
Rosazza, BI – centro storico.
Persone che stanno accanto, intorno, sotto un G7, un Consiglio, una Commissione, una Segreteria, o anche solo umani che si ritrovano per un ghiotto capodanno alla Rosazza dalla croce uncinata, o su un FrecciaRossa fermato a richiesta del Ministro — sono persone, umane per l’appunto. La loro incerta qualità è il prodotto della loro individuale biologia, moltiplicata per la socialità in cui nuotano.
Giordano Bruno – il Bruno Nolano accademico di nulla Accademia, detto il Fastidito, arso vivo giusto 424 anni fa di questi giorni – nella commedia Candelaio muove le persone in modo che la realtà delle loro essenze venga alla luce, a dispetto degli sforzi che qualcun attua per non lasciarsi riconoscere.
Con questi brevi componimenti poetici, Marilena Genovese aiuta chi voglia inscenare un futuro Candelaio a individuare la chiave di ciascun personaggio, e a comporre l’insieme con ‘storica’ coerenza. Poesie per un casting; istruzioni per attori, disvelamenti di commedianti. Pillole di scienza politica nella società dello spettacolo e dell’AI.
Esercitare mnemotecnica, o volgarmente mandare a memoria, può aiutare a purificarci di gente così, diventare impermeabili.
redazione Trancemedia.eu
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L’AUTRICE
Marilena Genovese vive a Torino. È laureata in filosofia. Ama la letteratura, la giustizia sociale, gli animali. Ha ricevuto due volte il Premio Letterario Nazionale «Il Meleto di Guido Gozzano».
dalla dedica di Giordano Bruno
ALLA SIGNORA MORGANA B.
SUA SIGNORA SEMPRE ONORANDA

Cosma Rosselli, Venezia 1579: Thesaurus artificiosæ memoriæ – Paradiso
“ ( … ) Ricordatevi, Signora, di quel che credo non bisogna insegnarvi: – il tempo tutto toglie e tutto dà; ogni cosa si muta, nulla s’annichila; è uno solo che non può mutarsi, uno solo è eterno, e può perseverare eternamente uno, simile e medesmo. – Con questa filosofia l’animo mi s’aggrandisse, e me si magnifica l’intelletto. Però, qualunque sii il punto di questa sera ch’aspetto, si la mutazione è vera, io che son ne la notte, aspetto il giorno, e quei che son nel giorno, aspettano la notte: e tutto quel ch’è, o è cqua o llà, o vicino o lungi, o adesso o poi, o presto o tardi. Godete, dunque, e si possete, state sana, ed amate chi v’ama. “
La trama
“Candelaio” è una commedia in 5 atti pubblicata a Parigi nel 1582.
Il Candelaio, messer Bonifacio, che è sposato alla bella Carubina e ama la signora Vittoria, Manfurio, il pedante goffo e credulone che sproloquia in latino, Bartolomeo l’avaro e dilettante alchimista, sono facile preda di un gruppetto di imbroglioni di vario calibro, tra i quali Vittoria che vorrebbe approfittare dell’amore di Bonifacio per spillargli quattrini. Bonifacio si affida al mago Scaramuré per un incantesimo che lo faccia amare da Vittoria. Ma al convegno troverà l’indignata Carabina che, fino allora virtuosa, si lascia convincere dall’innamorato Gioan Bernardo che non è grave mettere le corna ai mariti imbecilli. Manfurio e Bartolo vengono sbeffeggiati, derubati e più volte bastonati
L’azione si svolge tutta in una notte a Napoli nel 1576
“La poesia non nasce da le regole, se non per leggerissimo accidente, ma le regole derivano da le poesie; e però tanti son geni e specie di vere regole, quanti son geni e specie di veri poeti”
GIORDANO BRUNO, Eroici furori, in Opere italiane, ed Paolo de Lagarde, 1888, I, p.625
ARNOLD HAUSER, Storia sociale dell’arte, Piccola Biblioteca Einaudi, 1979, p. 413
“La tesi rinascimentale della natura soggettiva e irrazionale della creazione artistica, e anzitutto la tesi che l’arte non si insegna né s’impara, ma artisti si nasce, solo al tempo del Manierismo è spinta all’estremo, specialmente da Giordano Bruno che parla non solo della libertà, ma dell’assenza di ogni regola nell’operare artistico.”
I personaggi del Candelaio
(nelle metriche di Marilena Genovese)
ANTIPROLOGO (quattro quartine e prosa)
PROPROLOGO (sonetto)
BIDELLO (due quartine)
BONIFACIO: il Candelaio (due ottave e due sestine)
BARTOLOMEO: l’avaro (quattro sestine)
MANFURIO: il pedante (quattro ottave e una sestina)
CARUBINA: moglie di Bonifacio (tre quartine)
MARTA: moglie di Bartolomeo (quattro quartine)
VITTORIA: puttana (sonetto)
LUCIA: ruffiana (quattro quartine)
ASCANIO: servo di Bonifacio (due quartine)
MOCHIONE: servo di Bartolomeo (una ottava)
POLLULA: servo e scolaro di Manfurio (una ottava)
GIOAN BERNARDO: pittore (sonetto)
CENCIO: alchimista (due sestine)
SCARAMURÉ: mago (tre ottave)
CONSALVO: commerciante (due sestine e una quartina)
OTTAVIANO: un passante (una quartina e un distico)
BARRA: un ladro (tre quartine)
MARCA: un ladro (due sestine)
CORCOVIZZO: un ladro (una ottava)
SANGUINO: capo dei ladri (due ottave e una quartina)