato Acqua Pubblica Napoli, Segreteria Operativa Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, Forum Abruzzese dei Movimenti per l’Acqua, Comitato Acqua Pubblica Salerno, Comitato Acqua Bene Comune Provincia di Lecce, Comitato Acqua Pubblica Rieti, Gruppo Internazionale, Comitato Acqua Pubblica Mazara del Vallo.
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—- contenuti 20 Novembre 2023 —-
Delusione per il rinvio a giudizio della Solvay di Spinetta Marengo
Non tiene conto – come invece i diciotto esposti di Lino Balza alla Procura di Alessandria – che il reato imputato doveva essere gravissimo: di dolo piuttosto che di colpa, in capo al management del colosso chimico piuttosto che a due piccoli capri espiatori, inteso cioè ad una condanna vera dei rischi e dei danni sanitari inferti alla popolazione e per i risarcimenti alle Vittime: malati e deceduti. Clicca sul titolo.
Arpa Piemonte oscura i monitoraggi Pfas sulla Solvay
Per quanto si preannunci un processo in tono dimesso, per non impressionare troppo i giurati, la Regione Piemonte eclissa i dati ambientali di Spinetta Marengo, del più grande produttore e inquinatore italiano di queste sostanze tossiche, cancerogene e teratogene. Clicca sul titolo.
A pensare male, Andreotti docet, a noi sembra che l’Arpa cerchi di distogliere l’attenzione dalla Solvay di Spinetta Marengo. Non mancherà, nell’ambito della sua relazione “Etica del profitto e sanità pubblica”, di parlarne Lino Balza nella tre giorni del Seminario “SiamoTerraViva. Come cambiare il clima e il sistema”, conclusioni di don Luigi Ciotti.
SiamoTerraViva. Come cambiare clima e sistema
SiamoTerraViva 24-25-26 novembre 2023 Certosa 1515 Avigliana (TO) o in diretta online
Non perdere l’opportunità di ritrovarci ancora una volta nella splendida cornice della Certosa 1515, per fare la differenza lavorando insieme e fare il punto dopo 4 anni di corsi ed attività, lavorando con Enrico Fontana, Marina Turi, Lino Balza e tanti altri esperti del settore che da anni partecipano attivamente alla lotta per sostenere il nostro pianeta. Possibilità di iscrizione in presenza o in diretta streaming. Ti aspettiamo. Cosa aspetti? Scegli di essere il cambiamento che vuoi vedere nel mondo! Scopri il programma e iscriviti!
Il cimitero degli angioletti di Zimella
Al processo Pfas di Vicenza, una mamma medico ha testimoniato anche le proprie esperienze personali come “un aborto spontaneo al quinto mese di gravidanza” e “la constatazione che nel ‘cimitero degli angioletti’ di Zimella quello di mio figlio non è l’unico caso recente, e mi sono chiesta come mai tanti bimbi nati morti”. “Anche due dei miei figli, 6 anni e 18 mesi, soffrono di ipotiroidismo, e pure io con la terza gravidanza ho sviluppato un tumore alla tiroide”. Di contro, nel “Piano di sorveglianza sanitaria” della Regione Veneto non sono stati cercati dati sui bambini, i soggetti più sensibili.
Pfas in uova e pesci dell’alessandrino
L’Irsa-Cnr, l’Istituto di ricerca sulle acque conferma i monitoraggi Arpa degli Pfas nell’atmosfera attorno al polo chimico Solvay di Spinetta Marengo: il brevettato C6O4 e l’ADV, entrambi a lungo usati senza autorizzazione, nonché il PFOA a dieci anni dalla sua presunta dismissione. Malgrado ciò, la Regione Piemonte, complice di Solvay, continua ad evitare di fare le analisi del sangue alla popolazione. Clicca sul titolo.
Venezia, i fanghi tossici del canale Vittorio Emanuele
Uno studio svela i pericoli dell’escavo del canale. Clicca sul titolo.
Italia Nostra chiede l’ampliamento dell’area del Parco Regionale di Portofino
Un presupposto necessario all’esistenza stessa dell’Area protetta. Clicca sul titolo.
Appello anti-pesticidi agli europarlamentari italiani
Lettera di WWF Italia per sollecitare un voto responsabile e lungimirante sul Regolamento UE per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari (che sarà discusso e votato in plenaria del Parlamento europeo. Clicca sul titolo.
Piano Sanitario Ligure da rifare
IL FRONTE COMUNE LIGURE PER LA DIFESA DELLA SANITA’ PUBBLICA invita a partecipare il 21 novembre dalle ore 10 al Presidio davanti all’ingresso del Consiglio Regionale di Via D’Annunzio, in occasione della votazione del Piano socio sanitario regionale 2023-2025. Associazioni, Circoli e Comitati dicono no alla volontà privatizzatrice della Regione, alla rinuncia alle cure per chi non può spendere, al progetto di Autonomia Differenziata appoggiato dalla Regione. La salute e la sanità pubblica sono un diritto, difendiamolo. LA SALUTE NON È UNA MERCE, SI DIFENDE NON SI SVENDE. Clicca sul titolo.
Convergenza europea post 2022Firenze
Per un’Europa sociale, femminista, antirazzista, ecologica, pacifica e democratica Per contrastare l’ascesa dell’estrema destra dobbiamo costruire società inclusive. Si riuniscono le reti, i movimenti, le associazioni, i vari attori sociali, le attiviste e gli attivisti che nel corso di 2022Firenze hanno condiviso la necessità di uscire dall’attuale fase di frammentazione e riannodare i fili su scala europea. Clicca sul titolo.
Contributo in occasione del COP 28 che si terrà a Dubai. Clicca sul titolo.
Esercitazioni nucleari in Italia
Pochi giorni fa si è svolta ad Aviano – e in molti altri luoghi d’Italia – Steadfast Noon, una massiccia esercitazione nucleare NATO. In un momento in cui la tensione a livello globale sta raggiungendo picchi allarmanti, questo evento ha sottolineato ancora una volta le criticità e le gravi discrepanze fra la normativa – dai trattati internazionali alla stessa costituzione italiana – e la condotta delle forze armate. Clicca qui Laura Tussi.
27a udienza per associazione a delinquere No Tav
Nei confronti di compagni e compagne del Centro Sociale Askatasuna, Spazio Popolare Neruda e Movimento No Tav. Martedì 21 novembre al tribunale di Torino è possibile seguire l’udienza nell’aula 3 nel seminterrato per essere vicini e dare solidarietà agli imputati. Clicca sul titolo.
Il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione che invita gli Stati membri dell’Unione europea e le loro istituzioni ad adottare e applicare la definizione operativa di antisemitismo proposta dall’IHRA (International Holocaust Remembrance Alliance), la quale sostiene la controversa equiparazione di antisemitismo e antisionismo.
Ti proponiamo un test per valutare se sei antisemita. Clicca sul titolo
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—- contenuti 13 Novembre 2023 —-
Casacomune, scuola e azioni, è un’associazione fondata da don Luigi Ciotti, nata dal Gruppo Abele e Libera. È una scuola di formazione scientifica, di dialogo culturale e di incontro, caratterizzata da una didattica attiva ed esperienziale, capace di promuovere i valori e le azioni dell’ecologia integrale e della giustizia sociale.
Vi proponiamo di partecipare al seminario
SiamoTerraViva
Come cambiare il clima e il sistema
che si terrà sia online sia in presenza presso la Certosa ad Avigliana (TO) dal 24 al 26 novembre 2023.
Sarà un momento di confronto ed approfondimento, durante il quale, insieme ad altri esperti, esponenti di organizzazioni, attivisti e professionisti cercheremo di “mettere ordine” sulle questioni cruciali legate alle tematiche socio-ambientali e trovare dei punti di contatto per promuovere assieme un vero cambiamento, ormai evidentemente necessario ed urgente. In una relazione sarà trattata la questione Pfas.
Clicca qui il Programma definitivo e come iscriversi.
Su “pressenza” il J’Accuse di Lino Balza sul caso Solvay di Spinetta Marengo.
Intervista di Linda Maggiori–
Una dura accusa al sindaco di Alessandria, alla Regione, al Governo che stanno facendo nulla per risolvere la contaminazione Pfas che avvelena la popolazione locale e nazionale. Anzi. Clicca qui.
Pressenza è un’agenzia stampa internazionale per la pace, la nonviolenza, l’umanesimo e la non discriminazione con sedi ad Atene, Barcellona, Berlino, Bogotà, Bordeaux, Bruxelles, Budapest, Buenos Aires, Città del Messico, Córdoba (Argentina), Firenze, Lima, Londra, Madrid, Manila, Mar del Plata, Milano, Monaco di Baviera, Mosca, New York, Nuova Delhi, Palermo, Parigi, Porto, Quito, Roma, San José de Costa Rica, Santiago del Cile, San Paolo del Brasile, Torino, Valencia e Vienna.
«Malato di tumore a 22 anni. Vivo vicino all’acqua con i Pfas.»
«Nel 2020 mi è stato diagnosticato un tumore al testicolo ed ho dovuto sottopormi ad un intervento chirurgico. Ogni 6 mesi ho controlli ed esami diagnostici ai quali mi presento con il dubbio se riuscirò ad arrivare anche al prossimo». Lo ha detto un giovane di 25 anni di Montecchio Maggiore, cresciuto in campagna ad un centinaio di metri dal torrente Poscola, considerato tra i veicoli della contaminazione da Pfas, testimoniando in Corte d’assise a Vicenza, dove si sta celebrando il processo che vede imputati 15 manager di Miteni, Icig e Mitsubishi. Le drammatiche testimonianze delle parti civili al processo. Un padre: «Tutti e tre i miei figli hanno seri problemi di salute.» Clicca qui.
I nostri figli colpiti dagli Pfas
Tra le lacrime, le testimonianze dei genitori al processo di Vicenza contro i 15 manager dell’ex Miteni, Icig e Mitsubishi Corporation che sono accusati a vario titolo di disastro ambientale, gestione dei rifiuti non autorizzata, inquinamento ambientale, avvelenamento delle acque e di reati fallimentari per l’ex azienda chimica Miteni di Trissino. Clicca qui.
Mai visto nella Storia tanti bambini uccisi
Quasi 5.000 in un mese. Destinati a 7.000 se il programma di decimazione israeliano verrà rispettato.
In tutto il mondo manifestazioni per la pace in Palestina
Da Washington a Roma. Clicca sul titolo.
Se vuoi, puoi sostenere la denuncia contro la presenza di armi nucleari in Italia presentata presso la Procura di Roma; si può firmare qui online in appoggio ai firmatari della denuncia. Clicca qui.
Cortometraggio di Farah Nabulsi, regista nominata all’Oscar e vincitrice del premio BAFTA. Clicca qui.
Siamo Medici Senza Frontiere. Indipendenti, imparziali e neutrali.
In ogni conflitto curiamo i feriti che hanno urgente bisogno e a Gaza c’è bisogno di tutto. Clicca qui.
L’interpretazione ufficiale americana dei rapporti internazionali come di una “competizione strategica” per il dominio mondiale, la determinazione degli Stati Uniti a vincerla debellando tanto per cominciare la Russia e la Cina, il “fai da te” di Putin mediante la guerra per mettere in sicurezza i confini con l’Ucraina, la prima reazione di Zelensky che ha chiesto lo scioglimento dell’ONU, la perversa azione terroristica di Hamas del 7 ottobre e la vendetta dello Stato d’Israele contro tutta la popolazione palestinese e l’intero territorio di Gaza hanno fatto a pezzi l’ordine internazionale, esacerbando la “guerra mondiale a pezzi” già denunciata dal Papa. La prima e più importante vittima di questa catastrofe è l’ONU… Clicca qui una riflessione di Raniero La Valle.
Genova. Porto bloccato contro l’attracco di una nave israeliana
Al porto di Genova è in corso il presidio per impedire il passaggio della nave della ZIM, carica di armamenti, e diretta a Israele. Al varco San Benigno centinaia di operai portuali, studenti, pacifisti e attivisti solidali con il popolo palestinese, bloccano il varco con lo slogan “la guerra comincia da qui”, “fermiamo le navi della morte”. Oltre al varco della ZIM, principale compagnia logistica israeliana, è stato bloccato anche il varco dei traghetti. L’iniziativa raccoglie l’invito dei sindacati palestinesi che nei giorni scorsi avevano diffuso un appello nel quale chiedevano ai lavoratori delle industrie coinvolte di rifiutarsi di costruire armi destinate ad Israele, di rifiutarsi di trasportare armi da e verso Israele. Manifestazioni in altri porti internazionali: clicca qui.
Di cosa parliamo quando parliamo di Gaza
Vita a Gaza. La superficie della Striscia di Gaza è di 360 chilometri quadrati. Roma, per fare un confronto, con i suoi 1.285 chilometri quadrati è tre volte e mezzo più grande. Gli abitanti di Gaza sono 2.098.389, quelli di Roma sono 2.748.109. Il 71 per cento degli abitanti di Gaza ha lo status di rifugiato. A Gaza le persone tra 0 e 14 anni sono il 39 per cento della popolazione (in Italia sono il 12 per cento); quelle con più di 65 anni il 2,9% (in Italia sono il 23 per cento). A Gaza l’età media è di 18 anni, in Italia di 46 anni. Il tasso di crescita della popolazione è dell’1,9 per cento, mentre in Italia è negativo: -0,1 per cento. A Gaza il tasso di mortalità infantile è di 14 morti ogni mille bambini nati vivi, da noi è di 3 morti ogni mille. La speranza di vita alla nascita è di 75 anni a Gaza, di 82 anni in Italia. A Gaza nel 2022 l’elettricità c’è stata in media per 13 ore al giorno. E il 96 per cento dell’acqua dell’unica falda acquifera non è adatta al consumo umano: 1,8 milioni di persone hanno bisogno di assistenza umanitaria per l’acqua, i servizi igienico-sanitari e l’igiene. A Gaza la densità di letti ospedalieri è di 1,3 ogni mille abitanti, in Italia è quasi il triplo. A Gaza nel 2022 più di ventimila pazienti hanno chiesto un permesso per potersi curare all’estero; Israele ha respinto o ritardato il 34 per cento di queste richieste. A Gaza ci sono 32 alunni e alunne per ogni insegnante. L’aspettativa di vita scolastica è di 13 anni a Gaza, di 16 anni da noi. Il tasso di disoccupazione tra i giovani di Gaza è del 75 per cento, in Italia del 21 per cento. Il pil pro capite di Gaza è di circa 900 euro, quello italiano è di 30.855 euro. L’80 per cento degli abitanti di Gaza dipende dagli aiuti umanitari e le persone che vivono sotto la soglia di povertà sono l’81 per cento della popolazione, il 9,4 per cento in Italia. Gli abitanti della Striscia di Gaza non possono andar via né tornare liberamente.
Marcia della pace e della fraternità
Assisi – domenica 10 dicembre 2023
Nella Giornata Internazionale dei Diritti Umani, in occasione del 75° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (10 dicembre 1948-2023) organizziamo assieme una nuova marcia della pace e della fraternità per fermare le stragi.
Riprendiamo in mano la bussola dei diritti umani!
Clicca qui Papa Francesco e Antonio Guterres.
Sanità ligure al collasso. Il Fronte comune ligure “Insieme per la sanità pubblica”, composto da circa 50 associazioni, tra cui il Movimento di lotta per la salute Maccacaro, ha avviato il suo percorso di partecipazione popolare con un’assemblea in Val Bisagno per illustrare la piattaforma rivendicativa verso governo e regione: clicca qui.
Tocca a noi farci sentire a Genova
Leggi il programma della manifestazione del 18 novembre.
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—- contenuti 6 Novembre 2023 —-
Pro e contro lo Stato Palestinese
CONTRO – Amichai Eliyahu, ministro israeliano per il Patrimonio edilizio, ha dichiarato che l’utilizzo della bomba atomica su Gaza è “una delle possibilità” in campo. Le dichiarazioni di Eliyahu sono state fatte durante un’intervista alla radio Kol Barma, e sono state successivamente condivise su Twitter dal giornalista Yaki Adamker. Durante l’intervista Eliyahu ha sostenuto che Gaza non merita aiuti umanitari a causa delle azioni di Hamas e ha suggerito che l’utilizzo di una bomba atomica su tutta Gaza potrebbe essere una delle opzioni. Quando gli è stato fatto notare che nell’enclave palestinese ci sono ostaggi, ha risposto che “in guerra ci sono anche dei prezzi”.
Israele dispone della bomba atomica e ha tenuto in carcere il tecnico nucleare Vanunu per averlo rivelato al mondo nel 1986. Il suo uso avrebbe un costo minore dei bombardamenti convenzionali. Il Primo Ministro Netanyahu si è dissociato.
PRO – Mordechai Vanunu, anche noto con il nome di battesimo cristiano John Crossman, è un ex tecnico nucleare israeliano di origine ebraico-marocchina, noto per aver rivelato l’esistenza delle armi nucleari segrete dello Stato di Israele. In seguito alle rivelazioni, agenti israeliani nel 1986 lo rapirono in Italia, lo drogarono e lo trasportarono in Israele, dove una corte lo processò in segreto con accuse di tradimento e spionaggio, condannandolo a 18 anni di prigionia,11 dei quali passati in completo isolamento, e sottoposto a torture psicologiche e trattamenti inumani, tentativi di lavaggio del cervello. Egli rifiutò, come atti di nonviolenza e resistenza passiva, di rivolgere la parola alle guardie e ai membri dello Shin Bet in lingua ebraica (ma solo in lingua inglese), di leggere quotidiani israeliani che non fossero scritti in inglese e di guardare programmi televisivi che non fossero della BBC; rifiutò anche un trattamento psichiatrico. Uscito di prigione il 21 aprile 2004, per scontare gli ultimi mesi in libertà vigilata, nonostante avesse quasi scontato l’intera pena è stato comunque sottoposto dalle autorità israeliane a notevoli restrizioni della libertà a tempo indeterminato, dal passaporto negato al divieto di parlare con giornalisti. In seguito arrestato più volte. È a favore di uno Stato Palestinese. Vanunu è considerato da Amnesty International come un prigioniero e un perseguitato politico e gli è stato attribuito lo status di prigioniero di coscienza. Candidato al Nobel per la pace.
Chi nel mondo minaccerà un ebreo deve morire
YouTube ci ha comunicato: “Buongiorno Lino Balza, abbiamo ricevuto una richiesta di rimozione per violazione del copyright per il tuo video. Ai sensi della legge sul copyright vigente, abbiamo rimosso il tuo video da YouTube”.
Siamo sconcertati per questa limitazione della libertà di informazione. Non avevamo fatto altro che riprodurre il video delle dichiarazioni fatte da Dror Eydar, ex ambasciatore israeliano in Italia, nella trasmissione di Nicola Porro “Stasera Italia” del 25 ottobre scorso. Questo video si può tuttora vedere su Google, cliccando i video pubblicati da YouTube, La7, TGCom24, eccetera. Ad esempio: L’ex ambasciatore di Israele: «L’obiettivo è distruggere Gaza …
Su Google si possono leggere anche i commenti di Il Fatto Quotidiano, Fanpage, Potere al popolo, Agenzia Dire, Libero quotidiano, Nicola Porro, Infopal, Il tempo, Radio radio, Affari italiani, eccetera. Sul nostro sito, noi non avevamo neppure fatto commenti alle considerazioni di Eydar affidate alle tv del nostro Paese (ritenendo che si commentassero da sole: “Ogni persona che minaccia un ebreo, che vuole uccidere un ebreo, deve morire. L’obiettivo è distruggere Gaza, questo male assoluto.” “Dopo il 7 ottobre, ogni persona nel mondo che minaccerà un ebreo, che vuole uccidere un ebreo, deve morire. Per noi, lo scopo è distruggere Gaza, distruggere questo male assoluto. Distruggere coloro che vogliono distruggerci”. Eccetera ). Che abbia dato fastidio il titolo “Sterminarli senza pietà”?
Bene, ora, affinché non appaia una censura ai nostri 39.500 lettori, adottiamo il commento de Il Fatto Quotidiano: “Obiettivo distruggere Gaza. Chi minaccia un ebreo deve …
Se c’è qualcuno che ci accusa di non pubblicare interventi pro Israele, gli rammentiamo che abbiamo voluto risparmiargli queste difese: clicca qui.
Per essere riconosciuti sotto le macerie. Il video sul sito.
Seminario di approfondimento sulle questioni più importanti sul tappeto oggi, tra esperti di crisi climatica e ricadute ambientali, sociali, economiche ed esponenti di movimenti, associazioni e singoli attivisti che, a diverso titolo, sono impegnati in azioni di conversione ecologica.
Clicca qui il programma e come iscriversi.
Solvay: assolutamente non chiudo i Pfas a Spinetta Marengo
Lo ha ribadito a Sindaco, Regione Piemonte e Procura: Solvay non ha alcuna intenzione di chiudere le produzioni di Pfas a Spinetta Marengo. La multinazionale belga conferma il “Solvay One Planet sustainability roadmap”: ovvero quella che, candidamente, definisce “la strategia globale di sostenibilità”, cioè produrre il nuovo tipo di PFAS, “NFS (Non-Fluoro-Surfactant), Fluor oelastomeri perossidici FKM Tecnoflon”, eliminando “quasi totalmente” l’uso dei fluorotensioattivi.
Più di così non posso fare, ammicca Ilham Kadri CEO e Presidente, o mangiate la minestra o saltate dalla finestra. Non posso proprio, perché “dobbiamo consolidare la leadership internazionale nei fluoroelastomeri, espandendo la base produttiva in Europa, negli Stati Uniti e in Cina”. Tant’è che “per soddisfare la crescita della domanda, da maggio 2021 abbiamo aumentato a Spinetta la capacita produttiva del 30% con un nuovo impianto per la produzione di fluoroelastomeri a reticolazione perossidica”.
Per ora tenetevi il Pfas cC6O4 e accontentatavi che noi “volontariamente (sic) siamo impegnati all’eliminazione degli additivi tensioattivi fluorurati in due step: due produzioni (fluoropolimeri Hyflon e Algoflon PTFE) interrotte entro giugno 2023 e, a livello globale, il 99% dal 2026 (l’1% a ciclo chiuso, zero reflui)”. Insomma, il C6O4 (e l’ADV?) è garantito in acqua e aria almeno fino al 2026. Lo autorizza la Provincia di Alessandria, con il benestare del sindaco. Poi, nuovi Pfas.
Discariche Pfas in Piemonte. Solvay: non nostre, noi li inceneriamo. E il governo la finanzia
Il Piemonte si conferma, con il Veneto e la Lombardia, la regione più inquinata di Pfas. Non che fosse insufficiente Alessandria del polo chimico Solvay, ma ora si aggiungono le rivelazioni del giornale “Domani”, che ha potuto scoprire, con un accesso agli atti, concentrazioni sull’ordine delle centinaia di C6O4 (282 microgrammi/litro) ritrovati da Arpa nel percolato di discarica del lotto 5 della maggiore discarica piemontese, quella di Barricalla in provincia di Torino.
Barricalla, comune di Collegno, non è autorizzata a smaltire i Pfas, che finirebbero addirittura per fluire nei depuratori delle città. Solvay si dichiara innocente perché “Noi invece affrontiamo elevate spese di smaltimento tramite incenerimento, come da autorizzazioni”. Quali autorizzazioni? Dove sono inceneriti i Pfas? Ufficialmente non si sa. Chi dovrebbe saperlo non apre bocca: curiosamente a presiedere la conferenza che si occupa delle autorizzazioni per la costruzione della nuova Barricalla2 è Claudio Coffano, in quanto neo promosso direttore del dipartimento Ambiente e vigilanza ambientale della Città metropolitana di Torino. E chi è Coffano? È lo stesso che, in qualità di dirigente ambiente della Provincia di Alessandria, nel 2021 aveva concesso a Solvay l’ampliamento della produzione proprio del Pfas C6O4, dopo aver fatto finta per dieci anni di non vedere questo Pfas né l’ADV.
È lo stesso che aveva garantito in audizione parlamentare ai governi. Tant’è che il ministero dello Sviluppo economico e del Made in Italy non solo non mette al bando i tossici e cancerogeni Pfas in Italia, ma finanzia con le Regioni addirittura nuovi progetti alla Solvay di Spinetta Marengo: unica produttrice di Pfas in Italia.
Aumento del cancro della tiroide correlato ai Pfas
I ricercatori americani hanno studiato l’associazione tra i livelli plasmatici di PFAS e la diagnosi di cancro della tiroide tramite BioMe, una biobanca del Mount Sinai di New York. In particolare, il team ha preso in considerazione 88 pazienti con cancro della tiroide – con campioni di plasma raccolti prima o al momento della diagnosi di tumore – e 88 controlli, non affetti da cancro, che corrispondevano per sesso, etnia, età, indice di massa corporea, status di fumatore e anno di raccolta del campione ematico. I ricercatori hanno misurato i livelli di otto PFAS nei campioni di sangue tramite una tecnica metabolomica non mirata e li hanno confrontati tra i pazienti con tumore della tiroide e i soggetti di controllo. Dai risultati è emerso che l’esposizione al PFAS portava ad un aumento del rischio di diagnosi di cancro della tiroide del 56%.
Se la legge è uguale in tutti i processi…
Sfilano (clicca qui) le testimonianze delle Vittime Pfas al processo di Vicenza contro Miteni di Trissino. Sono analoghe alle testimonianze che ascoltammo più di due lustri fa al processo di Alessandria contro Solvay di Spinetta Marengo, che si risolse dieci anni dopo in Cassazione senza nessun risarcimento delle morti e dei tumori delle Vittime. Nonché senza condanne ai vertici dell’azienda, né alle istituzioni. Nonché senza bonifica, anzi, il reato è stato fino ad oggi reiterato.
Pubblicità della friggitrice ad aria Proscenic: “La friggitrice ad aria T20 è progettata pensando alla sicurezza alimentare, con un cestello realizzato con materiali adatti agli alimenti, privi di BPA e PFOA, e un rivestimento antiaderente in Teflon che rende la pulizia un gioco da ragazzi, potendo essere addirittura lavato direttamente in lavastoviglie”. Pubblicità ingannevole. Il Teflon veniva fabbricato per decenni con il Pfas PFOA, che oggi è vietato come altamente cancerogeno. Con quale Pfas il PFOA è stato sostituito per ottenere sempre il Teflon? Considerato che altri produttori pubblicizzano friggitrici “Teflon-Free”.
Divieto di Pfas nei farmaci. Fuoco di sbarramento delle industrie
La proposta delle autorità competenti di Germania, Paesi Bassi, Svezia, Danimarca e Norvegia, ai sensi della legislazione chimica della Ue, propone di limitare la produzione, la commercializzazione e l’uso dei Pfas: potrebbe portare al divieto di tutti i Pfas entro il 2027, con deroghe molto limitate.
La lobby farmaceutica europea, l’Efpia (Federazione europea delle industrie e delle associazioni farmaceutiche) minaccia il pericolo di andare incontro a “una diffusa chiusura delle produzione di medicinali” e dunque “la carenza di medicinali diventerebbe una possibilità realistica”. L’Epfia ammette le nocività dei Pfas sull’ambiente però le reputa accettabili: “I Pfas vengono utilizzati nella produzione dei medicinali, tuttavia quelli utilizzati nei medicinali veri e propri non presentano alcun rischio o hanno un rischio basso identificato attraverso le valutazioni rischio-beneficio dei farmaci o le valutazioni del rischio ambientale”. Insomma, “Sebbene sia necessario ridurre al minimo le emissioni, l’approccio dovrebbe quello di garantire la produzione e disponibilità continua di medicinali per i pazienti in Europa”. E poi, “Non tutti i Pfas hanno le stesse proprietà pericolose”. Insomma, fidatevi di noi, e concedeteci le deroghe.
Va da sé che l’industria farmaceutica precisa che include nel termine “medicinali” oltre “ gli elementi costitutivi e le materie prime utilizzate nella sintesi chimica dei medicinali” anche “i reagenti e alcune apparecchiature, nonché i materiali di imballaggio che utilizzano fluoropolimeri o prodotti combinati come le siringhe preriempite”. Per non dimenticare qualcosa, l’Efpia conclude: “Inoltre, l’intero processo di produzione e sviluppo dei medicinali dipende fortemente da una serie di materiali Pfas in un’ampia varietà di applicazioni”.
Squalifica se si usano Pfas per sciolinare gli sci
Nelle discipline nordiche, il fluoro è stato bannato per ragioni ambientali. Per i controlli tutti gli atleti dovranno consegnare gli sci ai funzionari FIS prima della gara e dopo. Ci sarà da attendere ore dopo la fine delle gare per avere la classifica ufficiale, poiché tutti i test “anti-fluoro” dovranno essere effettuati. È perfino possibile che si verifichino casi in cui, con gli sci, si possa raccogliere del fluoro dalla neve e che il test risulti positivo.
No all’aumento delle soglie elettromagnetiche
ISDE Medici per l’Ambiente: il Governo riveda la scelta di aumentare le soglie elettromagnetiche. Per la salute delle persone. Clicca qui.
Non è la soia a provocare leucemia ma sono i pesticidi usati nelle coltivazioni di soia
Il Brasile è diventato il principale produttore di soia al mondo, ma anche il maggior consumatore di pesticidi ed erbicidi, che inquinano il suolo e le falde acquifere. La coltivazione sempre più intensiva di soia in Brasile e il conseguente uso di pesticidi è correlata a un aumento dei casi di leucemia nei bambini. A dirlo è un nuovo studio condotto dall’Università dell’Illinois – Urbana-Champaign, in collaborazione con l’Università di Denver e l’Università di Wisconsin – Madison.
Mareggiata (giudiziaria) sulla diga di Genova
Il sospetto è che dietro al principale appalto affidato con fondi del Pnrr possano nascondersi varie irregolarità: nella progettazione e nell’affidamento dei lavori di realizzazione. La maxi diga di Genova, secondo due diversi esposti, sarebbe un’opera faraonica (1,3 miliardi di euro) costruita con fondi pubblici che rischierebbe però di favorire soprattutto due terminalisti privati, Gianluigi Aponte e Aldo Spinelli. È quanto denuncia Italia Nostra in un esposto articolato che, dopo essere stato valutato dalla Procura di Genova, è stato ritenuto di interesse tale da essere trasmesso alla Procura europea: le irregolarità ipotizzate, infatti, riguarderebbero fondi erogati dall’Unione europea.
C’è a Genova una bella realtà sociale che rischia di scomparire
«C’è a Genova – scrive Maria Pia Amico – una realtà sociale da far conoscere, poco considerata e che rischia di scomparire, per varie ragioni. È Casa Domani, una casa famiglia un po’ particolare, situata in centro città e abitata da cinque persone con disabilità fisica, che vengono accudite con encomiabile solerzia e affetto da quasi tutti volontari, che si alternano durante tutto il giorno e la notte. E questo da più di trentacinque anni. Una bella realtà da non lasciare sola» (continua…)
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—- contenuti 27 Ottobre 2023 —-
Casacomune, scuola e azioni, è un’associazione fondata da don Luigi Ciotti, nata dal Gruppo Abele e Libera.
È una scuola di formazione scientifica, di dialogo culturale e di incontro, caratterizzata da una didattica attiva ed esperienziale, capace di promuovere i valori e le azioni dell’ecologia integrale e della giustizia sociale.
Vi proponiamo di partecipare al seminario SiamoTerraViva, che si terrà sia online sia in presenza presso la Certosa ad Avigliana (TO) nei giorni dal 24 al 26 novembre 2023.
Le tematiche affrontate sono molteplici, come molteplici sono gli aspetti della crisi ambientale e sociale dei nostri tempi: ecomafie, agricoltura, migrazioni ambientali, lavoro, etica del profitto e sanità pubblica, qualità della vita, ruolo dei movimenti e delle ONG, ecofemminismo, economia e spiritualità.
Al nostro fianco, avremo relatori di grande professionalità e competenza del mondo accademico e di organizzazioni da sempre in prima linea su queste tematiche. Non mancheranno testimonianze di attivisti, sindacalisti, associazioni ed altri attori impegnati quotidianamente che sono la vera spinta al cambiamento perché mossi da passione e dalla cura per il bene comune, capaci di guardare lontano, capaci di futuro.
Clicca qui il Programma e come iscriversi.
In tre settimane di guerra sono morti almeno 5.791 palestinesi, tra cui 2.360 bambini; altre 16.297 persone sono rimaste ferite e 1,4 milioni sono state già sfollate. Il 13 ottobre, 23 ospedali nel nord della Striscia di Gaza hanno ricevuto ordini di evacuazione forzata dall’esercito israeliano e da allora continuano incessanti le telefonate dall’esercito israeliano affinché l’ordine sia eseguito. Questi ospedali forniscono cure salvavita a oltre 2.000 pazienti e sono l’unico rifugio sicuro per decine di migliaia di famiglie. In mezzo alla catastrofe umanitaria che sta colpendo la Striscia di Gaza, questi ordini di evacuazione forzata sono praticamente impossibili da attuare. Firma il nostro appello urgente, chiedi alle autorità israeliane di revocare immediatamente gli ordini di evacuazione e di garantire la protezione delle strutture sanitarie.
Questo appello di Amnesty International cadrà nel vuoto perché la vendetta “Occhio per occhio” dell’Antico Testamento (Libro dell’Esodo, cap. XXI) è interpretata da Israele senza proporzionalità biblica (1 a 1), piuttosto come rappresaglia detta decimazione (dal latino decimatio) (es. eliminare 10 italiani per 1 tedesco). Se i morti israeliani sono stati 1.400, siamo neanche alla metà della meta.
Immediato cessate il fuoco e urgente conferenza di pace
Si fermi questo inaudito massacro in atto. Chiediamo il tempestivo intervento della comunità internazionale e dell’ONU per un immediato “cessate il fuoco” e favorire una soluzione definitiva e condivisa dei rapporti tra Israele e Palestinesi. Quel che è in corso, da parte di Hamas e del governo di estrema destra israeliano, è una palese violazione di tutti i trattati e delle convenzioni internazionali di salvaguardia delle popolazioni civili dalle guerre e da ogni forma di occupazione. La nostra condanna contro ogni forma di violenza, di aggressione e di rappresaglia contro la popolazione civile, sia Palestinese, sia Israeliana è assoluta. Hamas, dopo il criminale eccidio di civili inermi, deve immediatamente rilasciare gli ostaggi e cessare le ostilità che, oltretutto, ledono anche la storica e giusta lotta del popolo palestinese per il riconoscimento di un proprio stato autonomo. Il governo di Israele con la sua rappresaglia ha già prodotto migliaia di morti, soprattutto donne e bambini, e mette a repentaglio la stessa esistenza dell’intera popolazione della Striscia di Gaza, già ad alto indice di povertà, impedendo il suo rifornimento di cibo, acqua ed elettricità e in totale assenza di corridoi di fuga e, da ultimo, con inauditi massacri come quello dell’ospedale scaturito dal bombardamento di Gaza. Solo con il rifiuto della guerra e della violenza possiamo tutti impegnarci per costruire giustizia, rispetto per il diritto all’autodeterminazione dei popoli, per la convivenza e per una pace giusta e duratura. Ci appelliamo al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite affinché assuma la propria responsabilità di organo garante del diritto internazionale, chiedendo alle parti l’immediato cessate il fuoco, il rilascio degli ostaggi e dei prigionieri, il rispetto del diritto umanitario per evitare ulteriore spargimento di sangue, con l’impegno di convocare, con urgenza, una Conferenza di pace che risolva, finalmente, la questione Palestinese, condizione che porrebbe fine all’occupazione Israeliana e alla legittima resistenza Palestinese, ristabilendo così le condizioni per la costruzione di società pacifiche e democratiche.
Comitato per la pace Taranto
Anche questo appello cadrà nel vuoto perché l’ONU è sempre stata filo araba ma sempre paralizzata dai veti USA a favore di Israele. Clicca qui.
Giorgia Meloni in Parlamento. Per quel che riguarda il Medio Oriente, chiede la liberazione degli ostaggi, parla di due popoli, due Stati. Ma tiene a chiarire: “No al cessate il fuoco. C’è una differenza tra entrare in casa di qualcuno, guardare un neonato, tagliargli la testa e chiedere alle persone di evacuare perché non si vogliono coinvolgere i civili”. Passaggio che provoca qualche protesta. Così come il riferimento ai “danni collaterali” quando dice che “Hamas si fa scudo con il popolo palestinese, ed è oggettivamente difficile targetizzare sui terroristi”.
In migliaia contro la Nato e per la pace
Reportage del nostro inviato alla manifestazione contro la Base a San Pietro a Grado (Pisa). Clicca sul titolo
Rinchiuso in una RSA contro la sua volontà
«È morto il professor Gilardi rinchiuso per tre anni in una RSA contro la sua volontà. Finiti i presìdi, gli striscioni, i gesti dimostrativi, le inchieste televisive, le istanze e gli appelli , le raccomandazioni del Garante, e destinati al dimenticatoio i problemi con la Corte Europea per i Diritti dell’Uomo, che aveva condannato l’Italia per la violazione della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo. Ora tutto torna “a posto” e l’operazione “silenzio e oblio” potrà iniziare a macinare risultati» (continua…)
Medici per l’ambiente a Congresso
Aderisci alla campagna dei Medici per l’Ambiente
Prevenzione danni da plastica. Clicca sul titolo
I Pfas producono infertilità ai maschi
Al Congresso nazionale dell’Associazione medici per l’ambiente – ISDE Italia è stato premiato lo studio che sta dimostrando la correlazione tra Pfas e fertilità maschile. Lo studio promosso dal dottor Francesco Bertola è in corso avendo già esaminato 900 ragazzi residenti nelle zone del Veneto contaminate da Pfas e riscontrato che il 30 per cento presenta anomalie a livello riproduttivo. Clicca sul titolo.
Pfas, fattore di rischio per le cardiopatie ischemiche
L’ipercolesterolemia è il principale fattore di rischio per le cardiopatie ischemiche, prima causa di morte tra le malattie cardiovascolari, davanti a fumo di sigaretta, diabete, ipertensione e obesità. I Pfas aumentano il colesterolo. Pubblicato su Toxicology Reports, lo studio mostra come i maggiori inquinanti PFOA e PFOS interferiscono sul processo di assorbimento cellulare del colesterolo dal sangue. Dai dati epidemiologici emerge che la quota di persone con elevati livelli di colesterolo nella fascia di età 35-75 anni è più che doppia rispetto alla popolazione generale (57% vs 22%). Il team dell’università di Padova, coordinato dal professor Carlo Foresta, ha dimostrato che i Pfas interagiscono… continua cliccando sul titolo.
Pfas delitto perfetto in Veneto?
I Pfas sono universalmente riconosciuti come interferenti endocrini e potenziali cancerogeni, legati all’infertilità e a malattie cardiovascolari, al punto che scienziati e studiosi di tutto il mondo ne chiedono la messa al bando come produzione e come utilizzo. A causa dell’inquinamento della Miteni di Trissino, i Pfas si sono diffusi nella falda di un’area abitata da 350mila persone, tra Vicenza, Verona e Padova. Ebbene, ha lasciato allibiti Giuseppe Venditti, GIP di Vicenza, che ha archiviato l’indagine preliminare sulla concentrazione di Pfas nel sangue di lavoratori e lavoratrici della ex Miteni, impedendo così l’accertamento dei fatti e delle responsabilità. Un giudice che ignora la sterminata letteratura scientifica internazionale (clicca sul titolo), con una sentenza che merita un posto nel nostro libro “Ambiente Delitto Perfetto” (prefazione di Giorgio Nebbia, che si rivolta nella tomba). Clicca sul titolo.
Solvay boicotta indisturbata i controlli Pfas
C6O4 e ADV nel sangue della popolazione. La Regione Piemonte e il Sindaco potrebbero obbligarla a svelare gli standard analitici, soprattutto il sindaco – massima autorità sanitaria locale – emettendo finalmente ordinanza di fermata degli impianti da cui derivano le emissioni tossiche e cancerogene incriminate. Il sindaco può, mentre la Procura non avrebbe la facoltà di un atto specifico che vada oltre le autonomie di un progetto di ricerca internazionale.
“A noi e a tutta la ricerca scientifica mondiale non vengono forniti da Solvay gli standard per questo tipo di investigazioni”: questa esplicita denuncia proviene dal professore dell’Università del Piemonte Orientale, Francesco Dondero, promotore e coordinatore del progetto “H2020-Scenarios” dedicato allo studio dei Pfas, le famigerate sostanze perfluoroalchiliche usate in ogni campo industriale e prodotte a Spinetta Marengo dalla multinazionale chimica nonché scaricate in suolo – aria – acqua. Scenarios, finanziato dall’Europa con 12 milioni di euro, comprende 19 organizzazioni di 10 Paesi europei, oltre a Israele, Usa e Canada, e vede come partner strategico l’Azienda Ospedaliera di Alessandria con il Dipartimento delle Attività Integrate Ricerca e Innovazione e Azienda Sanitaria Locale.
Nell’onesta intervista pubblicata su Radio Gold News (clicca qui), Francesco Dondero illustra che per Alessandria il progetto promette un biomonitoraggio in due sottopopolazioni: la prima è quella residente nell’area di Spinetta (da 0 a oltre 6 km dal polo chimico, con appena 300 misure) e l’altra (160 campionamenti) è la popolazione inquinata del Comune di Montecastello, a cui si è aggiunto Frugarolo come limitrofo Comune di controllo.
“Il progetto ha l’obiettivo di inquinamento zero per un ambiente libero dalle sostanze tossiche. Puntiamo a fornire progressi tecnologici sviluppando metodi su misurazioni istantanee per il rilevamento e la valutazione del rischio ambientale e bonifica di contaminanti tossici persistenti”, però il boicottaggio di Solvay tende a “limitarci fortemente nel poter definire il potenziale di rischio di esposizione a queste sostanze” che non hanno una tossicità acuta ma di cui “è impossibile non trovare tracce nel sangue”, accusa lo studioso universitario. Il quale, infatti, ha ben presente che, a fronte della complice Regione Piemonte che nega l’indagine ematologica estesa a tutta la popolazione, noi, Comitati e Associazioni, abbiamo – con il supporto del Policlinico di Liegi – organizzato un’indagine su un campione di lavoratori e abitanti di Spinetta e Alessandria: risulta che il 55% degli analizzati ha concentrazioni di PFOA nel sangue che superano ogni soglia di pericolo. Con rischio devastante sulla salute: “È innegabile. Nel 2023 sono usciti almeno 10 studi di tipo epidemiologico che lo esplicitano”: rimarca Dondero.
Per sopperire al boicottaggio di Scenarios, il professor Dondero specifica che “abbiamo costruito un modello meccanicistico, un modello di predizione dei possibili effetti delle sostanze, basato su evidenze sperimentali”. Così, non teme di sbilanciarsi: “Pur privati degli standard analitici, il metodo alternativo che abbiamo studiato, comunque, darà una indicazione molto precisa dei livelli di C6O4 nel sangue”. Non così, al momento, per l’ADV. Ma aggiunge un’altra nota indigesta per Solvay: “Il C6O4 è una molecola piccola che sfugge al controllo dei sistemi di ritenzione di Solvay visto che la stiamo trovando negli scarichi del Bormida”.
L’attuale sabotaggio – vincente – di Solvay ha già fatto sì che i dati del biomonitoraggio Scenarios, modesti (privi della parte sierologica ed epidemiologica di tutta la popolazione) ma comunque molesti, non possano essere disponibili prima della fine del 2024. Dunque l’azienda belga si dimostra decisa a sbarrare o quanto meno procrastinare alle calende greche il passaggio successivo del progetto. Infatti il professor Dondero, insieme all’Azienda Ospedaliera di Alessandria, avrebbe “redatto un secondo progetto europeo da 7/8 milioni di euro incentrato sul rapporto tra valori nel sangue di queste sostanze e stato di salute. Sarebbe, sottolinea il docente, un puro progetto epidemiologico che rappresenterebbe una marcia in più per rispondere all’annosa questione della salute in relazione a quanto Pfas è stato assunto dall’organismo umano: quanto l’esposizione ai Pfas ha avuto o avrà effetto sulla salute umana. Se questo progetto venisse approvato dall’Europa avremo uno sviluppo incredibile”. Solvay farà muro. Per anni e anni.
Un muro robusto a quelle Nazioni che in Europa premono da tempo per la restrizione totale dei Pfas, e ai Comitati e alle Associazioni che hanno promosso il Disegno di Legge (Crucioli) che mette al bando produzione e utilizzo dei Pfas in Italia.
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—- contenuti 12 Ottobre 2023 —-
Sarebbero già più di cento, tra cui colossi come Apple e 3M, ma non Solvay, ad aver rinunciato “spontaneamente” ai Pfas. L’abbandono della 3M è giunto dopo che ha dovuto sborsare decine di milioni di dollari a varie comunità locali degli Stati Uniti per la depurazione delle acque da lei inquinate per decenni. Vediamo se, in Italia, con la class action e l’azione inibitoria, riusciamo a “convincere” Solvay, produttrice unica dei Pfas, a fare lo stesso per Spinetta Marengo.
Campagna nazionale per la messa al bando dei pfas
Se volete contattarci per collaborare con questo progetto, per proporci materiali, per chiedere altre informazioni inviate una mail a info@civg.it.
A seguire, gli ultimi articoli caricati sul sito. Leggi tutto
Perché i Pfas rappresentano un pericolo per la salute
Con impatto sugli ormoni legati allo sviluppo e alla fertilità, ipertensione in gravidanza, colite ulcerosa, diabete gestazionale, tumori alla tiroide, ai reni e ai testicoli, decessi legati ad eventi cardiovascolari, diabete e Alzheimer, varie tipologie di cancro nelle donne, tra le quali all’utero, alle ovaie, al seno e alla pelle, rischi per lo sviluppo dei feti. Si trovano nel rivestimento di padelle e pentole antiaderenti, nei tessuti di vestiti come giacche e impermeabili, nelle pelli e nei tappeti, nel rivestimento di contenitori per il cibo, negli insetticidi, nelle vernici, nelle schiume antincendio e in una pletora di altri materiali tecnici. Clicca qui
I Pfas ritardano la pubertà nelle bambine
Tra i molti effetti negativi associati alle sostanze perfluoroalchiliche (Pfas) ci sono le alterazioni degli equilibri ormonali. Di conseguenza, queste molecole interferiscono con la fertilità. I ricercatori dell’Università di Cincinnati hanno condotto uno studio durato diversi anni, i cui risultati sono appena stati pubblicati su Environmental Health Perspectives. Le bambine provengono da due regioni che differiscono sensibilmente per quanto riguarda la contaminazione da Pfas nelle acque e nell’ambiente in generale. La prima regione si affaccia sul fiume Ohio che è stato per anni il corso d’acqua dove il colosso della chimica DuPont, con sede a Parkersburg, in West Virginia, ha sversato le acque reflue della lavorazione dei Pfas, e dove si svolgono regolarmente le esercitazioni antincendio con schiume Pfas. La seconda è la zona della Bay Area, che comprende la Silicon Valley, che ospita invece molte aziende produttrici di semiconduttori che usano Pfas nelle loro lavorazioni.
Le bambine nate nelle due zone, in età pre-puberale sono state poi seguite con dosaggi ormonali ogni sei mesi, volti a seguire lo sviluppo, così come attraverso la misurazione dei caratteri antropometrici e sessuali secondari come la comparsa del seno o dei peli pubici e ascellari. Il 99% aveva tracce più o meno rilevanti di Pfoa (vietato o limitato dal 2019) e quelle con le concentrazioni maggiori di Pfas avevano livelli ormonali più bassi delle altre e arrivavano al pieno sviluppo, cioè alla prima mestruazione, mediamente 5-6 mesi dopo le altre.
Pfas nelle Marche made Alluflon
La Procura della Repubblica di Pesaro ha chiesto il rinvio a giudizio per inquinamento ambientale dei dirigenti dell’Alluflon, nota ditta di pentole antiaderenti (con Teflon della Solvay), accusati di aver rilasciato Pfoa nelle acque reflue dello stabilimento, così come aveva rilevato l’ARPAM. L’azienda di Mondavo sostiene di non aver più utilizzato la sostanza da 10 anni, dunque da altrettanto tempo il Pfas tossico e cancerogeno persisterebbe, come sua natura peraltro, indistruttibile nelle falde. Il che non fa stare più tranquilli chi abita vicino o utilizza le acque dei pozzi per annaffiare gli orti.
L’Alluflon è un gruppo manifatturiero internazionale che nella pubblicità si vanta di produrre in “fabbriche ad altissima specializzazione e automazione”, “i nostri prodotti mantengono il fascino dell’artigianato made in Italy” (marchio Moneta), e addirittura “siamo fortemente impegnati a preservare l’ambiente e dediti al benessere dei nostri dipendenti”. Meno male.
Un uovo al giorno uccide. Il suolo è inquinato, le galline vi razzolano e le loro uova arrivano sul piatto dei bambini. Clicca qui il video di ISDE Medici per l’ambiente. I Pfas sono stati rinvenuti anche nelle uova di Alessandria.
L’area rossa delle acque potabili inquinate dai Pfas in Lombardia
Lo ammette finalmente la Regione Lombardia dopo che a maggio l’indagine di Greenpeace diffuse un report dal quale emergeva la situazione anomala e di rischio per la salute pubblica che univa i due Comuni del lodigiano (Crespiatica e Corte Palasio), e dalle amministrazioni locali e dai gestori del servizio piovvero rassicurazioni e smentite. In quel report, Greenpeace metteva in evidenza la situazione di rischio riscontrata anche in altri due Comuni, stavolta della provincia di Bergamo (Caravaggio e Mozzanica), per i quali però la Regione non ha provveduto ai campionamenti.
Greenpeace, nel frattempo, ha proseguito con i campionamenti di un laboratorio indipendente e annuncia di aver presentato esposti a 6 procure lombarde, quelle di Bergamo, Brescia, Como, Milano, Lodi, Varese, affinché siano adottati i provvedimenti cautelari necessari ad impedire il protrarsi della somministrazione delle acque alla popolazione. “Undici campioni su 31, pari a circa il 35% del totale, rivelano la presenza di Pfas nelle acque potabili di fontane pubbliche, spesso collocate in parchi giochi o in prossimità di scuole primarie: 100 nanogrammi per litro a Caravaggio, Mozzanica, Corte Palasio. A Crespiatica, superati i mille nanogrammi per litro”. In presenza di concentrazioni analoghe, oltre 20 Comuni veneti furono inseriti dalla Regione nella “area rossa”.
Greenpeace sostiene l’urgenza che governo e parlamento varino in tempi brevi un provvedimento che vieti l’uso e la produzione di tutti i Pfas sul territorio nazionale e obblighi a riconvertire le produzioni industriali che ancora utilizzano queste sostanze, come già chiedeva il Disegno di Legge “Crucioli”.
Contro Solvay e politici siamo determinati a riprenderci il futuro
VOSTRI I GUADAGNI
NOSTRI I MORTI
SOLVAY DEVE CHIUDERE
RIDATECI IL FUTURO!
Per lo striscione, se il sindaco di Alessandria, Giorgio Abonante, applicherà “sanzioni”, come minacciato, nei confronti dei ragazzi di Fridays For Future e del Coordinamento Studentesco, innanzitutto confermerà la sua consolidata complicità con Solvay contro la quale omette ordinanze di fermata delle produzioni inquinanti, nonché si coprirà di ridicolo: alla denuncia di “occupazione di suolo pubblico” con relativa “ammenda di almeno 1.000 euro” risponderemo con una sottoscrizione pubblica. Non è finita qui. Con il sindaco che ha subito rimosso lo striscione, a soffocare la libertà di espressione.
Il teatro dove si è svolto “il gesto vandalico” (così è stato definito) è la rotonda davanti alla Solvay di Spinetta Marengo, al centro della quale il sindaco ha fatto installare una scultura luminosa pagata da Solvay che simboleggerebbe il “felice incontro tra la comunità Alessandrina e l’azienda”. L’autore della scultura, Marco Lodola, ne ha chiesto la rimozione, avvertito delle polemiche che aveva scatenato appena inaugurata questa estate (Clicca qui: Danza macabra.). In effetti l’opera, oggi “imbrattata” (sic), rischia di fare la fine delle “statue parlanti” romane, utilizzate dai cittadini per lanciare messaggi ai potenti e ai signori di allora. Tant’è che la presidente belga della Solvay, Ilham Kadri, rimangiandosi l’idea, ha proposto di trasferirla a Bruxelles.
Se vi è una “occupazione di suolo pubblico”: questa è rappresentata dal tragico insediamento del polo chimico sul territorio di Alessandria, replicano al sindaco Fridays For Future e Coordinamento Studentesco che in città hanno anche sfilato con una manifestazione. “La scultura che accoglie chi entra a Spinetta da questa mattina, con lo striscione, ha finalmente le vesti che merita: quelle di un’opera rappresentativa di un secolo di morti e veleni. Ripugnano la narrazione fasulla che ci è stata propinata, la favola della buonanotte che racconta ‘l’incontro tra la comunità Alessandrina e l’azienda’. Le comunità di Alessandria, di Spinetta e della Fraschetta vogliono dire alla Solvay e a chi la sostiene (Comune e Regione, n.d.r) soltanto una cosa: la vostra fame di denaro, il vostro gioco sporco, la vostra omertà ci stanno uccidendo. Invece di celebrare la presenza di un simile mostro sul nostro territorio dovremmo indignarci, organizzarci, mobilitarci”.
“Continueremo ad essere spine nel fianco di coloro che devastano i territori, inquinando falde, aria, terra, senza alcun ritegno per le vite che distruggono strada facendo, perfettamente in linea con le fameliche necessità produttive del modello capitalista” hanno sottolineato gli attivisti. “La pericolosità della Solvay e di ciò che produce, nel modo in cui lo produce, è già stata dimostrata in molteplici occasioni: è responsabile di disastro ambientale, oltre che produttrice di inquinanti eterni che causano morte e sofferenza ovunque si trovino. Quello che vogliamo è la chiusura della fabbrica e la bonifica del territorio. Quello che chiediamo a chi ci circonda è di lasciar cadere le proprie paure e le proprie maschere: è arrivato il momento di indignarsi e prendere parola di fronte alle morti e alle malattie che colpiscono la nostra comunità ogni giorno di più. Siamo stanche e stanchi di morire per i vostri interessi, di veder morire i nostri amici, i nostri cari, di ammalarci e non poter combattere. Il tempo dell’attesa è finito, la soluzione è una sola: chiusura e bonifica subito”.
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—- contenuti 10 Ottobre 2023 —-
Perché non tutto il mondo è solidale con Israele
In questo momento, in tutte le piazze, nel mondo si vedono molte più persone in solidarietà con i “terroristi palestinesi” che non con gli “israeliani aggrediti”. Come mai? Una risposta può essere che sono alla base dell’orrore odierno settantacinque anni di occupazione israeliana e di una politica occidentale piena di doppi standard che ha lasciato incancrenire la situazione, uccidendo ogni possibile orizzonte politico per una mediazione israelo-palestinese, basata sul principio ONU dei due Stati. Di questo parere è l’ex ambasciatrice Elena Basile insignita dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana: “Nel conflitto israelo-palestinese l’occupazione è israeliana, la negazione del diritto di autodeterminazione del popolo palestinese è israeliana, le incursioni nelle moschee e nelle chiese sono israeliane, la violazione delle risoluzioni Onu è israeliana. Non si mette in discussione il diritto alla difesa, ma una politica israeliana e occidentale nutrita di doppi standard e soprusi che crea il mostro Hamas”. Clicca qui.
Non ci sarà mai pace senza giustizia
A trent’anni dalla firma degli Accordi di Oslo, dopo decenni di denunce e allarmi inascoltati, i responsabili delle istituzioni e della politica internazionale devono recitare il “mea culpa” e riconoscere la necessità pressante di fare quello che non è ancora stato fatto: la pace tra i “nemici”, la pace a Gerusalemme.
C’è un solo modo per mettere fine a questo incubo che sta insanguinando la Terra Santa e minaccia di infiammare il mondo intero: riconoscere ai palestinesi la stessa dignità, la stessa libertà e gli stessi diritti che riconosciamo agli israeliani. Tanti lunghi e dolorosi decenni di occupazione militare, uccisioni mirate, bombardamenti, guerre, arresti, repressione indiscriminata, abusi, umiliazioni, deportazioni, apartheid e violazione di tutti i fondamentali diritti umani, ampiamente documentati delle Nazioni Unite, dimostrano il fallimento di tutte le opzioni militari. Non ci sarà mai pace senza giustizia.
Rinnoviamo dunque, ancora una volta, un accorato appello a tutti i responsabili della politica nazionale, europea e internazionale perché intervengano energicamente per mettere fine a questa tragedia facendo rispettare il diritto internazionale dei diritti umani, la legalità internazionale e le risoluzioni delle Nazioni Unite. Israele e Palestina: due Stati per due Popoli. Stessa dignità, stessi diritti, stessa sicurezza.
Fondazione PerugiAssisi per la cultura della Pace
Se l’Ucraina cadesse assisteremmo, a una deriva di aggressioni ad altri Paesi ai confini con la Russia e questo condurrebbe a un conflitto generale e devastante”, ha detto il presidente della Repubblica Mattarella, che evidentemente rivive i tempi in cui era ministro della difesa di D’Alema e con la Nato bombardava Belgrado. Mattarella racconta di nuovo la favola dell’orco cattivo e dei buoni che vogliono punirlo, e in poltrona indossa l’elmetto. In realtà, la guerra Nato-Russia in Ucraina va fermata perché innanzitutto massacra un popolo, perché ci espone a rischio di catastrofe nucleare, perché aggrava all’inverosimile la questione climatica e ambientale, perché getta nella disperazione milioni di famiglie, in tutta Europa, per la crisi energetica che ha provocato e che le leggi di mercato, tutte a favore delle multinazionali finanziarie e petrolifere, stanno trasformando in catastrofe sociale.
L’unico modo per fermarla è dire no alla guerra e allo spirito di dominio che anima ambedue gli schieramenti. Una strada che si attua attraverso tre iniziative: 1) stop all’invio di armi che serve solo a prolungare la guerra ingrassando i produttori di armi; 2) avvio di dialogo fra Russia ed Unione Europea per garantire pace al continente; 3) riduzione delle spese militari e della produzione di armi.
Premio Nobel per la Pace all’attivista iraniana Narges Mohammadi
Vice presidente del Centro per la difesa dei Diritti Umani, imprigionata dalle autorità iraniane dal maggio 2016, Narges Mohammadi è ancora in prigione. Il comitato afferma che ha ricevuto il premio per la sua lotta contro l’oppressione delle donne in Iran e per i suoi sforzi nella promozione dei diritti umani e della libertà per tutti. Il comitato per il Nobel ha affermato che “la coraggiosa lotta di Narges Mohammadi ha comportato enormi costi personali. Il regime iraniano l’ha arrestata 13 volte, condannata cinque volte e condannata a un totale di 31 anni di carcere e 154 frustate”. Mohammadi è ancora detenuta nel famigerato carcere di Evin e il comitato ha espresso l’auspicio che l’Iran rilasci l’attivista.
I criminali organizzati siete voi
Si legge sullo striscione. La Carovana Sicilia 2023 dal 28 settembre ha attraversato i luoghi simboli (non solo simbolici, purtroppo) che significano guerra e detenzione forzata degli stranieri: Pozzallo, Augusta, Sigonella, Pian del Lago (CL), Porto Empedocle, Campobello di Mazara, Cinisi, Palermo. Clicca sul titolo
Genova a rischio di esplosione
Proteste contro il rigassificatore di Vado Ligure: Clicca qui. Il chimico: In caso di sversamento, esplosione capace di distruggere Genova. Clicca qui.
298 ricoveri di bambini per patologie respiratorie tra gennaio 2005 e dicembre 2010, 2.161 ricoveri di adulti per malattie cardiovascolari e respiratorie tra gennaio 2005 e dicembre 2010, 657 morti per malattie cardiovascolari e respiratorie da gennaio 2000 a dicembre 2007. Eccesso di mortalità? No, “il fatto non sussiste”: assoluzione piena a Savona per tutti gli imputati al processo Tirreno Power di Vado Ligure. Nel 2015, sul libro “Ambiente Delitto Perfetto”, di Barbara Tartaglione e Lino Balza, prefazione di Giorgio Nebbia, “a sostegno della tesi che non esiste una via giudiziaria all’ambiente salubre, supplente delle lotte popolari dentro e fuori le fabbriche di morte” con anticipo comprendemmo proprio Tirreno Power nella vasta casistica processuale penale italiana. Non ci eravamo illusi che la stessa magistratura nel marzo 2014 avesse disposto il sequestro dei gruppi a carbone della centrale ritenuto “indispensabile per interrompere la condotta criminosa attraverso la cessazione dell’attività dei gruppi a carbone VL3 e VL4”.
Sinistra, centro, destra tutti insieme ad occultare i morti sul lavoro
Certo che se quasi la metà non sono assicurati all’Inail e quindi non appaiono, si fa presto a dimezzare le statistiche. Clicca qui l’Osservatorio Nazionale di Bologna morti sul lavoro.
Corteo contro l’inceneritore di Acerra
È una lotta difficile, ma ad Acerra, in provincia di Napoli, non c’è molta scelta. Si continua a morire di patologie tumorali, cardiovascolari, che colpiscono anche i giovani, basta girare per la città e dare un occhio ai manifesti funebri. Clicca qui.
Una sentenza che fa un balzo indietro verso la Rupe Tarpea
Accertato che il bambino veniva mandato in bagno senza scarpe, trattenuto in bagno per un periodo sproporzionato, che gli veniva rifiutata la merenda, che era costretto in corridoio a raccogliere il giubbotto caduto in terra nonostante non vi riuscisse, umiliato davanti alla classe rovesciando l’acqua della sua bottiglietta per insegnargli l’importanza del bere, ricevendo di frequente in risposta ai suoi bisogni un secco “ti arrangi!”; accertato tutto ciò la Corte d’Appello di Torino non ritiene sussista il reato di maltrattamento aggravato, già accertato in un primo grado di giudizio, in quanto l’eventuale ingiuriosità delle frasi rivolte ad un ragazzo autistico in classe non avrebbe potuto essere percepita dal ragazzo stesso, non essendo egli in grado di comprenderne il disvalore educativo e giuridico… (continua…)
Rischi del glifosato per le donne incinte
Denuncia penale contro la Bayer per aver nascosto i rischi del glifosato per le donne incinte e i neonati: in un esposto presentato alla Procura di Vienna, GLOBAL 2000 e altre organizzazioni membri della European Pesticide Action Network (tra cui l’italiana ISDE, Associazione Medici per l’Ambiente) hanno rivelato che il consorzio guidato da Bayer – prima Monsanto – non ha presentato studi e/o dati sfavorevoli sugli effetti cancerogeni e neurotossici del glifosato nella domanda di riapprovazione del glifosato. Clicca qui.
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—- contenuti 5 Ottobre 2023 —-
Salute ambiente pace al centro della manifestazione del 7 ottobre.
Grande manifestazione nazionale a Roma per il lavoro, contro la precarietà, per la difesa e l’attuazione della Costituzione, contro l’autonomia differenziata e lo stravolgimento della nostra Repubblica parlamentare. È “La Via Maestra. Insieme per la Costituzione”, la mobilitazione lanciata da più di 100 associazioni e reti, che a loro volta raccolgono tantissime realtà della società civile, tra cui anche la Cgil, per sabato 7 ottobre nella capitale. Clicca qui.
Piattaforma sanità pubblica Fronte comune ligure.
Conferenza stampa di presentazione della PIATTAFORMA PER LA DIFESA DEL SERVIZIO SANITARIO REGIONALE PUBBLICO a cura delle Associazioni, Movimenti, Reti, Organizzazioni promotrici del “Fronte comune ligure. Insieme per la sanità pubblica”. Clicca qui i Principi di fondo, i Presupposti indispensabili, le Proposte e le Rivendicazioni.
PFAS emergenza sanitaria mondiale: perché non ligure?
La Regione Liguria sottovaluta colpevolmente i costi umani (morti e malattie) e i conseguenti costi economici (cure mediche) derivanti dall’emergenza ambientale e sanitaria provocata dai tossici e cancerogeni PFAS. Le allarmate e urgenti rivendicazioni ambientali e sanitarie in merito ai PFAS sono state compiutamente esposte ai giornalisti nella Conferenza stampa. Clicca qui.
Pfas prima causa di morte tra le malattie cardiovascolari.
Rappresentano una calamità sanitaria mondiale ampiamente conosciuta dalla comunità scientifica internazionale i Pfas, o acidi perfluoroacrilici, utilizzati in una vastissima gamma di prodotti, dai tessuti tecnici alle padelle antiaderenti ai tappeti alla carta ai rivestimenti per contenitori di alimenti ai cosmetici ai sanitari ecc., rendendoli resistenti ai grassi e all’acqua, per la loro persistenza nell’ambiente e la loro capacità di accumularsi negli organismi viventi, inclusi gli esseri umani, in particolari organi (fegato, scheletro, sangue), permanenti anche per un decennio, forever chemical. Fra i capi di imputazione: aspetti materno-fetali (poli-abortività, basso peso alla nascita, nati pre-termine, endometriosi), fertilità maschile e femminile, ipercolesterolemia e diabete, osteoporosi, tireopatie, alterazioni cardio-e cerebro-vascolari, riduzione della risposta immunitaria e alterazioni nervose, tumori.
Si stimano più di duemila aree in Europa nelle quali la concentrazione ambientale di PFAS supera i livelli considerati di sicurezza per la salute umana. Va evidenziato che queste manifestazioni sono particolarmente evidenti nelle zone esposte a importante inquinamento industriale da Pfas -eclatanti Solvay di Alessandria e Miteni di Vicenza- ma è interessante considerare che anche i bassi livelli di queste sostanze riscontrabili nella popolazione generale possono costituire un fattore di rischio. Dunque vanno messe al bando.
Si inserisce nella sterminata letteratura scientifica (Pubblicato sulla rivista internazionale “Toxicology Reports) il nuovo studio firmato da Carlo Foresta, già professore di Endocrinologia all’Università di Padova e presidente della Fondazione Foresta Onlus, con Alberto Ferlin, ordinario di endocrinologia, e Nicola Ferri, ordinario di farmacologia, condotto con Luca De Toni e Andrea Di Nisio del dipartimento di Medicina, che ha confermato che nelle aree contaminate da Pfas, la percentuale di individui con alti livelli di colesterolo nel sangue è più del doppio rispetto alla popolazione generale di controllo (il 57% contro il 22%). Questo dato è particolarmente allarmante, poiché elevati livelli di colesterolo sono associati a un aumento del rischio di malattie cardiache, compreso l’infarto.
In particolare, lo studio ha evidenziato il meccanismo attraverso il quale questi composti interferiscono con il processo di assorbimento cellulare del colesterolo dal sangue: interagiscono con le membrane delle cellule del fegato e ostacolano l’assorbimento normale del colesterolo, causando un aumento dei livelli circolanti. Una delle scoperte chiave dello studio è che l’effetto nocivo dei Pfas sul colesterolo è dovuto a una ridotta plasticità delle membrane cellulari: questo compromette la capacità delle cellule di funzionare correttamente nei meccanismi di assorbimento del colesterolo. In sintesi, i Pfas creano un ambiente cellulare sfavorevole che contribuisce all’aumento del colesterolo nel sangue, causando disfunzioni epatiche cellulari, portando all’ ipercolesterolemia: il principale fattore di rischio per le cardiopatie ischemiche, prima causa di morte tra le malattie cardiovascolari, davanti a fumo di sigaretta, diabete, ipertensione e obesità.
Finalmente gli allarmi internazionali, che per inchiodare amministratori locali e governi alle loro enormi responsabilità, da almeno venti anni divulghiamo sul nostro Sito e raccogliamo nel nostro dossier “Pfas. Basta!” (disponibile a che ne fa richiesta), finalmente stanno trovando sempre più spazio sugli organi di informazione. Di recente: (continua cliccando sul titolo)
Sì, possono essere messi al bando. Come già avvenne per l’amianto. Sì, è possibile realizzare prodotti funzionali per esterni con idrorepellenza e sporco senza PFAS. Alcune aziende l’hanno già fatto. Esempio, Ecoshield è un rivestimento antiaderente per padelle senza Teflon. Esempio, VAUDE (attrezzatura e abbigliamento outdoor) ha eliminato l’uso di PFAS in tutti i suoi prodotti a partire dal 2021, dopo aver firmato nel 2016 il Greenpeace Detox Commitment. Esempio, Novamont pubblicizza: i nostri prodotti (compostabili) in Mater-Bi sono Pfas-free. Esempio, entro il 2023, il 92% del volume dei materiali della famosa Patagonia con sostanze chimiche idrorepellenti sarà prodotto senza Pfas. Esempio, Lobocosmetica. Esempio, BIOPAP. Esempio, BioPac. Eccetera.
Ma non può bastare che ci mettiamo tutti alla ricerca delle etichette Pfas Free. O che riduciamo il consumo di alimenti contenuti in imballaggi di plastica, carta, cartone e fibre vegetali. O che evitiamo di riscaldare nel forno a microonde una serie di alimenti, come i popcorn. O che controlliamo la provenienza del pesce, specie se di acqua dolce. O che riduciamo al minimo indispensabile l’uso di contenitori di plastica per conservare il cibo in frigorifero, sostituendoli con il vetro con chiusure ermetiche. O che scegliamo solo alimenti freschi. O che la Regione prometta depuratori “Pfas free” nella zona rossa di Vicenza. O che dal 2023 siano in vigore i limiti CEE alla presenza dei pericolosi contaminanti PFAS su carne, pesce, uova e altri alimenti di origine animale. O che aspettiamo che l’Istituto Mario Negri concluda una piattaforma di sostituzione dei Pfas.
E’, invece, subito necessario il bando di produzione e consumo Pfas: come prevede il Disegno di Legge “Crucioli”. E’, invece, necessaria la fermata delle produzioni della Solvay di Spinetta Marengo. Ma, nel braccio di ferro tra chi, come noi, lotta per il bando e le lobby industriali, come Solvay, vinceremo noi ma quando? quante le Vittime?
Un crimine ambientale e sanitario.
Il governo metta al bando i Pfas. In Italia è in atto un crimine ambientale e sanitario. Clicca qui l’ampio servizio pubblicato su Gaia.
Salute e Ambiente nella terra degli Pfas.
Il terzo Convegno Ecologista di Arzignano ha stigmatizzato 50 anni di tolleranza istituzionale alla Miteni e dieci anni di silenzio e minimizzazione dalla scoperta “ufficiale” del CNR: da parte delle autorità, in primis dalla Regione Veneto, sulla più grande contaminazione da PFAS avvenuta in Europa, con stime ufficiali, al ribasso, di 200 chilometri quadrati di tre provincie venete inquinate irrimediabilmente da Miteni, 350.000 persone a rischio. Le istituzioni hanno brillato per la loro assenza e spiccano per il loro assenteismo le associazioni dei medici di famiglia, dei sindacati dei medici ospedalieri e l’Ordine dei Medici, sordo agli appelli. Un muro di gomma di dimensioni ciclopiche, una omertà vergognosa.
I danni sono incalcolabili e le patologie scaturiscono come bombe ad orologeria. E’ necessario costruire una rete dal basso, che difenda concretamente la salute dei cittadini, per introdurre misure di prevenzione e precauzione, controlli sui bambini e donne gravide, sicurezza sugli alimenti, razionalità delle cure, per citare alcune delle misure mai prese in considerazione dal Dipartimento di Prevenzione della Regione Veneto. Clicca sul titolo per i contenuti del Convegno.
Per le autonomie, l’ambiente, la pace.
L’ambientalismo che è qui per farci vivere, l’autonomismo del Movimento Comunità.
Per una SANITÀ PUBBLICA E PROSSIMA in una vera Repubblica delle Autonomie personali, sociali, territoriali.
Contro gli ecomostri: no al Ponte di Messina e no al nuovo aeroporto nella piana di Prato-Pistoia-Firenze
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—- contenuti 3 Ottobre 2023 —-
All’Onu si litiga sulla glorificazione del nazismo.
La Terza commissione dell’Assemblea Generale Onu ha adottato una bozza di risoluzione sulla “lotta alla glorificazione del nazismo, del neonazismo e di altre pratiche che contribuiscono ad alimentare le forme contemporanee di razzismo, discriminazione razziale, xenofobia e intolleranza”. Il documento fu sostenuto da 106 Paesi, mentre 51 stati (tra cui l’Italia e gli altri europei) si opposero e 15 si astennero. Perché l’Italia si oppose? Perché la risoluzione era proposta dalla Russia? Meglio stare in compagnia con Germania e Giappone: le potenze dell’Asse “RoBerTo” della seconda guerra mondiale? Magari celebriamo l’anniversario dell’Asse Roma-Berlino-Tokyo? Il Patto tripartito fu sottoscritto a Berlino il 27 settembre 1940 dalla Germania nazista, dal Regno d’Italia e dall’Impero giapponese: a guerra vinta, all’Italia e alla Germania sarebbe spettato il comando dell’Europa e al Giappone il controllo dell’Asia.
Sdoganamento del neonazismo ucraino.
L’Onu a novembre approvò l’annuale risoluzione russa per la “lotta alla glorificazione del nazismo, del neonazismo e di altre pratiche che alimentano razzismo e xenofobia” con soli 106 Sì (contro i 121 dell’anno precedente), incluso quello di Israele. Contrari, come sempre, Usa e Ucraina e, per la prima volta, tutti i Paesi Nato e alleati, esclusa la Turchia e inclusa l’Italia.
La Camera del Canada ha tributato una “standing ovation” a Yaroslav Hunka “l’eroe” ucraino e canadese della Seconda guerra mondiale che combatté per l’indipendenza dell’Ucraina contro i russi, che sedeva sugli spalti per applaudire Zelensky. L’eroe prestò servizio nella 14ª divisione Waffen Grenadier delle SS naziste i cui crimini contro l’umanità durante l’Olocausto sono ben documenta.
È in corso uno strisciante sdoganamento del neonazismo ucraino iniziato il 24 febbraio ’22 con l’invasione russa? Fino ad allora media e politici occidentali, Onu, Osce e Amnesty denunciavano i partiti neonazisti in Ucraina e i crimini delle loro milizie in Donbass. Clicca qui le prove. Poi è scattata la sordina e infine la beatificazione degli “eroi” del battaglione Azov con le rune stilizzate e le svastiche tatuate. D’altronde in Ucraina venerano come eroe nazionale “combattente per la libertà” il collaborazionista delle SS Stepan Bandera, criminale di guerra coinvolto nella deportazione e uccisione di migliaia di ebrei, eleggono partiti neonazisti in Parlamento e vantano milizie neonaziste nelle forze armate, mentre Zelensky loda le milizie neonazi e arringa il Parlamento greco in tandem con un figuro dell’Azov.
A Milano l’Associazione dei giovani ucraini allestisce una mostra fotografica, “Eyes of Mariupol – Uno sguardo negli occhi dei difensori”, che omaggia i neonazi di Azov noti per le stragi commesse non solo a Mariupol ma in tutto il Donbass.
Il Papa dice a voce alta le cose che la sinistra europea ha scordato.
“Non dobbiamo giocare col martirio di questo popolo”, “questa guerra è un po’ interessata non solo dal problema russo e ucraino ma per vendere le armi, il commercio delle armi”, “gli investimenti che danno più redditi sono le fabbriche di armi, cioè le fabbriche di morte“: sono le parole che Francesco ha pronunciato durante la conferenza stampa a bordo del volo papale. Questo Papa attinge a piene mani dalla grande tradizione pacifista di don Lorenzo Milani, Giorgio La Pira, padre Ernesto Balducci, don Tonino Bello, don Primo Mazzolari. “Non altrettanto fa la sinistra” rimprovera Peacelink (clicca qui), “che si fa continuamente scavalcare da un Papa che, nei fatti, riprende in mano con la mitezza francescana quelli che erano gli ideali e le parole d’ordine dei grandi e compianti leader della sinistra europea del secolo scorso: Willy Brandt, Olof Palme, Sandro Pertini, Enrico Berlinguer”.
L’ecoguerra tra Nato e Russia.
La guerra fra Russia e Ucraina è ormai una guerra economica fra l’apparato produttivo della Nato e quello della Russia. È una guerra di resistenza dei rispettivi apparati economici. Ci sono similitudini con la prima guerra mondiale. Ogni mese si sfornano cannoni, missili, proiettili, carri armati, bombe e armi di ogni tipo. L’imperativo non è la sostenibilità ambientale: è resistere, produrre e vincere.
Pur di vincere la guerra si distrugge senza scrupoli l’ambiente, dopo aver ucciso senza scrupoli le persone. A farne le spese è la transizione ecologica e l’Agenda ONU 2030. Si punta solo sulla vittoria militare, costi quel che costi. Continua su https://www.peacelink.it/ editoriale/a/49640.html
Via le armi nucleari in Italia.
L’87% dei cittadini italiani chiede di firmare il Tpnw (Trattato per la proibizione delle armi nucleari), il 74% vuole che le armi Usa dislocate in Italia siano rimosse.
Una denuncia che chiede alla magistratura di accertare la presenza di ordigni nucleari in territorio italiano e di accertarne l’illegalità sulla base delle leggi nazionali e internazionali depositata alla Procura di Roma e presentata in conferenza stampa a Ghedi nel giorno evocativo della la Giornata Internazionale della Nonviolenza istituita dall’ONU. A Ghedi in Lombardia, come ad Aviano nel Veneto, sono stipate decine di testate nucleari, quasi quante gli abitanti della cittadina. Clicca sul titolo.
Razzismo, ipocrisia e stragi nel Mediterraneo.
Nei primi sei mesi del 2023 sono arrivati circa 76 mila migranti in Europa (56 mila in Italia) attraversando il mar Mediterraneo: non rappresentano certo «un’invasione», come ci vorrebbero far credere, dato che sono 450 milioni gli abitanti che risiedono in Europa, 60 in Italia. 1.300 i morti e dispersi (289 bambini). La somma dei morti annegati dal 2014 ad oggi sta tristemente raggiungendo la quota di 28 mila. Secondo l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) almeno sette naufragi del 2023 testimoniano la responsabilità delle politiche imperialiste e predatorie adottate degli Stati membri della Ue, che, oltre ad essere la causa delle migrazioni, hanno sempre fatto scelte criminali nella gestione dei flussi migratori del Mediterraneo. Ad esempio, il memorandum tra la Ue e la Tunisia, firmato da Meloni e Von Der Leyen, per trasformare la Tunisia in nuova frontiera esterna dell’Ue. Le vittime saranno gli immigrati sub-sahariani, provenienti soprattutto dai paesi dell’Africa occidentale, che già si trovano o arriveranno in Tunisia: nazione denunciata per «razzismo istituzionale» e «sostituzione etnica», dunque con violenze, rastrellamenti e arresti sommari, deportazione di centinaia di persone. L’utilizzo della propaganda xenofoba e securitaria, continuerà a negare diritti fondamentali a milioni di migranti che fuggono da guerre, povertà e disperazione
Con l’ennesima crisi umanitaria in atto nell’isola di Lampedusa, in Italia l’asse Meloni/Salvini fa della propaganda contro “l’immigrazione clandestina” il proprio punto di forza elettorale. Lo scopo è mettere in contrapposizione le popolazioni disperate che scappano da guerre e colpi di Stato, da quelle che fuggono da carestie, povertà e disastri ambientali, vedi Marocco e Libia. Clicca qui.
La “garanzia finanziaria” di quasi 5mila euro, prevista per i richiedenti asilo nel decreto a firma del ministro dell’Interno Piantedosi di concerto con i ministri Nordio (Giustizia) e Giorgetti (Economia), come alternativa al trattenimento in un Cpr (Centro di permanenza per il rimpatrio) in attesa delle pratiche per il diritto d’asilo, è una richiesta simile, e anche peggiore, a quella che pretendono gli scafisti in Libia, Tunisia per far partire i migranti. Non solo per l’entità della somma, da dare peraltro in un’unica soluzione, ma anche per l’ignobile ricatto: se non li dai vai a finire nei Cpr, e per quello che ne consegue: essere rinchiuso per un anno e mezzo, almeno, nei lager dei Cpr, dove la pratica delle torture c’è eccome: violenze verso chi si ribella, divieti di comunicare con l’esterno, trattamenti disumani in fatto di sanità, alimentazione, condizioni di detenzione. Meloni, all’Onu – per quanto ha potuto e voluto partecipare, tra banchetti e intrattenimento con la figlia – ha fatto la morale sulla non attenzione degli altri paesi alla lotta contro i trafficanti, alla condizione disumana dei “migranti”, ecc.; poi torna in Italia e si sostituisce ai trafficanti, pretendendo il pizzo con i guanti bianchi della “legalità” di un decreto, ma in aperta violazione della Costituzione. È il governo che si fa usuraio, che vuole fare cassa anche sulla pelle dei migranti. Clicca qui.
La terza edizione della Carovana dei Mutualismi.
La Carovana dei Mutualismi, il festival diffuso a cui aderiscono le diverse realtà che praticano il mutualismo, si concluderà il 14 e 15 ottobre a Pinerolo, al termine della staffetta iniziata 16 e 17 giugno a Bari, passando per Firenze, Partinico, Mantova, Corridonia, Milano,Torino. A Pinerolo, sede della prima Società Operaia di Mutuo Soccorso d’Italia fondata il 12 ottobre 1848 e del Museo Storico del Mutuo Soccorso, l’assemblea plenaria di tutti i partecipanti alla Carovana sarà chiamata ad approvare il Manifesto dei mutualismi, che raccoglierà i risultati del percorso condiviso dei mesi precedenti. Clicca qui.
“L'(in)attualità del mutualismo” e la contestazione alla Meloni.
Sulla newslettera di Doriella&Renato (clicca qui) trovate il programma della tappa della “Carovana del mutualismo” a Torino, nonché della preparazione della contestazione dell’arrivo della Meloni a Torino per l’evento “L’Italia delle regioni 2023” per il quale verranno a parlare vari esponenti del governo e tutti i presidenti delle regioni.
La Comunità Energetica Rinnovabile di Torpignattara.
Con una forte partecipazione delle famiglie, grazie al lavoro congiunto del “Comitato di Quartiere Certosa”, storico e militante comitato di quartiere alla periferia est di Roma e dell’associazione ecologista “A Sud”, è nata CERtosa, l’associazione che rappresenta la Comunità Energetica Rinnovabile del V Municipio di Roma: consentirà di produrre energia in maniera rinnovabile e consapevole, prodotta dal sole, rimettendo al centro del dibattito pubblico il tema della sovranità energetica e della sostenibilità ambientale e sociale. Grazie alla consulenza di ènostra, la prima cooperativa energetica in Italia che produce e fornisce ai soci energia sostenibile, etica e rinnovabile, è stato infine possibile realizzare lo studio di fattibilità. Una sfida rivoluzionaria. Clicca qui.
La peggiore gestione dell’Ilva.
I manifesti sono stati affissi a Taranto su iniziativa dei sindacati Fim, Fiom e Uilm contro Lucia Morselli, amministratore delegato di Acciaierie d’Italia. Campeggia una grande foto della manager con accanto una medaglia con la scritta “peggiore gestione di sempre”. Al centro del manifesto invece la dedica delle sigle metalmeccaniche “A Lucia Morselli per lo straordinario risultato raggiunto: minimo storico di produzione e nessuna prospettiva ambientale”. Il manifesto è un’ulteriore contestazione al management in vista dello sciopero di 24 ore, con presidi davanti alle portinerie di ingresso, nel giorno dell’evento commerciale ‘Steel Commitment 2023’ organizzato per i clienti dell’acciaieria.
Idea brillante: abbonati o regala Gaia.
Clicca qui il Sommario autunno 2023.
Gli israeliani distribuirono sacchi per cadaveri…
Ancora nessuna giustizia per i palestinesi a 41 anni dal massacro di Sabra e Shatila quando 3.500 persone per la maggior parte donne, bambini e anziani, furono uccise dalle milizie libanesi alleate di Israele. Al massacro seguirono anni di torture, interrogatori, rapimenti, sparatorie e intimidazioni. L’obiettivo di questa violenza, facilitata e incentivata da Israele, era quello di spingere i palestinesi fuori dal Libano e il più lontano possibile dai villaggi da cui erano stati sradicati nella Palestina occupata. Oggi i palestinesi continuano ad essere oggetto di violenze in Libano, strangolati dal sistema legale del paese e dalle sue restrizioni economiche. Clicca qui Il ricordo del massacro di Sabra e Shatila nelle sofferenze palestinesi passate e presenti di Rami Rmeileh, psicologo sociale e ricercatore dottorando presso l’Università di Exeter – Istituto di studi Arabi e Islamici.
I progetti dell’Associazione Verso il Kurdistan.
Clicca qui i nostri progetti a Shengal e al Campo rifugiati di Makhmour in Kurdistan Bashur (nord Iraq).
Festeggiamo i tredici anni di Omar.
OMAR (Osservatorio Malattie Rare), quotidiano online, l’unico interamente dedicato a dare voce al mondo delle malattie rare e dei tumori rari e a supportarne le cause attraverso una costante formazione e sensibilizzazione dell’opinione pubblica. (continua…)
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—- contenuti 27 Settembre 2023 —-
Fronte comune ligure
Conferenza stampa di presentazione della PIATTAFORMA PER LA DIFESA DEL SERVIZIO SANITARIO REGIONALE PUBBLICO a cura delle Associazioni, Movimenti, Reti, Organizzazioni promotrici del “Fronte comune ligure. Insieme per la sanità pubblica”. Clicca qui i Principi di fondo, i Presupposti indispensabili, le Proposte e le Rivendicazioni.
PFAS emergenza sanitaria mondiale: perché non ligure?
La Regione Liguria sottovaluta colpevolmente i costi umani (morti e malattie) e i conseguenti costi economici (cure mediche) derivanti dall’emergenza ambientale e sanitaria provocata dai tossici e cancerogeni PFAS.
Perciò al Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti chiediamo
Che, nell’immediato, disponga che l’Asl si attrezzi per effettuare a ciascun cittadino le analisi del sangue atte ad accertare e determinare la presenza di composti perfluorurati PFAS.
Che, in tempi brevi, programmi le indagini sanitarie collettive per dette analisi tramite campionamenti di sangue a beneficio della popolazione tutta, individuando progressivamente le fasce più a rischio (esempio lavoratori e gestanti) e i sottogruppi statistici dell’indagine epidemiologica (esempio età).
Che, contemporaneamente, predisponga affinchè Arpal esegua indagini ambientali con monitoraggi periodici tramite campionamenti delle acque di superficie e di falda, compreso acquedotti e impianti di depurazione, atte a determinare la presenza di dette sostanze perfluorurate.
Che, contemporaneamente, individui con le organizzazioni sindacali i settori produttivi per l’estensione delle indagini ambientali anche alle emissioni atmosferiche.
Le motivazioni di queste allarmate e urgenti rivendicazioni ambientali e sanitarie in merito ai PFAS sono compiutamente esposte ai giornalisti nella Conferenza stampa. Clicca qui.
Pfas e cancro nelle donne: utero, ovaie, seno, pelle.
Una nuova ricerca finanziata dal governo degli Stati Uniti (pubblicata sul Journal of Exposure Science and Environmental Epidemiology) ha provato una forte associazione statistica (segnale di rapporto di causa-effetto) tra elevati livelli di PFAS (e Bisfenolo A) e varie tipologie di cancro nelle donne, tra le quali all’utero, alle ovaie, al seno e alla pelle (soprattutto melanoma!). A condurre la nuova indagine è stato un team di ricerca statunitense guidato da scienziati della Scuola di Medicina Keck dell’Università della California Meridionale, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del Dipartimento di Epidemiologia e Biostatistica dell’Università della California, del Dipartimento di Scienze Ambientali dell’Università del Michigan e di altri istituti. I ricercatori, coordinati dal professor Max T. Aung, docente presso il Dipartimento di Scienze della Popolazione e di Sanità Pubblica, hanno analizzato statisticamente i dati dello studio di biomonitoraggio National Health and Nutrition Examination Survey (NHANES) condotto dai CDC, hanno incrociato l’incidenza di vari tumori nei partecipanti allo studio con le concentrazioni di PFAS e fenoli nel loro organismo, facendo emergere una stretta associazione tra alti livelli delle sostanze e cancro.
Tale associazione è risultata statisticamente significativa nelle donne a conferma che i Pfas sono per eccellenza perturbatori endocrini, cioè sostanze in grado di influenzare la normale funzionalità degli ormoni, e le donne sono particolarmente esposte al rischio di sviluppare tumori “guidati dagli ormoni”. Basti pensare alle varie tipologie di carcinoma mammario. Due recenti studi hanno rilevato livelli elevati di PFAS nel 100 percento dei campioni di latte materno analizzati e in quasi tutti quelli di sangue. I dettagli della ricerca “Exploratory profiles of phenols, parabens, and per- and poly-fluoroalkyl substances among NHANES study participants in association with previous cancer diagnoses” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica specializzata Journal of Exposure Science & Environmental Epidemiology del circuito Nature.
Proprio in questi giorni sono usciti i preoccupanti risultati di uno studio di biomonitoraggio dell’Agenzia Europea dell’ambiente (AEA), nel quale è stato dimostrato che in Europa, Italia in testa, siamo esposti a livelli ben superiori alla soglia di sicurezza per la salute fissata dall’ Autorità europea per la sicurezza alimentare (ESFA) per queste sostanze perfluoroalchiliche sinistramente note come “sostanze chimiche per sempre” a causa della persistenza nell’ambiente e nel corpo umano: questi composti si trovano infatti negli imballaggi per il cibo, nei tessuti, nell’acqua, nel suolo, nei prodotti per la casa, nei prodotti per la cura personale e in una moltitudine di altri oggetti di uso quotidiano. Ne siamo “sommersi” e sapere del forte legame con forme di cancro aggressive e letali è motivo di preoccupazione per gli esperti.
Avvelenamento da vernici e/o da Pfas?
“Dalle 6.15 di questa mattina due squadre dei Vigili del Fuoco sono intervenute al magazzino della ditta Boero di Tortona per lo sversamento di una ingente quantità di liquido schiumogeno che ha coinvolto anche il parcheggio vicino. L’azienda, sulla ss 211 all’ex interporto, è specializzata nella produzione di vernici e solventi. La situazione è sotto controllo ma l’intervento è ancora in corso”. Per l’Arpa la situazione è… sempre sotto controllo. Resta peraltro da vedere se nei mezzi anti-incendio sono state sostituite le schiume contenenti Pfoa vietate dal regolamento europeo perché tossiche e cancerogene: clicca qui Alta esposizione ai Pfas dei Vigili del fuoco.
Non tutti possono portarsi dietro i figli mentre lavorano.
Il presidente del consiglio italiano, sì. Clicca sul titolo.
Mamme di Genova in piazza con Extinction Rebellion.
Portandosi dietro i figli, un gruppo di mamme di Genova ha dato vita a “Mothers Rebellion Italia”, movimento globale nato nel 2022 e legato a Extinction Rebellion, già con iniziative in Svezia, Norvegia, Finlandia, Olanda, Germania, Spagna, Portogallo. Clicca sul titolo.
Associazione a delinquere No Tav.
A Torino, 21° UDIENZA PROCESSO PER ASSOCIAZIONE A DELINQUERE nei confronti di compagni e compagne del Centro Sociale Askatasuna, Spazio Popolare Neruda e Movimento No Tav (ritratti in foto: vedi ). E clicca sul titolo.
Emissioni inquinanti nei porti italiani.
Una associazione a delinquere di Diossido di zolfo, Ossidi di azoto, PM10, CO2 sono prodotte dal trasporto marittimo e dalle attività portuali connesse. L’inventario nazionale delle emissioni in atmosfera gestito da ISPRA mette a disposizioni i dati relativi alle varie fonti di inquinamento: clicca qui.
Pichetto Fratin si gonfia come la famosa rana e si autodefinisce il Ministro più nuclearista che ci sia mai stato. Il ministro, sedicente all’ambiente, non sembra consapevole che ben due referendum popolari in Italia hanno già detto no al nucleare e balbetta di un nucleare diverso da quello bocciato, e fa esempi ridicoli, ignorando che la sostanza del nucleare disponibile oggi è la stessa di prima e che non basta attaccargli un cartellino con un’altra etichetta definendola di “nuova generazione” per renderla più sicura. Clicca qui.
Basta Frecce Tricolori. Pace e disarmo.
Per l’ennesima volta ricordiamo che sono aerei da guerra, strumenti di morte che servono a uccidere tante vittime innocenti. Smettiamola con gli spettacoli delle Frecce perché la guerra non è un gioco, e con pericolose parate sopra i centri abitati. A prescindere dall’inquinamento e dai costi: un’ora di volo costerebbe 4.800 euro per ciascuno dei nove aerei che compongono la pattuglia, il costo totale della parata si aggirerebbe intorno a 1,9 milioni di euro.
No base nè a Coltano nè altrove.
In assenza persino di un progetto, a eccezione di quattro fotografie, con la complicità dei sindaci di Pisa e Viareggio ha ottenuto il via libera del Comitato del Parco la nuova base militare a Pisa, anche utilizzando un’area interna al Parco di San Rossore. I comitati pacifisti e ambientalisti chiamano la piazza per il 21 ottobre.
Il Comitato del Nobel ha una curiosa concezione della parola ‘pace’.
Nell’album dei Premi Nobel per la Pace (dal 1901: 105 persone tra cui16 donne, in stragrande maggioranza angloamericani) annoveriamo nomi di personaggi che suonano un po’ come antinomie del termine “pace”. Tra cui: Theodore Roosevelt, Austen Chamberlain, George Catlett Marshall, Henry A. Kissinger, Menachem Begin, Mohamed Anwar El Sadat, Yasser Arafat, Shimon Peres, Yitzhak Rabin, Barack Obama, Unione europea. “Ho detto tutto”: commentava Peppino nel duetto con Totò. Nel 2022 il premio è stato conferito a Irina Lazarevna Šcerbakova, scrittrice e dissidente russa, che così esprime il suo concetto di pace: clicca qui. Ho detto tutto.
Impiegato indennizzato per l’amianto della Banca San Paolo.
La Corte d’Appello di Roma ha confermato la condanna dell’INAIL a indennizzare il danno da mesotelioma pleurico (200mila euro di arretrati più una rendita ) insorto in un dipendente di Banca San Paolo filiale di Roma Eur che aveva lavorato per 14 anni respirando fibre di amianto spruzzato anche nelle travi del soffitto, prima della bonifica. Dopo questa condanna, l’ONA, Osservatorio Nazionale Amianto, inizierà la causa contro la Banca Intesa San Paolo per il risarcimento dei danni differenziali.
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—- contenuti 18 Settembre 2023 —-
“L’unione di tutti i movimenti pacifisti è fondamentale per chiedere lo stop dei combattimenti”: interviene, clicca qui, Alessandro Marescotti di Peacelink prendendo lo spunto dalle dichiarazioni del capo dello stato maggiore congiunto degli Stati Uniti, Mark Milley.
Alfonso Navarra ed Ennio Cabiddu, per i “Disarmisti esigenti”, intervengono nel dibattito avviato da Raniero La Valle e Michele Santoro con un appello per la presentazione alle europee di una lista pacifista. Clicca qui.
Con l’apartheid Israele rischia la dittatura.
Lettera di gruppo di accademici ebrei israeliani. Clicca qui.
Don Minzoni, morte di un antifascista.
Fu ammazzato con sassi e bastoni. Il cardinale Zuppi ricorda: “Fu ucciso dalla violenza fascista e dalle complicità pavide di chi non la contrasta”. Se nel 1923 papa Pio XI, o il vescovo di Ravenna, avessero pronunciato parole come quelle di Zuppi, l’assassinio di don Minzoni avrebbe suscitato in Italia un moto di sdegno e di resistenza. Si sarebbe verificata una crisi politica ancora più grave di quella che minacciò il governo Mussolini dopo l’assassinio di Matteotti, il 10 giugno 1924. La chiesa tacque perché don Minzoni affermava il socialismo cristiano. Clicca qui.
16mila in catena per 6 chilometri.
Da Savona a Vado e poi Bergeggi fino a Spotorno: catena umana, lunga sei chilometri di litorale, in protesta contro l’arrivo della nave rigassificatrice Golar Tundra, attualmente a Piombino, che verrebbe posizionata entro il 2026 in rada nello specchio acqueo antistante Vado Ligure, ad un passo da Savona e dalle coste del Ponente. Clicca sul titolo.
Porta in piazza la barbie che è in te.
“Scenderemo in piazza anche con il presidio più glamour mai visto! Voi da che barbie vi vestirete? P.s. il rosa non è opzionale, abusatene pure”: questa di Fridays For Future e altre iniziative nella newslettera dalla Valsusa, clicca qui.
Centrale elettrica e discarica del Parco d’Abruzzo. Il progetto Enel prevede 10 km di nuove gallerie scavate nelle montagne, con strade, aree di cantieri, un nuovo elettrodotto e 11 ettari di foreste rase al suolo per depositare i detriti. Clicca qui.
Coordinamento Nazionale del Forum Acqua.
Cliccando qui, potete leggere il report e le decisioni operative: un’assemblea nazionale nella prima metà di novembre, il sostegno alla manifestazione del 7 Ottobre indetta dalla CGIL e dalle realtà sociali, gli appuntamenti del Movimento Europeo per l’Acqua.
Inquinamento atmosferico e Covid.
Il legame tra Covid e inquinamento atmosferico è divenuto fin dall’inizio dell’emergenza pandemica argomento centrale nel dibattito mediatico internazionale, suscitando, da più parti, teorie e ipotesi che si è ritenuto giusto e doveroso approfondire anche nel nostro Paese. Clicca qui.
Innalzamento dei campi elettromagnetici. “Sarà boom di tumori”.
Fiorella Belpoggi, già Direttrice Scientifica dell’Istituto Ramazzini, uno dei centri più importanti di studi di tossicologia del mondo, lancia un preoccupato allarme: clicca qui.
Omicidi bianchi: i dati aggiornati.
Elaborati dall’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente di Vega Engineering . (clicca sul titolo)
Disabilità e lavoro: perché bisogna cambiare strada.
Il sistema di Collocamento Disabili non funziona, le persone con disabilità sono in balia di servizi che si caratterizzano per il fortissimo divario territoriale e per l’incapacità di affrontare le nuove sfide. (continua…)
I diritti negati nella scuola.
I diritti negati a chi vive con una malattia rara non sono pochi e anche nella scuola occorre sapere chi deve e può fare cosa. (continua…)
Con la Carta Europea della Disabilità si potrà accedere in via agevolata a servizi bancari e finanziari e alle iniziative di carattere culturale e sociale (continua…)
L’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università.
Contro la pubblicità degli zaini con palesi riferimenti militareschi e guerreschi e con frasi belliciste esplicite Clicca qui.
A scuola per sensibilizzare sui Pfas.
È l’unica iniziativa in tutta Italia, purtroppo. Donata Albiero, dirigente scolastica in pensione, insieme a medici, professori e altri esperti ha dato avvio al gruppo educativo Zero PFAS, di cui è coordinatrice. Clicca qui.
Pfas e bisfenoli allarme interferenti endocrini.
Campagna nazionale per la messa al bando degli pfas.
Divieto di produzione, uso e commercializzazione di Pfas o di prodotti contenenti Pfas e Bisfenoli. Riconversione produttiva e misure di controllo. Clicca qui.
Pfas e bisfenoli alla Corte di giustizia dell’Unione europea.
Il regolamento di messa al bando in Europa di Pfas e Bisfenoli è fortemente avversato dalle lobby industriali, Solvay in testa, e dovrà essere portato davanti alla Corte di Giustizia. (Clicca sul titolo) Il Disegno di Legge del senatore Mattia Crucioli, da noi promosso, vieterebbe in Italia l’uso, la commercializzazione e la produzione di Bisfenolo e di PFAS o di prodotti contenenti PFAS, ne disciplinerebbe la riconversione produttiva e le misure di bonifica e di controllo.
Stop pfas, stop Chemours, stop Solvay.
Tutti i Pfas vanno messi al bando. Non esistono sostanze perfluoroalchiliche innocue. A Dordrecht (Paesi Bassi) infatti Chemours (DuPont) nel 2012 ha sostituito il Pfoa con GenX spacciandolo come non tossico e non cancerogeno. Analogamente hanno fatto, con cC6O4 e ADV, Solvay a Spinetta Marengo e Miteni a Trissino. Solvay addirittura li produce ancora, perché il sindaco di Alessandria non è intervenuto a chiudere le lavorazioni.
Le aziende sono responsabili di aver rilasciato per decenni deliberatamente e illegalmente i Pfas nell’aria, nel suolo e nelle acque, nascondendo le contaminazioni, e mettendo così a repentaglio la salute e la vita di lavoratori e cittadini. Perciò 3.000 residenti di Dordrecht e dintorni hanno sporto denuncia contro Chemours, e ad Alessandria, andati vani gli esposti alla Procura, ci apprestiamo a lanciare una class action contro Solvay.
Alla stregua in Italia della nostra “Campagna per la messa al bando degli Pfas”, Chemours, produttrice come Solvay dei fluoropolimeri (es. Teflon), è stata oggetto di un programma di inchieste giornalistiche di Zembla che ha esibito centinaia di documenti riservati e atti giudiziari americani. Tra i quali emerge l’ammissione che la bonifica è tecnicamente e finanziariamente impossibile (situazione peraltro ipotizzabile per Piemonte e Veneto). La campagna olandese di crowdfunding chiamata “Stop pfas, stop Chemours” ha raccolto migliaia di euro per il supporto legale (avvocato Bénédicte Ficq)
Non dimentichiamo la consapevolezza dolosa, da decenni, da parte di queste multinazionali della chimica per i danni provocati. Dagli Usa, è diventata famosa (il documentario The Devil We Know, il film Dark Waters) la causa subìta proprio da DuPont. E sempre DuPont-Chemours è stata costretta a giugno ad un accordo preliminare negli Stati Uniti costato più di un miliardo di dollari. L’accordo non significa la fine delle accuse e dei risarcimenti contro la società: negli Stati Uniti sono state intentate nuove cause legali.
Anche in Europa, nei Paesi Bassi, Chemours ha annunciato di voler raggiungere un accordo e ha tentato di risarcire diversi milioni di euro in una causa in cui i comuni di Dordrecht, Sliedrecht, Papendrecht e Molenlanden hanno ritenuto l’azienda responsabile dei danni dei Pfas. L’accordo non è stato raggiunto e la sentenza è prevista imminente. In Italia, prossimamente…
Ue, allarme sul bisfenolo: “Un rischio per milioni di persone”.
Il “Movimento di lotta per la salute Maccacaro” ha denunciato, anche alla magistratura, con esposti dal 2009, l’utilizzo nello stabilimento Solvay di Spinetta Marengo del Bisfenolo insieme ai Pfas: “… questa sostanza senza autorizzazione AIA è da parte della multinazionale belga – tra i principali produttori nel mondo di Bisfenolo – ben conosciuta da decenni e volutamente non evidenziata per la sua pericolosità all’ARPA”. Abbiamo ripetutamente riproposto la denuncia negli anni: si vedano gli articoli correlati, ma né magistrati né amministratori si sono mossi.
Anche ora, settembre 2023, l’Agenzia Ue per l’ambiente rilancia l’allarme sul bisfenolo A. Secondo l’Aea, l’esposizione della popolazione europea alla sostanza chimica, che viene utilizzata in contenitori alimentari in plastica e metallo, bottiglie riutilizzabili e anche nei tubi dell’acqua potabile, “è ben al di sopra dei livelli accettabili di sicurezza sanitaria” e “rappresenta un potenziale rischio per la salute di milioni di persone“. L’allarme di Aea si aggiunge al parere dell’Agenzia Ue per le sostanze chimiche, l’Echa, che ha classificato il bisfenolo A come tossico per la riproduzione, e alla decisione dell’Efsa di ridurre di oltre 20mila volte la dose quotidiana tollerabile per la sostanza. Aea ha incrociato il limite aggiornato da Efsa con i risultati di uno studio di biomonitoraggio condotto in 11 Paesi europei mettendo in evidenza come fino al 100% del campione era esposto al bisfenolo “al di sopra delle soglie di sicurezza per la salute”.
Insieme alla “class action”, prepariamo in magistratura una “azione collettiva inibitoria” nei confronti dei comportamenti omissivi e complici di Comune (che non emette ordinanza di chiusura delle produzioni), Provincia (che rilascia le Autorizzazioni) e Regione Piemonte (che non sottopone la popolazione a monitoraggio ematico): è diventata drammatica la situazione ambientale e sanitaria inferta ad Alessandria dalla Solvay di Spinetta Marengo, incurante della condanna in Cassazione per disastro ambientale e omessa bonifica nonché del nuovo processo, impassibile alle censure di Onu e Commissione Ecomafie. Infatti Pfas e Bisfenolo sono paradossalmente “soltanto” la punta di un immenso iceberg di sostanze tossiche e cancerogene che piovono da 72 ciminiere.
Dal nostro sito, alcuni articoli correlati:
Allarme. C’è anche il Bisfenolo a Spinetta nel cocktail con i Pfas.
Non solo i Pfas anche i Bisfenoli e uccidono.
Nel cocktail con i Pfas c’è anche il Bisfenolo.
Confermato: nel cocktail Solvay con i PFAS c’è anche il Bisfenolo.
Il Bisfenolo della Solvay senza autorizzazione e monitoraggi.
Bisfenolo: l’Europa chiede un taglio netto. Solvay lo mette addirittura nel cocktail con i Pfas.
Finalmente una Legge che metta al bando in Italia Pfas e Bisfenolo. Il nodo della chiusura Solvay.
Per Pfas e Bisfenolo sia fissato LIMITE ZERO nelle acque.
Studio tedesco: il bisfenolo contamina i cibi in scatola.
Il Bisfenolo passa nella placenta e raggiunge il cervello del feto.
Gravi rischi per la salute derivanti dall’esposizione alimentare del Bisfenolo.
Pfas e Bisfenolo riducono la qualità dello sperma, il volume dei testicoli e la lunghezza del pene.
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—- contenuti 10 Settembre 2023 —-
L’idea, luminosa, è stata di Ilham Kadri, ceo della multinazionale belga, quella dell’installazione a Spinetta Marengo davanti allo stabilimento Solvay, sulla rotonda ad alta intensità di traffico, di una scultura luminosa “Cake Topper” dell’artista Marco Lodola, composta da due figure di 4 metri su un piedistallo circolare. Cosa raffigura la coppia danzante?
La figura di destra rappresenta l’ADV e quella di sinistra il C6O4: le due sostanze PFAS venute a sostituire il famigerato PFOA? I colori scelti sono quelli dell’acqua che si mischiano e si trasformano, bianco, verde e blu: simbolicamente l’avvelenamento tossico cancerogeno dell’acqua, del suolo e dell’atmosfera. La danza macabra sarà inaugurata domenica 10 settembre 2023, ma sarà in forse la presenza dell’artista preoccupato per la preannunciata contestazione. A Lodola era stato detto che doveva raffigurare “una coppia danzante che rappresenta l’incontro tra la comunità alessandrina e l’azienda”. Però, per “comunità” si può intendere il sindaco, che infatti omette l’ordinanza di chiusura delle produzioni inquinanti, non certamente la popolazione vecchia e giovane nel cui sangue scorrono Pfas tossici e cancerogeni. “Cake Topper” sono le tradizionali statuine raffiguranti i due novelli sposi posti al centro torta nuziale: nella nostra simbologia a sinistra Ilham Kadri a destra Giorgio Abonante.
La spiaggia più inquinata d’Italia.
La spiaggia più inquinata d’Italia è quella di Rosignano. L’avvelenamento della Solvay a Rosignano non è pari a quello di Spinetta Marengo però è più appariscente. Le brulle sponde del Bormida infatti non abbagliano come la sabbia bianca della spiaggia caraibica del Tirreno. La provincia di Alessandria non attira migliaia di turisti come invece Grosseto. Qui, però, quanti sono i bagnanti e i nuotatori che sono a conoscenza che l’acqua è azzurro cristallino e la sabbia è incredibilmente bianca solo perché i rifiuti chimici rendono tale il paesaggio? Proprio accanto alla spiaggia un enorme complesso di imponenti ciminiere e torri di raffreddamento emette fumo e vapore nell’aria, nelle acque del litorale sono scaricate tonnellate di mercurio ed altri inquinanti. La sodiera più grande d’Europa produce il famoso carbonato di sodio estraendo il sale delle miniere di Volterra e di altre località toscane, prelevando acqua dai corsi d’acqua, lavorando il tutto e scaricando un fiume di residui direttamente in mare, metalli pesanti, arsenico, mercurio, costantemente da quasi 100 anni, 250.000 tonnellate stimate.
Fino al Duemila l’Organizzazione Mondiale della Sanità collocava al secondo posto nel mondo, in quanto a qualità, il sistema sanitario italiano. Oggi almeno il 60% dei fondi pubblici finisce in mano ai privati; più della metà delle strutture che si occupano di malattie croniche sono private. I tagli della prossima legge di bilancio ai servizi sanitari devastati dal Covid assecondano questa metastasi. La cronica mancanza di finanziamento alla sanità pubblica è la metastasi cui hanno contribuito con grande spirito di continuità i governi di ogni colore politico. Ha consegnato la sanità pubblica al privato sociale e al privato profit che ne ha fatto territorio sconfinato di profitto. I privati vengono chiamati ad operare come amministratori pubblici e i fondi pubblici finiscono nelle mani dei privati che operano come agenti dello Stato, sicché lo Stato si trasforma nella sua propria essenza, e in ultima analisi si privatizza. Con esiti disumanizzanti nel caso della salute. Clicca qui Privatocrazia sanitaria
Piattaforma ligure per la Difesa del Servizio Sanitario.
Clicca qui la PIATTAFORMA PER LA DIFESA DEL SERVIZIO SANITARIO REGIONALE PUBBLICO delle associazioni, movimenti, reti, organizzazioni. I Principi di fondo sono:
*** rilanciare il Servizio Sanitario Regionale come Servizio Pubblico universale gratuito.
*** opposizione a qualsiasi tipo di autonomia differenziata.
I presupposti indispensabili sono:
** promozione/produzione di salute: prevenzione, ambiente, lavoro, nella logica di one health.
** riequilibrio dell’assetto territorio-ospedali, potenziando la rete territoriale: cure primarie, medicina di base, case di comunità e ospedali di comunità concretamente funzionanti.
Le Rivendicazioni e proposte sono *di rilievo locale e *di rilievo nazionale ma sulle quali è necessario far sentire una voce anche locale.
Smettiamola di usare, parlando della strage del lavoro, l’espressione “morti bianche”. Perché l’espressione morte bianca evoca l’immagine di un esodo incruento, di una morte senza spargimento di sangue, in qualche misura una morte “senza autore”. E invece queste sono morti spaventosamente sanguinose, con corpi dilaniati, bruciati, schiacciati. E con responsabilità spesso taciute, inconfessate e inconfessabili, quasi mai seguite da sanzioni adeguate (nessuna tragedia, né quella della Thyssen, né quella dell’Eternit, né quelle, seriali, dell’Ilva di Taranto hanno visto i rispettivi processi concludersi con condanne meno che simboliche). Dovremmo definirle “crimini di pace”. Morti che, per il loro numero, e per alcuni aspetti della catena di cause che le hanno provocate, sono simili a quelle dei conflitti bellici. Per i numeri: Carlo Soricelli, che dopo la pensione da metalmeccanico si è dedicato alla cura di un sito web – l’ “Osservatorio nazionale di Bologna” il quale, unico in Italia, monitora tutti i morti sul lavoro dal 1° gennaio 2008 registrando i morti per giorno, mese e anno della tragedia, per identità, età, professione, nazionalità – calcola che da allora le vittime sfiorino le 20.000 unità.
Donne vittime di violenza escluse e discriminate dalle Case rifugio.
Da un recente rapporto dell’ISTAT risulta che ben il 94% delle Case rifugio presenti nel nostro Paese ha adottato criteri di esclusione dall’accoglienza delle ospiti. Tra i criteri di esclusione figurano, ad esempio, essere soggette ad abuso di sostanze e dipendenze, la presenza di un disagio psichiatrico, essere senza fissa dimora, tutte categorie di persone che hanno oggettivamente minori possibilità di cavarsela da sole. Si tratta di pratiche discriminatorie illegittime sotto il profilo giuridico, politico ed etico (continua…)
Persona autistica: un giorno “genio”, il giorno dopo “criminale”.
Abbiamo già dovuto occuparci delle gravi parole pronunciate durante la trasmissione di RAI Uno “Estate in diretta”, ove è stato definito come “autismo di gruppo” l’episodio di cronaca dello stupro di gruppo verificatosi a Palermo. Sulla stessa vicenda diamo oggi spazio a Roberto Speziale, presidente dell’ANFFAS, che chiede alla RAI le scuse e l’oscuramento di quella puntata della trasmissione, e da Cristiana Mazzoni e Pierluigi Frassineti, presidente e vicepresidente del FIDA, che sottolineano come la persona autistica venga «un giorno definita “genio” e il giorno successivo “criminale”» (continua…)
Torniamo a marciare, questa volta svalichiamo.
Clicca qui nella newslettera dalla Valsusa le iniziative di lotta in programma.
Se clicchi qui ecco Tera e Aqua di settembre 2023.
Sviluppo sostenibile? Un imbroglio.
Presentazione del libro di Maurizio Pallante.
8 settembre simbolo della Resistenza, della lotta partigiana, dell’antifascismo.
Simbolo della lotta condotta dai partigiani per riprendersi la libertà contro il fascismo, mentre il re fuggiva dopo aver firmato l’Armistizio l’8 settembre 1943. Rinnoviamo la memoria commemorando la più grande strage di partigiani della storia della resistenza.
Il 7 aprile 1944 ingenti forze nazifasciste circondarono, presso Capanne di Marcarolo nell’Appennino alessandrino, la Benedicta e le altre cascine dove erano dislocati i partigiani, giovani scarsamente armati e senza esperienza militare. Il rastrellamento proseguì per tutto il giorno e nella notte successiva. Molti partigiani, sfruttando la conoscenza del territorio, riuscirono a filtrare tra le maglie del rastrellamento, ma per centinaia di loro compagni non ci fu scampo. In diverse fasi i nazifascisti fucilarono 147 partigiani, altri caddero in combattimento; altri partigiani, fatti prigionieri, furono poi fucilati, il 19 maggio, al Passo del Turchino. Altri 400 partigiani furono catturati e avviati alla deportazione (quasi tutti a Mauthausen), ma 200 di loro riuscirono fortunosamente a fuggire, mentre i loro compagni lasciarono la vita nei campi di concentramento. Clicca qui.
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—- contenuti 4 Settembre 2023 —-
60mila morti premature per inquinamento ambientale.
Secondo il Network Europeo di Osservazione e Informazione Ambientale (Eoinet) e secondo l’Agenzia Europea per l’Ambiente (Eea), l’Italia è al terzo posto, dopo Francia e Germania, per morti premature collegate all’inquinamento ambientale con quasi sessantamila morti. Secondo il rapporto “Sentieri” promosso dall’Istituto Superiore di sanità, che analizza gli indici di mortalità in 46 siti italiani individuati per la loro esposizione all’inquinamento ambientale, le morti collegate all’inquinamento e alla diffusione di malattie per la pessima situazione ambientale riguardano anche le fasce più giovani della popolazione, con più di 1.400 morti per tumore nella fascia pediatrica-adolescenziale e 999 tra i giovani adulti. Le numerose evidenze scientifiche hanno messo in luce la forte correlazione tra fattori ambientali e salute umana e non umana, come quella di animali e piante, che contribuisce ad accrescere l’impatto sulla mortalità e la morbilità.
Scienza Medicina Istituzioni Politica Società
L’Unione Europea vorrebbe autorizzare l’uso del glifosato per altri 15 anni, malgrado le pericolose conseguenze per il pianeta e per la nostra salute. Chiedi ai leader europei di vietare subito il glifosato! Firma ora. Il glifosato, il pesticida tossico di Bayer-Monsanto che stermina le api, sta per essere autorizzato in Europa… Leggi tutto.
La vera storia di come i Pfas hanno -dolosamente- contaminato l’Italia. J’accuse: enormi responsabilità di Magistratura e Istituzioni. Oggi siamo ad un punto di svolta. La storia delle lotte dal 1990 in Italia contro i Pfas è compresa nelle circa 500 pagine del Dossier “Pfas. Basta!”, a cura di Lino Balza. Leggi tutto “I Pfas hanno contaminato l’Italia”
Come i PFAS favoriscono l’ipertensione e il rischio cardiovascolare.
Destando ampia eco internazionale, il gruppo di ricerca del Prof. Gian Paolo Rossi del Dipartimento di medicina dell’Università di Padova, coordinato da Brasilina Caroccia e con il contributo di Giorgia Pallafacchina per il Cnr-In e di Rosario Rizzuto per il Dipartimento di scienze biomediche dell’Università di Padova ha dimostrato i meccanismi molecolari attraverso cui la contaminazione da PFAS provoca un aumento della prevalenza dell’ipertensione arteriosa e, conseguentemente, del rischio cardiovascolare. (clicca sul titolo)
Perfino le cannucce di carta contengono i Pfas.
Le cannucce eco-friendly di carta o in bambù in molti casi contengono tracce di sostanze per- e polifluoroalchiliche (i tristemente noti Pfas, “forever chemical”, inquinanti eterni), che le rendono pericolose non solo per l’ambiente, ma anche per la salute umana, capaci di interferire con il sistema endocrino e di danneggiare il sistema immunitario, la fertilità e il corretto sviluppo nell’età evolutiva. A spiegarlo è un team di ricercatori dell’università di Anversa, in uno studio appena pubblicato sulla rivista Food Additives & Contaminants. Clicca sul titolo.
Pentole e padelle: quali ci fanno ammalare.
Non solo quelle trattate con PFAS. Clicca sul titolo Una carrellata dei vari tipi di materiali pericolosi per teglie e pentole, ma anche per attrezzi da cucina disponibili sul mercato: mestoli, ramaioli e fruste, ma anche ciotole nelle quali si mischiano gli ingredienti, taglieri e prodotti come la carta da forno, la pellicola e il foglio di alluminio, perché ogni materiale – nessuno escluso – rilascia particelle nel cibo con cui viene a contatto
Errori umani? È il sistema degli appalti ferroviari che ha generato la strage.
LA SALUTE E’ CONSIDERATA UNA MERCE E LA SICUREZZA UN COSTO, da ridurre o da comprimere per mantenere quei margini di utile e di profitto per pochi, a danno di tanti, lavoratrici e lavoratori o della cittadinanza. A Brandizzo, un’altra strage operaia nei lavori di manutenzione esternalizzati, che poteva essere evitata rispettando le procedure di prevenzione, informazione, comunicazione tra i vari pezzi della filiera dei lavori in appalto per la manutenzione. Clicca sul titolo.
Extinction Rebellion: prepariamoci insieme a un nuovo autunno di ribellione. Torniamo a marciare, questa volta svalichiamo nell’Appennino. Campeggio di lotte davanti alla Mostra del cinema di Venezia. Nuovo ottobre in piazza con Fridays For Future. Mobilitazione contemporanea a Ghedi e Coltano. Clicca sul titolo.
La forza delle donne nel conflitto.
Make music not war. Per il primo appuntamento con il 32° Festival del Mediterraneo ai Giardini Luzzati; la cantante, autrice e coreografa ruandese naturalizzata inglese Dorothée Munyaneza porta un’opera travolgente di musica e danza, per celebrare la forza delle donne in zone di conflitto. Tutte le informazioni sull’evento qui.
Un percorso nelle scuole per cambiare sguardo sulla disabilità.
“Cambiamo sguardo: dire, fare, parlare di disabilità”: si chiama così il nuovo progetto dell’organizzazione CBM Italia, già attiva nelle scuole primarie e dell’infanzia, rivolto questa volta alle scuole di ogni ordine e grado di tutta Italia, tramite un percorso online dedicato a insegnanti e altro personale scolastico, attraverso invece una formazione in classe per alunni e alunne, studenti e studentesse, centrando l’attenzione soprattutto sul tema dei diritti delle persone con disabilità sanciti dalla relativa Convenzione ONU (continua…)
In campeggio 15-17 settembre. Il programma https://attac- italia.org/wp-content/uploads/ 2023/07/programma-universita- estiva-2023-di-attac-italia. pdf. Per iscriversi: segreteria@attac. org.
Il disastro delle Hawaii è stato provocato?
Clicca nel video https://www.luogocomune. net/18-news-internazionali/ 6308-maui-disastro- intenzionale quanto gli organi di informazione vi hanno taciuto o nascosto.
Lo scenario della popolazione mondiale.
Su “Il Sesto Sole”, organo d’informazione di ECOITALIASOLIDALE, troverete (clicca qui) un dossier utile a comprendere meglio la portata reale del problema migrazione dei popoli: l’aspetto demografico, quello legato al peggioramento climatico e quello culturale.
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—- contenuti 31 Agosto 2023 —-
“I have a dream”: come ciascuno dei partecipanti insieme a Martin Luther King all’oceanica manifestazione sessanta anni fa davanti al Lincoln Memorial di Washington (clicca qui https://www.peacelink.it/ storia/a/5433.html), così ciascuno degli attivisti dei Comitati e dei Movimenti ci mette in ogni vertenza il suo sogno, magari piccolo ma per lui grande in quel momento. È grande il sogno di questa Campagna per la messa al bando dei PFAS. Il piccolo sogno è convincere il sindaco di Alessandria a compiere il suo dovere.
J’accuse. Morti e ammalati sulla coscienza dei sindaci di Alessandria.
Nello J’accuse del Movimento di lotta per la salute Maccacaro a magistratura e politica (clicca qui) emergono le enormi responsabilità delle Istituzioni piemontesi. Infine, del sindaco Giorgio Abonante.
“La chiusura dello stabilimento, seguita da un’immediata bonifica dell’area è l’unica via efficace per evitare di assistere a decenni di morti”: è l’ennesimo commento del Comitato Stop Solvay a seguito dell’incontro che un gruppo di cittadini dell’associazione “Ànemos” ha avuto con il sindaco di Alessandria, Giorgio Abonante, e dirigenti e tecnici del Comune. Anche Ànemos, come riferisce il settimanale Il Piccolo, ha chiesto al sindaco una “ordinanza che imponga alla Solvay di cessare immediatamente la produzione delle sostanze inquinanti”. “Immediatamente: senza aspettare l’ipotetico 2026 della Solvay di auto cessazione di ‘quasi tutti i Pfas’ (dopo averne sostenuto per anni l’innocuità)”. Ciò alla luce -sottolinea l’ex assessore Claudio Lombardi– delle indagini epidemiologiche e delle indagini ambientali aria-acqua-suolo non solo riferite ai vecchi e nuovi PFAS che a iosa svolazzano con cloroformio e fluoroclorocarburi, senza scuotere le coscienze. Infatti, Giorgio Abonante ha eluso completamente questo impegno, sgusciando ancora una volta come una anguilla.
Il sindaco prende in giro la popolazione. Di fatto, ha preso in giro i presenti “Condivido le vostre preoccupazioni” lavandosene le mani come Ponzio Pilato “Solleciterò Regione e Asl a intervenire”, proprio perché sa che non tocca a loro emanare l’ordinanza. Anzi, è in palese malafede quando si inventa su facebook che “Regione, Asl e Arpa hanno sancito in modo netto” per iscritto? “come in questo momento non ci siano gli elementi sufficienti per imporre divieti, chiusure”. Anzi, si nasconde dietro la scusa che manca una legge nazionale sui Pfas. Insomma non fa altro che prendere tempo a prescindere dagli allarmi scientifici nazionali e internazionali. Altro che “vaso di coccio ma in buona fede”.
Come ad Alessandria non bastassero esaustivi già lustri e lustri di sentenze, e la bonifica omessa, e la mole di indagini accumulatesi. Non sarebbero esaurienti per questo sindaco neppure conferme recenti, come il monitoraggio ambientale condotto da Arpa nel periodo marzo 2022 – marzo 2023 con tanto di presenza di cC6O4 nel Comune di Alessandria e addirittura nel Comune di Montecastello, né esaurienti i monitoraggi effettuati su uova e vegetali nel periodo 2021 – 2022 a cura della Regione Piemonte in collaborazione con ASL AL, Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta nell’ambito del tavolo regionale Ambiente, Clima e Salute e su specie ittiche a valle del polo industriale di Spinetta Marengo a cura dell’IRSA-CN, e neppure la scoperta di nuove discariche.
Nello J’accuse, la colpevolezza del sindaco è senza attenuanti:
Ad oggi, il polo chimico Solvay di Spinetta Marengo, malgrado la sentenza di Cassazione, non è ancora stato bonificato né in terra né in cielo né in acqua per la “maledetta ventina” di inquinanti (cromo esavalente, cloroformio, cromo totale, tetracloruro di carbonio, tetracloroetilene, tricloroetilene, triclorofluorometano, diclorodifluorometano, diclorofluorometano, nichel, antimonio, arsenico, bromoformio, dibromoclorometano, bromodiclorometano, fluoruri in concentrazione addirittura da 2.946 a 57.404 µg/l ecc. eccetera) anzi ha aggravato il delitto e lo ha esteso in provincia. Né per queste violazioni -dolose- è stato aperto un nuovo processo. Neppure dopo il disastro ecosanitario dei Pfas acclarato dalle indagini ambientali ed epidemiologiche.
Ad oggi, la strategia industriale di Solvay si regge su una penetrate attività lobbistica in politica, sorretta quanto basta da una poderosa propaganda mediatica (addirittura della presidente Ilham Kadri in persona), da noi regolarmente e ripetutamente demolita. Per ciò: scoperte fantascientifiche col biossido di titanio. Per ciò: la fantasiosa truffa mediatica dei ciclopici filtri che sarebbero in grado a Spinetta di rilevare e trattare, gestire e monitorare i contaminanti Pfas nelle falde e nelle reti idriche. Ovviamente non nell’atmosfera. Anzi i filtri dovrebbero poi essere inceneriti. La multinazionale prometterebbe “zero tecnico” delle emissioni di Pfas (C6O4, ADV) negli scarichi di acqua con tecnologie al carbone attivo granulare (GAC), allo scambio ionico (IO) e alle tecnologie di osmosi inversa RO (metodo di filtrazione meccanica in uso dagli anni ’50 del secolo scorso): diventerebbe “acqua distillata” e addirittura riutilizzata e non scaricata in Bormida, insomma “ciclo chiuso”. Per ciò, altra luna nel pozzo: “Volontariamente, Solva y entro il 2026 realizzerà quasi il 100% dei suoi fluoropolimeri senza l’uso di fluorotensioattivi, per eliminare pressoché totalmente le emissioni di fluorotensioattivi”. Per ciò: i misteriosi “sostituti dei Pfas a impatto zero”. Il corollario di questa inconsistente propaganda sono “La bonifica è a buon punto”, “Il sistema di tutela ambientale dentro e fuori lo stabilimento è ok”. Insomma, la strategia Solvay è profitti immediati, prendere tempo e fare proselitismo istituzionale e mediatico. Quindi è chiarissima è la volontà di non chiudere gli impianti.
Ad oggi, il sindaco di Alessandria non ha emesso ordinanza di fermata delle produzioni inquinanti dentro e fuori il Comune, come imporrebbe il principio di precauzione alla massima autorità sanitaria locale: infatti gli studi già compiuti dimostrano che nella popolazione c’è una grave sofferenza sanitaria rispetto al resto della provincia e della regione: si muore di più per le molte e note patologie associate a Pfas e altre molecole prodotte dalla Solvay e da questa immesse nell’ambiente da decenni, come provato da ripetute indagini ambientali.
A maggior ragione dopo l’indagine dell’Università di Liegi. Dunque il sindaco, in qualità di massima autorità sanitaria locale, non imponendo -come invece avvenuto nel mondo in analoghe condizioni- l’urgenza che sia fermata la fonte d’esposizione alla popolazione, si consegna all’accusa di omissione di atti di ufficio. Infatti Abonante sa, dalle campagne di analisi dell’Arpa, che su Spinetta Marengo dal cielo piovono 5 microgrammi ogni giorno di Pfas per ogni metro quadrato, e nell’acqua 52 microgrammi per litro di C6O4. Dunque fa solo il gioco della Solvay -che persegue di procrastinare le produzioni secondo i propri profitti- il pretestuoso rinvio dell’ordinanza a dopo ulteriori studi epidemiologici per determinare un presunto nesso causa-effetto (Pfas causa di patologie), quando invece il nesso causale è acquisito scientificamente e internazionalmente. Va da sé che sempre maggiori studi saranno utili per individuare cure e per determinare l’entità dei risarcimenti.
Infatti l’associazione PFAS/patologie è dimostrata da una mole spaventosa di ricerche esistenti in letteratura scientifica; l’epidemiologia dimostra le associazioni, sui rapporti di causa indaga la tossicologia; i riferimenti di letteratura costituiscono la legge generale, i casi locali la confermano con significatività statistica: lavoratori e cittadini alessandrini esposti hanno una frequenza di patologie maggiore di coloro che non sono esposti a PFAS. Nella scienza una certezza assoluta non esiste ma è altrettanto vero che esiste una altissima probabilità del rapporto di causa fra l’esposizione e PFAS tale da escludere il falso positivo.
Ad oggi, la Regione Piemonte, in complicità con sindaco e azienda, rinvia anzi evita il monitoraggio del sangue a tutta la popolazione, il cui esito sarebbe sentenza capitale per Solvay. Queste storiche omissioni di atti di ufficio appaiono tanto più gravi alla luce del drammatico campionamento Pfas del sangue di lavoratori e cittadini che abbiamo nel 2022 commissionato all’Università di Liegi. L’estensione dello screening ematico fornirebbe dati utili ad individuare strategie efficaci di prevenzione e cura ma anche, in sede processuale, fornirebbe ulteriori dati per valutare in solido le responsabilità e i danni di Solvay nei confronti dei lavoratori e dei cittadini.
La storia delle lotte dal 1990 in Italia contro i Pfas è compresa nelle circa 500 pagine del Dossier “Pfas. Basta!” a cura di Lino Balza del “Movimento di lotta per la salute Maccacaro”. È disponibile a chi ne fa richiesta.
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—- contenuti 28 Agosto 2023 —-
La vera storia di come i Pfas hanno – dolosamente – contaminato l’Italia.
J’accuse: enormi responsabilità di Magistratura e Istituzioni. Oggi siamo a un punto di svolta.
La storia delle lotte dal 1990 in Italia contro i Pfas è compresa nelle circa 500 pagine del Dossier “Pfas. Basta!”: a cura di Lino Balza del “Movimento di lotta per la salute Maccacaro”. È disponibile a chi ne fa richiesta. Clicca qui la sintesi cronologica, in particolare comparata tra Solvay/Piemonte e Miteni/Veneto, che così conclude:
“L’assenza di una legge nazionale non giustifica né assolve le gravi responsabilità delle Autorità locali: non è un alibi. Una legge come l’ex DDL Crucioli non pare praticabile a breve nell’attuale quadro politico. Denunciamo il vuoto: la calamità mondiale dei Pfas (Forever Pollution Project denuncia oltre 17mila siti contaminati da Pfas in Europa) ha in Italia le sue punte di iceberg nei disastri ambientali e sanitari (stigmatizzati anche dall’ONU) del Veneto (made in Miteni di Trissino) e del Piemonte (Solvay di Spinetta Marengo), ma ormai non lascia indenne nessuna regione della penisola: Lombardia, Toscana, Lazio, Trentino eccetera, come abbiamo più volte documentato sul nostro sito www.rete-ambientalista.it ”.
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Ha riaperto la bocca ma non sull’uranio impoverito.
Non dimentichiamo la strage degli ordigni con “uranio impoverito”: 340 soldati italiani morti e 4mila malati. Ricordiamola proprio mentre spopola il generale Roberto Vannacci che proietta il suo libro in testa alle classifiche di vendita. In questo libro egli nasconde di aver presentato alla Procura di Roma e alla Procura presso il Tribunale militare della Capitale un pesante esposto contro gli alti comandi militari: “I soldati in Iraq furono esposti a uranio impoverito. Dopo le mie denunce ci sono stati atteggiamenti prevaricatori e vessanti nei miei confronti”. Nel mirino rientrava Sergio Mattarella che, quando era ministro della Difesa tra il 2000 e il 2001, ridimensionava: “I rischi non sono provati, la terra in Kosovo non è inquinata, e poi sono armi ritenute legittime dalle leggi”. Dopo di che, la carriera del pluridecorato generale subisce una improvvisa svolta, “amoveatur ut promoveatur”: addetto alla Difesa all’ambasciata italiana a Mosca e infine imbavagliato presso l’Istituto geografico militare di Firenze. Ora ha riaperto la bocca, ma non sull’uranio impoverito.
Santoro sfida sinistra e M5S: “Serve una lista pacifista”.
“Tra i cinquestelle e i rossoverdi non c’è consapevolezza della gravità di questa guerra, che sta distruggendo l’Europa, e delle conseguenze che sta già determinando in campo economico e sociale. Perciò è urgente dare rappresentanza al popolo della pace. Serve una lista pacifista alle Europee”. L’appello ultrapacifista è lanciato da Michele Santoro insieme a Luigi de Magistris, Raniero La Valle e Ginevra Bompiani. Clicca qui.
Inquinamento Navale e Crocierismo in Italia.
Sul Dossier di “Ambientevenezia” (clicca qui) le notizie sul crocierismo e sull’inquinamento navale, con foto, documenti e petizioni, su quello che succede nelle città portuali: Porto Marghera, Chioggia, Trieste, Ancona, La Spezia, Livorno, Genova.
Più servizi meno servitù a Genova.
In merito al trasloco dei depositi liquidi chimici, 300 mila-400 mila tonnellate/anno, dal quartiere genovese di Multedo al bacino portuale di Sampierdarena, contrastato dai cittadini, il procedimento di Valutazione di impatto ambientale (VIA) sarà di competenza del ministero dell’Ambiente e non della Regione Liguria.
AIA ILVA: non facciamoci fregare.
Per lo stabilimento siderurgico ILVA arriva a scadenza l’AIA, ossia l’Autorizzazione Integrata Ambientale. Concessa nel 2011 e riesaminata nel 2012 dopo l’intervento della magistratura, è stata poi prorogata più volte perché non riuscivano ad attuarla. E i sostenitori della “decarbonizzazione” adesso accetteranno altri 12 anni di carbone autorizzato dal ministro nella cokeria che lancia benzene sul quartiere Tamburi? Cosa vogliono fare Comune, Provincia e Regione. Clicca qui Peacelink.
Cingolani eterno secondo al Premio Attila.
Il quasi “Premio Attila” Roberto Cingolani è stato indagato dalla procura di Roma per abuso d’ufficio in quanto, quale ministro della Transizione ecologica nel governo Draghi, nel 2022 concesse l’autorizzazione Aia sullo stabilimento Solvay di Rosignano con cinque anni di anticipo rispetto alla scadenza naturale dell’autorizzazione precedente, pur consapevole degli irrisolti rischi ambientali e del mancato rispetto delle normative. All’epoca Cingolani era stato accusato anche di conflitto di interessi in quanto era stato in rapporti (non commerciali: senza finanziamenti fra le parti) con la multinazionale Solvay nella sua veste di responsabile della ricerca e innovazione della multinazionale (statale) Leonardo… conflitto che già Beppe Grillo aveva escluso quando l’aveva voluto ministro.
ThyssenKrupp. Ma era omicidio volontario.
Dopo 5726 giorni, dopo tanto correre, scappare dalla giustizia ha varcato la soglia del carcere Harald Espenhahn, il manager tedesco condannato per omicidio colposo (derubricato da doloso, tale era) per la morte di sette operai dello stabilimento ThyssenKrupp di Corso Regina Margherita, a Torino, durante un incendio scoppiato nella notte tra il 5 e il 6 dicembre 2007. Una sentenza arrivata in via definitiva nel 2016 ma mai eseguita a causa dei continui ricorsi che l’imputato ha fatto alla giustizia tedesca per evitare il carcere. Clicca qui.
Tra pochi giorni, il 12 settembre 2023, Leonard Peltier compirà 79 anni, la maggior parte dei quali passati in carcere, criminalmente e assurdamente condannato per un delitto che non ha mai commesso. Leonard Peltier è l’illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell’intero mondo vivente, da 47 anni detenuto innocente. La sua liberazione è stata richiesta da innumerevoli personalità benemerite dell’umanità, tra cui numerosi Premi Nobel, figure come Nelson Mandela e madre Teresa di Calcutta; è stata richiesta da Amnesty International e dal Parlamento Europeo; è stata richiesta da milioni di esseri umani, innumerevoli associazioni e istituzioni, tra cui una Commissione giuridica ad hoc dell’ONU. Scriviamo alla Casa Bianca – attraverso la pagina web www.whitehouse.gov/ contact/ – per chiedere la liberazione di Leonard Peltier; un messaggio semplice e chiaro può essere il seguente: “Free Leonard Peltier”.
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—- contenuti 21 Agosto 2023 —-
Ecologia politica: il salario minimo.
Piero Fassino piange miseria ma sulla base del suo criterio di stipendio parlamentare, l’Italia era al primo posto in Europa già nell’inchiesta del 2016 con i 10.435 lordi mensili di indennità di base ai suoi deputati. A questa base si aggiunge la “diaria”, il rimborso delle spese di soggiorno a Roma che è fissata in 3.503,11 euro se si partecipa almeno al 30 per cento delle votazioni effettuate nell’arco della giornata. Poi c’è “rimborso delle spese per l’esercizio del mandato”, 3.690 euro al mese, che può essere speso per stipendiare i collaboratori oppure trattenuto. C’è poi anche il rimborso per le spese di trasporto e di viaggio che ammonta a 1.107 o 1.331 euro al mese a seconda che la distanza da Roma. Oltre alla gratuità di tutti gli spostamenti in treno, aereo e autostrade. E poi, ciliegina sulla torta, un rimborso di 1.200 euro annui per le spese telefoniche, 100 euro al mese. Sommando il tutto viene fuori un compenso complessivo mensile, lordo, per i deputati pari a 19.059,11 o 18.835,11 euro. Chi vuole può esercitarsi a calcolare il rapporto tra questo stipendio e il salario minimo di 9 euro all’ora lordi.
La nuova Diga Foranea del Porto di Genova: analisi critica.
Il ritornello che si ascolta su stampa e media è quello di un progetto gigantesco, sfidante, ingegneristicamente complesso e unico al mondo per diverse caratteristiche costruttive. Uno sfoggio dell’ingegneria progettistica italiana e delle ditte costruttrici italiane. Un’opera strategica per la crescita dei traffici marittimi e per lo sviluppo dell’Italia.
Ma è proprio così oppure no? Alcune voci dicono invece che si tratti di un’opera inutile ed anzi che sia dannosa. Mentre il punto di vista a favore del progetto è molto facile da trovare, vediamo quello contrario: (clicca qui). E sentiamo le argomentazioni critiche -molto meno facili da rinvenire, se non cercando con attenzione- che riportano le negatività di quest’opera: rischi di tsunami sulla costa per smottamenti nei profondi canyons subacquei vicinissimi, rischi di crollo della o di parte della diga che poggerà su fondali limoargillosi poco solidi, rischi di compromettere la circolazione profonda delle correnti mediterranee e gli ecosistemi marini). Tra le altre negatività: la rincorsa continua al gigantismo navale, spreco di massa, espansione di un insostenibile modello consumistico, inquinamento dell’aria e dell’acqua, servitù portuali per gli abitanti.
L’acqua radioattiva di Fukushima in mare tramite un tunnel sottomarino.
L’acqua radioattiva trattata dalla centrale nucleare distrutta dal devastante tsunami seguito allo spaventoso terremoto dell’11 marzo 2011 sarà scaricata in mare tra la fine di agosto e settembre attraverso un tunnel sottomarino. L’acqua immagazzinata è stata trattata attraverso un processo denominato Advanced Liquid Processing System (ALPS) per rimuovere quasi tutta la radioattività, a parte il trizio, un isotopo radioattivo dell’idrogeno difficile da separare dall’acqua. Circa 1,3 milioni di tonnellate di acqua immagazzinate in enormi serbatoi saranno diluite con acqua di mare, per limitare la concentrazione di trizio, e gradualmente rilasciate a 1 km dalla costa attraverso un tunnel sottomarino. Il governo giapponese negli ultimi anni ha lavorato a lungo in diplomazia su un piano di scarico per avere meno critiche possibili. Con il beneplacito di Usa e Corea del Sud, a luglio 2023 è arrivato l’ok dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea). Il via libera è però criticato da Cina e Hong Kong che hanno minacciato di vietare le importazioni di pesce da 10 prefetture giapponesi.
PACE SUBITO: Manifestazione del 24 agosto 2023 a Marina di Massa. Cessate il fuoco immediato. Basta invio armi. Trattative e diplomazia. Clicca qui.
È veramente paradossale che verso un pacifista nonviolento di fama internazionale come Yurii Sheliazhenko venga applicato un articolo classificato fra i “reati contro la pace”. Quale? “Propaganda di guerra”. Articolo 436 del Codice Penale dell’Ucraina, il primo di una serie di articolo classificati fra i “reati contro la pace, la sicurezza dell’uomo e l’ordine giuridico internazionale”. https://www. peacelink.it/conflitti/a/ 49605.html
Il governo di Kiev attraverso il suo sito SSU.GOV.UA ha fornito ufficialmente i dati della repressione e dei suoi successi contro le opposizioni alla giunta, dal 24 febbraio al marzo 2023: 87.100 arresti e procedimenti penale avviati dagli investigatori della SBU, 3.200 arrestati con l’accusa di essere collaboratori o simpatizzanti del nemico. Clicca qui Enrico Vigna/CIV
CAMPAGNA NAZIONALE
PER LA MESSA AL BANDO DEGLI PFAS.
Divieto di produzione, uso e commercializzazione di Pfas
o di prodotti contenenti Pfas.
Riconversione produttiva e misure di controllo.
Gemellaggio Pfas tra Arkema e Solvay, tra Lione e Alessandria.
La fabbrica del colosso francese Arkema, che coabita con la belga Solvay nel polo chimico di Spinetta Marengo, è nell’occhio del ciclone a Lione perché dal 1957 in località Pierre-Bénite ha scaricato nel Rodano 3,5 tonnellate di PFAS all’anno. Lo scandalo è stato scoperto dopo un’inchiesta giornalistica appena un anno fa. Pesci e pollami avvelenati in una quindicina di Comuni e soprattutto l’indagine dei media locali che ha rivelato livelli allarmanti di contaminazione nel sangue dei residenti, tra cui bambini, e denunciato la mancata azione dei politici. Gli abitanti della cosiddetta Chemical Valley hanno con associazioni e sindacati avviato contro Arkema azione legale per risarcimenti dei crimini ambientali, la prima in Francia.
Le analogie tra le due situazioni ecosanitarie e politiche sono impressionanti. Stesse responsabilità degli amministratori locali, uguale ricorso alle class action, assenza leggi nazionali di messa al bando dei Pfas.
Pfas nei campioni di sangue di 293 su 302 donne incinte e dei cordoni ombelicali dei loro bimbi.
Le analisi del sangue di 302 donne incinte e del cordone ombelicale dei loro bimbi appena nati hanno rilevato che il 97 percento dei campioni era contaminato dai Pfas. A condurre la ricerca è stato un team statunitense guidato da scienziati del “Programma sulla salute riproduttiva e l’ambiente dell’Università della California di San Francisco”, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del “Laboratorio di Chimica Ambientale – Dipartimento di Controllo delle Sostanze Tossiche della California Environmental Protection Agency e dell’Università della California di Berkeley”, coordinati dalla professoressa Tracey J. Woodruff, docente presso il “Dipartimento di Ostetricia, Ginecologia e Scienze della Riproduzione dell’ateneo di San Francisco”.
Gli autori dello studio hanno sottolineato la preoccupazione che il Pfos è associato a problemi nello sviluppo dei bambini e nel sangue materno a un rischio superiore di diabete gestazionale, ipertensione correlata alla gravidanza e pre-eclampsia, una condizione potenzialmente fatale: “ È urgente fare di più per comprendere il ruolo che i Pfas hanno nelle condizioni materne e nelle disuguaglianze di salute. Siamo esposti a centinaia di sostanze chimiche e questa ricerca contribuisce a comprendere meglio l’impatto che stanno avendo sulla nostra salute. I Pfas sono stati trovati perfino in tutti i rotoli di carta igienica testati in un’altra indagine, probabilmente contaminati durante il processo di lavorazione della carta”. I dettagli del nuovo studio “Extending Nontargeted Discovery of Environmental Chemical Exposures during Pregnancy and Their Association with Pregnancy Complications – A Cross-Sectional Study” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Environmental Health Perspectives (EHP).
Pfas antincendi nel sangue dei cittadini di Tokyo.
Coordinato da Koji Harada, professore associato di salute pubblica alla Kyoto University, un gruppo civico di Tokyo ha rilevato livelli pericolosi di Pfas nei campioni di sangue di abitanti dell’area occidentale della capitale giapponese, con il sospetto che la contaminazione delle risorse idriche sia riconducibile alla base aerea statunitense di Yokota, che utilizza liquidi schiumogeni antincendi.
Si devono sostituire i Pfas nei chip dei computer, sì ma come?
Le prospettive della domanda di semiconduttori sono solide: essenziali per la nostra economia moderna, dalle automobili agli smartphone, dai data center ai sistemi di intelligenza artificiale e di apprendimento automatico, fino ai sistemi di difesa; la corsa all’intelligenza artificiale in corso tra Google e Microsoft è un ulteriore motore di crescita.
Pur in cima alla classifica delle performance industriali però, allo stesso tempo, le prospettive sono accompagnate da diversi rischi legati alla geopolitica e al potenziale aumento dei costi di produzione a causa dei divieti legati all’uso della sostanza chimica cancerogena PFAS, che è fondamentale per realizzare i microchips. Infatti ha messo in fibrillazione l’industria dei chips la decisione della 3M di dismettere i Pfas entro la fine del 2025, poiché i profitti non sono più sufficienti a giustificare i potenziali costi derivanti da controversie legali in futuro.
L’inevitabile futura messa al bando dei Pfas costituirà un grosso problema per i chip dei computer e quindi per la tecnologia in generale. Si troverà un surrogato per i PFAS, ma lo scenario è quello di una sostituzione a fronte di notevoli costi aggiuntivi.
L’azione informativa nelle scuole del Gruppo educativo Zero Pfas.
Gentile direttore, seguiamo il vostro giornale ritenendolo ricco di informazioni. Ci piacerebbe che in esso trovasse posto anche quello che facciamo noi da attivisti del Movimento No Pfas del Veneto, precisamente come gruppo educativo Zero Pfas che è entrato nelle scuole con PFAS/Scuola in un percorso collettivo dal 2018: quattro province venete, 7.000 studenti incontrati di 32 scuole . Clicca qui.
Alta esposizione ai Pfas dei Vigili del fuoco.
Dal 2020 un regolamento europeo ha vietato l’utilizzo di Pfoa nelle schiume anti-incendio, ma sarebbe utile verificare se le vecchie siano state sostituite con schiume prive di Pfas tutto il territorio nazionale. Sicuramente, invece, per i pompieri resta irrisolto l’alto rischio dei Pfas nei dispositivi di protezione individuale DPI: divise, tute, pantaloni, giacche, elmo, guanti: tutti completi antifiamma costruiti appunto con l’indispensabile protezione delle famigerate sostanze perfluoralchiliche.
Il prolungato tempo di indossamento delle tute antifiamma, unitamente al calore dovuto alle alte temperature degli incendi, aumenta l’assorbimento dei Pfas nel corpo umano, con relative malattie -come ampiamente dimostrato dalla letteratura scientifica internazionale- cardiovascolari e tiroidee, ipertensione e ipercolesterolemia, a tumori ai testicoli, il mesotelioma, il linfoma non Hodgkin e il cancro alla prostata. (Secondo alcuni studi statunitensi questi sono quattro degli otto principali tumori che colpiscono i vigili del fuoco con una percentuale maggiore rispetto alla popolazione normale).
Ebbene, in Italia non risultano analisi e studi epidemiologici, mentre negli Stati Uniti iniziano processi (sempre con l’avvocato Billot) contro le aziende produttrici dei DPI per i pompieri e l’amministrazione Biden stanzia milioni di dollari per gli screening oncologici dei vigili del fuoco; mentre l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc) ha riclassificato la lotta antincendio dei vigili del fuoco come occupazione ad alto rischio per il cancro, così come una ricerca dell’University of Central Lancashire.
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—- contenuti 19 Agosto 2023 —-
Boicottare Unicredit, Intesa Sanpaolo e Deutsche Bank…
Clicca sul titolo la campagna di boicottaggio. Conclude padre Alex Zanotelli: “È arrivato il tempo di gridare che è necessaria oggi la disobbedienza civile, anche a costo di essere incriminati come i portuali di Genova, è necessario trovare il coraggio di correre il rischio di essere processati, ad esempio una disobbedienza civile di tanti che lavorano in fabbriche d’armi che si rifiutino di continuare a fare il proprio lavoro, o contro le aziende (ENI) che lucrano sui fossili”.
La chiesa cattolica e la pace.
Presso il monastero di Camaldoli si è appena concluso il convegno in celebrazione dell’80° anniversario del “Codice di Camaldoli”, testo di assoluto rilievo elaborato da esponenti dell’associazionismo cattolico e che risultò essere una “base” per la futura Costituzione della Repubblica italiana. Non sappiamo se le critiche alla chiesa di padre Alex Zanotelli siano state affrontate in questa celebrazione 2023, ci affidiamo dunque alla lettura (clicca sul titolo) della prolusione al convegno del cardinale Matteo Zuppi, presidente della Conferenza episcopale italiana, nonché incaricato da papa Francesco di dirigere una missione “che contribuisca ad allentare le tensioni nel conflitto in Ucraina”, questione pace appunto sollevata da Zanotelli.
Come bloccare l’invio delle armi in Ucraina.
Fornire armi assassine dove è in corso una guerra significa partecipare a quella guerra, cosa esplicitamente vietata dall’articolo 11 della Costituzione della Repubblica italiana. Pertanto, il governo italiano che decide di fornire armi assassine a un paese in guerra è ipso facto in contrasto con la Costituzione cui ha giurato fedeltà, ed è quindi un governo criminale. È possibile contrastare questo crimine? Clicca sul titolo: ecco, secondo il “Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera”, come è possibile fare qualcosa di concreto.
Il ripudio della guerra è un valore sacro e uno dei pilastri portanti della nostra Repubblica.
Sono passati due anni dalla morte di Gino Strada e si sente la mancanza della sua voce contro la guerra. Siamo stati sommersi dal coro del Partito Unico Bellicista. Clicca qui Pressenza Agenzia stampa internazionale per la pace, la nonviolenza, l’umanesimo e la nondiscriminazione.
“L’Occidente in Ucraina ha sabotato i negoziati”.
Il professore dell’Università di Chicago John Mearsheimer ha notoriamente messo in guardia nel 2014 rispetto alle provocazioni della NATO contro la Russia in Ucraina, avvertendo che la politica della NATO in Ucraina stava portando al disastro. In questa intervista John Mearsheimer: “L’Occidente in Ucraina ha sabotato i negoziati” risponde alle domande del giornalista freelance Aaron Maté sullo stato della guerra per procura in Ucraina e sui pericoli futuri.
L’emancipazione di una regione in assetto di guerra.
Il Parlamento Europeo approva la norma che finanzia con i fondi PNRR la produzione di armi e munizioni, ma in Sardegna non si è dovuta attendere quella norma per facilitare l’insediamento di industrie che producono ordigni bellici. È bastata una politica industriale devastante sotto l’aspetto ambientale, sanitario, sociale e ovviamente economico, per trasformare il florido territorio del Sulcis-Iglesiente in una delle province più povere d’Europa e per creare il terreno fertile per accogliere qualsiasi attività, anche le più nocive e quelle più improponibili dal punto di vista etico. Clicca qui.
“Fermare subito la deriva del sistema nazionale di accoglienza”.
Il TAI (Tavolo Asilo e Immigrazione) esprime profonda preoccupazione per l’ennesima grave crisi del sistema d’accoglienza, e si pone in totale disaccordo con l’approccio emergenziale assunto dal governo Meloni che ancora una volta punta ad ostacolare il diritto d’asilo e il diritto ad una accoglienza dignitosa. Clicca qui.
È uscito il nuovo Foglio di Collegamento interno del Comitato Paul Rougeau contro la pena di morte, clicca sul titolo per sommario e articoli precedenti. Anche questo numero è dedicato in gran parte agli Stati Uniti, paese avanzato che ancora, direttamente o indirettamente, si rende responsabile di gravi violazioni dei diritti umani. Ma c’è un articolo sull’Iran in cui il regime dell’Ayatollah Ali Khamenei usa intensamente la pena di morte.
A Cesena, al convegno di Energia Popolare, la «non-corrente» (sic) bonacciniana del Partito Democratico, mentre con l’aria condizionata i notabili di Bonaccini – tutti con curriculum ominosi: alfieri della cementificazione, difensori di un’economia ecocida, favorevoli ai rigassificatori e quant’altro – se la cantavano e se l’applaudivano, nel mondo si batteva ogni record di temperatura e aumentava la frequenza di fenomeni estremi e disastri, in particolare proprio in Emilia Romagna. A quei politici, Wu Ming (clicca qui) prefigura scenari che essi non osano o non sono in grado di immaginare o medierebbero al ribasso: vanno contro l’interesse immediato di troppe lobby e potentati economici, contro abitudini diffuse e consolidate, contro la spinta inerziale dell’esistente, non verranno mai raccolte dall’attuale classe dirigente – locale, regionale, nazionale o europea che sia. Classe dirigente di cui sarebbe d’uopo, e urgente, sbarazzarsi.
Nella tabella: oltre un milione di multe ai non vaccinati.
La sentenza pronunciata dal giudice di pace di Fano, Pericle Tajarini, ha accolto l’opposizione di un over 50 a pagare 100 euro di multa e condanna l’agenzia delle Entrate a pagare le spese processuali. “I vaccini Covid – si legge nella sentenza – non sono idonei a impedire ai soggetti di essere contagiati e nemmeno di contagiare a propria volta, quindi non appaiono strumenti di prevenzione, rivelandosi percentualmente idonei in misura di fatto prossima allo zero”. Insomma, la copertura garantita dal siero magico è prossima allo zero.
Morti sul lavoro la strage non si arresta.
L’Osservatorio Nazionale di Bologna Caduti sul Lavoro è stato aperto da Carlo Soricelli per non dimenticare i sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti poche settimane prima. Da 16 anni i morti sui luoghi di lavoro sono tutti registrati in apposite tabelle excel con l’indicazione di data del decesso, provincia e regione della tragedia, identità della vittima, età, professione, nazionalità e cenni sull’infortunio mortale. Clicca qui il report dei primi sette mesi del 2023.
Nuovi picchi record di benzene a Taranto.
Il benzene è altamente cancerogeno. Il picco odierno elevatissimo è stato preceduto nei giorni scorsi da un intervento dell’Arpa Puglia all’interno dello stabilimento siderurgico ILVA. I controlli hanno potuto riscontrare criticità poi segnalate agli enti competenti. La notte del 31 luglio si è registrato un record assoluto per Taranto: 85 microgrammi per metro cubo come picco (media oraria). Clicca qui.
Il procuratore capo di Genova, Nicola Piacente, alla fine della manifestazione del 14 agosto 2023 ha ammesso: “Bisogna essere chiari, le ipotesi più datate di omissione di atti d’ufficio e falso sicuramente andranno in prescrizione. Ci sono lungaggini di carattere procedurale che possono portare all’estinzione dei reati“. Tradotto vuol dire che almeno una parte dei reati che hanno portato alla morte di 43 persone è destinata a non essere mai punita. I tempi richiesti da un’indagine iper-complessa (due incidenti probatori, quasi sessanta terabyte di materiale informatico raccolti) e da un processo con 58 imputati e oltre duecento parti civili sono troppo lunghi per sfuggire del tutto alla mannaia della prescrizione (anche senza che Nordio ci metta lo zampino con il modello Cirielli-Orlando). Ma con o senza prescrizione la famiglia Benetton non aveva penalmente nulla da temere.
Mai Premio Attila fu più meritato.
Aggiorniamo per l’ennesima volta il curriculum di Fabrizio Palenzona, uno dei nostri più “prestigiosi” vincitori del Premio Attila come nemico dell’ambiente. Si farebbe prima a elencare le poltrone che Palenzona non ha collezionato, perciò ricordiamo solo brevemente i precedenti della sua carriera. Clicca sul titolo.
Il limite 30 orari a Genova non è sufficiente.
Clicca qui l’intervista di “GoodMorning Genova” ad Alessandra Repetto, fondatrice di “Genova Ciclabile” che prossimamente organizzerà l’evento “Genova città 30 e lode”.
Il vantaggio non solo di uccidere gli animali ma di farli anche soffrire a lungo.
L’abilità di scagliare frecce alla Robin Hood nelle placide valli della Liguria sarà esercitabile secondo un emendamento leghista al calendario venatorio che da una parte estende la durata della stagione e dall’altra permette di cacciare i cinghiali tutto l’anno, e di farlo anche con “arco e frecce”. Clicca sul titolo.
Il sindaco embedded di Alessandria
Comunicato stampa
La Procura sequestra tre discariche Solvay, ma neppure questo convincerà il sindaco a emettere ordinanza di chiusura.
I Carabinieri del Noe (Nucleo operativo ecologico) sono tornati all’interno del polo chimico della Solvay di Spinetta Marengo dopo il blitz del 12 febbraio 2021 quando sequestrarono le cartelle cliniche degli operai con livelli stratosferici di Pfas nel sangue: la cui occultata presenza Lino Balza aveva rivelato nel 2009 con esposto corredato con tanto di copie fotostatiche delle analisi.
Su provvedimento chiesto dalla Procura di Alessandria e disposto dal Gip, il 9 agosto 2023 i Noe hanno eseguito il sequestro preventivo di tre discariche dei gessi. A proposito, clicca qui articolo gennaio 2016 di cui la nostra foto.
Le enormi vasche sequestrate, scoperte e spazzate dal vento, erano state riutilizzate nonostante non dovessero più essere operative. Il provvedimento rientrerà nell’inchiesta che, nel lontano scorso dicembre, la Procura ha chiuso contestando a due dirigenti Solvay, Stefano Bigini, 62 anni (dal 2008 e fino al dicembre 2018 direttore di stabilimento), e Andrea Diotto, 47 anni (dal 1° gennaio 2013 direttore dell’Unità di produzione fluidi e dal 1° settembre 2018 direttore di stabilimento), non un reato di dolo bensì “un’ipotesi di disastro ambientale colposo; imputando, inoltre, all’azienda la responsabilità amministrativa (ex articolo 25 del 18 giugno 2001 con riferimento al reato di disastro ambientale colposo), commessa a vantaggio e nell’interesse per il risparmio dei costi di bonifica e la maggiore efficacia della produzione industriale”.
A parere di chi scrive, si tratterebbe invece di dolo imputabile al management belga di Solvay, in quanto esso ha omesso, in violazione della sentenza di Cassazione 2019, di “provvedere al più efficace risanamento della pregressa contaminazione del sito sottoposto a bonifica giudiziaria e al più sicuro contenimento del rilascio dei contaminanti sia nella falda sotto lo stabilimento che a valle”. Esso, tramite i due direttori, ha continuato infatti a inquinare – dalle tubature interne e con scarichi nella Bormida e in atmosfera – soprattutto di Pfas (compreso C6O4) il terreno e le acque di falda anche oltre il Comune di Alessandria, come appurato dai monitoraggi Arpa.
Lino Balza, Movimento di lotta per la salute Maccacaro.
Clicca gli articoli correlati:
Il sindaco di Alessandria “celebra” i morti di Marcinelle e “dimentica” quelli di Solvay. Una esibizione di ipocrisia.
Solvay paghi i danni del disastro ecosanitario di Spinetta Marengo. Il programma e il video sulla class action.
Paglieri profuma il mondo, Solvay crea il benessere della gente.19
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—- contenuti 31 Luglio 2023 —-
“Non arrendetevi mai, lottate sempre”.
Si sono tenuti i funerali di Celeste Fortunato, attivista ambientale e mamma. Si è battuta per proteggere i bambini dalle gravi malattie nel quartiere Tamburi di Taranto. È morta stroncata dalla leucemia. Queste le sue ultime parole scritte per noi e lette al termine della messa. “Non arrendetevi mai, lottate sempre. Battetevi per ciò che è giusto, anche quando tutto sembra perduto. Amatevi. L’amore è la cosa più importante, irrinunciabile, fondamentale, alla base della mia vita. Se avrete amato, avrete vissuto, vissuto davvero. E nulla vi farà paura. Vi voglio bene. Proteggete mio figlio, la cosa più bella che ho fatto nella mia vita. State accanto al mio amore Enzo. Alla mia mamma, al mio caro papà, alla mia straordinaria sorella, il mio mondo. Grazie per tutto ciò che di bello mi avete donato, facendomi felice. Celeste.” Per approfondimenti clicca qui e qui.
10 anni e otto mesi di carcere, 154 frustate.
Appello di Amnesty International “PER LA LIBERAZIONE DI NARGES MOHAMMADI, ATTIVISTA PER I DIRITTI UMANI DELL’IRAN” al Capo della magistratura: “Narges Mohammadi, sostenitrice della campagna contro la pena di morte e vicepresidente del centro per i difensori dei diritti umani in Iran ,è stata condannata a un totale di 10 anni e otto mesi di carcere, 154 frustate e altre sanzioni in due casi separati derivanti esclusivamente dal suo lavoro per i diritti umani. Clicca sul titolo e firma https://www.amnesty.it/ appelli/iran-nuova-condanna- per-narges-mohammadi/
Gli accordi del governo che uccidono nel deserto.
Le foto di adulti e bambini morti di sete, di stenti e di caldo nel deserto tra Tunisia e Libia inquietano il sonno e la coscienza. Non possiamo restare indifferenti di fronte alla deportazione di migranti operata dalle forze armate tunisine in quel deserto e in quell’altro alle porte d’Algeria. Pensavano di lasciarli morire fuori dallo sguardo indiscreto del mondo lasciandoli senz’acqua e senza un tozzo di pane e invece oggi abbiamo consapevolezza che i denari di Europa e Italia sempre di più verranno impiegati per operazioni di questo tipo. Abbiamo appaltato le esecuzioni capitali verso chi si è macchiato dei reati di povertà o di guerra subìta o di minacce ai propri diritti. È impensabile che noi si resti inerti di fronte a governi che si comportano come chi arma la mano di un sicario. Non saprei con quali altre metafore descrivere questo orrore di morti anonime che oggi nello scavo dalle pagine di Avvenire riesce a strappare in qualche modo alla connivenza del silenzio colpevole e dell’anonimato acquietante. Davanti al deserto africano non ci sia anche il deserto della nostra umanità. Facciamo qualcosa. (Tonio Dell’Olio) Clicca qui.
Giornalisti, è inaccettabile il vostro silenzio sull’Africa.
Indirizzato il mirino sull’Ucraina, i mass-media sono nelle mani dei potenti gruppi economico-finanziari, ben integrati nel mercato militar-industriale globale, con ben poche possibilità di scrivere quello che veramente sta accadendo in Africa, insomma sono asserviti e complici.
Padre Alex Zanotelli rivolge comunque un appello ai giornalisti: “Non vi chiedo atti eroici, ma solo di tentare di far passare ogni giorno qualche notizia per aiutare il popolo italiano a capire i drammi che tanti popoli africani stanno vivendo”. Zanotelli non si fa molte illusioni sull’appello “ma è la crescente sofferenza dei più poveri ed emarginati che mi spinge a farlo. Per questo, come missionario e giornalista, uso la penna per far sentire il loro grido, un grido che trova sempre meno spazio nei mass-media”. Anzi, colpisce allo stomaco i giornalisti: è inaccettabile il vostro silenzio su trenta milioni di persone a rischio fame, sui cambiamenti climatici in Africa che rischia a fine secolo di avere tre quarti del suo territorio non abitabile, sulla vendita italiana di armi pesanti e leggere a questi paesi che non fanno che incrementare guerre sempre più feroci da cui sono costretti a fuggire milioni di profughi, sui governi che tentano di bloccare i migranti provenienti dal continente nero, sui nostri politici che urlano «Aiutiamoli a casa loro» dopo che per secoli li abbiamo saccheggiati e continuiamo a farlo con una politica economica che va a beneficio delle nostre banche e delle nostre imprese, sull’essere noi occidentali i nuovi nazisti. Clicca qui. Ma i giornalisti hanno uno stomaco robusto.
Restituire il diritto alla salute.
Tre anni dopo l’apparizione del Covid (e relativi oltre 4,3 miliardi per vaccini Big Pharma), restano ancora 178mila interventi chirurgici da recuperare, oltre a quasi un milione di screening oncologici e a 5 milioni di visite mediche da calendarizzare. All’emergenza si arrivò impreparati. Quando si sottrae denaro al Servizio Sanitario pubblico e lo si sperpera regalandolo ai privati, non restano i soldi per pagare personale, esami e interventi, oltre naturalmente le cure.
È il dramma che sta rivivendo la sanità pubblica: mancano 29mila figure professionali, di cui 4.311 medici, non c’è una Regione che si salvi. Nei Pronto soccorso della Sicilia mancano 372 medici (il 60% di quelli previsti dalle piante organiche), nel Lazio 375, circa il 40%, così come in Emilia-Romagna. In Piemonte ce ne dovrebbero essere 297 in più, in Calabria 90, in Friuli-Venezia Giulia 62, in Campania 420, in Puglia 200, in Veneto 232. Poi c’è la questione dell’ondata di privatizzazioni del servizio, con l’appalto a cooperative esterne. Ondata che è arrivata in Piemonte – dove le cooperative sono presenti in 17 ospedali – nel Lazio, in Friuli-Venezia Giulia. E poi ancora Liguria, Emilia-Romagna, Veneto, Marche, Lombardia, regione quest’ultima dove mancano tra i 450 e i 550 medici.
La sanità è solo formalmente gratuita per tutti, invece sempre più i cittadini, quelli che possono permetterselo, ricorrono alla sanità privata causa le interminabili liste di attesa: in media 1.700 euro a famiglia/anno. Il 5,2% dei nuclei familiari versa in disagio economico per le spese sanitarie; 378.627 nuclei (l’1,5%) si impoveriscono per le spese sanitarie e 610.048 (il 2,3%) sostengono spese sanitarie cosiddette “catastrofiche”. Il finanziamento per il Servizio Sanitario Nazionale previsto dalla nuova Legge di Bilancio nel 2023 non tiene nemmeno il passo dell’inflazione.
I dati epidemiologici devono essere resi pubblici.
Chiunque risieda nei pressi di un impianto a rischio, tipo di incenerimento di rifiuti, ha il diritto ad accedere ai dati relativi alla mortalità e alla frequenza di malattie. A stabilirlo una storica sentenza del TAR del Piemonte, passata decisamente in sordina, la quale ha riconosciuto tali dati epidemiologici come “informazioni ambientali” a cui la Pubblica amministrazione deve consentire l’accesso. Clicca qui.
L’amianto è comunque colpevole anche se il lavoratore morto per cancro al polmone era un fumatore. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione. Clicca sul titolo. I familiari si sono rivolti all’Osservatorio Nazionale Amianto che tutela le vittime di questo pericoloso cancerogeno. Queste possono richiedere assistenza tramite lo sportello amianto online https:// onanotiziarioamianto.it/ sportello-amianto-ona-nei- territori/ o chiamando il numero verde gratuito 800 034 294.
Giornalisti, parlate delle cause del cambiamento climatico, e delle sue soluzioni.
Fate il gioco del Governo: “Omettere queste informazioni condanna le persone al senso di impotenza, proprio nel momento storico in cui è ancora possibile costruire un futuro migliore”, insomma alimenta la rassegnazione e la negazione della realtà, cioè fa il gioco dell’inazione del Governo. Clicca qui.
Friedrich Engels: La natura si vendica di ogni nostra vittoria.
Prosegue il dibattito avviatosi nel corso della recente conferenza (clicca qui il video) organizzata a Torino da CIVG Centro Iniziative Verità Giustizia e Movimento di lotta per la salute Maccacaro. L’intervento del professor Maurizio Pallante è stato il clou della presentazione della “Class action contro Solvay” produttrice unica in Italia dei PFAS, le sostanze perfluoroalchiliche tossiche e cancerogene. L’equiparazione di Pallante del concetto di sviluppo-crescita nei due modelli di economia – capitalista e socialista – aveva suscitato un avvio di dibattito, idealmente proseguito poi da Peter Boyle riprendendo il marxista giapponese Kohei Saito, nonché Fabio Ciabatti.
Vedi: Pfas, Pallante, decrescita felice e socialismo. Il comunismo della decrescita. Ora, ospitiamo al riguardo Renato Ramello che con Doriella Cavazzini cura una newslettera dalla Valsusa apprezzata in tutta la penisola. Clicca qui.
Decisamente assente nel dibattito questa posizione del “Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera di Viterbo” per una drastica riduzione del traffico aereo: la riceviamo e la pubblichiamo, clicca qui.
Ritorna il Festival Alta Felicità.
Che anche quest’anno avrà come cornice le splendide montagne della Val di Susa! Tre giorni di musica, cultura e relax a Venaus, paese simbolo della Valle che Resiste. Tra gli eventi: domenica 30 “TORINO-LIONE: UN BUCO NELL’ACQUA?”, lunedì 31 “ANTIABILISMO: CONOSCERE L’ABILISMO PER ABBATTERLO”. Infine sulla newslettera dalla Valsusa (clicca qui): DA VENERDÌ 4 A DOMENICA 6 AGOSTO CAMPEGGIO ITINERANTE CLAVIERE (ITA) – BRIANCON (FR) TRE GIORNI IN CAMMINO VERSO UN MONDO SENZA FRONTIERE NÉ AUTORITARISMI Tre giorni di incontri e discussioni.
Oltre agli oltre 700 articoli già presenti sul nostro sito www.rete-ambientalista.it prossimamente un’altra puntata della CAMPAGNA del “Movimento di lotta per la salute Maccacaro” PER LA MESSA AL BANDO IN ITALIA DEGLI PFAS, conterrà gli aggiornamenti:
La vera storia di come i Pfas hanno contaminato l’Italia.
Cosa sono i Pfas.
Come i Pfas uccidono: alla luce degli studi universitari.
Quando l’Arpa diceva: fate allarmismo sui Pfas.
Chi aveva bloccato lo studio sui tumori da Pfas.
Pfas nei campioni di sangue di 293 su 302 donne incinte e dei cordoni ombelicali dei loro bimbi.
I Pfas nella catena alimentare: 21.411 campioni analizzati in UE.
Eppure c’è l’esperto negazionista: nessun rischio sanitario per i Pfas.
L’azione informativa nelle scuole del Gruppo educativo Zero Pfas.
Il ruggito del coniglio del sindaco pro Pfas di Alessandria.
Paglieri profuma il mondo e Solvay crea il benessere della gente.
Arkema nell’occhio del ciclone per i Pfas (ma non a Spinetta Marengo).
Pfas nel sangue dei cittadini di Tokyo.
L’esposizione ai Pfas dei Vigili del fuoco.
Si devono sostituire i Pfas nei chip dei computer, sì ma come?
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—- contenuti 24 Luglio 2023 —-
Pfas, Pallante, decrescita felice e socialismo.
Nel corso della recente conferenza (clicca qui il video) organizzata a Torino da CIVG Centro Iniziative Verità Giustizia e Movimento di lotta per la salute Maccacaro, l’intervento del professor Maurizio Pallante è stato il clou della presentazione della Class action contro Solvay, produttrice unica in Italia dei PFAS, le sostanze perfluoroalchiliche tossiche e cancerogene, emblematiche (si trovano ovunque, in padelle, contenitori alimentari, acqua di rubinetto, tessuti impermeabili, eccetera) e cardine di questo modello di sviluppo pur determinando a livello planetario un disastro ecologico e sanitario epocale.
Maurizio Pallante, fondatore del Movimento per la Decrescita Felice, nel suo intervento aveva rimarcato la necessità di un nuovo modello di economia, “la conversione economica dell’ecologia”, che abolisca il concetto di sviluppo che è incompatibile con la vita del pianeta, in quanto sia il capitalismo che il socialismo si sono posti la crescita della produzione delle merci come obiettivo dei loro modelli di economia, con vittoria dell’economia di mercato sull’economia pianificata, del capitalismo sul socialismo.
L’equiparazione dei due modelli aveva suscitato nella conferenza un avvio di dibattito, che idealmente viene qui riproposto (clicca qui) da Peter Boyle, il quale, riprendendo il marxista giapponese Kohei Saito, se da un lato sprona la sinistra a prendere sul serio l’idea della decrescita, dall’altro afferma che l’ecologia non era una considerazione secondaria per Karl Marx, ma al centro della sua analisi del capitalismo, della sua critica alla ricerca cronica della illimitata crescita economica da parte del capitalismo. Insomma, Marx avrebbe capito che il comunismo avrebbe portato sia abbondanza che decrescita: ristrutturando radicalmente l’economia per dare priorità ai bisogni sociali e alla sostenibilità ecologica, sarebbe possibile migliorare la vita della maggioranza anche riducendo la produzione. Questa visione di una società post-capitalista è comune a Maurizio Pallante?
Intervenire sulle fonti terrestri di rifiuti marini.
Le fonti terrestri rappresentano l’80% dei rifiuti marini in Europa e circa l’85% di essi è di plastica, secondo il rapporto dell’EEA ‘Dalla fonte al mare – L’indicibile storia dei rifiuti marini’. Gli imballaggi e i piccoli oggetti di plastica costituiscono quasi l’80% di questi rifiuti di plastica. Occorre affrontare le cause alla radice, alla fonte per evitare che i rifiuti inquinino i fiumi terrestri e si dirigano verso le nostre coste e mari. Clicca qui.
Fermate i 52 giganteschi “aerogeneratori” in Montefeltro.
Sono ormai 9 i progetti di impianti eolici di taglia industriale presentati a catena, nell’arco di pochi mesi. L’istanza al Ministero dell’Ambiente e alla Regione Toscana, per impedire l’assalto scriteriato di pale eoliche in alta Valmarecchia e Valtiberina, è stato presentato da Italia Nostra sezioni Firenze e Valmarecchia, WWF sezioni di Rimini e Forlì-Cesena, Mountain Wilderness Italia, Club Alpino Regione Toscana, Associazione I Cammini di Francesco in Toscana, Gruppo di Intervento Giuridico, Associazione Culturale D’la dè Foss (Al di là del Fosso), Associazione Altura e i Gruppi Crinali Bene Comune in Valmarecchia e Appennino Sostenibile in Toscana. Clicca qui.
Il “decreto siccità” esautora gli Enti Locali e le Comunità.
Fridays For Future Italia e il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua chiedono alle Regioni e Province autonome di impugnarlo. Clicca qui.
Tortura e maltrattamenti nelle frontiere europee.
Sostieni anche tu questa richiesta della cittadinanza alle istituzioni europee. Entro il 10 luglio 2024, riuscendo a raccogliere 1.000.000 di firme (53.580 per l’Italia), si può chiedere l’adozione di strumenti normativi adeguati affinché sia applicato in via effettiva l’art. 4 della Carta dei diritti fondamentali della UE e sia bandito l’uso della violenza, della tortura e di trattamenti inumani e degradanti nel controllo delle frontiere dello spazio UE e all’interno dei paesi terzi con i quali le istituzioni europee o uno o più stati membri hanno stretto accordi volti a contenere l’ingresso in Europa di migranti o richiedenti asilo, nonché all’interno degli stessi stati membri nella gestione dell’accoglienza, prevedendo sanzioni in caso di inottemperanza agli obblighi stabiliti.
Link per firmare: https://eci.ec. europa.eu/032/public/#/screen/ home
Clicca qui i programmi di:
OSTUNI CLIMATE CAMP Camping Cala dei Ginepri
RÉSISTANTES – INCONTRI DI LOTTE LOCALI E GLOBALI sull’altopiano del Larzac in Francia
CAMPEGGIO ITINERANTE CLAVIERE (ITA) – BRIANCON (FR)
CAMPEGGIO NOMUOS 2023 in Contrada Ulmo, al terreno NoMuos, Niscemi
CORTEO E CAMPEGGIO NO PONTE Piazza Cairoli Messina.
L’aria condizionata è una delle cause del cambiamento climatico.
Le attuali tecnologie utilizzate per il raffrescamento degli ambienti usano combustibili fossili e sono in grado di ridurre le temperature interne ma rilasciano calore, aumentando quindi quelle esterne, tanto che ad esempio studi dell’Istituto Nazionale per la Salute Pubblica e l’Ambiente dei Paesi Bassi parlano di produzione di gas serra con un effetto di circa 4.000 volte superiore all’anidride carbonica e un conseguente aumento del 25 per cento delle temperature stimato per la prima metà di questo secolo; o ancora che uno studio dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, recentemente pubblicato su Scientific Reports, afferma che l’uso dei condizionatori per far fronte all’aumento delle temperature da qui al 2050 rischia di generare un aumento di emissioni nell’ordine di 10 milioni di tonnellate di anidride carbonica in Europa e ben 120 milioni in India.
Il conflitto di interessi di Bayer, Corteva e Syngenta con EFSA.
Nonostante l’enorme quantità di evidenze e indicatori dei gravi impatti sulla salute e sull’ambiente del glifosato, clicca qui il 6 luglio 2023 l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha dichiarato di non avere “preoccupazioni critiche” sui rischi che il pesticida rappresenta.
Limiti di esposizione alle radiazioni dei telefoni cellulari.
Clicca qui International Journal of Environmental Research and Public Health. Dopo la pubblicazione della bozza di decreto legge che prevede di innalzare i limiti di legge da 6 a 27 o 30 V/m, le associazioni A.P.P.L.E.-elettrosmog (Associazione per la Prevenzione e la Lotta all’Elettrosmog), ISDE-Medici per l’Ambiente, A.I.E. (Associazione Italiana Elettrosensibili) e A.M.I.C.A. (Associazione Malattie da Intossicazione Cronica e Ambientale), assieme ad altri numerosi gruppi e comitati, hanno inviato al governo, ai parlamentari e consiglieri regionali una lettera appello https://www. applelettrosmog.it/ per chiedere di non innalzare gli attuali valori.
Spenti i riflettori sulle responsabilità della strage nella casa di riposo.
Sei morti nel rogo nella Casa per Coniugi di Milano, omicidio colposo plurimo, lesioni colpose e incendio colposo, malfunzionamento degli allarmi delle camere, delle dotazioni antincendio, materassi non ignifughi, mancata assistenza, assenti controlli pubblici. Clicca qui.
Un gruppo di preti della Toscana, ex-cappellani militari, al termine di un loro incontro emisero un comunicato, dove esprimevano “riverente e fraterno omaggio a tutti i caduti d’Italia” e allo stesso tempo il loro pensiero andava a tutti i soldati “di tutti i fronti e di tutte le divise, che morendo si sono sacrificati per il sacro ideale della Patria”. Il comunicato si chiudeva con un riferimento molto duro a tutte quelle persone, che si trovavano in carcere a motivo della loro obiezione di coscienza: «Considerano un insulto alla Patria ed ai suoi caduti la cosiddetta “obiezione di coscienza” che, estranea al comandamento cristiano dell’amore, è espressione di viltà».
Clicca qui il testo della “Lettera ai cappellani militari toscani che hanno sottoscritto il comunicato dell’11 febbraio 1965″ pubblicata da don Lorenzo Milani. Quella lettera costò a Milani due processi per apologia di reato. La lettera, insieme all’autodifesa al processo, costituisce uno dei grandi testi a sostegno dell’obiezione di coscienza contro ogni guerra, contro ogni esercito, contro ogni uccisione.
Superando torna dopo Ferragosto.
La redazione di «Superando.it» si prende alcune settimane di pausa. Riprenderà le pubblicazioni con regolarità dal 17 agosto, ma nel frattempo, naturalmente, lascia a disposizione dei Lettori e delle Lettrici ampi archivi, sempre divisi per settore (Diritti – Autonomia – Salute – Lavoro – Studio – Sport e Turismo – Società) (continua…)
Via libera di Toti a 700mila metri cubi di fanghi nel porto di Genova.
Col benestare della Regione Liguria, presieduta da Giovanni Toti, oltre 700mila metri cubi di fanghi contaminati e rifiuti sono stati riversati nel mare di Genova, in spregio alla legge che disciplina il dragaggio dei fondali dei porti italiani. Per favorire l’attracco delle maxinavi di MSC (ultima generazione, le World Class, mostri da 333 metri di lunghezza e 216mila tonnellate di stazza lorda, quasi 7mila passeggeri e 9,5 metri di pescaggio) è stato dragato il fondale ma i fanghi sono stati ributtati in acqua invece di esser smaltiti come prevede la legge sulla base di analisi chimiche ed ecotossicologiche. Il gruppo svizzero Msc, finanziatore di Toti, a Genova fa il bello e cattivo tempo. Clicca qui.
La sanità è solo formalmente gratuita per tutti, invece sempre più i cittadini, quelli che possono permetterselo, ricorrono alla sanità privata causa le interminabili liste di attesa: in media 1.700 euro a famiglia/anno. Il 18o Rapporto Sanità del Centro per la Ricerca Economica Applicata in Sanità dell’Università di Roma Tor Vergata riferisce che il 5,2% dei nuclei familiari versa in disagio economico per le spese sanitarie; 378.627 nuclei (l’1,5%) si impoveriscono per le spese sanitarie e 610.048 (il 2,3%) sostengono spese sanitarie cosiddette “catastrofiche”. Il finanziamento per il Servizio Sanitario Nazionale previsto dalla nuova Legge di Bilancio nel 2023 non tiene nemmeno il passo dell’inflazione.
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—- contenuti 18 Luglio 2023 —-
Il ruggito del coniglio del sindaco pro pfas di Alessandria.
“Non perdo tempo. Adotterò una specifica ordinanza”: l’annuncio di Giorgio Abonante fa sobbalzare. Non può che essere l’ordinanza di fermata delle produzioni Pfas (cC6O4 e ADV) della Solvay di Spinetta Marengo. È suo dovere: lui per legge è la massima autorità sanitaria locale: conosce dalle indagini epidemiologiche dove e come si muore. Ma finora aveva messo la testa sotto la sabbia. Ora è in possesso del drammatico monitoraggio aria dell’Arpa: non è una novità bensì l’ennesima conferma del grave inquinamento atmosferico e idrico che scorre dal sobborgo alessandrino fino al lontano Comune di Montecastello. Però questa volta, evidentemente, per il sindaco la misura è colma: “Non perdo tempo” esclama in una intervista ad una emittente locale. Una ordinanza di chiusura della Solvay: clamoroso. Si richiamano alla memoria i precedenti del sindaco Mirabelli per impianti in marcia senza autorizzazione e del pretore Di Serafino per sversamenti incontrollati in Bormida.
“Adotterò una specifica ordinanza”. Però, se procediamo nella lettura dell’intervista, apprendiamo la vera natura del provvedimento: “L’ordinanza potrebbe prevedere alcune limitazioni o obblighi a carico della popolazione, come era capitato quando venne trovato Cloroformio in alcune cantine di Spinetta”. Abonante impose agli abitanti di non accedere alle proprie cantine senza mezzi di protezione per il cloroformio che risaliva dalle falde, ma non prescrisse alla Solvay di eliminare lo scarico della sostanza tossica e cancerogena -secondo l’Arpa- dal cielo e nell’acqua. Cosa ordinerà ora agli abitanti per limitare i Pfas tossici e cancerogeni che piovono dal cielo: di respirare meno? Oppure ordinerà a Eolo di modificare direzione ed intensità dei venti (sud ovest-nord ovest per Spinetta e nord-nord est per Montecastello) di modo che le postazioni di monitoraggio Arpa non siano più sottovento rispetto alle ciminiere di scarico?
È grottesco questo ruggito del coniglio, è scandaloso questo sindaco, al quale sfiora appena “l’ipotesi più estrema, imporre eventuali limitazioni alla produzione di queste sostanze”. Tappare le ciminiere, no? Non si sente né Mirabelli né Di Serafino, e scarica le proprie peculiari responsabilità su Arpa, Asl, Provincia, Regione, con le quali in realtà si narcotizza annusando il programma “Solvay One Planet” della multinazionale: “Emissioni in atmosfera verso impatto zero nel 2030”.
Si avvale, per la prossima conferma elettorale, della compiacenza dei giornali locali che, nelle loro censure, non riescono certo a oscurare la nostra martellante denuncia.
Giovani all’attacco della Solvay di Spinetta Marengo.
Chi l’ha detto che i giovani non alzano lo sguardo dal telefonino e non si accorgono che l’ambiente circostante colpito da Solvay sta irrimediabilmente compromettendo la loro vita? Sono giovani i cittadini del “Comitato Stop Solvay” che hanno dato vita alle manifestazioni per le vie di Alessandria sotto gli striscioni “Solvay incompatibile con la vita. Chiusura e bonifica subito”, e che hanno organizzato tramite l’Università di Liegi il clamoroso monitoraggio della presenza di Pfas nel sangue della popolazione.
A sua volta, Ànemos è un gruppo di cittadini che si è unito per tutelare la salute contro l’inquinamento di Spinetta Marengo e Alessandria, e al suo interno sono proprio ragazzi e ragazze il nucleo attivo, tramite anemos.salute@gmail. com, pagina Facebook Ànemos salute-inquinamento Alessandria- Fraschetta e Instagram anemos.alessandriafraschetta.
300 residenti si erano illusi, presentando una proposta popolare di delibera del consiglio comunale, per una conclusione dell’indagine epidemiologica che sfociasse nell’eliminazione delle cause delle malattie e delle morti in eccesso, in altre parole nella fermata delle produzioni incriminate. È naturale che si siano sentiti presi in giro nelle promesse dell’inerte sindaco, vieppiù dopo l’ultimo monitoraggio dell’Arpa sui Pfas nei cieli tra i comuni di Alessandria e Montecastello.
Nelle prossime assemblee in preparazione, sarà importante un primo censimento delle Vittime: ammalati e famigliari dei deceduti, che intendono partecipare alla causa civile collettiva -class action- di risarcimento dei danni fisici ed esistenziali.
I compagni sopravvissuti ai Pfas.
Diamo a Cesare quello che è di Cesare: la CGIL fu, nel 2002, la prima (dopo Lino Balza) a denunciare l’estrema pericolosità dei Pfas sulla salute. Lo fece con un giornalino aziendale “Informa Filcea” (clicca qui) distribuito ai lavoratori dello stabilimento Solvay di Spinetta Marengo. Ma, a differenza di Balza, da allora in poi la CGIL ha fatto “Zitto e mosca!” e l’“esortazione” (di Solvay&Comune) a fare totale silenzio e a mantenere assoluta riservatezza è stata osservata fino all’eccezione della testimonianza della dimissionaria segretaria della Camera del Lavoro al processo del 2009.
15 anni dopo, la CGIL (Spi Cgil) prende la parola tramite il comitato “Vivere in Fraschetta” che comprende i pensionati: abitanti anziani tutto sommato soddisfatti di essere fino ad oggi sopravvissuti, e dunque non troppo esigenti a pretendere decisioni dal primo cittadino (peraltro della stessa corrente politica), men che meno una ordinanza di chiusura delle produzioni di Solvay che tutti sanno -loro per primi- responsabili “della maggiore incidenza di alcune tipologie di tumori”: più che dimostrata dalle numerose indagini epidemiologiche. Così, con consumata ipocrisia, i vecchi compagni di sopravVivere in Fraschetta giurano “non vogliamo la chiusura della Solvay, ma vorremmo sapere” dal compagno sindaco “se c’è ‘un nesso’ tra le produzioni del Polo Chimico e la maggiore incidenza di alcune patologie.” Come sono candidi. Che tenerezza il candore dei capelli.
Secondo le analisi commissionate dal Coordinamento Ambientale Alto Garda e Ledro, dal depuratore del Linfano i Pfas finiscono nel rio Salone, poi nel Sarca e infine nel lago di Garda.
Stop acqua potabile nel vicentino.
Premesso che, per tutelare sul serio la salute, il limite di Pfas nell’acqua dovrebbe essere zero, è stato superato lo stesso parametro di 0,100 µg/l previsto dal decreto legge entrato in vigore per nota della Regione Veneto il 30 maggio 2023. A nulla serve il sistema di filtraggio, così il sindaco di Montebello Vicentino ha emesso un’ordinanza che stabilisce la temporanea sospensione dell’uso dell’acqua potabile a scopo alimentare su tutto il territorio comunale.
Pfas dalla Lombardia alla Toscana.
Mentre il Corriere della Sera pubblica l’anteprima di uno studio effettuato da Greenpeace sull’acqua ad uso potabile della Lombardia con allarmanti concentrazioni di Pfas in diverse zone, in Toscana l’Arpat si conferma avanguardia italiana nei controlli pubblicando l’ennesimo dossier del suo “Monitoraggio ambientale corpi idrici superficiali: fiumi, laghi, acque di transizione”, ovvero la ricerca di sostanze pericolose in organismi che occupano l’apice della catena alimentare in ecosistemi fluviali. Il monitoraggio sulle circa 250 stazioni dislocate in fiumi, torrenti, laghi e foci, è stato suddiviso in tre anni.
Ebbene: “Tutti i campioni di biota fluviali risultano classificati non buono, a causa del superamento della concentrazione ammessa dalla normativa ambientale vigente, di mercurio e Pfas. Sono evidenti sostanze utilizzate dalle industrie, di tutta Italia, che finiscono a varie concentrazioni nelle acque fluviali e nei pesci d’acqua dolce fino alla foce di Arno, Serchio, Ombrone, Cornia, San Rocco”.
Commentano i giornali toscani: “È evidente che con queste sostanze chimiche non è lecito “scherzare” perché ne va della salute degli esseri umani e viventi e della natura in generale e, se si pensa che l’inquinamento proviene chiaramente dalle industrie, la domanda che da anni ci si pone resta invariata: perché anche a costi maggiori l’industria italiana non produce prodotti privi di sostanze chimiche pericolosissime come i pfas? La politica regionale fino a quando potrà continuare a tacere su questi temi?”
Perché, aggiungiamo, il parlamento non mette al bando la produzione dei Pfas della Solvay di Spinetta Marengo? (Disegno di Legge Andrea Crucioli).
Lo scandalo Pfas scuote gli Stati Uniti.
Nell’acqua che esce dai rubinetti di quasi la metà di uffici e abitazioni americane ci sono più di 12 mila prodotti chimici legati ai PFAS. Secondo uno studio dello United States Geological Survey (USGS) metà dell’acqua della nazione è inquinata. La ricerca è stata condotta raccogliendo campioni da 700 rubinetti nelle case, scuole e uffici, equamente distribuiti fra zone rurali e urbane. Secondo USGS, i PFAS sono stati rilevati con maggior frequenza nelle aree urbane o nelle zone ad alta densità industriale. La stima è che il 75% dell’acqua nelle zone urbane contiene almeno una tipologia di PFAS, nelle zone rurali questa percentuale scende al 25%. Le Grandi Pianure, la regione dei Grandi Laghi e la California sono le regioni con la più alta concentrazione di PFAS nelle acque potabili.
I risultati dello studio dello USGS non giungono a sorpresa per gli esperti Già nel 2020 gli scienziati dell’Environment Working Group avevano pubblicato una ricerca in cui stimavano che oltre 200 milioni di americani potevano avere PFAS nell’acqua delle loro abitazioni. Nel 2015 un report del Center for Disease Control and Prevention aveva rilevato la presenza di PFAS nel sangue di oltre il 95% degli statunitensi.
L’EPA (Agenzia per la Protezione ambientale) associa ai PFAS gravi rischi per la salute incluse alcune forme di cancro, ritardi nello sviluppo e ripercussioni sulle donne incinte, nella consapevolezza che i processi industriali in cui i PFAS sono coinvolti sono moltissimi: nei processi per il trattamento dei tessuti, delle pentole antiaderenti, nei detergenti, negli articoli medicali e nelle protesi mediche o nei camici chirurgici. senza contare la placcatura dei metalli e la lavorazione del petrolio ecc.
Class action contro Solvay: risarcisca le Vittime dei PFAS.
Solvay paghi i danni del disastro eco-sanitario di Spinetta Marengo, Alessandria.
Clicca qui il video CIVG della Conferenza di presentazione della causa civile collettiva dei lavoratori, cittadini, comitati e associazioni.
Il dossier (500 pagine) del Movimento di lotta per la salute Maccacaro è disponibile a chi ne fa richiesta
In merito ai Pfas, sul sito www.rete-ambientalista.it alla voce PFOA sono disponibili 711 articoli.
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—- contenuti 17 Luglio 2023 —-
E voi Cosa c’avete da ridere?
L’Ucraina è un paese semidistrutto, centinaia di migliaia di morti, milioni di emigrati, un’economia di guerra sovvenzionata dall’estero, lo stato più corrotto d’Europa.
Lettere nella storia: il carteggio tra Bettazzi e Berlinguer.
Per amore del dialogo. In tempi di guerra fredda e di duro confronto ideologico, non capitava mai che un vescovo e un segretario del più grande partito comunista d’Occidente si scrivessero dialogando pubblicamente anziché scomunicarsi a vicenda. Accadde con l’iniziativa di Luigi Bettazzi vescovo di Ivrea e presidente di Pax Christi, movimento cattolico per la pace. Il 6 luglio 1976 – mosso dall’esperienza conciliare – scrisse una lettera aperta ad Enrico Berlinguer, di cui si celebra quest’anno il centenario della nascita. Il segretario del Partico Comunista Italiano attese un anno, ma poi rispose rivelando con la sua lettera quanto fosse cambiata la militanza comunista. Clicca qui.
Luigi Bettazzi cardinale pacifista nonviolento.
Accanto agli studenti della Fuci, la vicinanza ai lavoratori dell’Olivetti, della Lancia e del cotonificio Vallesusa, lo scambio epistolare con il segretario del Partito comunista italiano Enrico Berlinguer, sostenne l’obiezione di coscienza quando ancora si rischiava il carcere, partecipò alla marcia pacifista a Sarajevo, favorevole al disegno di legge sui “diritti e doveri delle persone stabilmente conviventi” comprese le coppie omosessuali, ha partecipato a tutte le Marce della pace fino agli ultimi mesi di vita. E’ morto il 16 luglio a 99 ani di età. Clicca qui.
Dori Ghezzi: “Don Gallo persona genuina e generosa”.
Guarda il video sul sito.
“Ragazzi, vi auguro di fare chiasso, fatevi sentire!”.
I ragazzi , in piena coerenza con la dichiarazione di Papa Francesco, hanno deciso, attraverso un’azione pacifica e non violenta, di chiedere al governo italiano un maggior impegno nel contrasto al collasso climatico: attraverso l’interruzione dei sussidi pubblici all’industria del fossile, ma soldi di tutti noi.
Don Roberto Sciolla è un “prete operaio”, sacerdote di Iglesias, in Sardegna. Uomo di pace e punto di riferimento di una comunità, quella del Sulcis, che conosce le sfide dell’arretratezza e della fragilità sociale. Sciolla è anche tra i protagonisti del comitato contro la fabbrica della Rwm a Domusnovas: era l’industria della vergogna, delle bombe calate sui civili in Yemen, ora è “santificata” come una preziosa risorsa europea per rifornire la resistenza ucraina. Lunedì ha inviato una lettera al cardinale Matteo Zuppi, presidente della Cei, per chiedere l’aiuto di tutta la Chiesa: “Non sarebbe il caso che non solo il Papa, non solo il suo inviato per la pace, ma tutti i Vescovi, ogni Diocesi, ogni Parrocchia, levino diffusamente la voce contro questa aberrazione?”.
Con il sostegno di molte organizzazioni internazionali, europee e non solo, tra cui EBCO/BEOC (Ufficio europeo per l’obiezione di coscienza), War Resisters’ International (Internazionale dei Resistenti alla Guerra) e Movimento Nonviolento, è stato redatto il Documento: “Appello alla Commissione Europea e al Parlamento Europeo sulle misure necessarie per la protezione internazionale degli obiettori di coscienza russi, ucraini e bielorussi, dei disertori e di coloro che si sono arresi o sono stati catturati. Clicca qui.
La raccolta firme tramite modulo cartaceo per il Referendum “Ripudia la guerra” è terminata. Fino al 17/07 è comunque ancora disponibile la firma online presso il sito www. referendumripudialaguerra.it, dove gli interessati troveranno un pulsante apposito.
Ritorna il Festival Alta Felicità che anche quest’anno avrà come cornice le splendide montagne della Val di Susa! Tre giorni di musica, cultura e relax a Venaus, paese simbolo della Valle che Resiste. Anche quest’anno potrete entrare a fare parte della Ciurma ad Alta Felicità e sostenere attivamente il festival, diventando parte dello staff. Compila subito il Form e entra a far parte della CIURMA! https://forms.gle/ RkesngYioWEVMX4x6 Il Festival Alta Felicità non è un semplice evento, ma è la dimostrazione pratica che insieme possiamo realizzare parti di quel mondo che desideriamo. La Ciurma ad Alta Felicità è quel grande gruppo di persone, provenienti da tutta Italia e da diversi Paesi dell’Europa e del mondo, che ogni anno arriva a Venaus carica di energia e di voglia di vivere il festival contribuendo alla sua realizzazione perché alla base c’è la condivisione di un modello di sviluppo che mette al centro le relazioni, la cura dell’ambiente e il benessere della collettività. Ogni piccolo contributo è importante, per cui che cosa stai aspettando? Scrivi a ciurma.altafelicita@gmail. com e unisciti alla Ciurma! Il Movimento No Tav ha bisogno anche di Te. Clicca qui.
Stop agli OGM. Una volta per tutte e per sempre.
La legge n. 68 – Decreto siccità contenente l’art. 9 bis “Disposizioni urgenti in materia di genetica agraria”, rappresenta un tentativo vergognoso di far entrare in Italia OGM che sarebbero devastanti e che contaminerebbero irreversibilm ente le coltivazioni tradizionali e la Biodiversità su cui si basa l’Agricoltura Italiana. Clicca qui LA RESISTENZA CONTRO GLI OGM – CAMELOT
5G, no all’aumento dei limiti di esposizioni.
“5G, no all’aumento dei limiti di esposizioni. Si mantengano inalterati i valori vigenti senza apportare alcuna modifica alla Legge Quadro 36/2001 sui limiti di esposizione e di attenzione cautelativi”. È questo, in sintesi, l’appello lanciato da Legambiente insieme a oltre 80 associazioni e comitati che in questi giorni hanno dato vita alla Rete 6V/m. Le associazioni ricordano che lo studio del Politecnico di Milano stima che, in presenza degli attuali limiti, il 62% degli impianti risulta non espandibile al 5G (tradotto a livello nazionale si traduce in 27.900 impianti): ciò richiederebbe una modifica degli impianti esistenti o la ricerca di nuovi siti, trascurando completamente gli ormai riconosciuti effetti biologici, cioè i danni alla salute. La petizione “5G, no all’aumento dei limiti di esposizione” è già sottoscritta da oltre 18.400 cittadini e cittadine. Clicca qui.
Italia condannata per violazione di diritti umani.
Dopo il Garante Nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale, anche l’Associazione Diritti alla Follia commenta la recente Sentenza con cui la Corte Europea per i Diritti dell’Uomo ha riscontrato gravi violazioni da parte dell’Italia sulla ben nota vicenda di Carlo Gilardi, anziano professore inserito in una Residenza Sanitaria Assistenziale contro la propria volontà, sottoposto a isolamento sociale e ad un uso improprio della disciplina del Trattamento Sanitario Obbligatorio (continua…)
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—- contenuti 9 Luglio 2023 —-
Per favorire la mobilitazione contro questa guerra, pubblichiamo gran parte delle 120 (e oltre) installazioni USA-NATO nel nostro paese, distribuite per regione. Sono 116, dunque una lunga lettura. Clicca qui.
Trattato sulla proibizione delle armi nucleari.
Anniversario del Trattato TPNW: l’Italia agisca concretamente per il disarmo nucleare.
Il 7 luglio è ormai da alcuni anni una data importante per le campagne a favore del disarmo nucleare: è in questa giornata (a due giorni dall’anniversario del Manifesto Russell-Einstein) che si ricorda l’adozione da parte di 122 Paesi del testo elaborato in ambito ONU del Trattato sulla proibizione delle armi nucleari (TPNW). Clicca qui.
La posta in gioco dell’Ucraina.
Perché nella guerra in Ucraina l’ultima cosa che conta è il destino di quel Paese e dei suoi abitanti? Lo scontro militare poteva terminare a poche settimane dal suo inizio, in quanto nel marzo dell’anno scorso Putin e Zelensky si erano quasi accordati sul ritiro delle truppe russe in cambio di un impegno per la neutralità permanente dell’Ucraina da inserire nella sua Costituzione. Perché allora la proposta di pace – redatta e firmata dal capodelegazione di Kiev – fu stracciata e la popolazione stritolata? (clicca qui)
Senza conflitti di interessi. Quel che un tempo si chiamava “complesso militare-industriale” e che ora possiamo chiamare semplicemente “economia di guerra” emerge con tutta la sua potenza nella politica odierna. E si rende visibile non più soltanto secondo modalità di infiltrazione o condizionamento occulto, ma si presenta ormai alla luce del sole, senza più infingimenti da centro-sinistra, quale fondamento strutturale delle decisioni e delle visioni politiche ed economiche dello Stato. (clicca qui).
Le nostre complicità con i crimini di guerra.
Su PeaceLink è ora disponibile un rapporto ONU sull’Ucraina (clicca qui). Un rapporto su cui è sceso un velo di silenzio perché documenta cose scomode e sgradite. Perché non se ne parla? Non se ne parla perché documenta la violazione dei diritti umani da parte delle autorità politico-militari ucraine. E’ un’indagine minuziosa svolta dall’ONU in Ucraina. L’ONU esprime preoccupazione su varie questioni, fra cui anche “torture, maltrattamenti e violenze sessuali”.
Recentemente PeaceLink ha pubblicato un rapporto su analogo argomento che metteva sotto accusa la Russia. (clicca qui).
Ucraina, Donbass libro pubblicato nel 2014.
Un libro di Enrico Vigna che documenta crimini e orrori: scritto nel 2014 Clicca sul titolo.
Le bombe a grappolo” sono ordigni progettati per azionarsi quando sono ancora in quota, dopo essere stati sganciati da un aereo o lanciati da sistemi d’artiglieria, e rilasciare nell’area centinaia di piccole bombe che colpiranno indiscriminatamente un’area più o meno ampia di territorio, mutilando uomini, donne e bambini. 111 Paesi hanno ratificato nel 2008 la Convenzione che ne vieta “qualsiasi uso, stoccaggio, produzione e trasferimento”. Invece le grandi potenze mondiali, comprese Russia e Stati Uniti, oltre all’Ucraina, non hanno mai messo la loro firma sul documento. Zelensky, dopo aver definito l’uso presunto da parte della Russia delle bombe a grappolo un “crimine di guerra” o “atto terroristico”, ora ha chiesto e si appresta ad ottenere da Washington questo tipo di armamenti. Resta da capire quale sarà la reazione degli alleati occidentale, compresa l’Italia, che hanno firmato la Convenzione. Di fortissima condanna?
Mobilitazione europea contro la guerra.
Appello per il cessate il fuoco e l’inizio di negoziati sottoscritto collettivamente da associazioni e organizzazioni diverse (socio-politico-sindacali) e individualmente da persone. Clicca qui.
Volute sempre dai governi, non dai popoli, le guerre non dovrebbero nemmeno mai cominciare: nessuna guerra, in nessuna parte del mondo. è del popolo – dei sinceri rappresentanti dei popoli – il compito e la responsabilità di dire “basta!”, ovunque e per sempre.
La guerra Russia-Ucraina (NATO e USA contro Russia e Cina) deve cessare immediatamente. Per chiedere e ottenere che questo avvenga, occorre subito (a fronte dei rischi sempre più grandi di conflitto nucleare, delle enormi perdite di vite umane e delle gravi ripercussioni sociali ed economiche) una grande manifestazione europea, unitaria, concordata e corale: tutto il popolo europeo è chiamato a manifestare contemporaneamente in tutte le capitali.
Uno sciopero generale sarebbe necessario per gridare che l’Europa tutta si ferma per far finire (e finché non sarà finita) quest’ennesima immane tragedia. Se la proposta, l’idea forte dello sciopero generale risultasse irrealizzabile, si deve garantire l’individuazione di una giornata significativa e simbolica in cui convocare -in una stessa data da individuare – grandi manifestazioni di piazza per l’immediato cessate il fuoco e, contestualmente, per l’inizio di negoziati.
Raggiunto un certo numero di adesioni, si deciderà una data (es.: 6/9 agosto-Hiroshima e Nagasaki) significativa e si inviterà il popolo europeo a tenere manifestazioni in contemporanea in tutte le capitali d’Europa e in tutte le realtà anche minori in cui si riuscirà a organizzare dimostrazioni contro guerra/guerre.
“Facciamo sentire la voce della maggioranza delle persone che è per la pace e non vuole la guerra.” 71.a presenza in piazza Carignano a Torino. Clicca qui insieme alle altre iniziative No Tav Valsusa.
Ci rivolgiamo a tutto il mondo accademico.
“Ci rivolgiamo con questo appello all’Università di Pisa, al mondo accademico, della ricerca, della scienza e della formazione in relazione al campeggio ‘Fermare l’escalation’ che promuoviamo a San Piero a Grado di Pisa località ‘Tre Pini’ dal 13 al 16 luglio” (Clicca qui)
Sulla scia del pensiero di Alex Langer.
Sin dagli anni ottanta il Centro di Educazione alla Pace di Rovereto ha portato avanti una fondamentale attività per la diffusione di una cultura di pace e nonviolenza attraverso iniziative innovative che hanno fatto scuola in tutta Italia. Il tutto nel segno di una figura storica del mondo dell’attivismo trentino, italiano e internazionale di cui è appena ricorso il 28esimo anniversario della scomparsa: Alex Langer. Clicca qui.
9 LUGLIO – #VIVADONGALLO 2013 – 2023.
A 10 anni dalla scomparsa. Clicca sul titolo il programma delle manifestazioni nella sua città, anche in festa con le canzoni di Fabrizio De Andrè .
Una lista nonviolenta alle europee del 2024.
Una lista nonviolenta per la pace che proponga come obiettivo fondamentale la cessazione della guerra e di ogni politica di guerra; e che quindi proponga il disarmo, la smilitarizzazione, la difesa popolare nonviolenta, i corpi civili di pace, il ripudio della violenza, il riconoscimento e la difesa integrale dei diritti umani di tutti gli esseri umani, la protezione e l’accudimento dell’intero mondo vivente. (clicca qui).
La resistenza del popolo palestinese.
Jenin è un microcosmo per l’intera esperienza palestinese di espropriazione, esilio, perdita e resistenza. Le forze di difesa israeliane hanno attaccato il campo profughi di Jenin nei Territori occupati della Cisgiordania. L’assalto è iniziato con missili da crociera e attacchi aerei, è continuato con droni, carri armati, gas lacrimogeni e unità di cecchini ed è finito con incendi e bulldozer che hanno demolito case e attività commerciali palestinesi. Benjamin Netanyahu ha etichettato l’attacco a una delle aree più indifese e impoverite del mondo come una “operazione speciale”, un raid mirato contro presunti terroristi. Dopo che i carri armati israeliani sono usciti da Jenin, gli Stati Uniti hanno annunciato la vendita di 25 F-35 a Israele, in un accordo finanziato dal Pentagono.
Dal cielo piovono i PFAS della Solvay. I giornali censurano.
A conferma del periodo di indagine marzo – agosto 2022, i monitoraggi dell’Arpa rilevano la presenza in atmosfera di PFAS (cC6O4 e ADV) da settembre 2022 fino a marzo 2023 non solo attorno alla Solvay nel sobborgo alessandrino di Spinetta Marengo, ma anche nel lontano Comune di Montecastello dove è stato chiuso l’acquedotto. I Pfas, che circolano nelle falde acquifere, piovono dal cielo e vengono dunque respirati e vanno ad accumularsi sul suolo e sui vegetali, infine nel sangue degli animali e degli abitanti. I quali non sono sottoposti ad analisi.
Clicca qui il relativo servizio di Monica Gasparini su il bisettimanale Il Piccolo di Alessandria. Gasparini ha la peculiarità di fare validi articoli e nel contempo di censurare l’incessante attività della nostra Associazione, anzi con la stessa di (tentare di) oscurare i 40 anni di attività ecologista di Lino Balza che fanno gran parte della storia locale e non solo. Gasparini e/o il suo direttore magari nutriranno rancori personali essendo stati stigmatizzati per la loro pesante insinuazione di prima pagina che i tre eroici pompieri vittime del dovere fossero in preda alla droga. Però non si giustifica l’ostinato l’ostracismo che non rispetta una deontologia giornalistica onesta, e soprattutto che è assai utile alla Solvay bensì non ai lettori e, men che meno, non alle Vittime.
Movimento di lotta per la salute Maccacaro.
Poco tempo fa ho incontrato una conoscente: “Temevo fossi morto, non ti leggo più sul Piccolo, prima non saltavi una settimana”. Accennati i soliti gesti scaramantici, le ricordo: “Ti riferisci agli anni del coraggioso direttore Paolo Zoccola. Per il presente: dammi il tuo indirizzo e riceverai almeno una volta alla settimana la nostra mailing list insieme agli altri quasi 40mila utenti (una tiratura superiore al Piccolo, benchè l’ex trisettimanale festeggi 100 anni dalla sua fondazione)”.
Lino Balza
Martedì il video della conferenza per la class action contro Solvay.
Organizzata, in collaborazione con il Movimento di Lotta per la salute Maccacaro, da CIVG Centro di Iniziativa per la Verità e la Giustizia
Porto Marghera – Inganno letale.
Film d’inchiesta importantissimo e utilissimo perché è servito a far conoscere in Italia e all’estero la realtà dei fatti e le lotte dei lavoratori e degli ambientalisti in difesa della salute e dell’ambiente. Racconta la vicenda del maxiprocesso Petrolchimico di Porto Marghera per la strage di lavoratori addetti ai cicli di lavorazione del CVM e PVC e il disastro ambientale causato nei decenni. Su youtube si può vedere il film: diviso in 6 parti e caricato da Lino Balza.
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—- contenuti 5 Luglio 2023 —-
Dal giorno in cui Carlo Giuliani è stato ucciso.
Genova, luglio 2001. Dal giorno in cui Carlo Giuliani è stato ucciso in piazza Alimonda è cambiato tutto. Sono cambiati i movimenti, rinati solo di recente grazie alla passione ambientalista delle nuove generazioni. È cambiata la sinistra, che di fatto è quasi evaporata. È cambiata, assai in peggio, l’informazione: una conseguenza inevitabile dell’editto bulgaro e di tutto ciò che ha comportato nei giornali e, soprattutto, in televisione. Ed è cambiata, infine, la nostra democrazia: più fragile, con istituzioni sempre meno credibili e una classe dirigente sempre più screditata. Se vogliamo comprendere il melonismo di oggi, dunque, dobbiamo riandare a quei giorni dell’estate del 2001, uno spartiacque epocale per il nostro Paese e per il mondo. La nostra, insomma, è una democrazia tradita, e gli artefici di questo disastro sono senz’altro le classi dirigenti ma siamo, soprattutto, noi che glielo abbiamo consentito. In libreria: DEMOCRAZIA TRADITA di Roberto Bertoni e Marco Revelli. Dal G8 di Genova al governo Meloni: la pandemia antidemocratica che ha travolto l’Italia.
Basta Pfas: conferenza 6 luglio a Torino.
Pfas e decrescita felice. La class action contro Solvay.
GIOVEDI’ 6 LUGLIO ORE 20.30
CIRCOLO VALPIANA VIA LE CHIUSE 14 TORINO
PFAS, calamità mondiale, un rischio invisibile per la nostra salute.
Relazioni di
Vincenzo Cordiano, pres. ISDE Medici per l’ambiente Veneto:
“Minaccia eterna alla biodiversità planetaria. Emergenza sanitaria in Italia
per questi killer indistruttibili”
Vittorio Spallasso, avvocato:
“La tutela legale delle Vittime del disastro ecosanitario di Spinetta Marengo”
Maurizio Pallante, presidente Sostenibilità Equità Solidarietà:
“L’assurdità di un’economia fondata sulla crescita della produzione di merci:
che non crea sviluppo del benessere, anzi la distruzione dell’ecosistema”
Coordina Lino Balza – Movimento di lotta per la salute Maccacaro
Segue dibattito.
Introduce e modera Andrea Bulgarelli, coordinatore del Gruppo di Lavoro
su Ambiente, salute e sicurezza del lavoro
del CIVG Centro di Iniziative per la Verità e la Giustizia
Chiude in America e Solvay i PFAS li fa in Alessandria.
Come avevamo già annunciato e commentato mesi fa, Solvay, costretta dal governo dello Stato del New Jersey, cessa nello stabilimento di West Deptford (Filadelfia) l’utilizzo dei Pfas negli Stati Uniti sostituendoli con nuove tecnologie. Il New Jersey, avendo rilevato l’inquinamento da Pfas in una vasta area adiacente allo stabilimento, ha portato in giudizio l’azienda, chiedendo bonifiche e danni. Nell’accordo Solvay sborserà 493milionidi dollari. La CEO di Solvay Ilham Kadri ha dichiarato che “l’indennizzo non va considerato come una ammissione di colpa”, ma come disinteressato atto di filantropia. L’impegno di rinunciare all’impiego dei Pfas in tutti i siti di produzione degli Stati Uniti d’altronde era stato preso per il 2021.Invece, a Spinetta Marengo, con la complicità di Comune, Provincia e Regione, Solvay ribadisce la sua decisione di non fermare le produzioni di C6O4 e ADV. A spese delle pompe funebri e servizio sanitario nazionale.
“La Regione ha bloccato indagine epidemiologica sui Pfas”.
L’accusa non è rivolta al Piemonte, che l’indagine neppure l’ha mai avviata!! ma alla Regione Veneto, che si vanta (Zaia) di una efficienza sanitaria impeccabile. Al processo di Vicenza contro Miteni, l’ha dimostrata, documenti alla mano, Pietro Comba, responsabile del Dipartimento di Epidemiologia ambientale dell’ Istituto Superiore di Sanità, nonché consulente dei pubblici ministeri vicentini. Nel 2016, l’ISS attese invano dalla Regione (complice il Ministero della Sanità) il co-finanziamento per un’indagine epidemiologica della durata di tre anni sulla popolazione delle aree colpite del Veneto (Vicenza, Verona, Padova) per monitorare le condizioni sanitarie degli abitanti (in termini epidemiologici) e per cercare eventuali correlazioni (retrospettive) tra l’assunzione dei Pfas e l’insorgere di patologie gravi come i tumori.
Ma che cavolo di Pfas ha questo cavolo.
Un nuovo rapporto di Alliance for Natural Health rileva che contiene alti livelli di Pfas la maggior parte dei campioni (7 su 8) di cavolo americano, convenzionali e biologici, acquistati nei mercati alimentari (Stop & Shop, Whole Foods, Weis e Publix) di tutto il paese. E’ la conferma degli studi precedenti che hanno trovato gli PFAS nelle verdure non solo coltivate vicino ad impianti di produzione o nei campi in cui i fanghi di depurazione sono stati depositati come alternativa ai fertilizzanti. Secondo Environmental Protection Agency EPA, praticamente nessuna quantità di esposizione di PFAS nell’acqua potabile è sicura.
Cinque procure indagano i Pfas nel Trentino.
Clicca sul titolo.
Il Dossier del “Movimento di lotta per la salute Maccacaro”, 500 pagine, è disponibile per chi ne fa richiesta.
“Alle elezioni europee occorre presentare una lista nonviolenta per la pace”
le elezioni del Parlamento europeo si terranno dal 6 al 9 giugno 2024
E’ l’invito che il Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera rivolge “a tutte le persone amiche della nonviolenza”. Clicca qui.
Le donne contro la Nato.
A Bruxelles a Luglio, in contrapposizione e netto contrasto con il summit e vertice Nato di Vilnius in Lituania, si terrà una importante conferenza di donne impegnate per la pace e che provengono da tutto il mondo e hanno soprattutto come comune denominatore l’amore per madre terra, per il pianeta e l’assetto ecosistemico planetario e universale. Clicca qui.
L’ONU accusa Biden: “Guantanamo deve chiudere”
“Il trattamento è crudele, disumano e degradante”. Dopo richieste cadute nel vuoto per decenni da parte di esperti indipendenti dei diritti umani dell’Onu, la commissaria speciale per i diritti dell’uomo e la lotta al terrorismo delle Nazioni Unite, Fionnuala Ni Aolain, è stata autorizzata a visitare la struttura sull’isola di Cuba. “La chiusura” di Guantanamo “resta una priorità”, si afferma nel suo rapporto sul centro di detenzione statunitense di Guantánamo Bay. Pochissime delle persone entrate a Guantánamo sono state incriminate e nessuna ha affrontato un processo equo. Il tempo è abbondantemente scaduto: si chiuda quella prigione, si chiamino a rispondere le autorità statunitense e si forniscano riparazioni ai detenuti che hanno subito maltrattamenti e torture”, ha aggiunto Callamard. “Persiste una sconvolgente impossibilità di accedere alla giustizia per chi è stato a Guantánamo e chi vi si trova ancora. Molti di loro hanno necessità di cure mediche a causa dei trattamenti subiti”, ha proseguito Callamard.“Le commissioni militari create per processare i detenuti di Guantánamo, compresi i presunti organizzatori e collaboratori degli attacchi dell’11 settembre, sono state un fallimento completo anche dal punto di vista del diritto alla giustizia dei sopravvissuti e dei parenti delle vittime di quegli attentati”, ha sottolineato Callamard.“Amnesty International rivolge il suo plauso alla relatrice speciale per aver condotto la sua visita tecnica, la prima di questo genere di un relatore delle Nazioni Unite”, ha concluso Callamard. Fima qui l’appello di Amnesty International per chiudere Guantanamo
Nel silenzio generale la repressione dei Palestinesi.
Proseguono nel silenzio generale dei media mainstream le uccisioni sommarie di centinaia di civili palestinesi, le demolizioni e le confische di case e terre palestinesi, le aggressioni dei coloni e tanto altro: Clicca qui l’intervista della relatrice speciale ONU sulla situazione dei diritti umani nel Territorio palestinese occupato: la dottoressa Francesca Albanese, accademica, giurista specializzata in diritti umani e diritto.
Soulèvements fa paura.
In Francia, il governo di Macron ha compiuto un passo senza precedenti nella repressione del movimento sociale ed ecologista. Il 21 giugno ha decretato lo scioglimento del movimento Soulèvements de la Terre, che conta su oltre 140mila sostenitori e più di 150 comitati locali. Un modo come un altro per far sapere all’enorme numero di cittadini che lo detesta che non c’è alcuno spazio di dialogo e che chi non è d’accordo è bene che non esca nemmeno di casa. Centinaia di migliaia di persone hanno espresso solidarietà al movimento in forma singola o associata da tutto il mondo. Clicca: Con Les soulèvements de la terre Perché Soulèvements fa così paura Un rapporto confidenziale della “Digos” francese sul movimento da soffocare.
Strage di Viareggio: a 14 anni di distanza.
A 14 anni di distanza, giustizia non è ancora stata fatta. Dopo il deragliamento di un treno merci e l’esplosione di una cisterna di GPL, 32 persone morirono bruciate vive nel luogo più sicuro, le loro case. Dalla piccola Iman Ayyad di 3 anni a Mario Pucci, 90 anni.
Tav Terzo Valico.
Lo scempio dei soldi pubblici serve solo a chi ha bisogno che le merci che arrivano al porto di Genova vengano movimentate il più rapidamente possibile per le proprie esigenze aziendali presso l’importante polo logistico del gruppo Gavio. Cinquantatre chilometri di ferrovia “ad alta capacità” (ossia destinata esclusivamente al trasporto delle merci) di cui trentanove scorrono in galleria tra Genova e Rivalta Scrivia del Comune di Tortona, distruggono il territorio e l’ecosistema, di quattro valli – Polcevera, Verde, Scrivia e Lemme – mettendo a serio rischio le falde acquifere e la salute pubblica a causa della presenza di rocce amiantifere all’interno delle montagne che occorre forare per dar vita al nuovo tracciato. Da un anno la talpa che dovrebbe scavare il tunnel a Radimero – una località del Comune alessandrino di Arquata Scrivia – è ferma (ed è stata persino smontata) per problemi legati alla qualità delle rocce da scavare, e non si conosce se e quando potrà riprendere la sua opera devastatrice. Clicca qui.
Rogo Eni di Sannazzaro.
Clicca qui il video.
Voci narranti. Storie resistenti dalla Val di Susa.
Presentazione del libro con Marco Aime, Ezio Bertok, Nicoletta Dosio e Livio Pepino, organizzata insieme al Controsservatorio Valsusa. Dodici autobiografie di militanti No Tav “diversamente giovani”: dai loro racconti emerge con forza la dimensione popolare del movimento No Tav. Racconti che partono da lontano, da ricordi d’infanzia in cui spesso sono presenti richiami alla Resistenza al nazifascismo e alla lotta partigiana, ripercorrono esperienze di impegno nel sociale e nelle lotte sindacali per il lavoro e approdano alla militanza nel movimento No Tav in continuità con il vissuto precedente. Clicca qui insieme alle altre iniziative NoTav.
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—- contenuti 30 Giugno 2023 —-
Pfas e decrescita felice. La class action contro Solvay.
GIOVEDÌ 6 LUGLIO ORE 20.30
CIRCOLO VALPIANA VIA LE CHIUSE 14 TORINO
PFAS, calamità mondiale, un rischio invisibile per la nostra salute.
Relazioni di:
Vincenzo Cordiano, pres. ISDE Medici per l’ambiente Veneto:
“Emergenza sanitaria in Italia per questi killer indistruttibili”
Vittorio Spallasso, avvocato:
“La tutela legale delle Vittime del disastro ecosanitario di Spinetta Marengo”
Maurizio Pallante, presidente Sostenibilità Equità Solidarietà:
“L’assurdità di un’economia fondata sulla crescita della produzione di merci: che non crea sviluppo del benessere, anzi la distruzione dell’ecosistema”
Coordina Lino Balza – Movimento di lotta per la salute Maccacaro
Segue dibattito.
Introduce e modera Andrea Bulgarelli, coordinatore del Gruppo di Lavoro su Ambiente, salute e sicurezza del lavoro del CIVG – Centro di Iniziative per la Verità e la Giustizia
Chiude in America e Solvay i PFAS li fa in Alessandria
Come avevamo già annunciato e commentato mesi fa, Solvay, costretta dal governo dello Stato del New Jersey, cessa nello stabilimento di West Deptford (Filadelfia) l’utilizzo dei Pfas negli Stati Uniti sostituendoli con nuove tecnologie. Il New Jersey, avendo rilevato l’inquinamento da Pfas in una vasta area adiacente allo stabilimento, ha portato in giudizio l’azienda, chiedendo bonifiche e danni. Nell’accordo Solvay sborserà 493milionidi dollari. La CEO di Solvay Ilham Kadri ha dichiarato che “l’indennizzo non va considerato come una ammissione di colpa”, ma come disinteressato atto di filantropia. L’impegno di rinunciare all’impiego dei Pfas in tutti i siti di produzione degli Stati Uniti d’altronde era stato preso per il 2021.
Invece, a Spinetta Marengo, con la complicità di Comune, Provincia e Regione, Solvay ribadisce la sua decisione di non fermare le produzioni di C6O4 e ADV. A spese delle pompe funebri e servizio sanitario nazionale.
Nota Bene. Dopo 9 anni a West Deptford, Andrea Diotto, grande esperto di inquinamento, è venuto a guadagnarsi la pagnottella a Spinetta Marengo, e il Rotary…
Andrea Diotto è il nuovo Presidente del Rotary Club di Alessandria
Come da consolidata prassi, il direttore della Solvay di Spinetta Marengo è stato nominato appena saputo che è imputato di disastro ambientale e omessa bonifica: una specie di marchio di fabbrica.
Rischiano di meno Solvay e Miteni per i morti e gli ammalati di Piemonte e Veneto
Ultima Generazione, Extinction Rebellion e i movimenti a loro vicini si trovano in tutta Europa ad affrontare un’ondata di repressione. Dalla Francia alla Gran Bretagna all’Austria alla Germania, i governi stanno guardando con sempre più sospetto alle azioni dei nuovi ambientalisti che bloccano strade, si incatenano davanti ai cantieri o imbrattano simbolicamente monumenti e opere d’arte. Ma in Italia il governo va oltre. (continua)
Benedicta Festival 2023 avrà come filo conduttore Partigiani Sempre!, uno spettacolo teatrale e un disco-libro, testo di Massimo Carlotto, parole e musiche di Maurizio Camardi e degli Yo Yo Mundi, che l’Associazione Memoria della Benedicta ha prodotto in collaborazione con l’ANPI di Cesenatico e la Fondazione Longo. Clicca qui il programma.
Voci narranti. Storie resistenti dalla Val di Susa
Presentazione del libro con Marco Aime, Ezio Bertok, Nicoletta Dosio e Livio Pepino, organizzata insieme al Controsservatorio Valsusa. Dodici autobiografie di militanti No Tav “diversamente giovani”: dai loro racconti emerge con forza la dimensione popolare del movimento No Tav. Racconti che partono da lontano, da ricordi d’infanzia in cui spesso sono presenti richiami alla Resistenza al nazifascismo e alla lotta partigiana, ripercorrono esperienze di impegno nel sociale e nelle lotte sindacali per il lavoro e approdano alla militanza nel movimento No Tav in continuità con il vissuto precedente. Clicca qui insieme alle altre iniziative No Tav.
Mobilitazione europea contro la guerra, per la Pace
Il presente appello (clicca qui) sottoscritto collettivamente da associazioni e organizzazioni diverse (socio-politico-sindacali) e individualmente da persone, impegna tutte e tutti a sollecitare, in Italia e in Europa, adesioni e contributi utili alla realizzazione di una grande mobilitazione popolare.
Firme individuali e collettive di condivisione e impegno a cercare collaborazioni all’indirizzo di posta elettronica mobilitazione. europea.pace@gmail.com o in calce al presente appello (nome/cognome, recapiti, qualifiche professionali e appartenenze a Organizzazioni).
L’efficacia della resistenza civile rispetto alla lotta armata
Uno studio straordinario decennale sulle lotte nonviolente nel mondo tra il 1900 e i giorni nostri ribalta secoli di pensiero dominante e ne mostra l’efficacia rispetto alle lotte armate: Clicca qui.
Su https://www. controinformazioneligure.it, tra gli altri articoli: “Le catastrofi come big business. Dopo il Ponte, la Diga?”“La diaspora dei medici liguri”: le carenze di personale medico come segno palese di una politica liquidatoria della sanità pubblica. “Quale futuro per l’economia ligure”: la costante contrazione della base produttiva speculare al trend demografico di una regione che invecchia. “Prosegue il suicidio assistito dell’aeroporto Cristoforo Colombo”.
ll disastro dei rifiuti in Liguria
Negli ultimi sette anni, la Liguria ha dovuto portare fuori regione 850mila tonnellate di rifiuti propri e ha sostenuto una spesa, arrotondando per difetto, di 100 milioni di euro. E l’emorragia non si ferma, perché gli impianti non ci sono, quelli in costruzione, come il separatore Scarpino, seppur non risolutivi, sono in ritardo e alcune discariche stanno andando in crisi. Intanto si cerca in Val Bormida lo spazio per realizzare il termovalorizzatore. Vacilla anche il biodigestore di Genova che sarebbe finanziato dal Pnrr. A tacere che la Regione neppure si è accorta dell’emergenza PFAS.
Su Byo Blu canale 262 digitale terrestre (clicca qui) stop OGM con il prof. Giuseppe Altieri. Per un bando immediato di una tecnologia pericolosa, inquinante e irreversibile. E un Referendum Consultivo (obbligatorio per legge) prima di ogni decisione in materia viste le conseguenze irreversibili dell’inquinamento e contaminazione dei semi tradizionali italici che rappresentano un diritto precedente.
Negare la comunione alle persone con disabilità intellettiva è discriminazione.
Episodi nei quali i bambini con disabilità intellettiva si vedono rifiutare la prima comunione da qualche parroco, che li ritiene incapaci di comprendere il significato del sacramento, sono ancora troppi rispetto all’attuale presa di coscienza della dignità delle persone con disabilità, operata da decenni di lotte delle famiglie e delle loro Associazioni, che hanno ottenuto norme nazionali e internazionali sul loro diritto di uguaglianza con tutti gli altri» (continua…)
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—- contenuti 28 Giugno 2023 —-
Le responsabilità della magistratura di Alessandria (a tacere degli amministratori locali).
Tony Fletcher è il supertestimone della Procura al processo di Vicenza contro Miteni. Per noi è una conoscenza vecchia di quindici anni. Lo segnalammo infatti -inutilmente- negli esposti alla Procura di Alessandria, nonché ai giornali. Come segue.
“Abbiamo segnalato per primi la questione eco sanitaria con alcuni ricorsi (Alessandrini, Berto, Ferrarazzo, lavoratori poi licenziati) alla Procura relativi alla presenza di PFOA tanto nel sangue dei lavoratori quanto nelle acque dei fiumi Bormida, Tanaro e Po, nonché delle falde superficiali e forse non solo. Nella copiosa documentazione del ricorso, si fa proprio riferimento agli studi americani citati da Tony Fletcher, professore alla London School of Hygiene and Tropical Medicine. Lo scienziato, definito uno dei tre maggiori epidemiologi mondiali, pur nella sua veste di consulente di parte (della Dupont, azienda produttrice di PFOA che ha già indennizzato per 101,5 milioni di dollari) ci conferma il drammatico allarme su un prodotto accertato da anni negli animali come cancerogeno, mutageno e teratogeno, ma si dichiara attendista per quanto riguarda analoghi effetti sugli esseri umani: ‘Fra circa 18 mesi concluderemo gli studi’.
La nostra Associazione ritiene invece, in base agli studi internazionali, che se il prodotto perfluorurato è cancerogeno per gli animali non può non esserlo per gli umani, come dimostrano le metodologie comunemente utilizzate nella ricerca medica e farmaceutica. Tanto più che il ‘principio di precauzione’ impone di sospendere un prodotto quando sospetto, senza attendere di conteggiare a posteriori i morti e gli ammalati. Perciò abbiamo chiesto che la Solvay di Spinetta Marengo interrompa immediatamente l’utilizzo del PFOA e il suo rilascio in aria e acqua. Siamo invece completamente d’accordo con il professor Fletcher, avendola invano già richiesta a Procura e Asl, sulla necessità di analisi del sangue di massaper il PFOA: come hanno fatto in USA per 70.000 persone.”
Pfas, risarcimenti miliardari per gli inquinanti Killer.
“Chi inquina paghi” è un vecchio slogan che rischia sempre di rimanere tale. Ma non per quanto riguarda i PFAS. A cominciare dagli USA. Tre dei principali gruppi chimici statunitensi, Chemours, Dupont e Corteva, sono stati costretti ad un accordo di 1,2 miliardi di dollari di risarcimenti per aver contaminato con i Pfas fonti d’acqua di tutti gli Stati Uniti. Anche il gigante industriale 3M ha firmato un miliardario accordo di principio per risolvere tutte le richieste di risarcimento relativi ai PFAS nell’acqua potabile. La 3M è stata oggetto di cause legali per i Pfas anche in Europa: nel 2022 ha accettato un accordo di 571 milioni di euro con la Regione belga delle Fiandre per gli scarichi di PFAS intorno allo stabilimento di Zwijndrecht vicino alla città di Anversa. Il governo olandese ha chiesto indennizzi alla 3M per i danni nel fiume Shelda occidentale che sfocia nel Mar del Nord. Così 3M ha dichiarato di cessare i Pfas entro il 2025.
E in Italia? Miteni e Solvay sono sotto processo. Miteni ha dichiarato fallimento prima di essere costretta a risarcire. Solvay anche dal secondo processo penale non rischia reclusioni a spese di chi detiene i cordoni della borsa, però ad Alessandria potrà essere costretta ad aprirli in sede civile a seguito di cause collettive -class action- delle Vittime, lavoratori e cittadini.
Prodotti in Italia i Pfas, vietati negli Stati Uniti.
Prima di Fletcher, Robert Billot, l’avvocato americano che per primo ha sconfitto le multinazionali produttrici dei Pfas ha testimoniato al processo in corso a Vicenza contro Miteni, i cui capi di imputazione non riguardano le conseguenze sanitarie dell’ecocidio, cioè i risarcimenti agli ammalati e ai morti tra la popolazione coinvolta. Pur significativa in sede penale, la testimonianza di Billot sarà determinante in sede civile ad Alessandria per inchiodare le responsabilità di Solvay a Spinetta Marengo. (continua)
Non solo gli inquinatori sapevano e nascondevano, ma anche le istituzioni sapevano e…
Come da testimonianza dell’avvocato Robert Billot, ben prima del 1976 gli studi evidenziano i pericoli sanitari dei Pfas, pur se le multinazionali e i loro medici chiudevano i dati nei cassetti. Non solo le aziende sapevano, anche le Istituzioni sapevano. Sapevano ben prima che scoppiasse nel 2013 il caso Veneto dopo la chiusura della Miteni. Già dagli anni ’80 Lino Balza denunciava ondate di scarichi in Bormida ai quali Asl e magistratura non diedero il nome di Pfas. Già nel 2002 la CGIL con volantino denunciava ai lavoratori dello stabilimento per nome queste sostanze tossiche e cancerogene. Già nel 2009 Balza aveva sfidato Solvay col suo medico Giovanni Costa sui giornali e aveva denunciato e documentato in Procura gli studi scientifici internazionali e, soprattutto, che i Pfas erano stati rilevati nel sangue dei lavoratori della Solvay di Spinetta Marengo e secretati dall’azienda. Però solo nel 2022 la magistratura di Alessandria, dopo otto esposti, ha provveduto al sequestro delle cartelle cliniche! (continua)
I risarcimenti Pfas alle Vittime.
“Chi inquina paghi” è un vecchio slogan che rischia sempre di rimanere tale in Italia? In Usa si stanno accumulando cause legali – intentate da governi statali, gruppi di difesa ambientale, servizi idrici e altri. E in Italia? Chi ha fatto profitti enormi sulle spalle dell’ambiente e della salute dei cittadini pagherà? Miteni e Solvay sono sotto processo penale. Miteni ha dichiarato fallimento prima di essere chiamata a risarcire. Solvay, a sua volta, anche dal secondo (imminente?) processo penale -con debole imputazione: disastro colposo e non doloso- da un lato non rischierà reclusioni a carico di chi detiene i cordoni della borsa ma “sacrificherà” con miti pene due direttori retribuiti allo scopo, e dall’altro tenderà a scaricare i costi della bonifica (se e quando) sullo Stato. E per quanto riguarda i risarcimenti alle Vittime: ammalati e morti, lavoratori e cittadini? Il rischio del danno e della beffa è atroce. Ecco allora che ci apprestiamo ad avviare in tribunale ad Alessandria in loro favore cause civili: cause collettive, class action. (continua)
Suona la grancassa della propaganda Solvay.
Solvay di Spinetta Marengo ha presentato in anteprima alla stampa il cantiere dell’ impianto a Carboni Attivi per il trattamento delle acque industriali di raffreddamento e meteoriche, nonché dell’impianto ad Osmosi Inversa per il trattamento dei reflui acquosi di processo. Essi garantirebbero “la rimozione pressoché totale dei fluorotensioattivi PFAS”. Riproponiamo pari pari la spiegazione della bufala che pubblicammo sul Sito l’anno scorso (e censurata dai giornali): “La più grossa delle ‘bufale Pfas’ propinate a giornali e istituzioni dalla multinazionale Solvay è (continua)
Solvay di Spinetta Marengo si affida alla propaganda per arginare la sempre più insistente richiesta di cessazione immediata dei famigerati PFAS. Attualmente, da un lato punta sull’iniziativa “Fabbriche aperte”, col terzo rendez-vous di fumo senza arrosto: “una visita guidata alla barriera idraulica, all’impianto di Trattamento Acque di Falda (TAF) e un successivo laboratorio di ascolto e dialogo”, rinfreschi e applausi dei giornalismi inclusi, “al fine di rafforzare lo spazio di confronto tra l’azienda e la popolazione locale per comprendere come funziona la rete di pozzi che costituisce la barriera idraulica a protezione dello stabilimento e del territorio circostante”.
Dall’altro, l’Arpa pubblicizza sui giornali che “Il Laboratorio Specialistico Piemonte Sud Est si arricchisce di una apparecchiatura d’avanguardia, di importanza fondamentale per poter tracciare le vie di diffusione di queste sostanze non solo nelle matrici liquide, e nell’acqua, ma anche nei suoli. Quel “si arricchisce” è di involontario quanto macabro umorismo. Non a caso applaude il sindaco di Alessandria Giorgio Abonante all’unisono con l’assessore regionale all’ambiente Matteo Marnati, entrambi, come noto, da sempre oltremisura “impegnati nella direzione della ricerca per il controllo dei livelli di inquinamento sul nostro territorio”. Come Solvay, peraltro. Una mano lava l’altra.
Mamme, bambini e donne incinte non utilizzate acqua del rubinetto.
«Nel cimitero di Zimella ci sono le tombe di sette bambini maschi morti per aborto tardivo spontaneo negli ultimi anni, mentre fra il 1960 ed il 2000 i casi analoghi erano stati in tutto due. Ma non è tutto, perché i problemi si manifestano in maniera grave dopo dieci anni di esposizione legata all’uso dell’acqua.”
Cinque anni fa aveva fatto rabbrividire questa testimonianza (che pubblicammo) di un medico di base, Elisa Dalla Benetta, che confermava le ricerche del professor Carlo Foresta dell’Università di Padova: i Pfas sono interferenti ormonali e, abbattendo la produzione di testosterone, possono causare infertilità, problemi al sistema riproduttivo e tumori. Dunque bambini che muoiono a causa di aborti tardivi spontanei, ragazzi che vivono situazioni di confusione in merito alla loro identità sessuale, donne che affrontano l’idea della gravidanza con il timore di trasmettere ai propri figli problemi drammatici.
Ora, giugno 2023, «Va raccomandato alle donne in stato di gravidanza residenti nelle zone inquinate dai Pfas di non bere acqua di rubinetto». È possibile che in essa le sostanze perfluoro-alchiliche superino i livelli tollerabili dai neonati.” Ad affermarlo è il Consiglio regionale del Veneto. La mozione fatta propria dal Consiglio cita l’autorità europea per la salute alimentare Efsa, anche quando dice: «I bambini di età inferiore ai sei mesi sono maggiormente esposti alla contaminazione da Pfas attraverso il latte materno», così come l’accademia nazionale americana Nasem, che parla di aumento di rischio di basso peso neonatale ed ipertensione in gravidanza per le donne con concentrazioni derivanti dalla somma dei Pfas nel sangue.
Lo studio compiuto dal Coordinamento malattie rare della Regione ha evidenziato possibilità nettamente più alte della media per le donne in gravidanza che hanno a che fare con l’inquinamento da sostanze perfluorate di contrarre pre-eclampsia (+27%) e diabete gestazionale (+44%) e che c’è una probabilità più elevata del 29% che i bimbi abbiano un basso peso e che ci siano rischi significativi di anomalie al sistema nervoso e difetti congeniti al cuore.
Non solo i Pfas anche i Bisfenoli e uccidono.
Ancora una volta rilanciamo l’allarme. Avevamo cominciato ad Alessandria anni fa con esposti a Procura-Prefetto-Arpa. L’Arpa aveva confermato quanto avevamo denunciato: alla Solvay di Spinetta Marengo nel cocktail con i PFAS (PFOA, C6O4, ADV) tra gli interferenti endocrini c’è anche il Bisfenolo nelle sostanze in uso. Sul nostro Sito c’è ampia documentazione.
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—- contenuti 25 Giugno 2023 —-
La prima class action contro Solvay in Italia.
Bisogna fargli pagare i danni del passato: la distruzione ecologica e i risarcimenti alle Vittime.
Quella che stiamo aprendo è la prima class action contro Solvay in Italia: vuole, in sede civile, risarcire le Vittime, malati e defunti, non tutelati in termini di risarcimenti nei processi penali: come quello concluso in Cassazione appunto contro Solvay di Spinetta Marengo (Alessandria), peraltro con pene irrisorie e senza risultati di bonifica del territorio. Diversa è la situazione internazionale… È una calamità mondiale che in Europa colpisce in primis tutta l’Italia… (continua cliccando sul titolo).
Pfas. Ex assessore attacca il sindaco che se ne frega dei cittadini.
Giorgio Abonante è il sindaco di Alessandria accusato di non promuovere il monitoraggio Pfas nel sangue della popolazione, e di non concludere la seconda fase dell’indagine epidemiologica avviata dall’ex assessore all’ambiente, Claudio Lombardi, anche egli in una giunta di centrosinistra. Abonante fa lo scaricabarile “Non è compito delle casse del Comune ma della Regione” (che strizza l’occhio e fa orecchi da mercante) e Lombardi lo smentisce pubblicamente di fingere: “Non ricorda neppure le migliaia di euro che ha approvato per l’indagine quando era assessore al bilancio”. Il gatto comunale e la volpe regionale non finanziano né la tranche di indagine epidemiologica né, soprattutto, le analisi di massa del sangue a tutta la popolazione. Vorrebbero farlo passare per Pinocchio ma Lombardi non ci sta.
Fermare la privatizzazione della sanità e della salute.
Insieme per la Costituzione, manifestazione nazionale per la tutela del diritto alla Salute, per un Servizio Sanitario Nazionale e un sistema socio sanitario – pubblico, solidale e universale – a cui garantire le necessarie risorse economiche e organizzative ma soprattutto il personale: operatori e professionisti che possano realmente garantire il diritto alla cura di tutte e tutti, con salari adeguati, per contrastare il continuo indebolimento della sanità pubblica, recuperare i divari nell’assistenza effettivamente erogata, a partire da quella territoriale e dalle liste d’attesa, e valorizzare il lavoro di cura; serve, per questo, un piano straordinario pluriennale di assunzioni che vada oltre le stabilizzazioni e il turnover, superi la precarietà della cura e di chi cura; per garantire la salute e la dignità delle persone non autosufficienti; per la tutela della salute e sicurezza sul lavoro, rilanciando il ruolo dei servizi della prevenzione, ispettivi e di vigilanza. Avere una sanità pubblica vuol dire garantire le cure per tutte e tutti, in tutto il Paese, e fermare la privatizzazione della sanità e della salute.
A rischio i referendum contro la guerra e a favore della sanità pubblica.
Si sta oscurando la possibilità per ogni elettore di firmare per il referendum (clicca qui). Nessuno (dicasi nessuno) spazio è stato offerto ai promotori su Rai e Mediaset; praticamente nessuno su La7, unica rete nazionale in controtendenza; la tv dei cittadini Byoblu. Circa i giornali, nessuno spazio su Stampa, Corriere della Sera, Repubblica, Domani, Manifesto, Sole 24Ore. Unica eccezione: Il Fatto Quotidiano. Appena qualche apertura da Avvenire e La Verità. Come fanno i cittadini a sapere che è partita la raccolta referendaria? Il tempo stringe e le 500mila firme valide vanno consegnate fra 40 giorni, altrimenti lacrime da coccodrillo.
Allarme sanità pubblica Liguria.
Cresce il numero di cittadini che non riescono ad accedere alle cure. Associazioni, politica e sindacati fanno fronte comune.“La Regione non investe sul personale – denuncia la Rete S.O.S. Salute pubblica Liguria – potrebbe spendere 90 milioni di euro in più, che vorrebbe dire avere tra 700 e gli 800 nuovi medici, e non sostiene le attività territoriali”. Guarda il video
Quattro milioni rinunciano alle cure.
Trovano i soldi per le armi ma: nel sistema sanitario pubblico è necessario attendere 720 giorni per una mammografia, 375 per un’ecografia, un anno per una TAC, 6 mesi per una risonanza magnetica. Per visite diabetologiche, dermatologiche o reumatologiche non si scende sotto i 10 mesi. Non va meglio per gli interventi chirurgici: in cardiologia e ortopedia bisogna attendere almeno un anno. Fino a 6 mesi per un intervento oncologico. (continua)
Su 334 cantieri ispezionati, l’80% risulta irregolare. 116 provvedimenti di sospensione delle attività d’impresa, 100 per sicurezza lavoro e 56 per lavoro nero. Su 723 aziende ispezionate e 1.795 posizioni lavorative, 349 di queste trovate irregolari. “Più nel dettaglio, sono state 568 prescrizioni per violazioni in materia di sicurezza e 166 le sospensioni, con 289 persone deferite per D. Lgs. n.81/08, per un totale di 3.038.828 euro in sanzioni e ammende”. I padroni se la cavano con qualche multa e qualche fermo produttivo. Tra gli operai che ogni giorno lavorano tanti non torneranno più a casa. Questi i risultati prima che i Consulenti entrassero nell’Ispettorato. (continua)
Il diritto alla salute della vista è un diritto di tutti.
Aumenta la povertà e sempre più persone non possono permettersi un paio di occhiali o rinunciano addirittura alle cure oculistiche. (continua…)
Garantire la salute e la dignità delle persone non autosufficienti.
Anche questa è una istanza alla base della manifestazione nazionale del 24 giugno per la difesa e il rilancio della Sanità Pubblica e del Servizio Sanitario Nazionale pubblico e universale, organizzata da Cgil e da un’ampia rete di associazioni laiche e cattoliche (continua…)
Firma i due progetti di legge d’iniziativa popolare.
Campagna, a livello nazionale, denominata “RIPRENDIAMOCI IL COMUNE“ DUE PROPOSTE DI LEGGE D’INIZIATIVA POPOLARE. Due firme per i beni comuni e per una finanza al servizio delle persone. Due firme contro la privatizzazione dei servizi pubblici e per un nuovo modello sociale ed ecologico fondato sulle comunità locali. Clicca sul titolo.
Democrazia è: colmare il divario tra Movimenti e Partiti.
La via può essere una Legge sui partiti. Questa legge manca dal 1948 ed è un tassello fondamentale per riportare la politica italiana in una situazione fisiologica. La politica infatti è affetta da gravi patologie che hanno radici lontane e che la rendono incapace di dare risposte alle esigenze concrete della cittadinanza, e dei Movimenti che la rappresentano. Ovviamente si tratta di una legge che richiede un grande lavoro di sensibilizzazione della società. Le motivazioni delle patologie sono esemplarmente evidenziate nell’intervista del prof. Polistena: clicca qui. Per continuare il lavoro intrapreso per la costituzione di un Gruppo per la definizione e la promozione della Legge, l’incontro, organizzato da www. reteperlapoliticitasociale.org, è per il 26 giugno 2023, ore 21.15. Siamo quindi invitati a dare il nostro contributo al link http://meet.google.com/ tfq-towu-ndn.
Inclusione scolastica e autismo: quei fondi spesi male.
Molti Comuni, nel predisporre il servizio di assistenza per l’autonomia e la comunicazione rivolto alle scuole, lo affidano a enti convenzionati, sulla base di bandi che non rispettano la normativa vigente in materia di disturbo dello spettro autistico, normativa che prescrive espressamente la specializzazione del personale impegnato in tale servizio». (continua…)
Da Vienna a Vilnius, il confronto a distanza fra forze di pace e di guerra.
A Vilnius il vertice per la guerra: sul tavolo della Nato siederanno l’11 luglio i rappresentanti dei Paesi del patto atlantico: in discussione questioni decisive come lo status dell’Ucraina. Per questo motivo a Vienna si è appena svolto il vertice per la pace: rappresentanti da diverse parti del mondo, con esperienze, agende e posizioni diverse, ma tutti uniti dalla lotta per la pace, per la democrazia e la giustizia sociale e per un equilibrio ecologico in un mondo senza neocolonialismo, neonuclearismo, dominazione patriarcale, razzismo e sfruttamento dell’essere umano. Clicca qui.
Moni Ovada: la guerra è della Nato.
Moni Ovadia – Wikipedia biografia
“Il pensiero unico martellante continua a ripeterci ogni giorno che questa guerra è iniziata perché l’uomo nero cattivo un giorno si è svegliato e ha deciso di invadere l’Ucraina. Non è vero! È una menzogna schifosa! Questa guerra è stata preparata da tanti anni con l’espansione della NATO dopo che avevano promesso alla Russia che non ci sarebbe stata espansione della NATO. Anche esponenti politici americani avevano avvertito che l’espansione della NATO avrebbe causato una catastrofe globale. Una catastrofe che sta distruggendo l’Europa che non è alleata ma serva degli americani. Ci vogliono trascinare in una guerra perché i governi statunitensi mantengano la loro supremazia mondiale. Adesso stanno preparando la più grande manovra militare della NATO ai confini con la Russia. Vogliono distruggere la Federazione Russa per poi concentrarsi sulla Cina. Gli americani hanno basi militari in tutto il mondo e soldati in tutto il mondo mentre la Cina non ha un solo soldato fuori dai suoi confini. Parlano sempre di democrazia e definiscono democratico il governo di Israele, un governo colonialista, segregazionista, razzista”.
Gli USA impongono la legge del più forte.
Ma sono ancora il più forte? Per quanto tempo ancora? Per ora, stanno imponendo il loro ordine mondiale incentrato sui Paesi dell’Unione Europea e dell’Alleanza Atlantica. Cinque sono gli indiscutibili successi.
1. Tutti hanno ritenuto che le minacce all’egemonia occidentale provengano dalla Cina e dalla Russia.
2. I loro partner e alleati hanno accettato di aumentare la spesa militare fino al 2% o più del PIL, con il riarmo della Germania, un triste ricordo per i francesi e altri Paesi europei.
3. Allineare quasi tutti i Paesi della NATO contro l’aggressione russa, estendendola a Svezia e Finlandia.
4. Aumentare l’influenza del comando militare dell’Asia-Pacifico coinvolgendo Australia, Regno Unito e Washington nell’AUKUS, che aggiungerà sottomarini nucleari a Canberra.
5. Il riarmo del Giappone, l’unico Paese che ha subito gli orrori di due bombe atomiche e che preoccupa seriamente la Cina e i coreani a causa del suo passato coloniale, insieme a una maggiore cooperazione militare degli Stati Uniti con le Filippine, oltre alle 30.000 truppe dispiegate dal 1953 in Corea del Sud. I critici ritengono invece che questi successi della “dottrina Trump” non siano nuovo ordine mondiale bensì disordine. (continua).
Le brigate d’assalto di Beppe Grillo.
Beppe Grillo: “Volete il leader? Ma siate i leader di voi stessi. Fate le brigate di cittadinanza, mettete il passamontagna e di nascosto andate a fare i lavoretti, mettete a posto marciapiedi, aiuole, tombini. Fate il lavoro e scappate. Reagite cazzo!”. L’amara invettiva di Grillo non voleva far ridere. Nel lessico, Grillo parafrasava le Brigate Partigiane: formate su base volontaria per lo più da componenti irregolari, a volte organizzate dagli ex soldati operanti nei territori di occupazione italiana: queste formazioni operarono nel periodo compreso tra l’8 settembre 1943 e la fine delle ostilità 6 maggio 1945. I passamontagna sono suggeriti perché mettere a posto marciapiedi e tombini è illegale benché azione nonviolenta. Fanno ridere invece le farsesche reazioni: (clicca sul titolo)
E chi dovrebbe proteggere i palestinesi?
Non ci sono molte popolazioni al mondo così indifese come i palestinesi che vivono nel loro stesso paese. Nessuno protegge le loro vite e proprietà, figuriamoci la loro dignità, e nessuno intende farlo. Sono totalmente abbandonati al loro destino, così come la loro proprietà. Le loro case e le loro auto possono essere date alle fiamme, i loro campi incendiati. Va bene sparargli senza pietà, uccidendo vecchi e bambini, senza forze di difesa al loro fianco. Niente polizia, niente militari: nessuno. Continua Gideon Levy
Il report (clicca) della delegazione italiana che è stata in Iraq. Firma una grande campagna (clicca qui).
Comitati e Sindaci contro Italcementi e Provincia di Bergamo.
Parere negativo dei Comitati “La nostra aria” e “Zero Rifiuti” e dei Sindaci dei Comuni di Paderno, Robbiate, Imbersago, Verderio, Solza, Sotto il Monte e Cornate, alla richiesta di Italcementi di modificare l’autorizzazione integrata ambientale AIA per incrementare da 30.000 tonnellate/anno a 110.000 ton/anno il quantitativo di combustibili da rifiuti solidi per alimentare a Caluso il forno di produzione del clinker (componente base del cemento), in parziale sostituzione dei combustibili fossili convenzionali. (Clicca sul titolo)
Contro il ponte, la manifestazione a Torre Faro la più partecipata di sempre.
Clicca sul titolo la nuova fase di lotta contro il mostro sullo Stretto di Messina.
MOSE patrimonio mondiale dell’umanità o mastodontico bidone.
Da “Ambiente Venezia NOTIZIE”, clicca qui alcune pagine con slide e foto della presentazione del libro “Il Mose e la difesa di Venezia”: le carenze progettuali, le criticità, i difetti, la manutenzione e i cambiamenti climatici.
Inquinamento elettromagnetico.
A bassa (linee elettriche) e alta frequenza (radio telecomunicazioni). Non riguarda solo l’uomo ma tutti gli esseri viventi del pianeta. I limiti di legge. Gli effetti sulla salute. Gli studi epidemiologici. (continua)
Basta sacrificare la sicurezza alimentare a quella energetica.
Italia Nostra e Coldiretti contro il fotovoltaico selvaggio: piuttosto che sui terreni fertili, nei tetti di stalle, cascine, magazzini, fienili, laboratori di trasformazione e strutture agricole, si individua una superficie di 155 milioni di metri quadri utili per la produzione di 28.400Gwh di energia solare. (continua)
Il programma ha origine come Radio Maddalena Libera, radio pirata che emetteva dalla Libera Repubblica della Maddalena, Val Susa, pianeta Terra. Stralci dell’epoca potete sentirli nella sigla iniziale… Ogni settimana approfondiamo avvenimenti di attualità sulla lotta e cerchiamo di socializzare tutte le informazioni utili a chi si batte contro il treno veloce, in Valsusa e altrove. Sul sito potete trovare un buon archivio, ordinato tramite tag, con le registrazioni delle trasmissioni di questi ultimi anni…. Potete contattare la redazione al nostro numero 3770862441 attivo durante il programma.” Per le altre iniziative di lotta in Valsusa: clicca qui.
Il Centro di Iniziative per la Verità e per la Giustizia.
Se volete contattare il CIVG per collaborare con questo progetto, per proporre materiali, per chiedere altre informazioni, inviate una mail a info@civg.it. A seguire, alcuni articoli caricati sul sito. Pfas: una legge limiti zero. In Italia è in atto un crimine ambientale e sanitario. Chiedi al governo la messa al bando. Movimento di lotta Maccacaro. Leggi tutto A Cagliari la marcia per dire no alla militarizzazione della Sardegna Laura Tussi Leggi tutto Kosovo 1999. Un aspetto di storia mai raccontata. Enrico Vigna Leggi tutto
Il Forum Veneto Ambiente e solidarietà, nella sede dei Beati Costruttori di pace, si confronterà sulle principali emergenze regionali: dall’inquinamento Pfas, all’offensiva inceneritori, dall’incredibile scasso provocato dalle Olimpiadi di Cortina 2026, al raddoppio dell’aeroporto ecc.
A che punto siamo nel 2023 (continua…
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—- contenuti 19 Giugno 2023 —-
Eternit bis: condannato il magnate Schmidheiny. E il governo?
Il processo di Torino, con 3mila parti lese, finì prescritto in Cassazione, il suo bis era stato “spacchettato” fra quattro tribunali italiani. Per due, alle sentenze, i parenti hanno urlato “vergogna, vergogna”. Ora, Stephan Schmidheiny, il padrone svizzero dell’Eternit, nel processo bis per le morti di amianto di Casale Monferrato è stato condannato dalla Corte d’Assise di Novara a 12 anni di reclusione, piuttosto che all’ergastolo: il reato infatti è stato riqualificato da doloso in colposo e, per le 392 Vittime, è valso solo per 146 mentre 200 sono state prescritte e 46 assolte. Sentenza dunque sommamente ingiusta, pur in controtendenza alle sentenze assolutorie di decine di processi in Italia che, in sede penale, si risolvono senza risarcimenti per le Vittime. Comunque sentenza di primo grado, dunque lontana dal fare un minimo di giustizia. E la prescrizione è sempre alle porte.
In realtà la tragedia amianto non è risolvibile per via giudiziaria, perché si tratta di una emergenza sanitaria attuale: l’amianto, continua a uccidere in silenzio (mesotelioma, tumore al polmone, della laringe e dell’ovaio, asbestosi) dopo essere stato messo al bando 40 anni fa (231mila l’anno i morti nel mondo), provoca in Italia ancora almeno 4.400 decessi all’anno (7mila nei decenni scorsi). Non si sa se sia ancora raggiunto il picco della mortalità. Il mesotelioma è a tutt’oggi incurabile.
Ci sono ancora mal censiti almeno 400 mila luoghi contaminati tra privati, pubblici e siti industriali, le scuole non bonificate sono mal contate più di 2.000. Quasi diecimila siti sono stati più o meno bonificati dallo Stato (e non dallo Schmidheiny, che si spaccia per filantropo green internazionale).
Solo un piano nazionale del governo per la bonifica potrebbe porre un argine alla strage in corso. Questa sì che sarebbe una grande opera!
Solvay condannata per morte da amianto.
Dopo l’estinzione del reato in sede penale, in sede civile la Corte di appello di Firenze, sezione lavoro, ha rigettato l’appello della Solvay contro la responsabilità civile della società per la morte di Romano Posarelli, e liquidato una ulteriore somma di circa 120mila euro rispetto ai circa 570mila già ottenuti con la prima sentenza del tribunale civile di Livorno. Posarelli, operaio tubista calderaio nello stabilimento Solvay di Rosignano, era stato stroncato da un cancro del polmone provocato dall’amianto, dopo una agonia straziante.
Pfas come amianto: le aziende sapevano da decenni.
I ricercatori dell’Università della California di San Francisco hanno reso noto, sugli Annals of Global Health, un’analisi di documenti rimasti segreti, quasi sempre interni e confidenziali, di due delle principali aziende produttrici di Pfas, i colossi DuPont e 3M, che coprono il periodo dal 1961 al 2006, donati all’università da uno dei protagonisti fondamentali di tutta la vicenda, l’avvocato Robert Bilott, il primo a intentare una causa contro i giganti della chimica e a vincerla. Hanno così analizzato le tattiche utilizzate dalle multinazionali (in Italia Miteni e Solvay) per impedire che la tossicità di queste sostanze diventasse nota a tutti, persino ai propri dipendenti, e di conseguenza, arrivassero normative per disciplinarne l’uso. Le aziende conoscevano sia i dati epidemiologici sui dipendenti sia di risultati sui modelli animali.
Ecco alcuni esempi di ciò che le aziende sapevano: (continua) Leggi anche:
- PFAS: gli inquinanti chimici presenti in tantissimi prodotti per la casa accusati di causare cancro e diabete nei bambini, lo studio
- Isole Svalbard: scoperti livelli allarmanti di Pfas, a rischio la fauna selvatica
- Pfas nei succhi di frutta 100%: questa marca è stata trascinata in tribunale dai clienti “ingannati” negli Usa
- Trovati Pfas nelle uova biologiche: la colpa è dei mangimi dati alle galline, secondo il nuovo studio danese
Solvay cerca in parlamento di bloccare il bando dei PFAS.
Il Disegno di Legge dell’ex senatore Mattia Crucioli presentato nella precedente legislatura detta “Norme per cessazione della produzione e dell’impiego dei Pfas”. Insomma li mette al bando in Italia. Vieta la produzione, l’uso e la commercializzazione di PFAS o di prodotti contenenti PFAS, ne disciplina la riconversione produttiva e le misure di bonifica e di controllo. Insomma assume le istanze di tutti i Movimenti, Associazioni e Comitati, che da anni si battono per eliminare questi cancerogeni bioaccumulabili e persistenti, praticamente indistruttibili, dalle acque, dall’aria, dagli alimenti, insomma dal sangue dei lavoratori e dei cittadini altrimenti ammalati e uccisi.
Il DDL Crucioli giace sepolto in parlamento. A loro volta, in queste ore, alcuni senatori del PD, tra cui Andrea Crisanti, hanno annunciato la presentazione di un Disegno di legge “edulcorato” che non imporrebbe la fermata immediata delle produzioni PFAS di Solvay ma “un graduale percorso di uscita per le aziende che utilizzano i Pfas fino ad uno stop definitivo per quelle non essenziali, comunque in linea con le direttive europee di prossima pubblicazione”.
Queste direttive sono quanto mai aleatorie, sapendo che questo piano europeo, pur proiettato nei tempi lunghi, sta fallendo: è quanto sostengono l’associazione ClientEarth e l’Ufficio Europeo per l’Ambiente (EEB) – una rete composta da 180 organizzazioni ambientaliste – sulla base di un rapporto che ha analizzato i progressi fatti ad un anno dalla messa a punto del progetto della Commissione europea. Insomma, di fatto, il “DDL Crisanti” sarebbe un altro rinvio della soluzione: in linea con i governi precedenti.
Ovvero è la riprova del peso della Solvay sulla politica visto anche nella recente conferenza alla Camera dei deputati delle Associazioni e dei Comitati che hanno presentato il Manifesto europeo per l’urgente messa al bando dei Pfas e chiesto al Parlamento una ancor più urgente legge per la messa al bando dei Pfas in Italia. Infatti alla conferenza era completamente assente la maggioranza del Parlamento, cioè il governo. Mentre la minoranza presenta il “DDL Crisanti”.
A Lione il sindaco di Alessandria lo caccerebbero.
Il polo chimico Solvay Arkema.
Pfas nelle acque di Lione: vietato mangiare pesce e uova della zona. E Alessandria? A differenza di quello italiano, il governo francese ha annunciato un piano per la messa al bando dei Pfas. A livello locale ha ordinato ad Arkema di smettere di utilizzarli entro la fine del 2024 e di monitorare l’acqua potabile e i prodotti alimentari. L’area industriale incriminata è quella di Pierre-Bénite: nell’aria, nel suolo, nell’acqua del Rodano vengono scaricati i Pfas. Sul Rodano si “specchiano”, una di fronte all’altra Arkema e Solvay, che non a caso le due sono coinquiline nel polo chimico di Spinetta Marengo. Pensare male si fa peccato però spesso ci si azzecca. Arkema e Solvay scaricano assieme in Bormida.
A differenza che a valle di Spinetta, non si deve mangiare il pesce pescato a valle della Pierre-Bénite e non si devono mangiare le uova provenienti dai pollai privati di 17 comuni. A differenza di Alessandria, l’autorità metropolitana di Lione sta preparando uno studio sulla salute e sull’ambiente, con una campagna di analisi del sangue. “Tutti sapevano fin dal 2011: è un caso di banditismo ambientale e sanitario”. 36 querelanti individuali, oltre a 9 associazioni e sindacati, tra cui l’Ong ambientalista “Notre affaire à tous”, hanno portato il caso davanti al tribunale giudiziario di Lione nell’ambito di una procedura sommaria per reati ambientali che consente ai tribunali di “adottare qualsiasi misura utile, fino alla chiusura di un sito”. Il sindaco potrebbe entro l’estate unirsi nell’azione collettiva di bonifica del suolo (a differenza del sindaco di Alessandria).
Pfas distruttori della tiroide.
In due recenti articoli open access pubblicati dal gruppo di ricerca coordinato da Maurizio Manera, docente della Facoltà di Bioscienze e tecnologie agro-alimentari e ambientali di Teramo, emergono evidenze circa gli effetti -nefrotossici, immunotossici e distruttori endocrini associati all’esposizione dei Pfas- sulla ultrastruttura della tiroide. Nello studio – pubblicato nella rivista “International Journal of Environmental Research and Public Health” – sono state utilizzate delle carpe esposte a due concentrazioni di acido perfluoroottanoico (PFOA): dopo soli 56 giorni di esposizione a PFOA, anche a una concentrazione di rilevanza ambientale, sulle carpe si sono verificati danni sulla ultrastruttura del rene e, in particolare, della tiroide.
PFAS: ecco come provocano ipertensione arteriosa.
La pesante contaminazione da PFAS, che ha interessato l’Area Rossa della provincia di Vicenza, ha determinato un aumento della prevalenza dell’ipertensione arteriosa e, conseguentemente, del rischio cardiovascolare. Il gruppo di ricerca guidato dal Prof. Gian Paolo Rossi del Dipartimento di Medicina dell’Università di Padova ha fornito la prova del contaminante. La ricerca Aldosterone Biosynthesis Is Potently Stimulated by Perfluoroalkyl Acids: A Link between Common Environmental Pollutants and Arterial Hypertension pubblicata su «International Journal of Molecular Science», ha destato ampia eco internazionale.
Greenpeace: acqua contaminata dai Pfas. Regione Lombardia: è potabile.
La replica dell’associazione ambientalista a gestori e Regione Lombardia: non è vero che le analisi erano state fatte tutte sull’acqua di falda pretrattata. Nuova richiesta di accesso agli atti. Clicca qui.
Greenpeace Italia torna ribadire che, in base alle evidenze scientifiche, i PFAS sono pericolosi per la salute umana anche a concentrazioni molto basse; pertanto, l’unico valore cautelativo è la loro completa assenza nell’acqua destinata al consumo umano, negli alimenti, nel suolo e nell’aria. All’estero questo approccio è realtà: negli Stati Uniti l’Agenzia per la protezione dell’ambiente (EPA) indica come limite lo zero tecnico, ovvero il valore più basso che le attuali strumentazioni sono in grado di rilevare, mettendo in pratica il concetto che per i PFAS non esistono soglie di sicurezza. Anche la Danimarca ha adottato da alcuni anni valori estremamente cautelativi per l’acqua potabile pari a 0,002 microgrammi per litro e 2 nanogrammi per litro per la somma di quattro PFAS.
I Pfas finiscono nel fiume Adige.
In Trentino, nella discarica Maza ad Arco i Pfas ci sono, in quantità. Secondo lAppa (Agenzia provinciale protezione dell’ambiente) la falda acquifera non sarebbe compromessa perché la barriera idraulica e il sistema di raccolta del percolato funzionerebbero. Il danno sarebbe stato contenuto, a differenza di quanto accaduto in Valle del Chiese dove una falda è compromessa e ora monitorata (l’altro caso di inquinamento importante da Pfas si ha nell’area ex Gallox a Rovereto.) Invece non è vero: la Maza non è stata oggetto di bonifica e dunque i Pfas ci sono, almeno dall’aprile 2019, quando venne fatto un rilevamento sul percolato in uscita (concentrazione di 7800 nanogrammi/litro di Pfas). Il depuratore di Rovereto non riesce a bloccarli. E dove finiscono? Nello specifico nel fiume Adige.
Mobilitazione internazionale contro Tav Torino Lione.
Oltre 5.000 persone si sono radunate per manifestare contro l’alta velocità e i 260 km di tunnel Lione-Torino, nonostante i divieti ingiustificati della prefettura a monte, i controlli della polizia e la valanga di repressione che ha travolto i nostri compagni italiani alla frontiera: gli autobus che trasportavano 300 persone della Val di Susa sono stati fermati al tunnel del Fréjus. Inoltre, a 50 No Tav è stato negato l’ingresso nel territorio francese. In confronto, i “pro Lione-Torino”, che si sono riuniti in presidio giovedì, erano solo 150 a manifestare il loro sostegno al progetto. (continua) Per le altre iniziative ValSusa: clicca qui
I soldi del ponte per la messa in sicurezza del territorio.
Meno costi, più profitti, più anidride solforosa.
Tre anni e mezzo di reclusione per 25 dirigenti ed ex dirigenti di Tirreno Power, imputati per disastro ambientale e sanitario colposo causato – secondo l’accusa – dai fumi dell’ex centrale a carbone di Vado Ligure. Sono le miti richieste formulate dalla pm savonese Elisa Milocco al termine del dibattimento iniziato il 31 gennaio 2019, a cinque anni dal sequestro – avvenuto nel 2014 – dei gruppi a carbone VL3 e VL4, smantellati nel 2016.
La pm ha parlato di eccesso di mortalità elencando numeri: 298 ricoveri di bambini per patologie respiratorie tra gennaio 2005 e dicembre 2010, 2.161 ricoveri di adulti per malattie cardiovascolari e respiratorie tra gennaio 2005 e dicembre 2010, 657 morti per malattie cardiovascolari e respiratorie da gennaio 2000 a dicembre 2007.
Mentre a Copenaghen MSC presenta a livello internazionale la nave da crociera Euribia che definisce come la nave più green al mondo, nella Laguna di Venezia le navi da crociera di MSC continuano diffondere fumi nauseabondi ed inquinanti nonostante abbia sottoscritto l’accordo Venice Blue Flag.
Che oggi conta una 50ina di adesioni tra associazioni e comitati. Clicca qui il Dossier perché è dannoso aumentare i limiti elettromagnetici in Italia: le ragioni sanitarie ed economiche. Clicca qui le Associazioni e i Comitati aderenti.
L’ambientalismo, lusso borghese che impoverisce il popolo.
In tutta Europa, dove gli ambientalisti hanno provato ad alzare la testa, sono stati travolti dalla destra, che ha gioco facile nel ridicolizzarli, nell’additarli a élite, nel trasformarli in un pericolo pubblico e imminente per le finanze e il benessere del «popolo». Il rispetto dell’ambiente è «un lusso da borghesia urbana», da élite che non tiene conto dei reali problemi delle persone. Fighettismo bio dei borghesi da Ztl. Un’élite radical chic, di una piccola borghesia che vuole godersi i privilegi e togliersi degli sfizi ai danni del popolo, vessato e impoverito, costretto a pagare il progresso sostenibile o addirittura una decrescita felice. Clicca qui.
Se clicchi qui: https://ecoistituto- italia.org/cms-4/wp-content/ uploads/Tera-e-Aqua-129web.pdf.
Il SSN è malato grave e non si cerca di curarlo.
La rete S.O.S. Sanità Pubblica Liguria, insieme ad altri movimenti civici in assemblea pubblica a Genova.
I giovani europei con disabilità chiedono diritti e lavoro.
Le discriminazioni subite e una probabilità cinque volte maggiore di non trovare occupazione, rispetto ai coetanei senza disabilità: ne hanno parlato i giovani con disabilità del Comitato Giovani dell’EDF, il Forum Europeo sulla Disabilità, e del progetto “Ascend Citi”, partecipando all’EYE, l’Evento Europeo dei Giovani, ospitato dal Parlamento Europeo a Strasburgo, che ha riunito oltre diecimila giovani provenienti da tutta Europa (continua…)
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—- contenuti 12 Giugno 2023 —-
Meeting Mondiale sulla Fraternità Umana.
Il 10 giugno in Piazza San Pietro e, in contemporanea, in altre otto piazze del mondo, il Meeting Mondiale sulla Fraternità Umana, dal titolo “Not alone” (#notalone). In Piazza anche 30 Premi Nobel e migliaia di giovani provenienti da tutto il mondo. Evento organizzato dalla Fondazione vaticana Fratelli tutti, in collaborazione con la Basilica di San Pietro, il Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale e il Dicastero per la Comunicazione. Iniziativa, ispirata all’Enciclica Fratelli tutti e occasione per promuovere la fraternità e l’amicizia sociale tra le persone e tra i popoli come antidoto alle molte forme di violenza e alle guerre in corso nel mondo.
Referendum contro l’invio di armi nella guerra ucraina.
Dal 22 aprile è in corso, nel totale silenzio e boicottaggio dei media, la raccolta delle firme per indire tre referendum abrogativi, diretti, in due casi, a impedire la fornitura di armi all’Ucraina e ad ogni altro soggetto coinvolto in guerre e conflitti e, nel terzo, a contrastare lo smantellamento del Servizio sanitario nazionale. I tre quesiti referendari sono promossi da due diversi Comitati, “Generazioni future” e “Ripudia la guerra”. I due Comitati si coordinano per la raccolta firme con la campagna referendaria denominata “L’Italia per la pace”. La raccolta firme deve essere completata in tre mesi, entro il 22 luglio 2023, e dovrà raggiungere 500 mila firme valide da presentare alla Corte di Cassazione.
La domanda politica è chiara ed inequivocabile: basta guerra, no alla fornitura di armi per alimentare il massacro in corso. Si tratta di una mozione di sfiducia delle scelte sin qui operate dalle élite politiche italiane ed europee. La raccolta delle firme sui quesiti referendari è uno degli strumenti attraverso il quale si può coagulare ed esprimere il dissenso del popolo italiano per la necropolitica che ci porta in guerra. Clicca qui.
Nessuna base per nessuna guerra, fermare l’escalation.
Réportage dell’assemblea nazionale di Pisa: clicca qui Movimento No Base – Né a Coltano né altrove.
Discorso ai pacifisti riuniti a Vienna: “Vergogna per i negazionisti della pace!”
Yurii Sheliazhenko, leader pacifista ucraino: “Persone libere, civili decenti, non vogliono mai la guerra; solo i profittatori di guerra e i loro governi la vogliono, avvelenando l’opinione pubblica”. Continua qui il discorso sulla plenaria “Movimento della società civile e voci di pace contro la guerra da Russia e Ucraina”..
“Il pacifismo ‘né con gli uni né con gli altri’, non farà molta strada”.
Una tesi controversa a “un movimento per la pace che si attesta su un generico pacifismo”: <<La guerra tra Russia e Ucraina, e in termini più complessivi tra Russia, Nato e Stati Uniti, viene spesso presentata come un ritorno alla “guerra fredda”. Il paragone però è fuorviante, non regge. Nella “guerra fredda” vi erano due sistemi, politici, economici e sociali ben definiti: da una parte il capitalismo, dall’altra parte il socialismo realizzato. Tutta la diplomazia e le relazioni internazionali ruotavano attorno a questa realtà, anche i numerosi paesi cosiddetti non allineati, come la Jugoslavia, l’India e la stessa Cina, si muovevano dentro questo contesto. E pure le strategie militari, compresa la corsa al riarmo delle due superpotenze, Usa e Urss, non prescindevano dai rapporti di forza usciti dalla Seconda Guerra Mondiale. Tant’è che, nonostante la contrapposizione tra blocchi, vi erano spazi, per una serie di paesi, anche europei, per poter condurre iniziative diplomatiche in parte autonome, che comportavano anche scambi commerciali e relazioni economiche. Si pensi all’azione delle socialdemocrazie, in primis di quelle tedesche e scandinave, o ai rapporti economici fruttuosi che i governi italiani di centro-sinistra stabilivano con l’Unione Sovietica e gli altri paesi socialisti. Nessuno statista occidentale, in quegli anni, fece mai dichiarazioni bellicose nei confronti dell’Urss o tentò di praticare una linea volta a smembrarla>>. Leggi tutto
Il nodo Kosovo sta avanzando a tappe forzate.
Il fallimento di 24 anni di gestione NATO e USA dopo l’aggressione. Un articolo di Enrico Vigna (clicca qui) che quotidianamente è in contatto con referenti sul posto, esponenti politici, sociali, militari, sindacali, religiosi e rappresentanti delle enclavi. Una sintesi, sicuramente carente e limitata, di telefonate, scambi di mail, domande, analisi tratteggiate, supposizioni, ma che sono valutazioni dalla parte dirigente della società serba, anche con differenze politiche tra loro, e che hanno un valore indubbiamente profondo e concreto, perché arrivano “dal campo”.
Due click per la democrazia.
E’ possibile firmare online le due leggi d’iniziativa popolare per la riforma della finanza dei Comuni e per la socializzazione di Cassa Depositi e Prestiti (www.riprendiamociilcomune.it) . Da mesi una rete di oltre cento comitati territoriali si è attivata in tutto il Paese con banchetti, iniziative, presentazioni di odg nei Consigli Comunali, per mettere al centro della discussione il ruolo e la trasformazione subita dai Comuni in trenta anni di politiche liberiste e di austerità e l’espropriazione di beni comuni, diritti e democrazia che ciò ha comportato per le comunità territoriali. Mentre si tende alla devastante opzione dell’autonomia differenziata che esaspera le diseguaglianze territoriali e frantuma il paese, è drammatica la situazione in cui versano gli enti locali: tagli drastici al personale, privatizzazioni dei servizi pubblici, a partire dall’acqua e nonostante un referendum vinto, dismissione del patrimonio pubblico, consumo di suolo. Continua qui.
Stop al Tav Torino-Lione.
Mobilitazione internazionale in Val Maurienne organizzata da Soulevement de la terre, dal movimento No TAV in Italia e dall’ampia opposizione francese, che da tempo si battono contro questo progetto. Clicca qui le altre iniziative della Valsusa.
Il Wwf smonta 10 bugie sulla Romagna.
E’ falso che per prevenire disastri serve dragare i fiumi e scavare in alveo, rettificarne i corsi, pulirne gli alvei tagliando la vegetazione o alzare gli argini. È parimenti falso che non si faccia sufficiente manutenzione dei fiumi (se ne fa anche troppa, ma male e con meccanismi che non garantiscono un’azione mirata, attraverso privati), così come che la colpa del dissesto idrogeologico sia di nutrie e altri animali che scavano cunicoli. È invece vero che servano casse di espansione per frenare le piene, mentre grandi dighe sono inutili. Invece è vero che stata impermeabilizzata una quota significativa del Paese, quasi il 10% del suolo. Quanto al rapporto causale tra cambiamento climatico e disastri (continua)
Il gasdotto Snam tra zone alluvionate e foreste.
Una “grande opera” dal costo abnorme di 2 miliardi e 400 milioni di euro, avversata da oltre 18 anni da comitati, associazioni, Comuni, Province, cittadini lungo tutto il suo percorso. Un’opera fossile che aggraverà ancor più il cambiamento climatico, causa di eventi estremi sempre meno “eccezionali”. Una monumentale opera “inutile”, visto che la nostra rete è già sovradimensionata rispetto alle nostre esigenze nazionali. Clicca qui.
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—- contenuti 4 Giugno 2023 —-
E se invece dei militari fossero gli insegnanti a sfilare in parata il 2 giugno?
Me lo chiedo ogni anno: Perché a celebrare la Festa della Repubblica devono essere i militari e le armi?. La Repubblica italiana si fonda sul lavoro, si legge nei primi palpiti della Carta costituzionale. E se si fonda sul lavoro perché marciano i soldati? Dovrebbero essere i lavoratori d’ogni specie a rappresentarla.
E sarebbe ancora più vero e più bello che nell’anno centenario della nascita di don Milani, sfilassero tutti coloro ai quali è affidato il seme di futuro che si chiama educazione. Quella classe docente sottopagata e sottostimata cui vengono affidati i figli di questo Paese e che rischiano il linciaggio ad ogni colpo di tosse che non va nella direzione in cui vorrebbero i genitori. Poi – per carità – è vero che, come per tutte le professioni, ci sono educatori diseducanti, incoerenti, ignoranti… ma alcuni di loro vivono quel ruolo con passione e con impegno cercando di mettercela tutta. Ogni giorno. E alcuni di quelli che non leggono, non studiano, non si preparano, non mostrano alcun interesse… forse vanno incoraggiati (continua)
Solidarietà agli attivisti denunciati per “Vilipendio alle forze armate”.
Durante il concerto della Fanfara per la celebrazione del centenario dell’aeronautica militare svoltosi a Gallarate, alcuni cittadini si sono posti davanti agli ufficiali che suonavano esponendo due striscioni. Il primo recitava “Aeronautica militare: 100 anni di bombardamenti, distruzioni e stragi. Proprio niente da festeggiare”, il secondo invece “No alla militarizzazione delle scuole”. I 7 manifestanti sono stati individuati e denunciati per “manifestazione non autorizzata” e “vilipendio delle forze armate” per aver “esposto pubblicamente uno striscione con scritte offensive nei confronti dell’Aeronautica Militare Italiana”.
Clicca qui PeaceLink che pubblica un video nel quale è evidente la caratteristica nonviolenta dell’azione. Rientra pienamente nell’espressione del dissenso garantita costituzionalmente.
Serve un unico forte movimento per la pace e l’ambiente, cioè per il lavoro.
Siamo al 2 giugno 2023. «Siamo sull’orlo di due abissi: l’inverno nucleare, basta un incidente e ci siamo, e l’estate incandescente per la crisi climatica. Serve un unico forte movimento per la pace e l’ambiente»: così il missionario comboniano Alex Zanotelli fotografa l’attuale momento storico. (clicca qui).
Memoria antifascista celebrata a Banja Luka con il “Reggimento immortale”.
Nella Repubblica Serba di Bosnia si omaggia e celebra il Giorno della Vittoria sul fascismo, quando nel maggio ‘45 entrò in vigore la capitolazione incondizionata della Germania nazista, ponendo fine alla seconda guerra mondiale in Europa in cui morirono 60 milioni di persone. Clicca qui.
Summit internazionale a Vienna per la pace in Ucraina.
L’obiettivo del vertice per la pace è pubblicare un appello globale urgente, chiamato Dichiarazione di Vienna per la pace, invitando i leader politici ad agire a sostegno di un cessate il fuoco e dei negoziati in Ucraina. Clicca qui.
La pace nel mondo con i libri per la nonviolenza.
Seconda edizione del Festival internazionale del libro per la pace e la nonviolenza di Roma.
Fermare l’escalation: nessuna base per nessuna guerra.
È passato un anno dalla manifestazione indetta a Coltano contro la costruzione di una nuova base militare dell’esercito italiano per i corpi speciali. La forte risposta che nel nostro territorio siamo riusciti a costruire ci ha permesso di rallentare il progetto: ad oggi, non una pietra è stata posata. Questa parziale vittoria non ci basta. Non sarà possibile vincere la lotta contro la costruzione di nuove basi militari se non si ferma l’escalation globale verso la guerra. Lo Stato italiano ha già speso un miliardo per le armi inviate in Ucraina e le spese militari aumentano costantemente (passando da 25,7 miliardi a 26,5 miliardi solo tra il 2022 e il 2023). Ogni euro speso per il riarmo è un euro sottratto ai servizi essenziali e al benessere complessivo della società. Queste guerre sono pagate dai popoli ma fanno solo gli interessi dei potenti. Sono il frutto della concentrazione della ricchezza in mani di pochi e premessa perché questa continui a crescere. Clicca qui l’assemblea promossa dai Movimenti.
Referendum stop invio armi e primato alla sanità pubblica.
Clicca qui i quesiti referendari. Chi voglia partecipare ai banchetti di raccolta firme nella propria città o promuovere tutte le iniziative possibili per propagandare l’iniziativa referendaria (dalle conferenze ai concerti ai flash mob) o dedicare tempo, energie, risorse per tutte le operazioni amministrativo-burocratiche necessarie (dalla vidimazione dei moduli alla certificazione delle firme presso i comuni) è vivamente invitato a– mettersi in contatto con i comitati referendari della propria zona, – mettersi in contatto con i siti nazionali dei due comitati referendari: www. generazionifuture.org | w ww.referendumripudialaguerra. it
Fanghi velenosi e narrazioni tossiche.
Mentre era ancora in corso l’alluvione, c’è chi ha cominciato a negare le colate di cemento approvate, ad accusare ambientalisti e animalisti, a improvvisarsi esperto di clima, dopo aver difeso ogni giorno gli interessi economici più climalteranti. E’ necessario mettere in fila e smontare le retoriche a cui è ricorsa la classe dirigente della regione Emilia-Romagna dai primi di maggio, fin dalle prime ore di alluvione. Qui non governa solo il PD: spargono cemento quanto Bonaccini, Lepore o De Pascale. La sola differenza è che la destra agisce con meno ipocrisia, meno lavaggi-in-verde. Il PD però è la regola: discende in linea diretta dai partiti (PCI, PDS e DS) che hanno amministrato la quasi totalità del territorio per una sessantina d’anni. Il PD è il principale referente politico dell’economia reale emiliano-romagnola. Rappresenta precisi interessi economici, gli stessi che hanno devastato ambiente e territorio con le conseguenze che abbiamo sotto gli occhi. Clicca qui.
Vogliono inquinare sempre più.
I presidenti di Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia-Romagna vogliono valori limite degli inquinanti dell’aria meno stringenti rispetto a quanto proposto dall’Unione Europea. Ecco perché è una iniziativa scellerata: clicca qui ISDE.
Inizia l’estate di lotta No Tav.
Le iniziative sulla newslettera di Doriella@Renato (clicca qui). In evidenza: Contro i Pfas Una legge limiti zero (edocr.com) del Movimento di lotta per la salute Maccacaro.
Torino Lione, l’opera più inconcludente (oltre che più inutile) d’Europa.
Sia pure a denti stretti ormai lo ammettono anche i pasdaran nostrani del TAV: la Francia non ha alcun interesse a costruire la propria tratta della Torino-Lione, per ragioni economiche e per le previsioni di traffico al ribasso. Per ora bastano e avanzano le linee attuali. Se ne riparlerà, forse, nel 2043. Solo l’Italia continua a vaneggiare di opere faraoniche. In attesa del disastro leggi il commento di Alberto Poggio. La voragine economica è costituita dal tunnel di base: dal 1990 a oggi sono stati già bruciati circa due miliardi di euro senza posare nemmeno un metro di nuova ferrovia. A parte gli eterni studi, sondaggi e lavori preparatori, la sua costruzione è – di fatto – ancora da avviare, con un’ulteriore spesa prevista di non meno di 10 miliardi di euro. Una vera bomba finanziaria a orologeria, che sta per scoppiare nelle mani dello Stato italiano e di quello francese, entrambi con debiti pubblici fuori scala. Nessuno dei due Governi ha finora avuto il coraggio di premere il pulsante “stop” ma questo colossale castello di carte non potrà rimanere in piedi a lungo.
Quei ragazzi “imbrattatori” che smascherano il potere.
Gli attivisti di Ultima Generazione sono ricchi giovanotti altoborghesi che giocano ai terroristi, sfaccendati buontemponi, attardati epigoni delle proteste dadaiste o futuriste di un secolo fa, oppure sono temuti in quanto smascherano, senza niente da perdere, le ipocrisie del potere e l’irriformabilità del sistema capitalista? Clicca qui.
L’ONU diffida gli USA.
Malasanità in Liguria.
Ore e ore al Pronto Soccorso, anzi giorni. Clicca qui.
La “colpa” è del nostro sistema di formazione dei docenti.
«A seguito dell’episodio di aggressione di uno studente che ha ferito una professoressa – scrive Salvatore Nocera – tutti si interrogano su chi ricada la “colpa” di questo incredibile evento. Mi permetto di avanzare l’ipotesi che la vera “colpa” sia del nostro sistema di formazione dei docenti. Infatti, essi continuano ad insegnare come si è fatto da sempre e cioè con una buona e talora ottima preparazione sulla loro disciplina e nessun obbligo per legge di formazione iniziale su come si insegna e su come si deve essere preparati ad educare i giovani» (continua…)
Una banca dati rivolta a persone con disabilità che cercano lavoro.
Si chiama “Cerco Lavoro (Legge 68/1999)” la banca dati promossa dall’Associazione ANDEL (Agenzia Nazionale Disabilità e Lavoro) cui le persone con disabilità disoccupate od occupate in cerca di un nuovo lavoro possono iscriversi gratuitamente. L’iscrizione farà sì che ANDEL favorirà l’inserimento mirato nel momento in cui riceverà richieste da aziende, cooperative o altri soggetti sociali promotori di progetti inclusivi, nonché informazioni su scoperture di posti presso datori di lavoro pubblici e privati (continua…)
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—- contenuti 22 Maggio 2023 —-
IN ITALIA È IN ATTO UN CRIMINE AMBIENTALE E SANITARIO
CHIEDI AL GOVERNO ITALIANO LA MESSA AL BANDO DEI PFAS
L’unico valore cautelativo della salute è la loro completa assenza nell’acqua destinata al consumo umano, negli alimenti, nel suolo e nell’aria. Eppure non esiste una legge che ne vieti la produzione e l’utilizzo in Italia.
Eppure in Italia nella scorsa legislatura è stato presentato in Senato da Mattia Crucioli un Disegno di Legge che vieta la produzione, l’uso e la commercializzazione di PFAS o di prodotti contenenti PFAS, ne disciplina la riconversione produttiva e le misure di bonifica e di controllo. Insomma assume le istanze di tutti i Movimenti, Associazioni e Comitati, che da anni si battono per eliminare questi cancerogeni bioaccumulabili e persistenti, praticamente indistruttibili, dalle acque, dall’aria, dagli alimenti, insomma dal sangue dei lavoratori e dei cittadini altrimenti ammalati e uccisi.
La situazione legislativa sarà oggetto della prossima puntata nel servizio. Che partirà dalle analisi degli iceberg piemontesi e veneti: Solvay di Spinetta Marengo e Miteni di Trissino. Per approdare alla class action.
Questa puntata (in calce a questa mailing list) illustra invece le situazioni Pfas in Lombardia, Toscana e Trentino, utili anche da confrontarsi con le responsabilità in particolare della Regione Piemonte e del sindaco di Alessandria.
In diecimila alla marcia per la pace, ma…
Clicca sul titolo.
E’ utopia pensare ad una Italia neutrale?
Come Austria, Svizzera, Irlanda e altri 20 Paesi? Clicca sul titolo.
Perchè 7 grandi se sono appena 8 e mezzo?
Dollari USA contro i bambini palestinesi.
La parlamentare USA Betty McCollum ha ripresentato il suo disegno di legge per vietare al governo israeliano di usare i dollari dei contribuenti americani per commettere violenze sui bambini palestinesi e sulle famiglie che vivono sotto occupazione militare israeliana: clicca qui.
Ma quale emergenza?
Le terre di Romagna vengono allagate per la seconda volta in un mese e le istituzioni a tutti i livelli e i loro giornali gridano all’emergenza. Ma, con dizionario alla mano, emergenza significa circostanza non prevista. Ma come si fa a definire “circostanza non prevista” un fenomeno che, come dimostrano gli annuali rapporti dell’Ispra, è strutturale? Scorrendo l’ultimo di questi (2021) si legge che il 93,9% dei Comuni italiani (7423) è a rischio frane, alluvioni e/o erosione costiera. Più precisamente, abbiamo 1,3 milioni di abitanti a rischio frane e 6,8 milioni a rischio alluvioni. Sempre secondo il rapporto, le regioni più a rischio sono Emilia Romagna, Toscana, Campania, Veneto, Lombardia e Liguria. Servono 26 miliardi, qui ed ora, per il riassetto idrogeologico del territorio. Continua qui.
Post alluvione.
Meloni ha tagliato, nell’ambito della legge di Stabilità, il 40% dei fondi assegnati annualmente all’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po, l’ente interregionale che si occupa, tra le altre cose, della sicurezza idrogeologica di tutto il Nord Italia e, dunque, anche delle aree colpite dall’alluvione in Emilia-Romagna.
Cinque condizioni necessarie per difendere il Servizio Sanitario Nazionale.
Aggiornamento periodico e monitoraggio costante dei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza), eliminazione delle liste di attesa, diritto alla sanità digitale, garanzia di percorsi di cura e di assistenza dei malati cronici e rari e, in particolare, delle persone non autosufficienti, attuazione della riforma dell’assistenza territoriale: sono le cinque condizioni sottolineate dall’organizzazione Cittadinanzattiva, a tutela del Servizio Sanitario Nazionale, in sede di presentazione del “Rapporto civico sulla salute 2023”, inserita nella più generale iniziativa di mobilitazione “Urgenza Sanità” (continua…)
Trenitalia zittisce al giro d’Italia i familiari delle vittime della strage di Viareggio.
L’Associazione dei familiari “Il Mondo Che Vorrei” aveva chiesto agli organizzatori, in occasione dell’arrivo della tappa in città, di poter tenere un intervento di 32 secondi per ricordare le 32 Vittime del disastro ferroviario del 29 giugno 2009. Un secondo dedicato a ogni vittima. Lo hanno negato! Come vorrebbero cancellare la strage ferroviaria di Viareggio. Clicca sul titolo.
Porte aperte al deposito nucleare nazionale in Piemonte.
Allarme di Legambiente. Clicca sul titolo.
Trenta anni di lotte del popolo valsusino.
Assemblea a Bussoleno: clicca sulla locandina. Trent’anni di contrapposizione alla costruzione della grande mala opera, hanno dimostrato quanto sia importante unire le lotte ambientali e territoriali verso un unico grande obiettivo, quello della salvaguardia del nostro Pianeta da distruzione e sfruttamento.
Assemblea verso il 17 e 18 giugno in Val Maurienne.
Dove dovrebbe sbucare il famoso tunnel su lato francese, e dove ci sarà una grande mobilitazione popolare e internazionale per dire STOP alla costruzione della nuova linea ad alta velocità Torino Lione. In un momento in cui il governo d’oltralpe mostra un ulteriore segnale di ripensamento rispetto alla fattibilità dell’opera, individuando nei suoi costi eccessivi il motivo dell’incertezza. Clicca qui
Dio patria famiglia.
“Dibattito” su natalità e etnia tra Giorgetti, Lollobrigida, Roccella, Salvini e Meloni. Clicca sul titolo.
CIVG – Centro di Iniziative per la Verità e la Giustizia.
(clicca qui il Sito) è un soggetto indipendente da forze politiche che si propone di denunciare e smascherare l’opera di “disinformazione strategica” pianificata e attuata da media asserviti agli interessi geopolitici, economici e strategici dominanti…
NATURAinFORMA del mese di maggio.
Clicca qui la rivista.
«Poiché disturbava, non potevo rischiare la celebrazione della Prima Comunione degli altri bambini»
«e per questo ho proposto una cerimonia separata»: così un parroco dell’Abruzzo, (continua…)
Caro Guglielmo Marconi.
«Ma se invece di parlare di comunicazione “senza fili”, parlassimo di comunicazione “senza voce”?» (continua…)
Anche in Lombardia l’emergenza PFAS è fuori controllo.
Secondo i parametri vigenti negli Usa e in Danimarca, l’acqua non sarebbe considerata potabile. Maglia nera alla provincia di Lodi. A Milano un campione su tre è risultato contaminato.
Una nuova indagine di Greenpeace Italia sui PFAS, acronimo inglese di PerFluorinated Alkylated Substances (sostanze alchiliche perfluorurate e polifluorurate, che contengono almeno un atomo di carbonio): micidiali perché id rorepellenti, stabili e resistenti alle alte temperature, micidiali incolori e inodori perchè una volta dispersi in natura -dalle calotte polari al latte materno delle orse, dal nostro cibo, nell’aria che respiriamo e anche nella pioggia – non si biodegradano mai tanto da essere definiti “inquinanti eterni” (forever chemicals), micidiali per bioaccumulo nella catena alimentare perché tossici e cancerogeni (tiroide, fegato, sistema immunitario, obesità, diabete, colesterolo ecc.). Incolori e inodori, sono utilizzatissimi: dai cosmetici ai capi di abbigliamento impermeabili, dalle padelle antiaderenti agli imballaggi in carta ecc.
Lo studio è stato condotto grazie a numerose richieste di accesso agli atti (FOIA) indirizzate a tutte le ATS (Agenzia di Tutela della Salute) e agli enti gestori delle acque potabili lombarde: dei circa 4mila campioni analizzati dagli enti preposti tra il 2018 e il 2022, circa il 19% del totale (pari a 738 campioni) è risultato positivo alla presenza di PFAS, compreso il cC6O4 della Solvay di Bollate. Un inquinamento che rischia di essere molto sottostimato, se si considera che le analisi condotte finora sono parziali e non capillari. Si può dire, quindi, con certezza che sono migliaia i cittadini lombardi che, dal 2018, hanno inconsapevolmente bevuto acqua contenente PFAS, usata anche per cucinare o irrigare campi e giardini.
Greenpeace Italia ha fornito una mappatura (disponibile su questo sito) per controllare gli esiti delle indagini e verificare quanti campioni di acqua a uso potabile non rispettano i valori limite più cautelativi proposti in altre nazioni come negli Stati Uniti (il 13,1%) o quelli vigenti in Danimarca (il 13,4%). Il record negativo è detenuto dalla provincia di Lodi, con l’84,8% dei campioni risultato positivo alla presenza di PFAS; seguono le province di Bergamo e Como, rispettivamente con il 60,6% e il 41,2%. L’area milanese si attesta a metà classifica, con un quinto delle analisi positive. Tuttavia, in termini assoluti, la provincia di Milano (dove si registra anche un numero più elevato di analisi effettuate) ha il triste primato del maggior numero di campioni in cui sono stati rilevati PFAS (ben 201), seguita dalle province di Brescia (149) e Bergamo (129). Particolari criticità emergono anche nei comuni di Crema (CR), Crespiatica (LO), Pontirolo Nuovo (BG), Rescaldina (MI) e nella zona di Cantù-Mariano Comense (CO).
In particolare, per i record di Milano, Crema, Bormio clicca qui.
Greenpeace Italia chiede alla Regione Lombardia di individuare tutte le fonti inquinanti, al fine di bloccare l’inquinamento all’origine e riconvertire le produzioni industriali che ancora utilizzano queste sostanze. «È necessario varare un piano di monitoraggio regionale sulla presenza di PFAS nelle acque potabili, rendendo disponibili alla collettività gli esiti delle analisi, e garantire il diritto della cittadinanza a disporre di acqua pulita e non contaminata», chiarisce Giuseppe Ungherese. La Regione deve, in particolare, «mettere in sicurezza gli acquedotti avviando una serie di controlli capillari e promuovendo un piando di riconversione industriale, quindi vietare l’uso di queste sostanze per quali esistono alternative più sicure e di minore impatto ambientale». Nel mentre, “Governo, Parlamento e Ministeri competenti devono assumersi le proprie responsabilità varando in tempi brevi una legge che vieti l’uso e la produzione di tutti i PFAS, insieme all’adozione di adeguati provvedimenti di bonifica e all’individuazione di tutti i responsabili dell’inquinamento».
In Toscana ancora dati shock per i PFAS.
Come sempre in ogni verifica che si effettua in Toscana, e da anni ormai. L’Arpat ha pubblicato l’ennesimo dossier “Monitoraggio ambientale corpi idrici superficiali: fiumi, laghi, acque di transizione”, come parte di tutta una serie di analisi, verifiche e controlli che sono iniziati lo scorso anno e termineranno l’anno prossimo (triennio 2022/24). Il set completo dei dati ammonterà a varie decine di migliaia di analisi, sia chimiche che biologiche”.
“Con il 2022 inizia il nuovo ciclo triennale di monitoraggio su acque superficiali interne. La programmazione delle attività e il set di parametri da ricercare sulle stazioni di monitoraggio seguono i criteri dettati dalla direttiva europea, dal decreto di recepimento, e successivi decreti nazionali e delibere regionali di attuazione, e tengono conto delle linee guida del Sistema nazionale delle agenzie di protezione ambientale, Snpa”. Viene monitorata la matrice acqua, alla quale si aggiungono i sedimenti nelle acque di transizione e il biota, ovvero la ricerca di sostanze pericolose in organismi che occupano l’apice della catena alimentare in ecosistemi fluviali. Il monitoraggio sulle circa 250 stazioni dislocate in fiumi, torrenti, laghi e foci, viene dunque suddiviso in tre anni, all’interno dei quali si cerca di distribuire uniformemente sia i punti da controllare sul territorio sia il set di parametri da ricercare nel rispetto dei criteri, sufficientemente stringenti, dettati dalla linea guida Snpa per l’individuazione di pressioni e impatti sugli ecosistemi fluviali, lacustri e di transizione.
Se l’ARPA della Toscana sta facendo il suo lavoro, non altrettanto dall’opinione pubblica viene attribuito alla politica regionale: “Se si sa che l’inquinamento proviene chiaramente della industrie (tessile, conciaria e cartaria) può la Regione continuare a tacere invece di imporre prodotti privi di Pfas?”. A maggior ragione perché l’Ars Toscana (agenzia regionale di sanità) in un dossier dal titolo Welfare e salute in Toscana 2021 scrive: “Relativamente alla qualità delle acque destinate alla potabilizzazione, i monitoraggi del triennio 2017 – 2019 confermano i dati negativi degli anni precedenti. Dal 2004 nessun corpo idrico ha raggiunto la classificazione A1 (qualità buona), nel periodo 2017-2019 il 15 per cento dei punti sono classificati A2, il 53 per cento A3 e il 32 per cento subA3, ovvero categorie che richiedono interventi progressivamente più consistenti per la potabilizzazione. Il 96 per cento dei campioni monitorati presenta residui di sostanze perfluoroalchiliche (Pfas) e nel 16 per cento si sono osservati superamenti degli standard di qualità ambientale”.
Pfas “inquinante perfetto” in Trentino.
L’attenzione sui Pfas è stata riaccesa da un’inchiesta del quotidiano francese Le Monde: dai monitoraggi eseguiti dal 2018 ad oggi, in tutto il territorio provinciale sono state allarmate le acque sotterranee nella zona industriale di Rovereto dove è stata individuata come sorgente significativa l’area ex Gallox, e nella zona di Condino e Storo dove si ipotizza che la sorgente sia imputabile a un’ex fonderia, sulla quale sono in corso specifici accertamenti. Riguardo al comune di Arco sono stati previsti una serie di monitoraggi nelle acque sotterranee a valle della discarica della Maza.
Alla luce dei recenti dati, fanno sapere dalla Provincia, sono state tempestivamente avvisate le strutture competenti in materia sanitaria (Comune e Azienda provinciale per i servizi sanitari) per i controlli e le valutazioni in ordine alle problematiche connesse.
Le indagini andranno allargate e approfondite nella consapevolezza che i PFAS sono un inquinante ‘perfetto’ in quanto inodori, incolori, insapori e indistruttibili, non si riescono a percepire se non con un’apposita analisi chimica.
—-contenuti 15 Maggio 2023 —-
Giorgia e Volodymyr “con tutto il rispetto per il Papa”.
Indossano la stessa divisa
Il Papa ha donato a Zelensky la piccola scultura di un ramoscello d’ulivo, simbolo della pace. Zelensky gli ha messo nelle mani un’icona della Madonna dipinta sui resti di un giubbotto antiproiettile, simbolo di guerra. I due doni hanno appunto simboleggiato la distanza tra i due. Zelensky ha rifiutato l’intento del Papa di accreditarsi come mediatore, ci ha tenuto a far sapere di aver consegnato al Papa il suo “piano di pace”, l’unico percorribile: “Con tutto il rispetto per il Papa, la questione è che non abbiamo bisogno di mediatori fra l’Ucraina e l’aggressore che ha occupato i nostri territori, noi dobbiamo fare e scrivere un piano di azione per una pace giusta in Ucraina. Ho invitato il Papa come uno dei leader per lavorare alla formula della pace ma non possiamo invitare la Russia che bloccherebbe tutto. Con Putin non parlo. La via d’uscita è la controffensiva”. Cioè la fantomatica vittoria, cioè la guerra fino all’ultimo ucraino. Con il pieno appoggio “a 360 gradi” di tutti gli italiani, perché Meloni rappresenta tutti gli italiani. Si chiamano per nome “cara Giorgia, “caro Volodymyr”. Cari italiani.
Uscendo dal Vaticano, Zelenski si è sbattuto la porta dietro.
Nel suo sito, Costituente Terra (Raniero La Valle) pubblica l’articolo dell’ambasciatore Romano e il testo del discorso di Putin sulla Piazza Rossa nella ricorrenza del 9 maggio, che non è stato fruibile sulla stampa d’informazione. Se è un nemico, perché non sapere quello che dice? Come sostiene il Papa: “Credo che la pace si faccia sempre aprendo canali, mai si può fare una pace con la chiusura. Invito tutti ad aprire rapporti, canali di amicizia”. Dopo il suo incontro con papa Francesco, Zelenski ha dichiarato di rifiutare ogni mediazione con Putin. Pieno sostegno di Meloni e Mattarella (quello dei bombardamenti sulla Jugoslavia). Invece, per il Vaticano il primo punto è smettere di sparare, poi smettere di armare, infine accettare la mediazione. Non puntare dunque ad un trattato di pace definitivo tra la Russia e l’Ucraina, ma a un cessate il fuoco che permetta a ognuno di mantenere le proprie posizioni, e cominciare a mediare su alcuni punti.
La guerra fredda è finita sciogliamo la Nato.
Oppure inviamo armi per una guerra sempre più calda, atomica?
Il “Corriere della Sera” dell’8 maggio, forse con qualche imbarazzo, ha pubblicato un clamoroso articolo dell’ex ambasciatore a Mosca Sergio Romano in cui si chiede lo scioglimento della NATO, oggi priva delle ragioni per cui è nata. L’articolo dell’autorevole esperto di politica internazionale dice infatti così: “L’Alleanza atlantica ha avuto una parte utile e rispettabile. Ma la Guerra fredda è finita, il comunismo è sepolto, gli Stati Uniti hanno avuto un presidente come Trump e sarebbe giunto il momento di fare a meno di un’istituzione, la Nato, che ha ormai perduto le ragioni della sua esistenza“. Clicca qui.
Uscire dalla Nato e anche riformare l’ONU.
Stati Uniti, Russia, NATO, Israele si sentono in diritto di violare la Carta delle Nazioni Unite e i principi del diritto internazionale quando ciò fa comodo ai loro interessi. Questo accade dalla fine della Seconda Guerra Mondiale e dall’istituzione dell’organismo la cui Carta dovrebbe essere una sorta di costituzione globale che regola i 192 Stati che compongono la comunità internazionale.
Per restare negli ultimi decenni. Nel 1979 l’Unione Sovietica occupò l’Afghanistan per proteggere un governo favorevole a Mosca e dovette ritirarsi 10 anni dopo. Gli Stati Uniti lo fecero nel 2001 alla ricerca di Osama bin Laden e rimasero nel paese per due decenni. La NATO, sotto il comando di Washington, ha bombardato ciò che restava della Jugoslavia per tre mesi nel 1991. Poi sono arrivate le guerre di “liberazione” guidate dalla Casa Bianca per ottenere armi inesistenti in Iraq (2003) o per instaurare la democrazia in Libia (2011) e in Siria (2014). Le condanne della comunità internazionale non servono a nulla finché gli Stati Uniti proteggono Israele nel Consiglio di Sicurezza. In Ucraina Usa/Nato si scontrano con Russia dopo che il Patto di Varsavia ha cessato di esistere più di due decenni fa con la scomparsa dell’Unione Sovietica. Clicca qui.
L’Ucraina e don Lorenzo.
A cento anni dalla sua nascita, possiamo provare a leggere la guerra che avanza in Europa con il pensiero di don Milani? Risponde Francesco Gesualdi, che del priore di Barbiana è stato allievo: clicca qui. Il punto da cui partire per capire le ragioni e le dinamiche della guerra scoppiata nel cuore dell’Europa è che l’aggressione russa non è un fulmine a ciel sereno, ma il risultato di 30 anni di rapporti logoranti fra paesi occidentali e Russia. Per ammissione generale la guerra in Ucraina non è solo fra russi e ucraini, ma fra Russia e Nato. Lo dicono gli sforzi profusi dai paesi Nato per sostenere l’Ucraina e le ragioni espresse da Mosca a giustificazione della sua aggressione. Secondo i calcoli del Keil Institute, dal gennaio 2022 al febbraio 2023, i paesi occidentali hanno stanziato a favore dell’Ucraina aiuti complessivi per 143 miliardi di euro, di cui 73 da parte degli Stati Uniti e 55 da parte dell’Unione Europea unitamente ai paesi che la compongono. Oltre un terzo dell’aiuto è stato per armi fornite principalmente da Stati Uniti (44 miliardi di euro) seguiti da Gran Bretagna (4,89 miliardi), Polonia ( 2,43 miliardi), Germania (2,36 miliardi). Per di più alcuni paesi Nato ospitano soldati ucraini per corsi di addestramento e garantiscono servizi di intelligence nel teatro di guerra.
Don Gallo, profezie e eredità del prete “eretico”.
Dieci anni dalla scomparsa di don Andrea Gallo, un’infinità di tempo in cui non si è spenta l’eco della sua voce resa roca dal sigaro e da quella… (continua)
Politiche razziste e criminali dell’attuale governo italiano.
Che sono il continuum della Turco-Napolitano, della Fini-Bossi, del Memorandum Italia-Libia di Minniti e dei noti Decreti Sicurezza di Salvini. “Siamo davvero davanti a un razzismo di Stato. Come missionario, come cristiano, ma soprattutto come essere umano, mi vergogno di questa disumanizzazione in atto”: clicca qui Alex Zanotelli.
L’antifascismo non può essere reato.
La notte del 28 aprile, il compagno ed amico Cecco Bellosi ha tolto i fiori dalla lapide di Benito Mussolini, posti poco prima da una squadra di fascisti. L’11 maggio ha subito una perquisizione durata più ore, gli è stato sequestrato telefonino personale e notes degli appunti. Sempre in quella data, Cecco ha scoperto di essere indagato dalla Procura di Como per “danneggiamento aggravato della lapide di Mussolini”! Per questo, non intende avvalersi né dell’avvocato d’ufficio, né di un avvocato di fiducia, ma intende difendersi da solo, ma contestando al magistrato di non aver agito contro l’apologia di fascismo che quella lapide rappresenta. E’ come se ci fosse la lapide di Hitler sul bunker di Berlino. Cecco Bellosi, amico del popolo kurdo e nostro amico, è presidente della comunità Il Gabbiano, autore di un progetto sui bambini down del campo rifugiati di Makhmour in nord Iraq e di un bel libro sulla Resistenza nel comasco che consiglio a tutti di leggere che si intitola “Sotto l’ombra di un bel fiore”. Esprimiamo tutta la nostra solidarietà a Cecco. Questo è un Paese che invece di perseguire i fascisti e loro epigoni, dà la caccia agli antifascisti. Il rovesciamento della storia o l’adeguamento ai tempi presenti. Siamo vicini a Cecco e a tutti gli antifascisti di ieri e di oggi. Ora e sempre Resistenza! Berxwedan Jiyan
Associazione Verso il Kurdistan Odv
Verso la PerugiAssisi – Prende il via la 3 Settimana Civica.
Clicca qui le informazioni su come partecipare alla marcia del 21 maggio.
Nel 75° anniversario della Costituzione Italiana e della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani a 100 anni dalla nascita di don Milani, dal 15 al 21 si svolgerà la terza “Settimana Civica”, una originale iniziativa dedicata alla valorizzazione e promozione dell’educazione civica delle giovani generazioni. Clicca qui il programma.
Referendum per la sanità pubblica e contro l’invio di armi in Ucraina.
Sono organizzati dal Comitato di Generazioni Future presieduto dal giurista Ugo Mattei e da influenti personalità del mondo accademico e culturale. 500mila firme entro luglio. I cittadini possono firmare ai banchetti organizzati nelle principali città italiane (clicca qui generazionifuture.org), ovvero presso gli uffici elettorali dei comuni di residenza, oppure digitalmente sulla piattaforma Itagile.it
Attraverso il primo quesito, in cui si denuncia il progressivo indebolimento della sanità pubblica in favore delle spese militari, si intende escludere le strutture private da alcuni piani sanitari territoriali e porre fine al conflitto di interessi nell’allocazione dei fondi pubblici per la sanità. Il secondo quesito è invece volto a cancellare le attuali basi giuridiche del trasferimento di armi in Ucraina. Con il terzo quesito, presentato dal Comitato Ripudia la Guerra, si vuole togliere all’Esecutivo il potere di derogare il divieto di esportazioni di armi ai Paesi coinvolti nei conflitti.
Il TAV si schianta contro il muro francese.
Come volevasi dimostrare, la Francia non ha nessuna intenzione di costruire il faraonico, inutile, costoso e inquinante Tav Torino-Lione: il buco di 57 km nelle Alpi e di 15-20 miliardi nelle casse italiane progettato negli anni ‘80 e superato dai tempi e dai dati. Il cronoprogramma del Conseil d’orientation des infrastructures rinvia la tratta francese al 2043, cioè a mai. Fra gli alti lai del cosiddetto ministro Salvini e della retrostante Confindustria. Quale sorpresa? sono almeno undici anni che Parigi non ne vuol sapere: infatti non ha mai finanziato la sua parte. Senza la tratta nazionale francese va a cadere anche una delle ultime argomentazioni dei promotori dell’opera, cioè il guadagno di mezz’ora di tempi di percorrenza tra Torino e Lione (a costo di sventrare due valli e spendere decine di miliardi). Ora in linea teorica se la scelta del governo francese dovesse essere confermata anche i lavori per il tunnel di base (di cui non è stato ancora scavato nemmeno un metro, sebbene alcuni giornali facciano finta del contrario) dovrebbero fermarsi perchè l’Unione Europea ha condizionato i finanziamenti del tunnel alla costruzione delle linee nazionali. Clicca qui i commenti.
No al raddoppio aeroportuale di Venezia.
Inquinamento atmosferico acustico e lagunare, traffico terrestre e acqueo, disboscamento, sarebbero le conseguenze del progetto di raddoppio del traffico aeroportuale di Tessera, con la crescita dai 10 milioni di passeggeri del 2019 a oltre 20 milioni/anno nel 2037, con circa un decollo o atterraggio al minuto (o due, dipende dagli orari giornalieri) e circa 60mila passeggeri al giorno. Clicca qui.
Gaia primavera.
Questo è l’indice dell’ultimo numero del trimestrale GAIA – ecologia – nonviolenza – tecnologie appropriate con i suoi 40 articoli.
“Sostenibilità” è l’opposto di “Sviluppo sostenibile”.
Il libro “L’imbroglio dello sviluppo sostenibile” di Maurizio Pallante ha vinto il premio Atlante, categoria Narrazioni, promosso dal Circolo dei lettori di Torino, una prestigiosa istituzione culturale della città. La parola «sostenibilità» e la locuzione «sviluppo sostenibile» esprimono lo stesso concetto o invece due concetti opposti? Nel libro si susseguono tutte le domande e le relative risposte su questo tema che Pallante dall’ ormai lontano 2005 sta sviluppando sulle teorie dell’economista Serge Latouche, coniando la locuzione “decrescita felice”. Un’idea eretica e fortunata che non prevede affatto che si torni a vivere in gelide spelonche azzannando coste di sedano e spostandoci su monopattini solari. Il sinonimo di «sostenibilità» infatti è «conversione economica dell’ecologia». Leggi un estratto del libro Indice del libro
NOTAV, La terra che cura, Guidetti Serra, UG, Contro la guerra, Veloparade, Barocchio, Nakba, DebiTò.
—-contenuti 1° Maggio 2023 —-
Partendo da Spinetta Marengo, come il Po è diventato il fiume più contaminato d’Europa.
Sono le ore 7 di un mattino estivo e nel parcheggio dell’Istituto sulle Acque del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) di Brugherio i ricercatori Sara Valsecchi e Stefano Polesello caricano due auto per una nuova missione. Destinazione: Piemonte. Una Panda bianca parte alla volta del fiume Po per raccogliere le acque che arrivano nel mar Adriatico, mentre in una Renault Kangoo verde, Valsecchi e Polesello si dirigono verso Alessandria dove i fiumi Bormida e Tanaro confluiscono nel Po. “Il cC6O4 ormai qui è ovunque, lo troviamo nelle uova degli uccelli selvatici che abitano sul Bormida, ma anche nei terreni agricoli vicino allo stabilimento di Solvay”, spiega Valsecchi mentre etichetta le provette di acqua raccolta dallo scarico. Clicca qui il video e leggi:
La lettura dura 29 minuti ed è importante e abbastanza completa.
Lo scarico.
Ci permettiamo di integrare l’informazione, sottolineando che, nel 2009, è il primo di una serie di esposti a firma di Lino Balza alla Procura della Repubblica di Alessandria che ha denunciato la presenza nel sangue dei lavoratori Solvay di Spinetta Marengo (Alessandria) di PFOA, ADV e cC6O4. E abbiamo individuato con un video lo scarico Solvay in Bormida. In pari data, abbiamo condotto una campagna nazionale per la messa al bando dei PFAS, denunciando anche ai massimi livelli sanitari la presenza del veleno nel sangue dei lavoratori, a loro volta addirittura donatori di sangue. Il libro “Ambiente Delitto Perfetto” e il Sito del Movimento di lotta per la salute Maccacaro ne parlano diffusamente.
Dunque, come dimostrato dalla nostra denuncia del 2009, malgrado la denuncia il cC6O4, brevettato nel 2011, è stato prodotto senza autorizzazione fino al 2020: un decennio in cui Solvay arriva a produrne 40 tonnellate l’anno. Alla Commissione parlamentare d’inchiesta sulle ecomafie, dunque, hanno mentito il direttore dello stabilimento Andrea Diotto e Claudio Coffano responsabile delle autorizzazioni ambientali della Provincia di Alessandria.
Infine, in Italia nella scorsa legislatura è già stato presentato in Senato da Mattia Crucioli un Disegno di Legge che vieta la produzione, l’uso e la commercializzazione di PFAS o di prodotti contenenti PFAS, ne disciplina la riconversione produttiva e le misure di bonifica e di controllo. Insomma assume le istanze di tutti i Movimenti, Associazioni e Comitati, che da anni si battono per eliminare questi cancerogeni bioaccumulabili e persistenti, praticamente indistruttibili, dalle acque, dall’aria, dagli alimenti, insomma dal sangue dei lavoratori e dei cittadini altrimenti ammalati e uccisi.
Solvay a testa bassa per far fallire il piano europeo di bando ai PFAS.
Il piano europeo ideato con il fine di vietare le sostanze chimiche dannose sta fallendo: è quanto sostengono l’ associazione ClientEarth e l’Ufficio Europeo per l’Ambiente (EEB) – una rete composta da 180 organizzazioni ambientaliste – sulla base di un loro rapporto che ha analizzato i progressi fatti ad un anno dalla messa a punto del progetto. Nell’aprile 2022, infatti, la Commissione europea aveva annunciato di voler sostanzialmente vietare numerose sostanze chimiche nocive presenti nei prodotti di largo consumo, pubblicando una tabella di marcia da cui emergeva che in un tempo relativamente breve migliaia di esse, a cominciare dai PFAS, dovrebbero appunto essere messe al bando. Purtroppo i progressi fatti nel corso di un anno si dimostrano ben poco rassicuranti.
Solvay non ha interrotto le produzioni di Spinetta Marengo, il sindaco di Alessandria non ha emesso ordinanza di fermata degli impianti.
Valsusa: 30 milioni di euro per militarizzare il cantiere TAV.
Continua il processo nei confronti degli attivisti del centro sociale torinese Askatasuna, particolarmente attivo nelle proteste contro il Tav. Susa. L’anno scorso la Procura di Torino li ha accusati di formare un’associazione a delinquere; nelle varie udienze del processo, si sono aggiunti dettagli alla spesa che lo Stato italiano sostiene ogni giorno per proteggere i siti preparatori della TAV da contestazioni. In Aula è emerso che, durante il processo di militarizzazione del territorio, sono stati spesi negli ultimi 10 anni circa 30 milioni di euro in filo spinato, jersey di cemento e barriere alte 5 metri sparse tra i boschi, elementi che hanno rovinato il volto naturale dell’area, come raccontato da Nicoletta Dosio: clicca qui articolo . Un’altra spesa collaterale riguarda l’autoporto di San Didero: l’area è stata delimitata da recinzioni e filo spinato, sorvegliata giorno e notte da decine di carabinieri e poliziotti, per un costo totale di oltre 5 milioni di euro; un’area fantasma, con i lavori bloccati da problemi vari nell’assegnazione dell’appalto.
In un’altra udienza, lo Stato ha chiesto un risarcimento per la prolungata esposizione dei poliziotti ai gas lacrimogeni utilizzati per sedare le proteste dei manifestanti. Un risarcimento che nasconde l’ammissione della pericolosità e tossicità dei gas lacrimogeni, classificati come armi chimiche.
Misure urgenti contro l’inquinamento atmosferico e il cambiamento climatico.
Le Società medico-scientifiche e la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (FNOMCeO) sostengono l’appello. L’istanza è stata sottoscritta in occasione delle Giornate Italiane Mediche per l’Ambiente (GIMA) ed è promossa dall’ Associazione Medici per l’Ambiente (ISDE) Italia e dell’Associazione Italiana di Epidemiologia (AIE) Leggi qui l’appello completo
Torino: nasce “Resistenza Verde”.
In occasione della Giornata mondiale della Terra, centinaia di persone hanno pedalato per le strade di Torino al grido di “Fermate il consumo di suolo nella nostra città”, toccando alcuni dei luoghi interessati da progetti che, da diversi mesi, sono oggetto di vibranti contestazioni da parte dei cittadini. “In Bici contro il cemento e il greenwashing” è stata la prima iniziativa organizzata dalla rete “RESISTENZA VERDE TORINO”, coordinamento dei comitati costituitosi da poche settimane. LEGGI L’ARTICOLO >
“LA TERRA CHE CURA. Coltivare campi e relazioni”.
Il corso promuove un cambiamento culturale ponendo al centro l’importanza dei semi, la cura del suolo, dei modelli di allevamento, della biodiversità, del legame che unisce le coltivazioni alla promozione del valore della terra in termini di universalità. Clicca qui il programma.
Un ultimo allarme sulla nuova diga di Genova.
L’esperto consulente e professore universitario di Pianificazione Portuale, Nicola Capuzzo, muove diverse contestazioni all’opera per come è stata concepita e propone un’ipotesi alternatva meno costosa e più rapida da realizzare. Clicca qui.
Il rigassificatore incombe su Ravenna.
Ravenna non ha ancora elaborato il lutto delle “vecchie” nocività industriali che hanno violentato il territorio negli ultimi 50 anni che, ecco, vengono “regalati” dai decisori politici, subalterni al potere economico, ulteriori gravi rischi, clicca qui Rete Nazionale Lavoro Sicuro, AEA- associazione esposti amianto e rischi per la salute.
Fermiamo l’escalation della follia. Ti invitiamo a marciare per la pace da Perugia ad Assisi. Per aderire clicca sul titolo.
—-contenuti 1° Maggio 2023 —-
Un Primo Maggio festeggiato due volte dalla “Rete dei Movimenti di lotta per la Salute, l’Ambiente, la Pace e la Nonviolenza” perché il 30 aprile era il termine ultimo per rinnovare l’abbonamento del dominio e della mailing list, cioè per sopravvivere. La sottoscrizione si è conclusa faticosamente ma garantisce l’invio con cadenza almeno settimanale della mailing list a oltre 39mila destinatari (prossimo traguardo 40mila!). Il merito va attribuito alla solidarietà di un numero di sottoscrittori non alto, se raffrontato al potenziale di 39mila utenti. Ebbene, diciamo 38mila (perché un migliaio in effetti sono nostri nemici), utopicamente: 38mila moltiplicati per… 10 centesimi ciascuno farebbero una cifra astronomica per la nostra Rete. Coi piedi per terra, in concreto fossero i sostenitori più di alcune centinaia: rappresenterebbero soprattutto un risultato di partecipazione militante di maggiore prestigio. Questa coscienza non è generalizzata nel popolo ecopacifista, generoso in parole di elogio e ringraziamento ma che non riflette che il servizio reso ai Movimenti dalla Rete Ecopacifista è mera attività di volontariato che abbisogna però di un minimo di mezzi tecnici (né i volontari della Croce Rossa possono fare a meno delle ambulanze).
A proposito di mezzi, molti lamentano che i “clicca qui” a volte non si leggono più perché il link risulta vuoto, infatti siccome facciamo uso di una piattaforma free questi restano attivi solo poche settimane dopodiché vengono disattivati automaticamente. Si tratta di una grossa perdita di informazioni utili. Quindi per ovviare a questo “disservizio” faremmo un abbonamento se non troppo costoso. Consigliateci.
Lavoratori e lavoratrici con disabilità in piazza per il Primo Maggio.
«Vogliamo contribuire a rendere la Festa del Primo Maggio una giornata in cui venga ribadita anche l’importanza del lavoro come strumento di crescita personale e inclusione per le persone con fragilità e disabilità»: lo dicono dalla Fondazione OPIMM di Bologna, segnalando la partecipazione di una delegazione di lavoratori e lavoratrici con disabilità del proprio Centro di Lavoro Protetto all’evento promosso dai sindacati confederali in Piazza Maggiore a Bologna (continua…)
Contro l’invio delle armi in Ucraina.
La Staffetta della Pace lanciata da Michele Santoro percorrerà da qui al 7 maggio quattromila chilometri su e giù per l’Italia con 200 tappe intermedie (clicca qui come aderire e i percorsi). Quattromila persone, una a chilometro circa, saranno portabandiera, dovendo trasportare la bandiera della pace. La staffetta, che già raccoglie migliaia di adesioni, promuove un appello contro l’invio di armi italiane a Kiev e a favore di un’iniziativa diplomatica.
Referendum contro la guerra.
Si stanno costituendo i Comitati contro la guerra in Ucraina e a breve si potrà firmare per il referendum. https:// referendumripudialaguerra.it
Istat: la salute degli italiani peggiora.
L’Italia è in una “situazione peggiore” nel confronto con la media dei Paesi europei nella maggior parte degli indicatori del Bes, il Rapporto sul Benessere equo e sostenibile dell’Istat. Clicca qui.
La mortalità da tumore geograficamente associata all’inquinamento ambientale.
Un nuovo studio scientifico ha analizzato i legami tra mortalità per cancro, fattori socio-economici e fonti di inquinamento ambientale in Italia, a scala regionale e provinciale, utilizzando metodi di intelligenza artificiale. Leggi l’articolo
Anche i Bisfenoli e non solo i Pfas uccidono.
Il Bisfenolo è ingrediente chiave per plastiche e resine. Come è noto, dopo i nostri esposti a Procura-Prefetto-Arpa, l’Arpa aveva confermato quanto avevamo denunciato: alla Solvay di Spinetta Marengo nel cocktail con i PFAS (PFOA, C6O4, ADV) tra gli interferenti endocrini c’è anche il Bisfenolo nelle sostanze in uso. In un quarto esposto, clicca qui, avevamo segnalato la risposta della sorpresa Arpa: la Solvay ammetteva l’uso del Bisfenolo AF (non si sa se autorizzato e tanto meno monitorato n.d.r) ma non del Bisfenolo A. A nostra volta, ribadivamo che “Dal punto di vista di danni alla salute, non vi è alcuna differenza tra Bisfenolo A e Bisfenolo AF]”…
Ebbene, dopo un accurato esame delle evidenze scientifiche e alla luce dei contributi ricevuti da una pubblica consultazione, le conclusioni della nuova valutazione dell’ Efsa (Autorità europea per la sicurezza alimentare) hanno confermato l’allarme tossico e cancerogeno del Bisfenolo … continua leggere cliccando sul titolo dell’articolo.
I legami della plastica col cancro e i difetti alla nascita.
Il ciclo di vita della plastica è insostenibile per gli impatti ecologici: riscaldamento globale e cambiamenti climatici, e sappiamo con certezza che danneggia direttamente la nostra salute. Lo studio, condotto dall’Osservatorio Globale sulla Salute Planetaria del Boston College, in collaborazione con la Fondazione australiana Minderoo e il Centro Scientifico di Monaco, ha evidenziato che chi lavora nelle industrie di produzione di plastica è a maggior rischio di leucemia, linfoma, cancro al cervello, cancro al seno, mesotelioma e diminuzione della fertilità. I lavoratori addetti al riciclaggio della plastica presentano invece i tassi più elevati di malattie cardiovascolari, avvelenamento da metalli tossici, neuropatia e cancro ai polmoni. I residenti delle comunità adiacenti ai siti di produzione della plastica e di smaltimento dei rifiuti sono poi esposti a maggiori rischi legati al nascituro, come parto prematuro, basso peso alla nascita, asma e leucemia infantile.
Pfas e Bisfenoli indeboliscono le ossa dei ragazzi.
L’esposizione agli interferenti endocrini, le sostanze chimiche capaci di alterare gli ormoni, riduce la densità minerale e rende più fragili le ossa dei ragazzi, proprio nel momento importante in cui i nostri corpi costruiscono le ossa, con conseguenze che si potrebbero protrarre per tutta la vita: l’osteoporosi. È il risultato di uno studio del Maine Medical Center Research Institute di Portland, in Usa, pubblicato sul Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism. La ricerca ha mostrato che nei ragazzi che avevano più alti livelli di interferenti endocrini nel sangue si riscontrava una minore densità minerale ossea: a ogni raddoppio dei livelli di PFOA riscontrati nel sangue corrispondeva una riduzione del 24% del punteggio alla densitometria ossea, il cosiddetto z-score.
Perché il nucleare pulito è una chimera.
Lo spiega il “Gruppo di ricerca Energia per l’Italia”: clicca qui. Perché allora l’Italia si aggancia al treno del cosiddetto nucleare pulito e sicuro, seguendo il miraggio della produzione di energia elettrica da fusione nucleare? Semplicemente perché questa è una ulteriore mossa di Eni per sottrarre risorse alle già mature ed efficienti tecnologie del fotovoltaico e dell’eolico. L’Eni (il governo) sa infatti benissimo che la storia della fusione nucleare, dagli anni Cinquanta a oggi, dimostra che questa tecnologia non riuscirà a produrre elettricità a bassi costi e in modo attendibile in un futuro ragionevolmente vicino.
Una strategia per la decarbonizzazione del riscaldamento in Italia.
Kyoto Club e Legambiente, sono impegnate in una campagna di sensibilizzazione che ha l’obiettivo principale di informare cittadini e decisori politici, sottolineando la necessità di fermare la diffusione di impianti di riscaldamento da fonti fossili in Italia. Leggi l’articolo
Grande mobilitazione contro gli inceneritori.
Prepariamoci per il 27 maggio.
Il buco nero della trasparenza dei controlli sui carburanti delle navi.
Ogni anno nei porti europei situati spesso nel cuore delle città, traghetti, Ro-Ro, navi da crociera e merci effettuano oltre 2 milioni di approdi. I fumi che escono dai loro camini durante le manovre e i lunghi stazionamenti determinano l’aumento delle concentrazioni di inquinanti atmosferici dannosi per la salute umana e cancerogeni (lo zolfo soprattutto). 15 Associazioni si appellano all’Agenzia Europea sulla Sicurezza Marittima, clicca qui
Il razzismo è fascista.
Francesco Lollobrigida, cognato della Meloni, nonché Ministro dell’Agricoltura, ha tirato in ballo “il rischio della sostituzione etnica”, teoria del complotto tipicamente di estrema destra. Del resto la stessa Meloni, a partire da alcuni anni fa, aveva più volte sostenuto tale teoria complottista, sostenendo che la sinistra, a livello mondiale, avrebbe pianificato “un’invasione d’immigrati”, quindi “una sostituzione di popoli”. Il vocabolo “etnia” cela la convinzione o il pregiudizio che le differenze fra culture e modi di vita si fondino su qualche principio ancestrale, su qualche identità originaria; in realtà, viene adoperato come sinonimo eufemistico di “razza”. Clicca qui.
Si è conclusa la IX^ Maratona Ferroviaria.
Organizzata dall’Alleanza per la Mobilità Dolce AMODO – formata da 29 associazioni che si occupano di patrimonio, turismo, cammini, ciclovie e ferrovie. Clicca qui.
Agricoltura contadina e lotte sociali.
A Roma torna la rassegna del documentario indipendente su agroecologia, diritti e migrazioni organizzato da Crocevia. Clicca qui Festival delle Terre!
Altre bellezze di Genova da visitare, con i “Rolli Days for All”.
Già da alcuni anni i “Rolli Days” di Genova – tradizionale manifestazione in cui tornano ad aprirsi ai visitatori i palazzi dell’antica aristocrazia genovese – sono divenuti “For All” (“per tutti”), con visite guidate tutte dedicate a persone con disabilità, (continua…)
E’ avviata la Campagna “AGLIO Solidale…e non solo”.
A sostegno delle famiglie vittime del terremoto nel Kurdistan settentrionale e occidentale, in Turchia e in Siria, ma anche per i rifugiati del Campo di Makhmour e per la realizzazione di un ospedale attrezzato a Shengal . E’ un’iniziativa dell’Associazione Verso il Kurdistan Odv, in collaborazione con Rete Kurdistan Italia. Clicca qui.
—-contenuti 26 aprile 2023 —-
Giada che non si fa intimidire da chi la deride e la insulta.
Diciassettenne campionessa di danza sportiva, Giada, persona con sindrome di Down, che nel 2025 parteciperà ai Giochi Mondiali di Special Olympics a Torino, ama realizzare dei brevi filmati con le sue coreografie che pubblica su TikTok. Ma da qualche mese subisce la violenza di alcuni cyberbulli che la deridono per il suo aspetto e la sua disabilità. Lei non si fa intimorire e, assieme al padre, realizza un altro filmato in cui dice “#stopalbullismo” (continua…)
Lavoro e disabilità: è ora di cambiare rotta!
«La Legge 68/99 sul lavoro delle persone con disabilità ha oramai 23 anni e la rapidità dei cambiamenti socio economici nell’ultimo decennio l’hanno resa obsoleta e inefficace, nonostante i princìpi fondativi tuttora validi. Essa non interpreta più i bisogni delle persone con disabilità di oggi e tanto meno il mercato del lavoro. Inoltre, il complesso affastellamento di norme in materia, ha creato ulteriore confusione. Serve quindi una riforma di essa, ma anche un riordino e una rivisitazione delle norme correlate, oltre a una revisione radicale degli uffici preposti» (continua…)
Tutti i passeggeri con disabilità devono viaggiare in aereo senza problemi.
Stop agli imbarchi negati, risarcimenti rapidi ed equi, un biglietto gratuito se c’è l’accompagnatore e piena responsabilità delle aziende per i danni o gli smarrimenti delle carrozzine o di altri ausili: sono chiare le richieste dell’EDF, il Forum Europeo sulla Disabilità, nel proprio rapporto “Fine dell’incubo: i passeggeri con disabilità meritano di viaggiare in aereo”, ove si chiede alla Commissione Europea di tenerne pienamente conto, in fase di revisione del Regolamento riguardante appunto i diritti delle persone con disabilità e delle persone a mobilità ridotta nel trasporto aereo (continua…)
Spese militari al record storico di 2.240 miliardi.
Si tratta di un aumento di ben 127 miliardi in un anno, che supera di gran lunga i 100 miliardi annui che sarebbero necessari a mitigare gli effetti negativi del cambiamento climatico ma che gli Stati del mondo non riescono a destinare a tale scopo, per scelte politiche miopi e criminali. I fondi che potrebbero essere utilizzati per mitigare o invertire il dissesto climatico e per promuovere la trasformazione pacifica dei conflitti, il disarmo e le iniziative di giustizia globale, sono invece spesi per militarizzare un mondo già troppo militarizzato. Anzi, La guerra e i conflitti armati non portano solo morte e distruzione, ma essi stessi anche devastazione dell’ambiente e distruzione del clima. Clicca qui.
Nel segno dell’articolo 3 della Costituzione.
«Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese»: è l’articolo 3 della Costituzione, richiamato dalla Rete per il Contrasto ai Discorsi e ai Fenomeni d’Odio alla vigilia del 25 Aprile (continua…)
Proponiamo un trattato di pace dal basso.
Subito il cessate il fuoco. Subito stop all’invio di armi. Subito il dialogo tra i belligeranti mediato dall’ONU. Clicca qui i Disarmisti esigenti.
Sveglia, movimento per la pace. Sveglia!
Il Mirovni Inštitut di Lubiana ha organizzato a Capodistria un forum intitolato “Risvegliare il movimento per la pace Clicca qui.
Di nuovo si torna a parlare di creare un nuovo partito: ecopacifista.
Michele Santoro presenta la sua staffetta per la pace definita nel manifesto “una staffetta dell’umanità da Aosta a Lampedusa per unire l’Italia contro la guerra, per riaccendere la speranza”. Un percorso fatto di una linea verticale di quattromila km, che tocca tutte le regioni italiane da nord a sud del Paese, che verranno presidiati contemporaneamente in una sorta di staffetta ideale dove scenderà in campo chiunque senta il bisogno i fare qualcosa contro l’orrore della violenza delle armi e ha voglia di gridare basta”. Allora nascerà un ‘partito della pace’? “Costituire una forza non vuol dire automaticamente formare un partito”. Precisa Santorio: “Se Giuseppe Conte o Elly Schlein prendono la decisione di guidare l’opinione contraria all’invio delle armi in Ucraina, non ci sarà bisogno. Ma questa garanzia a noi non ce la potete chiedere. Vediamo che succede.”.
Solvay e Du Pont in tribunale.
Lo Stato del Kentucky sta portando in tribunale Du Pont, la Regione Piemonte NON sta portando Solvay in Tribunale, il sindaco di Alessandria NON emette ordinanza di chiusura degli impianti tossico cancerogeni, noi stiamo portando Solvay in tribunale anche con cause civili, alla stregua di class action.
Il Kentucky chiede risarcimenti “per pagare tutti i costi passati e futuri sostenuti dalla comunità per indagare, monitorare e rispondere alla contaminazione da PFAS, così come per tutti i danni causati alla collettività”. DuPont de Nemours e due delle sue società derivate, Chemours e Corteva, sono gli imputati. I tre hanno sborsato collettivamente miliardi di dollari per risolvere cause simili nel corso degli anni.
Il sito si trova a circa 120 miglia a monte del fiume Ohio ed è stato al centro del film del 2019 “Dark Waters”. Così come il fiume Bormida è stato per il film documentario sulla Solvay di Spinetta Marengo (clicca qui) della TV belga RTBF.
Come Solvay a Spinetta Marengo, per anni la DuPont ha consapevolmente scaricato nel fiume Ohio dal suo impianto nel West Virginia. Nel monitoraggio del 2019, mezzo secolo di PFAS sono stati trovati in tutto lo Stato e nell’acqua potabile finita nei sistemi che supportano un totale di 1,7 milioni di persone. Da allora ne sono stati trovati altri, sia nelle acque superficiali che nei campioni di pesce.
Cause simili sono state intentate in tutti gli USA per i PFAS: il Minnesota ha risolto nel 2018 una causa contro 3M che ha contaminato l’acqua potabile per una spesa di circa 720 milioni di dollari in progetti e risorse naturali. Nel film Erin Brockovich – Forte come la verità, si affronta il concetto di class action negli Stati Uniti.
Con analogo fine, a fianco del procedimento penale prossimo venturo, le cause civili che stiamo approntando sono a risarcimento delle Vittime e dei loro Famigliari, sia Lavoratori della Solvay che Cittadini di Alessandria. Allo scopo saranno indette le assemblee.
I Pfas provocano obesità.
Uno studio danese, pubblicato sulla rivista Obesity, condotto da Philippe Grandjean, ricercatore in medicina ambientale presso l’Università della Danimarca meridionale a Odense, svela la correlazione tra l’esposizione ai Pfas e l’obesità. Il team di Grandjean si è concentrato su un campione di 400 tra uomini e donne affetti da obesità, provenienti da 8 Paesi, e variando la loro dieta (frutti di mare, carne, frutta, uova e acqua) ha scoperto la correlazione tra l’aumento di peso e i Pfas nel sangue: in media i soggetti hanno riacquistato 1,5 chili quando nel sangue era presente una concentrazione doppia di Pfoa. Cioè l’esposizione ai perfluorurati altererebbe il metabolismo lipidico e la differenziazione degli adipociti (le cellule del tessuto adiposo) attivando specifici recettori (recettori PPARg). Altri meccanismi descritti coinvolgerebbero gli ormoni tiroidei”. In pratica, lo squilibrio indotto nel sistema porta a un eccesso di cellule che immagazzinano di trigliceridi e questa attivazione permanente altera anche l’alternanza di fame e sazietà.
Buttate via le padelle antiaderenti.
Pericolosissime per i PFAS quando surriscaldate o rigate a causa del Teflon ( politetrafluoroetilene PTFE) secondo gli studi scientifici e le linee guida delle agenzie di protezione ambientale, come l’americana EPA (Environmental Protection Agency) o l’EEA (Agenzia Europea per l’ambiente). Per le loro caratteristiche di inalterabilità nel tempo, i Pfas vengono definiti “forever chemicals”, indistruttibili.
Il Teflon è il composto più diffuso: non solo per padelle antiaderenti ma anche nei tessuti impermeabili e traspiranti per abbigliamento o vernici antimacchia, nonché come materiale da laboratorio per la sua capacità di resistere ad acidi, basi e sostanze organiche. Il Teflon è “inventato” dalla Dupont nel 1938 e in Italia diventa l’impianto più rappresentativo del polo chimico di Spinetta Marengo (AL).
Gli effetti dannosi dei PFAS (diversi tipi di cancro, infertilità e malformazioni fetali ecc.) erano già stati scoperti fin dagli anni ’70 e ’80 da studi su animali e evidenze cliniche raccolte da aziende come 3M, DuPont e Solvay, che però omisero di avvisare le autorità statali o di diffondere i dati alla comunità scientifica. Finchè a fine anni ’90, con una prima causa intentata contro DuPont, l’avvocato Robert Billot ha avviato una delle più grandi class action della storia USA, che ha portato alla luce l’avvelenamento delle falde acquifere e degli ambienti di lavoro causato dall’acido perfluoroottanico (PFOA), una sostanza utilizzata nella produzione del Teflon. Con la class action in Italia si aggiungerà un altro capitolo alla storia raccontata nel libro di Billot e nella trasposizione cinematografica di Cattive acque (2019).
Pfas e sviluppo del “fegato grosso”.
Per i Pfas, Greenpeace riaccende i riflettori sulle responsabilità istituzionali.
Nonostante le prime allerte siano state trasmesse al Ministero dell’ambiente e all’Istituto superiore di sanità già nel 2007, a tacere il nostro esposto alla Procura di Alessandria, ancora oggi non sono stati affrontati né i danni diretti de tossici e cancerogeni PFAS ai lavoratori e ai cittadini né il rischio sanitario derivante dal consumo di alimenti provenienti dalle zone inquinate. Su questo aspetto si concentra il J’accuse di Greenpeace nel suo rapporto shock sulle «indagini parziali o mai fatte» per non parlare delle «negligenze istituzionali» vere e proprie. Greenpeace rimarca che il problema della diffusione dei Pfas, sostanze che vengono usate in mille ambiti industriali, riguarda tutta la penisola. Una riprova in tal senso è la mappa dei siti inquinanti in Europa coordinata dal quotidiano transalpino Le Monde in seguito ad una inchiesta realizzata da un pool di giornalisti investigativi del Vecchio continente.
Fanghi Pfas da Padova e Vicenza bruciati a Marghera.
Lo studio Arpav sull’impianto Eni Rewind : «Quelli usati nei campi sono contaminati». Clicca qui.
Philips condannata per i dispositivi respiratori pericolosi.
Nel giugno del 2021, la multinazionale olandese Philips ha globalmente allertato le autorità competenti in merito alla verificazione di un «incidente grave» riguardante alcuni dispositivi medici per la respirazione da essa prodotti, il cui utilizzo avrebbe comportato gravi rischi per la salute dei pazienti che se ne avvalgono per la cura dei disturbi del sonno e di diverse patologie delle vie respiratorie. Dopo quindici mesi di attività, soltanto un quarto dei dispositivi è stato sostituito. Il ritardo nell’attuazione del programma (entro la scadenza del 31 dicembre 2022 fissata dal Ministero della Salute) espone i circa centomila utilizzatori dei macchinari al rischio concreto ed effettivo di gravi lesioni alla salute. In base a questi fatti, il Tribunale di Milano, XIV Sezione civile Specializzata in materia d’impresa – A, in accoglimento del ricorso proposto da Associazione Apnoici Italiani APS e Adusbef APS rappresentate dagli avvocati Renato Ambrosio, Stefano Commodo, Stefano Bertone e Antonio Tanza, ha condannato Philips s.p.a. e Respironics Deutschland Gmbh & Co. KG. come da dispositivo (clicca qui).
Siti di Interesse Nazionale da bonificare.
Secondo il ministero: oltre 75mila ettari di terreno (ai quali si aggiunge la falda acquifera sottostante) e quasi 78mila ettari di mare, sono oggetto dei SIN. Si tratta di aree contaminate molto estese classificate come pericolose con specifici provvedimenti e che necessitano di interventi di bonifica del suolo, del sottosuolo e/o delle acque superficiali e sotterranee per evitare ulteriori danni ambientali e sanitari. Riguardo all’impatto sanitario dei SIN sulle popolazioni che vivono nelle aree circostanti, esiste lo studio SENTIERI, sviluppato dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS). Secondo il Ministero della Transizione Ecologica “si sta andando avanti piano nelle bonifiche”, in realtà si è praticamente fermi.
In mille a Venezia per difendere la Laguna e la Democrazia.
A 50 anni dalla Legge Speciale, grande manifestazione per difendere la laguna, la democrazia, i giovani, cacciare la cupola degli affaristi e uscire dall’illegalità. Clicca sul titolo.
Fronte comune di comitati e associazioni a Genova.
Clicca sul titolo per aprire il video.
Dal Centro Iniziative Verità Giustizia.
Il Tribunale d’appello di Genova ha appena assolto gli imputati per il crollo della Torre Piloti avvenuto a Genova il 7 maggio 2013, quando il portacontainer Jolly Nero di proprietà della compagnia Messina abbattè durante una manovra la torre. Morirono 9 persone, tra cui Giuseppe Tusa – 30 anni – grazie alla cui madre si era aperto il processo per omicidio colposo plurimo. Adele Chiello Tusa da allora ha lottato per avere verità e giustizia per suo figlio e per tutte le altre vittime, prima contro la Procura che aveva richiesto l’archiviazione, poi presentando un corposo dossier dove si metteva in discussione non solo la leggerezza nell’aver costruito la torre in un punto assolutamente non idoneo e poi la leggerezza e le omissioni in materia di prevenzione, le false certificazioni del Rina e tutte le menzogne che siamo purtroppo abituati ad ascoltare. Clicca qui.
Come fermare la catastrofe ecologica.
C’è una catastrofe ambientale globale in corso, misurabile da una serie di indicatori: riscaldamento globale, siccità, desertificazione, inquinamento delle acque, dei terreni, dell’aria, del sottosuolo, fenomeni climatici estremi, crescente scomparsa delle specie animali e vegetali, pandemie, etc. E se tutto ciò non bastasse, è arrivata la guerra in Ucraina che si è aggiunta alle decine di guerre già esistenti, con la prospettiva sempre più minacciosa di un conflitto mondiale. Clicca sul titolo per leggere il programma del convegno.
Assemblea nazionale di fridays for future italia.
Aiutaci ad organizzare questo evento da venerdì 28 a domenica 30 aprile. Informati come fare sulla newslettera di Doriella&Renato (clicca qui), sulla quale puoi anche apprendere le iniziative No Tav dalla Val Susa.
Infamanti accuse di antisemitismo.
L’associazione “Per non dimenticare – OdV” chiede di aderire all’appello, qui allegato, in difesa dell’Avv.ta Francesca Albanese, relatrice ONU per i diritti umani in Palestina, e della Dott.ssa Tina Marinari, relatrice di Amnesty International, contro gli attacchi perpetrati nei loro confronti a causa della pubblica denuncia delle politiche colonialiste e di apartheid praticate nei confronti del popolo palestinese. Si chiede inoltre la massima diffusione di questo appello, in modo da esercitare una forte pressione anche sui media, che continuano a negare ciò che sta avvenendo in Palestina, anzi raccolgono e rilanciano l’accusa di antisemitismo mossa nei loro confronti. https://chng.it/ 8s9WQsB6tS
Se vedete Palenzona buttarsi dalla finestra, vi conviene seguirlo.
Sotto c’è una poltrona. C’è chi mette in dubbio che il “Premio Attila” premi ad imperitura memoria i figli peggiori? Gli basti proprio l’esempio di Fabrizio Palenzona, che ha conseguito l’alta onorificenza nel 2005. A riprova aggiorniamo nel 2023 l’interminabile curriculum dell’uomo dalle mille poltrone: clicca qui.
22 Dicembre 2023