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Il Parlamento Europeo alla ricerca d’ideologia sprofonda in Atlantico | Trancemedia.eu

Il Parlamento Europeo alla ricerca d’ideologia sprofonda in Atlantico

1 – Un morente Parlamento Europeo
a fine legislatura, su impulso della
kapò Leyen, goffamente ricicla
convinzioni assolute e vene di fanatismo
(verbatim da Strasburgo)
2 – Sprofonda l’Europa del West,
col rischio che gli ‘anticorpi’ diventino hitleriani
3 – Torna a galla, sperabilmente, il Manifesto di Ventotene
già dimenticato sotto una coltre di vuota retorica
4 – Ma l’Eliseo indurisce il confronto
comportandosi con la Russia come Poincaré coi tedeschi nel 1914.
Commento alter-europeista della nostra redazione.
Aggiornamento: la risposta di Medvedev, 3 marzo,
ignorata in Europa per quieto armarsi.


ESTREMO DOCUMENTO

Risoluzione del Parlamento europeo
dell'8 febbraio 2024 sul Russiagate:
le accuse di ingerenza russa
nei processi democratici dell'Unione europea

Un documento estremo
comincia la caccia alle streghe,
contro il maggior Paese europeo.
Lo riportiamo alla lettera,
con alcune evidenze grafiche
per facilitarne la rapida lettura.

> Risoluzione del Parlamento europeo dell’8 febbraio 2024 sul Russiagate: le accuse di ingerenza russa nei processi democratici dell’Unione europea (2024/2548(RSP))

Giovedì 8 febbraio 2024 – Strasburgo

 

Il Parlamento europeo,

vista

– vista la sua decisione del 13 settembre 2023 sulle modifiche al regolamento del Parlamento al fine di rafforzare l’integrità, l’indipendenza e la responsabilità(1),

– vista la sua risoluzione del 13 luglio 2023 sulle raccomandazioni per una riforma delle norme del Parlamento europeo in materia di trasparenza, integrità, responsabilità e lotta alla corruzione(2),

– vista la sua risoluzione del 1º giugno 2023 sulle ingerenze straniere in tutti i processi democratici nell’Unione europea, inclusa la disinformazione(3),

– vista la sua risoluzione del 9 marzo 2022 sulle ingerenze straniere in tutti i processi democratici nell’Unione europea, inclusa la disinformazione(4),

– viste le sue precedenti risoluzioni sulle relazioni UE-Russia, in particolare quella del 23 novembre 2022 sul riconoscimento della Federazione russa come Stato sostenitore del terrorismo(5),

– vista la sua risoluzione del 19 settembre 2019 sull’importanza della memoria europea per il futuro dell’Europa(6),

– vista la sua risoluzione del 17 gennaio 2024 sulla coscienza storica europea(7),

– vista la sua risoluzione del 1° marzo 2022 sull’aggressione russa contro l’Ucraina(8),

– vista la relazione del Servizio europeo per l’azione esterna del 23 gennaio 2024 dal titolo “Seconda relazione del SEAE sulla manipolazione delle informazioni e le minacce di ingerenza estere – Un quadro per la difesa in rete”,

– vista la comunicazione della Commissione del 12 dicembre 2023 dal titolo “Difesa della democrazia” (COM(2023)0630),

– vista la proposta presentata dalla Commissione di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 dicembre 2023, che stabilisce requisiti armonizzati nel mercato interno sulla trasparenza della rappresentanza d’interessi esercitata per conto di paesi terzi e che modifica la direttiva (UE) 2019/1937 (COM(2023)0637),

– vista la comunicazione della Commissione del 3 dicembre 2020 sul piano d’azione per la democrazia europea (COM(2020)0790),

– visto il principio giuridico della presunzione di innocenza,

– visti il suo regolamento e il codice di condotta dei deputati al Parlamento europeo,

– vista la sua risoluzione del 16 settembre 2021 sul tema “Rafforzare la trasparenza e l’integrità nelle istituzioni dell’UE creando un organismo europeo indipendente responsabile delle questioni di etica”(9),

– visto l’articolo 132, paragrafi 2 e 4, del suo regolamento,

considerata

A. considerando che le ingerenze straniere, la manipolazione delle informazioni e la disinformazione costituiscono una grave violazione dei valori e principi universali su cui si fonda l’Unione, quali la dignità umana, la libertà, l’uguaglianza, la solidarietà, il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali, la democrazia e lo Stato di diritto; che la fiducia nell’integrità del Parlamento e nello Stato di diritto è fondamentale per il funzionamento della democrazia europea;

B. considerando che vi sono prove di ingerenza e manipolazioni da parte della Russia in molte democrazie, nonché del suo sostegno pratico a forze estremiste ed entità radicali per promuovere la destabilizzazione dell’Unione;

C. considerando che la commissione speciale del Parlamento sulle ingerenze straniere in tutti i processi democratici nell’Unione europea, inclusa la disinformazione, ha evidenziato in dettaglio gli sforzi e le operazioni guidati dalla Russia per infiltrare le democrazie europee e le istituzioni dell’UE ed esercitare su di esse la propria influenza e ingerenza; che la risposta del Parlamento europeo alle ingerenze straniere è diventata più attenta; che, tuttavia, devono essere ancora adottate misure più rigorose e riforme interne per garantire una protezione efficace contro indebite ingerenze esterne;

D. considerando che la Russia sta utilizzando un’ampia gamma di tattiche di guerra ibrida per conseguire i suoi obiettivi, nell’ambito di una strategia più ampia volta a danneggiare il corretto funzionamento dei processi democratici europei; che il ricorso alle ingerenze straniere e alla manipolazione delle informazioni, come mezzo per dividere le società democratiche, è stato il precursore della guerra di aggressione non provocata della Russia nei confronti dell’Ucraina, e da allora è aumentato; che la diffusione della disinformazione da parte della Russia attraverso gli organi di informazione tradizionali e le piattaforme dei social media, l'”elite capture”, la pirateria informatica contro i candidati alle elezioni e gli attacchi informatici sono aumentati a un livello senza precedenti;

E. considerando che la falsificazione sistematica della storia fa parte della guerra dell’informazione russa da decenni;

F. considerando che il Cremlino gestisce un’ampia rete di agenti di influenza in tutta l’UE, che hanno condizionato i processi elettorali e le politiche su questioni strategiche fondamentali quali le infrastrutture energetiche; che tali agenti di influenza prendono attivamente di mira tutti i settori della vita pubblica, in particolare la cultura, la memoria storica, i media e le comunità religiose, nonché i politici e le loro famiglie; che decine di indagini hanno dimostrato legami tra importanti attori politici e pubblici europei, attivi o in pensione, e il Cremlino;

G. considerando che continuano a essere rivelati i finanziamenti provenienti da paesi terzi per attività politiche e a favore di politici all’interno dell’Unione europea prima e dopo il 24 febbraio 2022, in particolare dalla Russia; che tali finanziamenti rappresentano un rischio per l’integrità dei processi democratici negli Stati membri dell’UE e necessitano di indagini approfondite per chiamare i complici a rispondere delle loro azioni; che il Cremlino ha patrocinato e sostenuto una serie di partiti e politici di estrema destra e di estrema sinistra in Europa e, tra l’altro, ha permesso al partito di Marine Le Pen di ottenere un prestito di 9,4 milioni di EUR nel 2013; che da allora Le Pen e i membri del suo partito hanno espresso in numerose occasioni la loro posizione a favore del Cremlino;

H. considerando che la Russia ha stabilito contatti con partiti, personalità e movimenti per poter contare su attori all’interno delle istituzioni dell’Unione in modo da legittimare le proprie posizioni, sostenere i movimenti indipendentisti e i propri governi per procura ed esercitare pressioni affinché vengano alleviate le sanzioni e attenuate le conseguenze dell’isolamento internazionale; che i deputati al Parlamento europeo di alcuni gruppi politici, nonché alcuni deputati non iscritti, hanno diffuso in Parlamento una propaganda spudorata a favore del Cremlino;

I. considerando che vi sono anche esponenti politici “Russlandversteher” (che comprendono le motivazioni della Russia) all’interno di partiti politici tradizionali; che diverse personalità pubbliche degli Stati membri dell’UE, compresi ex capi di governo e membri di gabinetto, tra i quali spicca Gerhard Schröder, hanno ricoperto posizioni ben retribuite in società energetiche controllate dal Cremlino; che, anche dopo l’aggressione su vasta scala contro l’Ucraina, alcune di queste persone hanno deciso di non dimettersi e hanno continuato a ricevere dal Cremlino denaro macchiato di sangue, con la complicità silenziosa dei loro partiti politici; che queste persone continuano a utilizzare la loro influenza filorussa sulla loro scena politica sia nazionale che europea;

J. considerando che relazioni di organi di informazione indipendenti del 29 gennaio 2024 hanno presentato prove concrete attestanti che l’on. Tatjana Ždanoka potrebbe aver agito come informatrice per la quinta sezione del Servizio federale di sicurezza della Federazione russa almeno dal 2004 al 2017;

K. considerando che le sue azioni sono state descritte come comprendenti azioni di sensibilizzazione politica per conto della Federazione russa, attraverso l’organizzazione di eventi e la trasmissione di informazioni sul funzionamento interno del Parlamento; che l’inchiesta giornalistica suggerisce che la deputata in questione abbia chiesto almeno una volta ai suoi referenti un pagamento per coprire le spese sostenute in relazione ai servizi resi;

L. considerando che tali accuse si basano, tra l’altro, su quanto è descritto come scambi di posta elettronica trapelati tra la deputata in questione e due funzionari della quinta sezione del Servizio federale di sicurezza russo a partire dal 3 ottobre 2005 in poi;

M. considerando che la deputata in questione è ben nota per la sua posizione a favore della Russia e la costante diffusione di narrazioni contro la Lettonia e contro l’UE durante tutto il suo mandato di deputato al Parlamento europeo, compresa la sua opposizione all’esistenza della Lettonia come paese sovrano e il suo rifiuto di condannare l’invasione russa dell’Ucraina; che la deputata al Parlamento europeo è altresì nota per la sua condotta politica altamente problematica, tra cui la sua partecipazione a una visita di osservazione del referendum nella Crimea occupata dalla Russia nel 2014, una visita al dittatore siriano Bashar al-Assad nel 2016 e la sua partecipazione a Mosca a trasmissioni televisive di propaganda a favore del Cremlino; che la deputata al Parlamento europeo ha deliberatamente dato l’impressione che tali viaggi fossero effettuati per conto del Parlamento europeo o dell’UE; che la deputata in questione ha organizzato e promosso eventi al Parlamento europeo con rappresentanti pro-Cremlino delle regioni Donetska e Luhanska prima della loro annessione illegale; che le attività della deputata sarebbero spesso state patrocinate da gruppi di facciata finanziati dal Cremlino, come la Fondazione Russkiy Mir; che la deputata in questione, insieme ad altri deputati al Parlamento europeo, ha organizzato eventi pubblici e si è recata in Lituania per dimostrare il proprio sostegno a Algirdas Paleckis, cittadino lituano ed ex diplomatico e politico condannato per spionaggio a favore della Russia;

N. considerando che le inchieste giornalistiche hanno da tempo evidenziato i contatti e le strette relazioni personali tra secessionisti in Catalogna, comprese le autorità del governo della comunità autonoma della Catalogna, e il Cremlino; che, secondo quanto riportato da giornalisti investigativi, l’ex diplomatico russo Nikolai Sadovnikov ha incontrato l’allora leader separatista e attualmente deputato al Parlamento europeo Carles Puigdemont a Barcellona alla vigilia del referendum illegale della Catalogna nell’ottobre 2017; che la Russia, coltivando contatti e relazioni, mira a costruire un’influenza politica ed economica per destabilizzare la democrazia nell’Unione europea; che il tribunale d’istruzione n. 1 di Barcellona incaricato dell’indagine sul caso Voloh, che collega, tra l’altro, l’ex Presidente della Catalogna e il suo entourage con la Russia, ha recentemente prorogato l’indagine per sei mesi; che i rappresentanti di un gruppo di secessionisti catalani in Spagna che hanno intrattenuto relazioni con personalità vicine al Cremlino, tra cui la deputata in questione, stanno chiedendo un’amnistia per i loro presunti reati;

O. considerando che la deputata al Parlamento europeo in questione è stata esclusa dal suo gruppo politico e ora siede come membro non iscritto; che la deputata ha ottenuto il sostegno di alcuni altri deputati al Parlamento europeo aventi posizioni pubbliche su questioni internazionali non molto diverse dalle sue;

P. considerando che, a seguito di tali rivelazioni, la Presidente del Parlamento europeo ha immediatamente annunciato l’avvio di un’indagine interna, compreso il deferimento al comitato consultivo sulla condotta dei deputati; che l’indagine è attualmente in corso; che le possibili sanzioni previste dal regolamento comprendono la perdita del diritto all’indennità giornaliera, la sospensione temporanea della partecipazione a tutte o ad alcune delle attività del Parlamento e limitazioni al diritto di accesso alle informazioni riservate o classificate; che il servizio di sicurezza lettone ha annunciato che indagherà sulle accuse;

Q. considerando che la deputata in questione non è l’unico membro del Parlamento europeo ad avere svolto attività che comprendono la partecipazione a false missioni di osservazione elettorale in territori occupati dalla Russia che possono essere confuse con missioni ufficiali del Parlamento europeo; che diversi deputati al Parlamento europeo sono stati sanzionati per tale infrazione in virtù della procedura del gruppo per il sostegno alla democrazia e il coordinamento elettorale; che tali visite si sono svolte sistematicamente in Russia e in territori occupati dalla Russia;

R. considerando che sono stati segnalati casi di deputati al Parlamento europeo che hanno utilizzato le risorse del Parlamento per sostenere e promuovere attività direttamente o indirettamente collegate a casi di ingerenze straniere, ad esempio nel dicembre 2022, quando il canale di propaganda statale bielorusso STV ha avuto accesso ai locali del Parlamento e alla struttura di registrazione video VoxBox all’interno del Parlamento e, di conseguenza, i locali del Parlamento sono stati utilizzati da diversi deputati per creare contenuti di disinformazione a favore del Cremlino e contro l’UE;

S. considerando che nel 2016 il partito al potere in Russia, Edinaja Rossija (Russia Unita), ha firmato un accordo di cooperazione con il partito austriaco di estrema destra FPÖ (Partito della libertà), chiedendo una maggiore cooperazione tra i due partiti e il rafforzamento dei legami politici ed economici tra Vienna e Mosca; che tale accordo è stato firmato alla presenza di un deputato al Parlamento europeo dell’FPÖ, che, da allora, ha ripetutamente chiesto di allentare le sanzioni dell’UE nei confronti della Russia e ha diffuso disinformazione a favore del Cremlino;

T. considerando che il ministero tedesco degli Affari esteri ha smascherato una campagna di disinformazione su vasta scala, presumibilmente orchestrata dalla Russia, sulla piattaforma X, precedentemente nota come Twitter, finalizzata a manipolare l’opinione pubblica; che autorevoli media tedeschi hanno svelato che un dipendente di un membro del Bundestag tedesco appartenente al partito Alternative für Deutschland (AfD, Alternativa per la Germania) è stato identificato come persona di contatto del Servizio federale di sicurezza russo;

U. considerando che da diversi anni alcuni deputati al Parlamento europeo hanno assunto e impiegato cittadini russi simpatizzanti del regime di Putin come tirocinanti, assistenti parlamentari accreditati e consiglieri di gruppo e non hanno smesso di farlo nemmeno dopo l’inizio della guerra di aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina; che nel 2018 e nel 2019 Elizaveta Peskova, figlia di Dmitry Peskov, portavoce di Vladimir Putin, ha lavorato come tirocinante presso un deputato al PE;

V. considerando che, a seguito delle rivelazioni relative al Qatargate, nel settembre 2023 il Parlamento ha aggiornato e rafforzato in modo significativo il suo quadro di integrità interna, tra l’altro sottoponendo ad approfondita revisione il suo regolamento, il codice di condotta dei deputati al Parlamento europeo e le pertinenti decisioni dell’Ufficio di presidenza;

W. considerando che il 2024 è un anno elettorale cruciale e che negli Stati membri sono in programma diverse elezioni presidenziali, nazionali, locali e regionali, oltre alle elezioni europee previste per il 6-9 giugno 2024; che le elezioni europee del 2024 saranno probabilmente un bersaglio speciale per le campagne di disinformazione a livello locale, regionale e dell’UE;

Resoluta

1. esprime la sua totale indignazione e profonda preoccupazione per i continui sforzi della Russia volti a minare la democrazia europea; è costernato per le notizie attendibili che gettano luce sugli sforzi della Russia intesi a fomentare le divisioni tra i cittadini europei reclutando deputati al Parlamento europeo come agenti di influenza e sui suoi tentativi volti a creare sistematicamente un sistema di dipendenze tramite partiti politici europei che fungono poi da amplificatori della propaganda del Cremlino e ne servono gli interessi; ricorda che, perseguendo una strategia a lungo termine di ingerenza straniera, la Russia sta cercando di minare e, in ultima analisi, distruggere la democrazia in Europa; mette in evidenza gli sforzi compiuti da Putin per smantellare completamente qualsiasi forma di democrazia all’interno della Russia e sottolinea che ciò deve essere visto come un segnale di avvertimento a non essere condiscendenti verso gli obiettivi a lungo termine di Putin e pertanto a trattare questi tentativi di ingerenza russa come una questione di estrema gravità; sottolinea che il ricorso a tali tattiche non deve restare impunito; ribadisce il suo invito agli Stati membri a sviluppare e perfezionare ulteriormente i pacchetti di sanzioni adottati nei confronti della Federazione russa e a colmare le lacune nell’applicazione delle misure restrittive attualmente in vigore;

2. condanna inequivocabilmente gli sforzi in atto da parte della Russia per strumentalizzare e falsificare la memoria storica dei periodi più tragici dell’Europa, comprese le conseguenze del patto Molotov-Ribbentrop e del terrore che ne seguì per i territori conquistati dalla Germania nazista e dalla Russia comunista, nel tentativo di giustificare la sua attuale aggressione brutale, illegale e disumana e la sua politica espansionista;

3. esprime profonda preoccupazione per le notizie secondo cui la deputata Tatjana Ždanoka avrebbe agito come informatrice per la quinta sezione del Servizio federale di sicurezza russo mentre esercitava il suo mandato di deputata al Parlamento europeo; sottolinea che un informatore del Servizio federale di sicurezza russo che abbia accesso a benefici e informazioni in qualità di deputato al Parlamento europeo costituirebbe una grave minaccia per la sicurezza e la democrazia dell’Unione; sottolinea che è essenziale che il Parlamento europeo e le autorità lettoni indaghino in modo approfondito sulla questione al fine di determinare senza indugio le sanzioni e i procedimenti penali adeguati;

4. sottolinea che la deputata in questione è stata esclusa dal suo gruppo politico per motivi legati alle sue posizioni sulla Russia e l’Ucraina e ora non è affiliata a nessun gruppo; sottolinea che la stragrande maggioranza dei deputati al Parlamento europeo non condivide le opinioni della deputata in questione e ha condannato in misura egemone l’invasione illegale russa dell’Ucraina, il ricorso della Russia a tattiche di guerra ibrida contro la democrazia europea e altre sue scelte politiche aggressive e antidemocratiche degli ultimi anni; osserva tuttavia che un ristretto numero di deputati al PE ha partecipato ad azioni congiunte con la deputata in questione, esprimendo punti di vista simili e schierandosi apertamente con la Russia;

5. si impegna a fornire pieno sostegno e cooperazione alle autorità lettoni nella loro indagine sulla condotta della deputata in questione; invita le autorità competenti a verificare se la deputata in questione sia perseguibile ai sensi del diritto penale nazionale e rimane pronto a fornire pieno sostegno e cooperazione a tal riguardo;

6. accoglie con favore il deferimento della deputata in questione al comitato consultivo sulla condotta dei deputati; si impegna a porre pienamente in essere il proprio quadro sanzionatorio interno applicabile; osserva che i presunti fatti sono anteriori alla recente adozione della riforma del quadro di integrità del Parlamento; ritiene che le norme di per sé non avrebbero impedito il presunto comportamento riprovevole della deputata al Parlamento europeo; resta tuttavia pronto a valutare e perfezionare ulteriormente il funzionamento e le sanzioni del quadro di integrità del Parlamento, che è stato rafforzato a seguito del Qatargate;

7. sostiene le indagini in corso, ma sottolinea la necessità di rispettare il giusto processo, lo Stato di diritto e i diritti fondamentali; ribadisce che le scelte politiche non possono essere criminalizzate e che i deputati al Parlamento europeo non devono subire ulteriori restrizioni all’espressione delle loro opinioni nell’esercizio del loro legittimo mandato;

8. mette in evidenza altri casi di deputati al Parlamento europeo che servono consapevolmente gli interessi della Russia; sottolinea che le attività di tali deputati al Parlamento europeo stanno compromettendo la sicurezza, la credibilità e la resilienza democratica dell’UE; esprime profonda preoccupazione per i legami che la deputata in questione può avere intrattenuto con altri deputati al Parlamento europeo e denuncia fermamente qualsiasi tentativo interno coordinato di portare avanti l’agenda politica del Cremlino in seno al Parlamento; ritiene indispensabile condurre immediatamente un’indagine interna approfondita al fine di valutare tutti i possibili casi di ingerenze straniere da parte della Russia o altri tipi di ingerenze malevole nell’attività del Parlamento europeo;

9. esprime particolare preoccupazione per le recenti notizie secondo cui le autorità russe stanno fornendo narrazioni specifiche ai partiti politici e agli attori di estrema destra in diversi paesi dell’UE, in particolare in Germania e Francia, al fine di minare il sostegno pubblico all’Ucraina a seguito dell’invasione su vasta scala da parte della Russia nel 2022; sottolinea la gravità dei legami della Russia con partiti e responsabili politici nell’Unione e la sua considerevole ingerenza in movimenti secessionisti che interessano territori europei, come la Catalogna;

10. ribadisce la propria indignazione per le regolari rivelazioni su finanziamenti russi su vasta scala a favore di partiti, esponenti politici, funzionari e movimenti in diversi paesi democratici nel tentativo di interferire e ottenere influenza nei loro processi interni; riconosce che la stragrande maggioranza degli Stati membri ha vietato, in tutto o in parte, le donazioni estere a partiti e candidati politici; esprime preoccupazione per i legami della Russia con diversi partiti ed esponenti politici nell’UE; ricorda che, anche laddove la legge limita le fonti di finanziamento politico, gli attori russi hanno trovato modi per eluderla e hanno offerto sostegno ai propri alleati contraendo prestiti presso banche estere (come nel caso del Front National nel 2016), sottoscrivendo contratti commerciali e di acquisto (come riportato da Der Spiegel e Süddeutsche Zeitung il 17 maggio 2019 relativamente al partito FPÖ e da Buzzfeeds e L’Espresso il 10 luglio 2019 a proposito della Lega per Salvini premier) e facilitando attività finanziarie (come riferito dalla stampa britannica in merito alla campagna Leave.eu);

11. esprime profonda preoccupazione per le presunte relazioni tra i secessionisti catalani e l’amministrazione russa; osserva che l’ingerenza russa in Catalogna, se confermata, formerebbe parte di una strategia più ampia della Russia volta a promuovere la destabilizzazione interna e la disunità dell’UE; esprime profonda preoccupazione per le campagne di disinformazione su larga scala che la Russia ha condotto in Catalogna, così come per i presunti intensi contatti e i numerosi incontri tra gli agenti responsabili dell’ingerenza russa e il movimento indipendentista e il governo regionale della comunità autonoma della Catalogna; invita le autorità giudiziarie competenti a indagare efficacemente sui legami dei deputati al Parlamento europeo asseritamente associati al Cremlino e sui tentativi di destabilizzazione e ingerenza da parte della Russia nell’UE e nei suoi Stati membri; deplora tutti gli attacchi contro i giudici che indagano su tali attività di ingerenza; chiede che i casi dei deputati al Parlamento europeo catalani in questione siano deferiti al comitato consultivo sulla condotta dei deputati;

12. condanna fermamente il recente incidente in Slovacchia, dove il Servizio di intelligence esterno russo, con una mossa provocatoria, ha rilasciato una dichiarazione durante la moratoria preelettorale in cui metteva in discussione l’integrità del processo elettorale della Repubblica slovacca; esprime preoccupazione per il ruolo visibile e diretto che la diplomazia russa svolge nella vita pubblica e politica slovacca sin dalle elezioni parlamentari del settembre 2023;

13. condanna fermamente la campagna di disinformazione su vasta scala portata alla luce dal ministero tedesco degli Affari esteri, presumibilmente orchestrata dalla Russia sulla piattaforma X, con l’intenzione di manipolare l’opinione pubblica in Germania;

14. osserva con preoccupazione che X ha cessato di seguire il codice volontario di buone pratiche sulla disinformazione; esprime preoccupazione per la diffusione di disinformazione e di contenuti illegali sulla piattaforma;

15. ribadisce la sua precedente posizione secondo cui il carattere eccezionale dell’ingerenza straniera russa richiede che le istituzioni nazionali e dell’UE, compreso il Parlamento europeo, profondano sforzi speciali per identificare, affrontare e superare questa minaccia specifica;

16. condanna fermamente i fatti allarmanti rivelati da autorevoli organi di informazione tedeschi secondo cui un impiegato affiliato al partito Alternative für Deutschland (AfD) e associato a un deputato al Bundestag tedesco è stato identificato come persona di contatto del Servizio federale di sicurezza russo, il che desta gravi preoccupazioni riguardo alla potenziale ingerenza straniera all’interno del mondo politico tedesco;

17. ricorda che le ingerenze straniere sono una minaccia sistemica che va contrastata con determinazione; sottolinea che la guerra ibrida e la manipolazione delle informazioni e le ingerenze straniere non sono soltanto questioni di politica estera e di sicurezza, ma minacciano di fatto la vera e propria base delle nostre democrazie; esorta le istituzioni dell’UE ad adottare un approccio trasversale permanente per combattere con maggior efficacia la manipolazione delle informazioni e le ingerenze straniere; ritiene che le ingerenze elettorali che si verificano in uno Stato membro incidano sull’UE nel suo complesso nella misura in cui esse si possono ripercuotere sulla composizione delle istituzioni dell’UE; ritiene che le autorità nazionali non siano in grado di affrontare tali minacce lavorando in isolamento e che l’autoregolamentazione del settore privato non possa risolvere tutti i problemi; plaude al lavoro svolto dal Servizio europeo per l’azione esterna nella sua seconda relazione sulla manipolazione delle informazioni e le minacce di ingerenza estere, pubblicata il 23 gennaio 2024, e raccomanda una più stretta cooperazione con la NATO in tale ambito; resta determinato a portare avanti il suo impegno volto a combattere le ingerenze straniere nell’UE negli anni a venire, tra l’altro attraverso un apposito organo parlamentare;

18. continua a sostenere con fermezza gli sforzi per migliorare e applicare le norme che tutelano l’integrità di questa Istituzione quale pilastro della democrazia europea; ritiene che le accuse riguardanti la deputata in questione evidenzino la necessità di rafforzare la cultura della sicurezza in seno al Parlamento europeo; chiede che sia prestato il massimo livello di attenzione politica e amministrativa alle raccomandazioni per una riforma delle norme del Parlamento europeo in materia di trasparenza, integrità, responsabilità e lotta alla corruzione, adottate il 13 luglio 2023, e chiede la piena attuazione delle misure proposte, tra cui una formazione obbligatoria e periodica in materia di sicurezza e integrità per i deputati e il personale del PE, un adeguato nulla osta di sicurezza e un controllo rafforzato del personale, in particolare di coloro che partecipano a riunioni a porte chiuse; chiede un controllo più rigoroso dell’organizzazione di eventi, degli inviti a ospiti esterni presso il Parlamento e dell’accesso alle piattaforme di comunicazione dell’Istituzione; invita le autorità nazionali a seguire le procedure e un calendario comune ogni volta che viene loro richiesto di rilasciare il nulla osta di sicurezza ai deputati e al personale del Parlamento europeo, nonché per qualsiasi controllo di sicurezza relativo alle istituzioni dell’UE; è fermamente convinto che le risorse del Parlamento, come il patrocinio di eventi o viaggi, la concessione dell’accesso a studi di videoregistrazione e altre piattaforme di comunicazione e il finanziamento di progetti di comunicazione dei gruppi politici o dei deputati al Parlamento europeo, non dovrebbero essere utilizzate per minare i valori dell’UE o per disseminare informazioni ostili da parte di regimi autoritari; ribadisce la propria richiesta di norme più rigorose per i viaggi effettuati dai deputati al Parlamento europeo e pagati da paesi ed entità stranieri; ritiene che andrebbero elaborate norme analoghe per i viaggi effettuati dagli assistenti parlamentari accreditati o dal personale dei gruppi politici;

19. insiste sul suo forte impegno a continuare a realizzare riforme serie e concrete in seno al Parlamento europeo al fine di mostrare tolleranza zero in materia di corruzione e ingerenze politiche improntate alla corruzione e proteggere la democrazia europea;

20. ribadisce il suo sostegno alla creazione, quanto prima possibile, di un organismo indipendente responsabile delle questioni di etica, in linea con la sua risoluzione del 16 settembre 2021; esorta tutte le istituzioni dell’UE a elevare le proprie ambizioni riguardo alla creazione di tale organismo;

21. invita il segretariato del registro per la trasparenza dell’UE a mettere al bando qualsiasi entità che abbia relazioni dirette o indirette con il governo russo, a norma della decisione del Consiglio del 3 giugno 2022 concernente misure restrittive(10);

22. si attende che la Commissione e il Consiglio attuino il pacchetto per la difesa della democrazia al fine di intervenire con urgenza e colmare le numerose lacune presenti nella legislazione dell’UE sul finanziamento ai partiti, elaborare un regime normativo obbligatorio per le grandi piattaforme e potenziare la ciberdifesa dell’UE contro possibili attacchi al nostro sistema elettorale; esorta le istituzioni dell’UE e gli Stati membri a realizzare investimenti significativi e duraturi nel rafforzamento della nostra resilienza democratica e dello Stato di diritto, anche attraverso misure volte a rafforzare le capacità di controspionaggio dell’UE; sottolinea che le indagini penali sulle accuse di spionaggio sono di competenza degli Stati membri; sottolinea che, in quasi tutti gli Stati membri, sono state scoperte reti di spionaggio russe; invita gli Stati membri a intensificare gli sforzi e la cooperazione, anche per neutralizzare i tentativi di acquisire tecnologie sensibili da imprese dell’UE per alimentare le capacità militari della Russia; accoglie con favore il fatto che diversi paesi dell’UE hanno istituito commissioni speciali di inchiesta dedicate a contrastare l’influenza russa;

23. condanna tutti i tipi di “élite capture” e la tecnica della cooptazione di funzionari pubblici di alto livello ed ex politici dell’UE, tra gli altri, fornendo loro posti di lavoro lucrativi in imprese collegate a governi attivamente impegnati in azioni di ingerenza contro l’UE; chiede di vietare ai deputati al Parlamento europeo di svolgere lavori secondari o attività collaterali retribuiti per conto di organizzazioni o individui inclusi nel registro per la trasparenza o per conto di paesi terzi, al fine di limitare potenziali conflitti di interesse e ingerenze straniere;

24. osserva che le leggi sono essenziali per contrastare la corruzione e i comportamenti criminali ma da sole non bastano per impedire che singoli deputati al PE commettano reati e azioni contrari all’etica; sottolinea che a tutti i gruppi politici del Parlamento europeo spetta una certa responsabilità di monitorare le azioni dei rispettivi deputati e conseguentemente ricorda a tutti i gruppi di agire rapidamente nel caso in cui vengano a conoscenza di un comportamento che desta dubbi circa l’integrità di uno dei loro deputati; esorta tutti i deputati al Parlamento europeo e tutti i gruppi a cooperare pienamente con le pertinenti autorità nazionali e dell’UE in questo contesto;

25. ritiene che elezioni libere ed eque siano al centro del processo democratico ed esorta pertanto le istituzioni dell’UE e gli Stati membri a intraprendere azioni decisive per garantire che l’autorità di governo si basi esclusivamente sulla volontà dei cittadini, senza ingerenze straniere da parte di attori malevoli, prestando particolare attenzione ai preparativi per le elezioni europee del 6-9 giugno 2024; invita gli Stati membri e le istituzioni dell’UE ad attuare strategie di resilienza per le elezioni e sottolinea la necessità di intensificare gli sforzi di monitoraggio permanente e di potenziarne l’attuazione con largo anticipo rispetto alle elezioni, ai referendum e ad altri importanti processi politici in tutta Europa;

26. sottolinea il ruolo chiave del giornalismo investigativo nel rivelare i tentativi di ingerenza straniera e attività occulte; ribadisce il suo appello alle istituzioni dell’UE e agli Stati membri affinché garantiscano finanziamenti sufficienti e sostenibili al giornalismo investigativo;

27. incarica la sua Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione e al vicepresidente della Commissione / alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza.

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(1) Testi approvati, P9_TA(2023)0316.
(2) Testi approvati, P9_TA(2023)0292.
(3) GU C, C/2023/1226, 21.12.2023, ELI: http://data.europa.eu/eli/C/2023/1226/oj.
(4) GU L 347 del 9.9.2022, pag. 61.
(5) GU 167 dell’11.5.2023, pag. 18.
(6) GU 171 del 6.5.2021, pag. 25.
(7) Testi approvati, P9_TA(2024)0030).
(8) GU C 125 del 18.3.2022, pag. 2.
(9) GU C 117 dell’11.3.2022, pag. 159.
(10) Decisione (PESC) 2022/884 del Consiglio, del 3 giugno 2022, che modifica la decisione 2014/512/PESC, concernente misure restrittive in considerazione delle azioni della Russia che destabilizzano la situazione in Ucraina (GU L 153 del 3.6.2022, pag. 128).
Ultimo aggiornamento: 12 febbraio 2024

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Fonte:
Parlamento europeo – Testi approvati – 2024/2548(RSP) (apre in nuova scheda)

Suggerimenti



DIVERSITÀ COGNITIVE

La portavoce del Ministero degli Esteri Maria Zakharova risponde a una domanda dei media sull’ultima risoluzione anti-Russia del Parlamento europeo

Mosca, 12 febbraio 2024
Domanda: L’8 febbraio, il Parlamento europeo ha approvato un’altra risoluzione anti-Russia che contiene una serie di accuse, inclusa l’affermazione che la Russia si sta intromettendo nei “processi democratici nell’UE”. Qual è il vostro commento?

Dichiarazione integrale apre in nuova scheda

Maria Zakharova: Il Ministero degli Esteri russo di solito si astiene dal commentare le risoluzioni adottate dal Parlamento europeo, però è difficile ignorare questo documento, esempio di ipocrisia senza precedenti e dei doppi standard che permeano questa istituzione europea.

Impantanato negli scandali di corruzione, il Parlamento europeo ha inventato un vero e proprio “manifesto della dittatura neoliberale” (…) Le accuse, secondo cui la Russia si intromette nei “processi democratici”, sono assurde per definizione, se non altro perché all’UE mancano le norme e gli ideali democratici che i fondatori del progetto europeo volevano istituire. L’Unione Europea di oggi ha calpestato i diritti della gente comune, lo stato di diritto e gli appelli a combattere la corruzione.

Assecondano il neonazismo e la glorificazione di criminali nazisti condannati dal Tribunale di Norimberga. Chiudono gli occhi di fronte all’umiliante situazione delle minoranze etniche in alcuni stati dell’UE e nei Paesi che aspirano ad aderire all’UE. E il Parlamento europeo, divenuto roccaforte della plutocrazia europea, porta la maggior responsabilità per questo indecoroso stato di cose.

Traduzione condensata a cura di Trancemedia.eu

Testo integrale, in russo e inglese, in:
Ministero Esteri Federazione Russa – notizie (apre in nuova scheda)


Dichiarazione di voto del deputato europeo
Mick Wallace – The Left (Irlanda)

Testo apre in nuova scheda

Strasburgo, 8 febbraio 2024
Signor Presidente, ho votato contro la risoluzione. L’ho trovata folle. Penso che getti discredito sul Parlamento. Ho assistito al dibattito di questa settimana e non ho mai sentito tali assurdità in tutta la mia permanenza qui.

Da dove viene la retorica anti-russa? Non mi piace il governo russo; ci siamo opposti e abbiamo condannato l’invasione dell’Ucraina il 24 febbraio 2022, ma condanniamo anche ogni altra guerra. Gli americani hanno ucciso più di 400.000 persone insieme alla NATO in Afghanistan; gli americani hanno ucciso un milione di cittadini in Iraq; ci sono stati 400.000 morti in Yemen — grazie al nostro sostegno, ma non ne parliamo.

Non ho particolare simpatia per una cultura o un Paese rispetto a un altro, ma dovremmo trattare tutti in modo equo e dare un taglio a questo razzismo. A quanto pare non tolleriamo altri Paesi e altre culture. Ci definiamo gente civile, ma non ci comportiamo in modo civile. Demonizziamo i cinesi e parliamo di genocidio in Xinjiang senza alcuna prova, mentre ignoriamo un genocidio a Gaza. Non capisco più questo posto.

Traduzione a cura di Trancemedia.eu

Testo integrale non disponibile. Testo condensato verbali PE, lingua inglese, apre in nuova scheda

Suggerimenti



UNITÀ EUROPEA

I passi del manifesto di Ventotene
che l'Europa di Nato e Leyen
vorrebbe dimenticare

Quando lo scrivevano,
Hitler invadeva in un "lampo"
la Russia. Ma già sapevano
che la vittoria era sovietica.
Sapevano anche altre cose,
oggi rimosse perché utili.
Per un'Europa di pace,
urgente e possibile.

Piccola crestomazia senz’altra pretesa che facilitare la (ri)lettura di passi oggi rimossi ove si coglie, oltre l’europeismo divenuto istituzionale, il senso di responsabilità globale che l’europeismo dovrebbe includere, con lo specifico rispetto per tutte le civiltà umane. E anche per le sperimentazioni comunistiche presenti e passate.

 

Per un’Europa libera e unita. Progetto d’un Manifesto
Ventotene, 1941
Altiero Spinelli, Ernesto Rossi

 

I. La crisi della civiltà moderna

(…)

egemonia dello stato più forte su tutti gli altri asserviti

[La] volontà di dominio non potrebbe acquetarsi che nella egemonia dello stato più forte su tutti gli altri asserviti. In conseguenza di ciò, lo stato, da tutelatore della libertà dei cittadini, si è trasformato in padrone di sudditi tenuti a servizio, con tutte le facoltà per renderne massima l’efficienza bellica.

pseudo scienza della geopolitica

A causa della interdipendenza economica di tutte le parti del mondo, spazio vitale per ogni popolo che voglia conservare il livello di vita corrispondente alla civiltà moderna è tutto il globo; ma si è creata la pseudo scienza della geopolitica, che vuol dimostrare la consistenza della teoria degli spazi vitali, per dar veste teorica alla volontà di sopraffazione dell’imperialismo.

strenua resistenza dell’esercito sovietico (…) popolo cinese

La coraggiosa combattività della Gran Bretagna, anche nel momento più critico in cui era rimasta sola a tener testa al nemico, ha fatto sì che i tedeschi sieno andati a cozzare contro la strenua resistenza dell’esercito sovietico e ha dato tempo all’America di avviare la mobilitazione delle sue sterminate risorse produttive. E questa lotta contro l’imperialismo tedesco si è strettamente connessa con quella che il popolo cinese va conducendo contro l’imperialismo giapponese.

(…)

 

II. I compiti del dopoguerra. L’Unità Europea

è probabile che i dirigenti inglesi, magari d’accordo con quelli americani, nell’interesse dei loro imperi…

Nel breve intenso periodo di crisi generale (in cui gli stati giaceranno fracassati al suolo, in cui le masse popolari attenderanno ansiose le parole nuove e saranno materia fusa, ardente, suscettibile di essere colata in forme nuove, capaci di accogliere la guida di uomini seriamente internazionalisti), i ceti che più erano privilegiati nei vecchi sistemi nazionali, cercheranno subdolamente o con la violenza di smorzare l’ondata dei sentimenti e delle passioni internazionaliste, e si daranno ostentatamente a ricostituire i vecchi organismi statali. Ed è probabile che i dirigenti inglesi, magari d’accordo con quelli americani, tentino di spingere le cose in questo senso, per riprendere la politica dell’equilibrio dei poteri, nell’apparente immediato interesse dei loro imperi.
Le forze conservatrici, cioè: i dirigenti delle istituzioni fondamentali degli stati nazionali; i quadri superiori delle forze armate, culminanti, là dove ora
esistono, nelle monarchie; quei gruppi del capitalismo monopolista che hanno legato le sorti dei loro profitti a quelle degli stati; i grandi proprietari fondiari e le alte gerarchie ecclesiastiche che solo da una stabile società conservatrice possono vedere assicurate le loro entrate parassitarie; ed al loro seguito tuttol’innumerevole stuolo di coloro che da essi dipendono o che anche sono solo abbagliati dalla loro tradizionale potenza; tutte queste forze reazionarie già fin da oggi sentono che l’edificio scricchiola, e cercano di salvarsi. Il crollo le priverebbe di colpo di tutte le garanzie che hanno avuto finora, e le esporrebbe all’assalto delle forze progressiste.

saper collaborare con le forze democratiche, con quelle comuniste

Un vero movimento rivoluzionario dovrà sorgere da coloro che han saputo criticare le vecchie impostazioni politiche; dovrà saper collaborare con le forze democratiche, con quelle comuniste, e in genere con quanti cooperino alla disgregazione del totalitarismo; ma senza lasciarsi irretire dalla prassi politica di nessuna di esse.

l’unità politica dell’intero globo … per realizzare l’unità internazionale

E quando, superando l’orizzonte del Vecchio Continente, si abbraccino in una visione di insieme tutti i popoli che costituiscono l’umanità, bisogna pur riconoscere che la Federazione Europea è l’unica concepibile garanzia che i rapporti con i popoli asiatici e americani si possano svolgere su una base di pacifica cooperazione, in attesa di un più lontano avvenire, in cui diventi possibile l’unità politica dell’intero globo.
La linea di divisione fra partiti progressisti e partiti reazionari cade perciò ormai non lungo la linea formale della maggiore o minore democrazia, del
maggiore o minore socialismo da istituire, ma lungo la sostanziale nuovissima linea che separa quelli che concepiscono come fine essenziale della lotta quello antico, cioè la conquista del potere politico nazionale – e che faranno, sia pure involontariamente, il gioco delle forze reazionarie lasciando solidificare la lava incandescente delle passioni popolari nel vecchio stampo, e risorgere le vecchie assurdità – e quelli che vedranno come compito centrale la creazione di un solido stato internazionale, che indirizzeranno verso questo scopo le forze popolari e, anche conquistato il potere nazionale, lo adopreranno in primissima linea come strumento per realizzare l’unità internazionale.

gettare via vecchi fardelli divenuti ingombranti

Oggi è il momento in cui bisogna saper gettare via vecchi fardelli divenuti ingombranti, tenersi pronti al nuovo che sopraggiunge, così diverso da tutto quello che si era immaginato, scartare gli inetti fra i vecchi e suscitare nuove energie fra i giovani. Oggi si cercano e si incontrano, cominciando a tessere la trama del futuro, coloro che hanno scorto i motivi dell’attuale crisi della civiltà europea, e che perciò raccolgono l’eredità di tutti i movimenti di elevazione dell’umanità, naufragati per incomprensione del fine da raggiungere o dei mezzi come raggiungerlo.
La via da percorrere non è facile, né sicura. Ma deve essere percorsa, e lo sarà!

 

Dalla Prefazione di Eugenio Colorni all’edizione di Roma, 1944

federazione europea, preludio di una federazione mondiale

(…) l ‘ideale di una federazione europea, preludio di una federazione mondiale, mentre poteva apparire lontana utopia ancora qualche anno fa, si presenta oggi, alla fine di questa guerra, come una mèta raggiungibile e quasi a portata di mano. Nel totale rimescolamento di popoli che questo conflitto ha provocato in tutti i paesi soggetti all’occupazione tedesca, nella necessità di ricostruire su basi nuove una economia quasi totalmente distrutta, e di rimettere sul tappeto tutti i problemi riguardanti i confini politici, le barriere doganali, le minoranze etniche ecc.; nel carattere stesso di questa guerra, in cui l’elemento nazionale è stato così spesso sopravanzato dall’elemento ideologico, in cui si sono visti piccoli e medi stati rinunziare a gran parte della loro sovranità a favore degli stati più forti, e in cui da parte degli stessi fascisti il concetto di «spazio vitale» si è sostituito a quello di «indipendenza nazionale»; in tutti questi elementi sono da ravvisare dei dati che rendono attuale come non mai, in questo dopoguerra, il problema
dell’ordinamento federale dell’Europa.

che tutte le tendenze politiche, da quella comunista a quella liberale, siano presso di noi rappresentate

(…) non vogliamo pronunciarci ufficialmente sui particolari istituzionali, sul grado maggiore o minore di collettivizzazione economica, sul maggiore o minore decentramento amministrativo ecc. ecc., che dovranno caratterizzare il futuro organismo federale. Lasciamo che nel seno del nostro movimento questi problemi vengano ampiamente e liberamente discussi, e che tutte le tendenze politiche, da quella comunista a quella liberale, siano presso di noi rappresentate. Di fatto, i nostri aderenti militano quasi tutti in qualcuno dei partiti politici progressivi: tutti si accordano nel propugnare quelli che sono i principii basilari di una libera federazione europea, non basata su egemonie di sorta, né su ordinamenti totalitari, e dotata di quella solidità strutturale che non la riduca ad una semplice Società delle Nazioni. Tali principi si possono riassumere nei seguenti punti: esercito unico federale, unità monetaria, abolizione delle barriere doganali e delle limitazioni all’emigrazione tra gli stati appartenenti alla Federazione, rappresentanza diretta dei cittadini ai consessi federali, politica estera unica.

 

Suggerimenti



IL DURO DEL WEST

La "nuova" dottrina proposta dall'Eliseo il 26 febbraio 2024

Un secolo dopo Poincaré
Macron dà fuoco alle polveri?
Al fondo, commento alter-europeista
della redazione di Trancemedia.eu
Aggiornamento: Medvedev, 3 marzo.

Parigi, 26 febbraio 2024. Il presidente Emmanuel Macron ha riunito questo lunedì all’Eliseo 27 capi di Stato e di governo o i loro rappresentanti ministeriali per una conferenza a sostegno dell’Ucraina. Nel video dell’Eliseo: conferenza stampa del presidente Macron al termine dei lavori. Nel testo sotto, estraiamo le frasi essenziali (in italiano e in francese), che i massmedia hanno evitato di far conoscere alla lettera.

SCOPO
1:18 (timecode del video 1min 21sec)
la disfatta della Russia è indispensabile per la sicurezza e la stabilità in Europa
la défaite de la Russie est indispensable à la sécurité et la stabilité en Europe

MEZZI FINANZIARI
3:19
ci sono diverse strade sul tavolo, che la Francia sostiene, ad esempio quella della Primo Ministro estone che propone di fare emissioni di debito comuni per finanziare le nostre iniziative militari a sostegno dell’Ucraina e dare visibilità ai nostri industriali
il y a plusieures pistes qui sont sur la table, que la France soutient, celle par exemple de la première ministre d’Estonie qui propose d’avoir des émissions communes de dette pour financer nos initiatives militaires de soutien à l’Ukraine et donner de la visibilité à nos industriels

MEZZI POLITICI – ECONOMIA DI GUERRA
3:50
forte è stato anche il consenso nel sostenere che dobbiamo andare ancora più forte verso un’economia di guerra
le consensus a été fort aussi pour dire que nous devons aller encore plus fort sur une économie de guerre

NUOVI MEZZI MILITARI
MISSILI MEDI E LUNGHI, BOMBE
(IN AGGIUNTA AI PRECEDENTI 8 ACCORDI)
5:47
creare stasera una nona coalizione, una coalizione per attacchi in profondità e quindi missili e bombe a lungo raggio. Organizzeremo questa coalizione a partire da stasera per mobilitare tutte le buone volontà e gli Stati che hanno questa capacità e che hanno iniziato o sono pronti a consegnare i nuovi equipaggiamenti
créer ce soir une neuvième coalition, une coalition pour les frappes dans la profondeur et donc missiles et bombes de longue portée. Nous allons organiser cette coalition à partir de ce soir pour mobiliser toutes les bonnes volontés et les Etats qui ont cette capacité qui ont commencé ou sont prêts à livrer les équipements nouveaux

IL CONSENSO OTTENUTO DALL’ELISEO
7:20
5 categorie di azioni su cui c’è consenso:
– la difesa informatica;
– la coproduzione di armamenti in Ucraina;
– la difesa di paesi direttamente minacciati dall’offensiva russa in Ucraina, in particolare la Moldavia;
– la capacità di sostenere l’Ucraina al confine con la Bielorussia con forze non militari;
– le operazioni di sminamento
5 categories d’action sur lesquelles il y a un consensus:
– le cyberdéfensif ;
– la coproduction d’armement en Ukraine ;
– la défense de pays menacés directement par l’offensive russe en Ukraine, en particulier la Moldavie ;
– la capacité de soutenir l’Ukraine à sa frontière avec la Biélorussie avec des forces non militaires ;
– les opérations de déminage

SCARPONI EUROPEI SUL SUOLO UCRAINO? DISARMATI?
10:48
Non c’è oggi consenso sull’invio di truppe di terra in modo ufficiale, dichiarato e avallato, ma – dinamicamente – nulla deve essere escluso.
Il n’y a pas de consensus aujourd’hui pour envoyer de manière officielle, assumée et endossée des troupes de sol, mais – en dynamique – rien ne doit être exclu.


CONSEGUENZE DI PAROLE E DI SILENZI

dalla redazione di Trancemedia.eu

(i link aprono in nuova scheda dai siti editori)

La tendenza all’estremo è visibile, da manuale.
L’agenda Macron del 26 febbbraio ’24 annota che l’invio di scarponi, con uomini dentro, è stato detto – e ripetuto per giorni dai massmedia.
Meno visibilità hanno altre membra della sua dottrina, che devono invece essere notate.
Lo sviluppo di armi capaci di minacciare oltre il terreno di scontro attuale, e ben oltre, è il contrario del mantra di De Gaulle nella guerra fredda: “mai armi missilistiche per minacciare Mosca e Leningrado”.
Invece sembra proprio identica a quella di Raymond Poincaré la strategia di rapida approvazione dei debiti di guerra; era la specialità del presidente soprannominato La Guerre nella prima mondiale.
La “visibilità” da dare ai “nostri industriali” è un leitmotiv d’obbligo (da un secolo ben noto a Torino) per evidenziare le opportunità dei ricorsi storici peggiori, e dei peggio fornitori.
Astuta la trovata estone per spostare le decisioni impopolari sul PE, parlamento a scatto che obbedisce rapido e sicuro, perché nessuno ne capisce il funzionamento. Nelle decisioni sui debiti nazionali ogni governante potrà dire che lo chiede l’Europa. A quel point.
Infine l’optimum è su in cima: vedere disfatta la Russia! E così ottenere la “sicurezza” di uno scontro nell’UE, rompendo, dopo averla consolidata, la democratura pseudo-federale; mentre le mafie nazionali lucrano nel bellico, gli ucraini dissanguati sono ricostruiti a tavolino dalle mafie suddette, e non si parla più di siccità e di clima perché c’è di peggio tutto attorno.

Sin qui le parole. Ma contano anche i silenzi, che possono essere inquietanti o saggi. Difficile stabilire se la dottrina Macron sia una trovata estrema per risanare guai interni con un’avventurosa finanza europea di guerra, oppure un bluff per candidarsi alla trattativa con la Russia; si vedrà. Certo espressioni come “disfatta della Russia” una volta inflazionate non perdono peso: il loro prezzo aumenta in termini di vite e di veleni, in modo esponenziale.

Homepage del PresidioEuropa.net al 29 febbraio 2024. Il blog (apre in nuova scheda) contiene documentazione tecnica, finanziaria, giuridica che “la cupola del tunnel di base” da un trentennio nasconde all’evidenza,

Macron a parte, il silenzio degli amici è la cosa più ansiogena. Il movimento NOTAV, ad esempio, che nell’attivismo europeo si distingue per efficacia, tanto che le rare volte in cui il PE non può non  dibatterne i temi (come è successo di recente) le documentazioni del PresidioEuropa.net – fattuali, severe e attendibili – sono le fonti cui ricorrono per le loro interrogazioni i pochi volonterosi parlamentari non iscritti a libro-paga delle lobby cementificatrici. Ebbene, i NOTAV sembrano non cercare una linea di unificazione delle forze per mandare qualche deputato a Bruxelles e a Strasburgo, proprio ora che servirebbero, sia per contrastare il tunnel nemico dell’acqua e del clima sia per dare un respiro all’insieme del progetto europeo. La politica “dal basso” è sacra, ma l’assenza di rappresentanza parlamentare dice che non vuoi esercitare quel poco di “contropotere” graziosamente concesso nelle ridondanti sale parlamentari di una Unione  che affonda nella servitù atlantica.

Frontespizio seconda edizione, aprile 2022. La prima uscì inizio febbraio. Apre in nuova scheda dal blog di No Tav Torino e cintura.

NOTAV Torino e Cintura, due anni fa, poco prima che le violenze antirusse in Ucraina legittimassero quanto meno in parte l’operazione speciale di Mosca, aveva pubblicato un opuscolo dal titolo “IL TAV ALL’INTERNO DEI CORRIDOI DI MOBILITÀ MILITARE EUROPEA – il processo di militarizzazione dei territori”. Esso contiene dieci testi di studio e attivismo che vanno oltre la contro-informazione, utili a coagulare un’idea di governo transnazionale, un’idea ora necessaria a tutta l’Europa. D’altra parte il tunnel “di base”, che può disseccare il Torinese avvelenandolo, si trova sulla linea che già Cavour temeva portasse uomini in armi contro Torino e che ora mira sino a Kiev!
Tra gli autori di quell’opuscolo, come tra le persone del PresidioEuropa, ci sono possibili parlamentari europei capaci di fare vera democrazia ove vige ossequiente democratura, cioè nelle aule ora occupate dalle lobby delle armi, dei glifosati, del cemento, dei fondi d’investimento americani e britannici. I possibili parlamentari NOTAV conoscono i trucchi del potere e le lingue, sono stimati da chi non è sottomesso, il loro megafono serve alla maggioranza sociale.


Aggiornamento 5 marzo 2024

Una risposta russa a Macron: Medvedev, 3 marzo

Mentre la stampa e tv europee lasciano in ombra, pubblichiamo due eloquenti fotogrammi dalla conferenza che Dimitri Medvedev, vicepresidente del Consiglio di Sicurezza della Federazione Russa ha tenuto il 3 marzo a Sirius, sul Mar Nero, in occasione di un incontro giovanile internazionale. Le immagini sono collegate al video integrale, sul canale youtube di AKI press news. Purtroppo la traduzione automatica di chrome rende laboriosa la comprensione della conferenza e delle domande-risposte che seguono, ma chi è interessato può farcela, nonostante l’IA applicata al contrario!

La prima immagine che abbiamo scelto è una cartina dell’Ucraina ridotta alla provincia di Kiev, con Leopoli che va in Polonia, Chernivisi che va in Romania, e tutto il resto – Kharkov e Odessa inclusi – che tornano in Russia come prima di Lenin.

La seconda fa un elenco delle città. Qui anche la ‘ucrainità’ della stessa Kiev (nell’antichità, base fondante della Rus’) è contestata: tutte sono presentate come città russe “temporaneamente occupate”.

Medvedev nella sua conferenza esplicita la volontà di riunire la Grande Russia con la Piccola Russia e la NovoRossija. Sarà questa la piattaforma negoziale?

Negli stessi giorni, il ministro degli Esteri Sergei Lavrov non aveva mostrato particolari stati d’animo per le parole del presidente francese:

Continua alla pagina video Mélenchon – con altre esternazioni belliche macroniane, altri media, altre reazioni. Vai subito nella nuova pagina!

 

Suggerimenti


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