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Da Borgagne (LE), dove oggi 5 ottobre 2018 è iniziato il workshop internazionale di studiosi militanti contro l’estrattivismo. Il seminario è stato promosso dall’Associazione Bianca Guidetta Serra e organizzato con il Transnational Institute, l’Università del Salento, il movimento NO-TAP.

Trancemedia.eu sta registrando i lavori e li pubblicherà presto. Contribuiamo a nostra volta pubblicando due interventi “tecnici” di un membro del comitato scientifico incaricato dal Comune di Melendugno per la sorveglianza del progetto Trans Adriatic Pipeline (TAP), l’Ing. ALESSANDRO MANUELLI.

Il primo video, che abbiamo intitolato ESTRATTIVISMO IN SALENTO: QUALI RESPONSABILITÀ DI TAP SULLA FLORA MARINA PROTETTA? E SU SPIAGGIA E BAGNANTI? riassume le criticità del progetto TAP nella tratta di approdo alle coste italiane. Non è uno strumento “politico”, semmai un utensile per politici intenzionati a rappresentare l’interesse delle popolazioni e del territorio: mostra le criticità tecniche, i rischi ignorati, le norme aggirate. Chi ha buone orecchie può intendere. Per visionare, clic qui.

Il secondo video risale al 2016 e fa già parte della prima edizione di NOI NO FORZATI FOSSILI. Lo proponiamo anche a chi non ha acquistato l’ebook perché anticipa (tecnicamente, chi parla è un ingegnere) la grande incognita strategica e geopolitica di TAP: l’interesse bellico intrinseco nell’opera, su cui anche altri contenuti di Trancemedia.eu si soffermano dal momento in cui (ottobre 2017) il presidente Usa Donald Trump ha dichiarato sostegno ad un progetto di “sicurezza energetica europea” sul quale la Casa Bianca non ha alcuna ragione di intervenire. Apparentemente: se si considera invece la posta dei giacimenti nel sud-est del Mediterraneo, in particolare dei giacimenti la cui titolarità è (secondo gli accordi di Oslo tra Rabin e Arafat) in capo alla Palestina e se, guardando allo hub del gas italiano, si coglie la valenza del centro di stoccaggio in costruzione a Cornegliano Laudense (Lodi) con un investimento miliardario di Morgan Stanley, i pericoli denunciati sul piano puramente tecnico appaiono in una luce sostanziale, strategica. Una luce dai bagliori sinistri quando si consideri un ulteriore aspetto “tecnico”: l’oggettiva capacità dei tubi sottomarini di ospitare attrezzature per il controllo del traffico marittimo di superficie e di profondità.

Il video, i cui testi sono curati da ALESSANDRO MANUELLI, da noi intitolato PRT = PERICOLO RILEVANTI TRAUMI, narra le prospettive del Pipeline Receiving Terminal (PRT), situato a mezz’ora di bicicletta dalla spiaggia di San Foca (approdo del “tubo”), nell’entroterra di Melendugno. Trancemedia.eu ha inserito visualizzazioni grafiche (disegni di Pier Paolo Marchetti) per rendere quella che potrebbe essere la realtà di questo tratto della campagna salentina qualora TAP AG riuscisse nel proprio intento. Per visionare, clic sotto, sull’immagine.

 

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