LA "CURA" CHE UCCIDE L'AGRICOLTURA
Via la ministra Bellanova e i semi marci delle corporation
Bellanova & C vogliono nuovi OGM
e il divieto di scambio dei semi naturali.
Ma gli italiani hanno già detto NO!
E anche la Corte di giustizia europea.
redazione Trancemedia.eu
Oggi 13 gennaio 2021 è atteso il parere della Commissione Agricoltura della Camera sui quattro decreti proposti dal ministro dell’Agricoltura Teresa Bellanova che, con il pretesto dell’aggiornamento delle misure fitosanitarie, riorganizza il sistema sementiero nazionale e apre di fatto la strada alla diffusione degli organismi geneticamente modificati (OGM) e dei cosiddetti “nuovi” OGM ottenuti tramite le New Breeding Techniques (NBT) che la Corte di Giustizia europea, con una sentenza esecutiva del 2018, ha equiparato agli OGM tradizionali.
L’ARI – Associazione Rurale Italiana e il Centro Internazionale Crocevia hanno pubblicato un approfondito dossier di analisi della situazione legislativa attuale e degli impatti delle proposte contenute nei decreti che “andrebbero sostanzialmente ad equiparare qualsiasi scambio e riproduzione di sementi in azienda ad attività commerciale sementiera” (i link aprono in nuova scheda).
I decreti non solo tentano di introdurre gli OGM, “vecchi” e “nuovi”, nel nostro Paese, ma cancellano anche diritti fondamentali degli agricoltori come quelli dello scambio di sementi e della risemina – diritti codificati dalla Legge n. 101 del 6 aprile 2004.
ARI e Crocevia ribadiscono la necessità giuridica e politica del riconoscimento di un sistema sementiero “informale”, controllato e praticato dagli agricoltori, completamente distinto da quello industriale per il suo funzionamento e le sue modalità tecniche.
Il sistema sementiero contadino, infatti, si basa sui diritti collettivi degli agricoltori sulle sementi – riconosciuti da trattati e convenzioni internazionali (CBD-Convention on Biological Diversity e ITPGRFA-International Treaty on Plant Genetic Resources for Food and Agriculture) – e si differenzia da quello commerciale industriale basato su varietà iscritte al catalogo, sui brevetti e su un sistema giuridico incentrato sulla protezione dei diritti di proprietà industriali.
Moltissime associazioni ambientaliste e organizzazioni dell’agricoltura biologica e contadina hanno fatto fronte comuneper contrastare l’introduzione di vecchi e nuovi OGM, “che certamente non sono lo strumento utile a difendere tipicità, tradizione e territorialità delle produzioni, ma servono a prolungare l’esistenza di quell’agricoltura a monocoltura intensiva, insostenibile e sempre più dipendente dalla chimica, che di fatto minaccia sempre di più la biodiversità, l’ambiente, la salute e la sopravvivenza della tradizione agricola italiana.”
In attesa del parere della Commissione Agricoltura, una bella notizia: la Commissione europea ha finalmente bandito il Mancozeb, fungicida molto diffuso nelle colture orto-frutticole (soprattutto uva), considerato a rischio perché cancerogenetico e interferente endocrino. Ne sanno qualcosa le raccoglitrici di frutta romagnole!
SCARICA QUI IL DOSSIER DI ARI E CROCEVIA SUI DECRETI IN DISCUSSIONE IN PARLAMENTO CHE POTREBBERO STRAVOLGERE LE LEGGI SEMENTIERE ITALIANE (apre in nuova scheda).
Aggiornamento del 14 gennaio 2021
La Commissione Agricoltura della Camera ha per ora messo un freno all’apertura incondizionata agli OGM in campo, insita nei 4 decreti proposti dalla ministra delle politiche agricole Teresa Bellanova, da ieri dimissionaria.
Ventisei associazioni hanno annunciato che sono decise a monitorare ora le future decisioni del ministero delle politiche agricole.
«Esprimendo la nostra preoccupazione per una situazione governativa così difficile che colpisce proprio il settore dell’Agricoltura, accogliamo con grande soddisfazione i pareri condizionati votati ieri dalla Commissione Agricoltura della Camera ai decreti del Ministero dell’Agricoltura, che tentavano di forzare un’apertura illegittima agli OGM “vecchi” e “nuovi” (le New Breeding Techniques – NBT) e di negare la possibilità per gli agricoltori di svolgere attività quali il reimpiego delle sementi o lo scambio di parte del raccolto come sementi o materiale di moltiplicazione»…
«… Il futuro ministro dell’Agricoltura sarà chiamato a rispettare i vincoli posti dai pareri espressi alla Camera. In tutti si chiede, infatti, il rispetto della sentenza della Corte europea di Giustizia che ha stabilito che alle NBT si applicano senza eccezioni o deroghe le norme oggi esistenti per gli OGM, unitamente allo stralcio dei riferimenti relativi agli OGM nei decreti in esame, a conferma della natura di Paese libero da OGM dell’Italia. Ci impegniamo comunque a monitorare le decisioni del Mipaaf, affinché sia rispettata la volontà democratica espressa alla Camera».
La nota è stata sottoscritta dalle associazioni: Acu; Aiab; Altragricoltura Bio; Ari; Asci; Ass. Agr. Biodinamica; Civiltà Contadina; Coord. Zero OGM; Crocevia; Deafal; Égalité; European Consumers; European Coordination Via Campesina; Fair Watch; FederBio; Firab; Greenpeace; Isde; Legambiente; Lipu; Navdanya; Pro Natura; Slow Food; Terra!; Unaapi; Wwf.
14 Gennaio 2021