È una riflessione analoga – nata dalla ricerca di una soluzione pratica a decenni di impasse, politico e militare, nello scontro tra il popolo curdo e lo Stato turco – che caratterizza il progetto uscito dal carcere di Abdullah Ocalan.
Il confederalismo democratico (…) per la risoluzione dei problemi etnici, religiosi, urbani, locali, regionali e nazionali
Il «confederalismo democratico», nato dalla sua elaborazione e oggi sperimentato nel Nord della Siria, è per Ocalan «lo strumento principale per la risoluzione dei problemi etnici, religiosi, urbani, locali, regionali e nazionali causati dal modello sociale monolitico, omogeneo, monocratico e fascista impiegato dallo Stato-nazione moderno». «La sovranità dello Stato-nazione non è solo la causa dei problemi della società, ma è anche l’ostacolo principale sulla via della soluzione». «Il fenomeno della sovranità statale è apparso poco tempo fa nella storia e non vi rimarrà, d’altronde, per sempre».
L’obiettivo del movimento di liberazione non è quindi più la secessione e la fondazione di un nuovo Stato-nazione, con nuovi confini e nuove burocrazie, ma la costruzione transnazionale di una federazione di popoli, che permetta fin da subito, dal basso, la riorganizzazione della vita delle comunità. «La fondazione di uno Stato non aumenta la libertà di un popolo, al contrario, gli Stati-nazione sono diventati veri ostacoli per qualsiasi sviluppo sociale». La priorità è quindi data dal grado effettivo di autonomia e di libertà che i popoli riescono ad avere sui territori, il fatto che questi si chiamino Iraq o Siria o Iran o Turchia è del tutto secondario. «Il suo scopo non è la fondazione di uno Stato-nazione curdo (…) ma l’avanzamento della democrazia in tutte le quattro parti del Kurdistan senza mettere in discussione i confini politici esistenti». Il superamento dello Stato nazionale è un obiettivo a lungo termine. Lo Stato sarà superato quando concretamente tutte le strutture saranno regolate in auto-organizzazione e auto-amministrazione. I confini nazionali e/o territoriali a quel punto non avranno più nessuna importanza.
Anche nel caso di Ocalan, come accadde a Cattaneo, l’attenzione data alle libertà concrete e alla ricerca delle soluzioni più adatte a ottenerle, piuttosto che l’adesione ad astratti miti nazionalisti, gli ha procurato, dai settori più nazionalisti, l’accusa di aver rinunciato all’obiettivo di uno Stato curdo indipendente.