Pochi giorni prima della fine del vecchio mondo,
Assemblea21 aveva rapportato il Debitour di Torino.
Dati e interpretazioni che tornano utili
da usare
ora per IL-DOPO-Covid,
mentre i media kapò 
provano a ri-propinare vecchie fregature
in neolingua emergenziale.
Ma si capisce che il brave new world è comatoso nei suoi stessi virus.
Parte seconda: sfratti e ricatti (qui sotto)
Parte prima:
inchiesta sul debito (qui, apre in nuova scheda)

 


CASA A TORINO

Torino 3a emergenza-casa in Italia,
ma con 60mila appartamenti vuoti

Non esiste privacy
per chi è sfrattato

Margherita, delle case occupate di zona San Paolo, narra le vicende di chi, pochi giorni dopo, non è potuto "restare a casa", nel quadro sconcertante di un ceto proprietario cui sono riservati tutti i diritti.

Emergenza abitativa sempre più grave, Torino al 3° posto in Italia. 60.000 case vuote.

Un gran numero di clochard a causa del numero degli sfratti. Le risposte delle istituzioni sono vaghe: Agenzia Locare o albergo sono le soluzioni offerte.

Nel 2019, quasi 5.000 sfratti per morosità. I proprietari possono chiedere se la persona che vuole una casa in affitto ha subito uno sfratto e negargli la casa. Gli ultimi numeri sulla gente che dorme per strada stanno aumentando. Ci sono fondi ma non sappiamo cosa ne abbiano fatto. Le alternative sono poche. I servizi sociali non si presentano agli sfratti nemmeno quando ci sono bambini.

I famosi appartamenti ATC che dovevano essere ristrutturati continuano ad essere vuoti. Beni pubblici messi all’asta.

 

Suggerimenti



LOGISTICA

Nel ventre di Torino
mille facchini del cibo
sotto ricatto continuo

Dal difficile sostegno a lotte invisibili
a una nuova politica per i disoccupati
sull'esempio che arriva da Napoli

Daniele Mallamaci, operatore sindacale S.I. Cobas, illustra la situazione di lotta al CAAT di Grugliasco, proprietà pubblica in vendita, ove i lavoratori sono soggetti a ricatti e precarietà.

Il Centro Agro Alimentare Torino (CAAT, mercati generali) è in vendita, uno dei più grandi mercati non solo di ortofrutta, uno dei principali luoghi di lavoro a Torino con circa un migliaio di lavoratori, in maggioranza migranti, con situazioni di illegalità estreme. Il CAAT è anche un centro logistico per le esportazioni verso l’estero.

Dopo i primi scioperi molto duri si riuscì ad ottenere qualche piccolo miglioramento. Con la nuova amministrazione la situazione non è cambiata. La proprietà è pubblica: Regione e Comune sono i principali proprietari.

Uno sfruttamento spaventoso. Cooperative che falliscono per non pagare il TFR, minacce ai lavoratori, lavoro nero.

La lotta continua, si è cercata l’attenzione del consiglio comunale e anche dei cittadini.

Chi sono gli operai del CAAT? Sono lavoratori delle periferie, conoscono bene questa crisi, oltre alle ingiustizie che subiscono quotidianamente. La richiesta di un sostegno al reddito. Le periferie abbandonate e degradate necessitano di un lavoro immenso. Proposta di inclusione dei disoccupati in lavori socialmente utili, di coinvolgimento attivo nel cambiamento delle periferie, vedi l’esperienza di Napoli.

 

Suggerimenti



L'ASPIRAPOLVERE

Compagnia San Paolo al Balôn:
'Fondazione' per aspirare i beni comuni

Il Comitato Oltre Dora incassa la linea bancaria
e plaude a "interessi integrati" e "riqualificazione".
L'Ugo-Mattei-pensiero vince ancora a Torino,
così l'ircocervo del benicomunismo finanziarizzato
si abbatte sul Balôn e i suoi dintorni

Francesco Migliaccio, al Debitour, rapporta una controinchiesta torinese di Napolimonitor. Tema: speculazione edilizia sul Lungo Dora a nord del Balôn.

Ai primi di ottobre 2019 lo storico mercato delle pulci di Torino, il mitico Balôn è stato sgomberato, dopo dieci mesi di resistenza da parte degli ambulanti, con l’aiuto delle forze dell’ordine che hanno caricato e comminato multe salate ai recalcitranti.
Questo atto è conseguente a una delibera dell’attuale Giunta comunale che nel dicembre 2018 aveva deciso lo spostamento del Balôn dal Canale Molassi/San Pietro in Vincoli a via Carcano, zona nord, fuori dall’area di Porta Palazzo. Sono potute restare al loro posto solo le botteghe antiquarie.

Ci sono una serie di interessi integrati che hanno come orizzonte comune la “riqualificazione” del quartiere. La presenza di circa 1.000 ambulanti, straccivendoli di origine marocchina o rom, disoccupati era un inciampo per i progetti di “rigenerazione urbana”.

Nei mesi precedenti lo sgombero, si erano create opposizioni nel quartiere, vicine agli ambulanti. Una di queste è stato il Comitato Oltre Dora, composto da residenti (liberi professionisti, avvocati,…) che avevano a cuore la permanenza degli straccivendoli in San Pietro in Vincoli. Proprio nelle giornate in cui la polizia caricava, il Comitato Oltre Dora vinceva, insieme a una cordata, un bando della Compagnia di San Paolo di 40.000 euro volto a costituire una fondazione di comunità, nuovo strumento di governance territoriale che può ricevere denaro, donazioni, contributi, partecipare a bandi per progetti di coesione sociale nel quartiere. La Compagnia di San Paolo si impegna per 3 / 5 anni a sostenere finanziariamente la fondazione.

Qual è il suo ruolo a Porta Palazzo? La Compagnia ha già speso diversi milioni di euro per costruire un social housing, ha finanziato progetti artistici e varie associazioni giovanili, ma soprattutto ha creato l’agenzia territoriale The Gate nel 1998, preposta alla governance della rigenerazione urbana a compartecipazione pubblico-privata. The Gate creò poi l’Associazione ViviBalôn che ha governato per 20 anni gli straccivendoli. Compito di The Gate era attrarre finanziamenti europei per avviare la rigenerazione del quartiere. Oggi The Gate non è più attiva e quindi Compagnia di San Paolo vede nella fondazione il nuovo organo per gestire la riqualificazione di Porta Palazzo. E dove trova le risorse politiche e sociali per fare questo? Proprio in coloro che si sono costruiti un’agibilità politica difendendo i poveri – non tra i razzisti o xenofobi- ma nelle forze di avanguardia della “rigenerazione urbana”.

Altro elemento: Marco Giusta, assessore alle Politiche sociali (e anche presidente di The Gate) ha firmato la lettera di presentazione di questa cordata di associazioni per partecipare al bando di Compagnia di San Paolo che poi ha vinto. Ci troviamo di fronte a una grande omogeneità dei poteri che esiste grazie a un’omogenea costituzione ideologica.

 

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Torna alla prima parte di Debitour:
INCHIESTA SUL DEBITO
(il link apre in nuova scheda)

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Immagine di testa - Torino, 15 febbraio 2020: l'Assemblea21 presenta i risultati dell'inchiesta Debitour. Foto Trancemedia.eu

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