Ci troviamo in uno dei quei gomiti della storia in cui i paradigmi cambiano, nonostante l’anestesia mediatica imperante. Per decenni, secoli, abbiamo portato avanti il mito della redistribuzione della ricchezza: un architrave che rimane, sicuramente ammaccato e fuori moda. Ebbene, forse è giunto il tempo di parlare di redistribuzione della povertà.
ricchezza smodata, pericolosa
Se proprio non c’è più nessuno in questo mondo che ha ancora il coraggio di dire che la ricchezza è un profitto, è un furto fondato sullo sfruttamento, che gli oligarchi sono dei ladri di risorse e civiltà, che la concentrazione di ricchezza smodata a cui assistiamo è da colpire con una tassazione imposta dallo Stato in maniera spietata e feroce – in quanto pericolosa – allora si proceda in senso opposto.
I poveri esistono: concentrarli nello stesso punto di mondo sta portando alla nota reazione. Spingere verso un’accelerazione sistemica potrebbe creare il collasso del sistema: è una teoria nota. Si potrebbe giungere alla rivolta della plebe, a un nuovo ed eterno spartachismo.
Maurizio Pagliassotti