il settimo peccato le lotte intestine

Nel rapporto con gli alleati, gli Stati Uniti a volte coprono le loro malefatte, a volte ricorrono a punizioni o minacce, giocando con “un trucco di controllo”.  Adottando un approccio di carota e bastone, gli Stati Uniti fanno sì che gli alleati seguano i loro passi. Nei fatti, c’è poca fiducia reciproca all’interno del sistema di alleanza e i compagni di letto hanno sogni diversi.

 

Gli Stati Uniti hanno soffocato il Giappone attraverso mezzi commerciali e lo hanno costretto a firmare l’Accordo Plaza.

Negli anni ’80, l’economia statunitense era impantanata nella stagnazione mentre il Giappone sperimentava un boom economico, provocando un crescente avanzo commerciale con gli Stati Uniti. Ai sensi della Sezione 301 del Trade Act del 1974, il governo degli Stati Uniti avviò 20 “indagini della Sezione 301” sui prodotti giapponesi dal 1976 al 1989, la maggior parte delle quali si concluse con restrizioni volontarie del Giappone all’esportazione.

Nel settembre 1985, Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Repubblica Federale Tedesca e Giappone firmarono l’accordo al Plaza Hotel di New York City, che comprendeva principalmente il contenimento dell’inflazione, l’espansione della domanda interna, l’apertura del mercato commerciale e la liberalizzazione dei capitali. Dopo la firma dell’accordo, lo yen giapponese si apprezzò notevolmente, le sue esportazioni furono colpite ed emerse una grande sovracapacità nel paese.

L’accordo USA-Giappone sui semiconduttori fu firmato nel 1986 e rinnovato nel 1991. Dopo la scadenza dell’accordo quinquennale, le quote di mercato dei semiconduttori fabbricati negli Stati Uniti aumentarono di circa il 30% sia nel mondo che in Giappone. In più gli Stati Uniti lanciarono successivamente sette guerre commerciali e finanziarie contro il Giappone, coinvolgendo le industrie tessili, siderurgiche, dei ricettori tv, automobilistiche, dei tassi di cambio e dei semiconduttori, nonché la riforma sistemica del Giappone imposta dagli Stati Uniti.

Al fine di ridurre i danni alla competitività economica dovuti all’eccessivo apprezzamento dello yen, il governo giapponese scelse di mantenere lo slancio dell’espansione economica allentando il credito; questo portò bolle più grandi nel mercato azionario e nel mercato immobiliare. Successivamente, il governo giapponese aumentò rapidamente il tasso di interesse di riferimento della banca centrale in un passo radicale per prevenire un surriscaldamento dell’economia. Di conseguenza, le bolle economiche scoppiarono.

L’accordo del Plaza Hotel [la pagina en.wikipedia apre in nuova scheda – ndr] è considerato il punto di svolta dei “20 Anni Perduti” del Giappone.

 

Gli Stati Uniti hanno usato il deficit commerciale come scusa per costringere i propri alleati a rivedere gli accordi bilaterali di libero scambio.

Nel 2012 gli Stati Uniti e la Corea del Sud firmarono l’Accordo di libero scambio. Anni dopo, Trump affermò che l’accordo aveva causato un deficit commerciale con la Corea del Sud. Nel settembre 2018, il presidente sudcoreano Moon Jae-in ha dovuto firmare con Trump un accordo modificato.

Nell’agosto 1992, Stati Uniti, Canada e Messico firmarono l’Accordo di libero scambio nordamericano e stabilirono una zona di libero scambio in Nord America, la più grande organizzazione di integrazione economica regionale in quel momento. Quando Trump entrò in carica nel gennaio 2017, richiese di rinegoziare l’accordo, sostenendo che aveva aumentato il deficit commerciale degli Stati Uniti e spostato decine di migliaia di posti di lavoro del settore manifatturiero nel Messico a basso salario. Dopo oltre un anno di negoziati, i tre paesi hanno firmato l’accordo Stati Uniti-Messico-Canada (USMCA), che ha aperto agli Stati Uniti il mercato agricolo canadese da 16 miliardi di dollari.

 

In mezzo alla pandemia di COVID-19, gli Stati Uniti e i loro alleati si sono incolpati a vicenda e hanno creato barriere l’uno verso l’altro. Gli Stati Uniti hanno persino intercettato forniture mediche degli alleati e accaparrato vaccini e altri dispositivi di protezione urgenti.

Dall’inizio del COVID-19, le forniture anti-pandemia ordinate e acquistate da alleati degli Stati Uniti come Germania, Francia e Canada sono state acquistate a prezzi più alti, oppure intercettate dagli Stati Uniti. Nell’aprile 2020, l’Agenzia Federale per la Gestione delle Emergenze [USA] ha improvvisamente ordinato alla società 3M di interrompere l’esportazione delle sue maschere in Canada e nei paesi dell’America Latina e di annullare temporaneamente tutti gli ordini esistenti. Gli Stati Uniti hanno acquisito la fornitura a breve termine di Remdesivir, un farmaco antivirale che ci si attendeva essere di grande utilità per il trattamento del COVID-19, e hanno vietato l’esportazione di forniture mediche statunitensi come le maschere in altri paesi, compresi gli alleati.

L’India ha fornito assistenza sui farmaci agli Stati Uniti nei primi giorni della pandemia. Dopo la grave esplosione epidemica in India, il ministro degli Esteri indiano Subrahmanyam Jaishankar e molti altri hanno invitato gli Stati Uniti a rimuovere il divieto di esportazione sulle materie prime dei vaccini per aumentare la produzione di vaccini in India, ma gli Stati Uniti hanno affermato che avrebbero dato priorità al controllo dell’epidemia in casa propria e a vaccinare la propria gente.

trascurare la gravità della pandemia in India

La mossa ha suscitato sentimenti anti-americani in India e critiche da parte degli alleati e della comunità internazionale. Il gruppo media indiano ZEE ha riferito che dopo il suo insediamento, Biden ha immediatamente citato il Defense Production Act per vietare le esportazioni di materie prime chiave per la produzione di vaccini, in modo da garantire che i produttori statunitensi di vaccini come Pfizer potessero avere abbondanti forniture di materiale e realizzare una produzione a ciclo continuo. Il Times of India ha affermato che gli atti di Washington di accaparrare vaccini e trascurare la gravità della pandemia in India hanno acceso sentimenti anti-USA tra i netizen indiani.

Il 5 maggio 2021, la rappresentante per il commercio degli Stati Uniti Katherine Tai ha affermato che il suo paese sostiene la proposta dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC-WTO) sulla rinuncia alla protezione della proprietà intellettuale per i vaccini COVID-19 e che avrebbe partecipato attivamente ai negoziati dell’OMC-WTO sulla possibile rinuncia e avrebbe incoraggiato anche altri paesi a farlo.

Germania e Francia si sono opposte. Un portavoce del governo tedesco ha affermato che la rinuncia proposta dagli USA ai diritti di proprietà intellettuale per i vaccini causerebbe “seri problemi” alla produzione globale di vaccini. Il presidente francese Emmanuel Macron ha dichiarato al vertice dell’UE che i brevetti sui vaccini COVID-19 non sono la questione chiave al momento e ha criticato la Gran Bretagna e gli Stati Uniti per aver bloccato le esportazioni di vaccini e materie prime verso altri paesi. La presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha affermato che l’UE ha un atteggiamento aperto nei confronti dei colloqui sui brevetti, ma la condivisione della tecnologia non è risposta rapida alla pandemia.

 

Al fine di mantenere il dominio regionale, gli Stati Uniti non hanno mai esitato ad abbandonare, sanzionare o soffocare i propri alleati.

Nel luglio 2016, in Turchia scoppiò un tentativo di colpo di stato militare che uccise più di 240 cittadini turchi, ferendone più di 2.000. Le autorità turche accusarono il predicatore musulmano con sede negli Stati Uniti, Fethullah Gulen, di aver incitato al colpo di stato, listarono il movimento Gulen come organizzazione terroristica e chiesero a 83 paesi, inclusi gli Stati Uniti, di estradare 425 membri del gruppo. La richiesta è sempre stata respinta dal governo degli Stati Uniti.

Per combattere il gruppo estremista “Stato Islamico” [ISIS], Washington ha a lungo sostenuto un gruppo armato a guida curda in Siria e lo ha considerato un importante alleato. Però in seguito gli Stati Uniti lo abbandonarono improvvisamente per ridurre l’onere della guarnigione e facilitare le relazioni con la Turchia. Nella seconda metà del 2019, prima che il governo turco lanciasse un’offensiva militare transfrontaliera contro il gruppo armato, Washington ha improvvisamente ritirato le sue truppe dalle aree interessate e ha dichiarato che “non avrebbe sostenuto o partecipato”.

A guardia della Turchia per lungo tempo, gli Stati Uniti hanno fatto del loro meglio per interrompere gli sforzi della Turchia di avvicinarsi alla Russia e hanno imposto sanzioni alla Turchia per il suo acquisto di armi russe, applicando per la prima volta a un alleato della NATO le disposizioni del Countering America’s Adversaries Through Sanctions Act (Legge per il contrasto agli avversari dell’America tramite sanzioni). L’amministrazione Biden ha annunciato di aver riconosciuto il massacro di armeni nell’Impero ottomano come “genocidio” e ha promosso la legislazione delle relative sanzioni, facendo pressione sulla Turchia affinché si inchini agli Stati Uniti.

Nel 2018, la Turchia ha cercato di acquistare missili Patriot Advanced Capability-3 di fabbricazione americana, ma non è riuscita. Successivamente, Ankara ha firmato un contratto per il sistema di difesa aerea S-400 con Mosca. In risposta, Washington ha adottato diverse misure per fare pressione sulla Turchia, comprese sanzioni, il divieto alla Export-Import Bank degli Stati Uniti di fornire crediti alla Turchia, l’espulsione della Turchia dal programma di caccia F-35 senza restituire i fondi di ricerca e sviluppo e gli anticipi già pagati dalla Turchia.

 

Il bullismo economico degli Stati Uniti è “un trattamento equo” per tutti gli alleati.

Washington non solo conduce un protezionismo commerciale senza scrupoli, ma aumenta anche il suo controllo sugli alleati attraverso accordi commerciali. Nei negoziati USMCA, gli Stati Uniti hanno costretto il Canada a rinunciare al suo diritto sovrano di firmare accordi commerciali con altri paesi in modo indipendente e ad accettare la richiesta irragionevole degli Stati Uniti di includere nell’accordo una “clausola della pillola avvelenata”: essa prevede che il paese firmatario deve ottenere il via libera dagli altri firmatari quando si negozia e si stabilisce un accordo di libero scambio con le economie “non di mercato”. La clausola ha ovviamente preso di mira paesi specifici come la Cina, e ha gravemente interrotto e danneggiato l’ordine di libero scambio globale.

Un mese dopo aver firmato l’USMCA, l’allora presidente degli Stati Uniti Trump ha nuovamente alzato il bastone delle sanzioni contro il Canada, annunciando la ripresa di un ulteriore 10% di dazi su alcuni prodotti in alluminio importati dal Canada nell’agosto 2020. Il governo canadese ha reagito con tariffe di ritorsione su 3,6 miliardi dollari canadesi di prodotti in alluminio statunitensi. Dopo mesi di consultazioni, Trump ha ufficialmente cancellato la decisione nell’ottobre dello stesso anno, ma allo stesso tempo ha minacciato di riprendere le tariffe se l’esportazione di alluminio canadese negli Stati Uniti aumentasse.

Dopo che Biden è entrato in carica, ha firmato un ordine esecutivo per revocare il permesso dell’oleodotto canadese Keystone XL, che ha causato un impatto significativo sull’economia della provincia canadese dell’Alberta, ricca di energia, e ha persino esacerbato la situazione economica canadese durante la pandemia.

Nel 1996, l’Unione Europea ha promulgato lo Statuto di Blocco dell’UE, che vieta agli operatori dell’UE di rispettare determinate leggi statunitensi. Secondo lo statuto, gli operatori dell’UE che rispettano le leggi statunitensi anziché le leggi dell’UE saranno sanzionati, e sono autorizzati a citare in giudizio i beneficiari o la parte vincente nei casi relativi agli Stati Uniti presso la Corte di Giustizia dell’UE.

Negli ultimi anni, insistendo sul fatto che il gasdotto Nord Stream 2 sta minacciando la sicurezza energetica dell’Europa, Washington si è opposta al progetto e ha imposto sanzioni. Nel gennaio 2021, gli Stati Uniti hanno annunciato sanzioni contro la nave posatubi russa Fortuna. Il 25 marzo, Blinken ha affermato che il Nord Stream 2 è in contrasto con gli obiettivi di sicurezza energetica fissati dall’UE e potrebbe danneggiare gli interessi di Ucraina, Polonia e altri paesi. Ha ribadito la posizione di Washington su questo progetto, compresa l’imposizione di sanzioni alle società impegnate a completare i lavori di posa delle condutture.

 

Gli Stati Uniti hanno utilizzato il Foreign Corrupt Practices Act per soffocare società alleate.

Il Foreign Corrupt Practices Act (Legge sulle pratiche corruttive estere) degli Stati Uniti vieta agli individui e alle entità americane di pagare tangenti a funzionari governativi stranieri per ottenere accordi commerciali. Nel 2020, pubblici ministeri statunitensi hanno aperto un’accusa contro due ex dirigenti della società di trasporti francese Alstom e un ex dirigente della società commerciale giapponese Marubeni Corporation, che avrebbero corrotto funzionari indonesiani. I tre imputati sono stati accusati di complotto finalizzato alla violazione del Foreign Corrupt Practices Act e al riciclaggio di denaro.

Secondo i rapporti del Wall Street Journal nel gennaio 2021, il Federal Bureau of Investigation ha assunto un ruolo più importante nelle indagini estere su legami con gli Stati Uniti. Negli ultimi anni ha ampliato l’unità internazionale anticorruzione per scoprire individui e organizzazioni coinvolte in reati legati alla corruzione, alla cleptocrazia e all’antitrust.

In un caso collegato ad Alstom nel 2014, Alstom e Marubeni Corporation hanno rispettivamente raggiunto un accordo con il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, accettando di pagare rispettivamente 772 e 88 milioni di dollari di riconciliazione per risolvere le accuse relative al progetto indonesiano e a progetti in altri paesi.

 

C’è un litigio costante all’interno del Gruppo dei Sette (G7), i membri sembrano essere strani associati, ognuno con idee diverse sui problemi interni ed esterni del gruppo.

Stati Uniti e Giappone non hanno firmato la Ocean Plastics Charter

Nel giugno 2018 si tenne in Canada il vertice del G7. Il comunicato del vertice impegnava a ridurre le barriere tariffarie, le barriere non tariffarie e le sovvenzioni. Ma Trump disse che rifiutava di firmare la dichiarazione congiunta. Gli Stati Uniti annunciarono anche che dal 1° giugno avrebbero cancellato l’esenzione tariffaria per i prodotti in acciaio e alluminio di UE, Canada e Messico e che avrebbero imposto dazi punitivi del 25% sull’acciaio e del 10% sull’alluminio. L’UE e il Canada dichiararono immediatamente che avrebbero adottato misure reciproche per difendere i propri diritti e avrebbero imposto tariffe pressoché equivalenti su prodotti americani sensibili. Oltre alle questioni commerciali, il G7 ha anche proposto soluzioni come la riduzione della plastica monouso. Tuttavia, due paesi membri, gli Stati Uniti e il Giappone, non hanno firmato la Ocean Plastics Charter.

Ad agosto 2019 si è tenuto in Francia il vertice del G7. Trump ha detto prima del vertice che gli Stati Uniti avrebbero tassato i vini francesi se la Francia avesse imposto una tassa digitale alle società statunitensi di tecnologia internet come Google, Facebook e Apple. Da parte sua, Donald Tusk, allora presidente del Consiglio Europeo, ha affermato che l’UE “risponderà a tono” se Washington impone dazi alla Francia.

Reuters ha elencato una serie di questioni controverse prima del vertice. L’insoddisfazione di Trump per l’approvazione da parte della Francia del disegno di legge per imporre la tassa sui servizi digitali a luglio; gli Stati Uniti hanno hanno respinto gli sforzi degli altri membri per affrontare il cambiamento climatico; gli Stati Uniti e l’Europa hanno avuto divergenze sull’opportunità di riammettere la Russia al G7; le potenze europee hanno cercato di allentare le tensioni tra Stati Uniti e Iran.

Nel maggio 2021 si è tenuta in Gran Bretagna la riunione dei ministri degli Esteri del G7. Il Dipartimento di Stato USA ha dichiarato che Blinken ha espresso ancora una volta forte opposizione al progetto del gasdotto russo-tedesco Nord Stream 2 in un incontro con il ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas a margine della riunione del G7. Alcuni esperti hanno evidenziato che i principali paesi europei come Germania e Francia non seguiranno gli Stati Uniti nella loro politica nei confronti della Russia, data la dipendenza del continente dalle forniture energetiche russe.

Khairy Tourk, un professore americano di economia, ha affermato che i fattori economici hanno reso difficile per Stati Uniti e Gran Bretagna espandere il campo anti-cinese all’interno del G7, poiché esistono diretti ed enormi contatti commerciali tra Germania, Giappone, Corea del Sud e Cina. Anche l’India, uno dei principali beneficiari della Asian Infrastructure Investment Bank sostenuta dalla Cina, non si schiererà apertamente dalla parte americana.

 

Gli Stati Uniti pagano a parole gli alleati.

Di recente, il governo australiano si è rallegrato del fatto che gli Stati Uniti abbiano dichiarato il proprio sostegno all’Australia per contrastare la “coercizione economica” della Cina. Tuttavia, altri paesi dei “Five Eyes” [Cinque Occhi, v. parte A, peccato 3 – ndr], inclusi gli Stati Uniti, non solo hanno dato un’adesione di facciata all’Australia, ma colto l’opportunità per espandere le loro esportazioni in Cina, così hanno rapidamente spremuto la quota di mercato dell’Australia in Cina.

Secondo i media australiani, le esportazioni di vino australiano in Cina sono diminuite del 98% da ottobre 2020 a febbraio 2021. Nonostante i politici di altri paesi “Five Eyes” abbiano espresso sostegno per il vino australiano, le esportazioni australiane verso questi paesi hanno visto una contrazione del 25% anziché un aumento.

Da dicembre 2020 a febbraio 2021, le esportazioni di carbone australiano in Cina sono scese a zero, mentre la quota del carbone di altri paesi “Five Eyes” nel mercato cinese è passata dal 2,7 % al 6,1%. La quota di mercato cinese di cibo e bevande importate rivendicata dall’Australia è diminuita dal 6,3% nell’aprile 2020 al 3,6% nel febbraio 2021, mentre la quota di mercato detenuta da altri paesi dei “Five Eyes” è cresciuta dal 25,5% al ​​39,5%.

(Fine)


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sul sito di PEOPLE’S DAILY ONLINE

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