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Cina ed Europa, insieme | Trancemedia.eu

SOLIDARIETÀ CONTRO COVID E DOPO

Cina ed Europa, insieme

È lotta, la ricerca di un vero europeismo
nella condivisione globale del futuro
per il dopo-covid della Responsabilità

Terzo invio, giovedì 26 marzo, di aiuti dalla Cina all’Italia. Sono arrivati a Milano una nuova squadra di 14 esperti (la terza) e 8 tonnellate di forniture mediche (inclusi ventilatori e monitor). Filmato di New China TV girato e pubblicato il 26 marzo 2020; nulla o scarsa la copertura mediatica in Italia, mentre Rai fa circolare nei notiziari (gr3 rai 26/03/20 13:45) l’infamante denominazione trumpiana di “virus di Wuhan”.

Redazione: compilazione di filmati recenti da Xinhua News

La Cina reciproca la solidarietà europea nella battaglia contro Covid-19

Filmato di New China TV pubblicato il 20 marzo 2020

 

La Cina condivide con paesi europei la propria esperienza nella lotta contro Covid-19

Filmato di New China TV pubblicato il 14 marzo 2020

 

Together 

7 marzo 2020, New China TV pubblica il video “European artists sing ‘Together’ to back China amid COVID-19 outbreak”

Nota sullo stato di questa Europa visto da casa, oggi. L’Eurogruppo del 24 marzo si è chiuso senza nemmeno un comunicato stampa e anche il Consiglio del 26 vedrà Italia, Francia, Spagna vs. Germania disputare sulla libertà di debitoOggi i media italiani presentano la posizione tedesca come egoistica e antieuropea, ma l’alleanza (o complicità) dell’Europa latina si salda sulla volontà di disporre giganteschi PPP (partenariati privato-pubblici, o pubblico-privati, leggi: il dirigismo neoliberista) tutti basati su rischio pubblico e debito pubblico, per dare vita a una mega-Tangentopoli tortuosamente legalizzata a spese dell’ambiente e dei servizi essenziali. Come in USA, come si usa. Naturalmente il Financial Times apprezza.

La Germania, non brillante per etica (crediti alla Grecia, inquinamenti diesel), si è dimostrata prudente nella gestione dei propri investimenti domestici; non a caso i suoi TAV viaggiano a max 250 km/h su linee non dedicate (sono i pendolini che avevamo svenduto proprio da Torino), un sistema che ha generato una frazione del debito prodotto dal sistema TAV italiano. Così anche ora, nel calcolo decessi del covid-19, i tedeschi sembra evitino di gonfiare le cifre ed espungano dalla conta le vittime di multipatologie. Un comportamento non solo meno ansiogeno ma più corretto statisticamente. E in passato, non avevano distrutto il rapporto tra popolazione e cure intensive: l’Italia delle larghe intese invece riduceva di due terzi in quarant’anni i posti letto di terapia intensiva. 

Cominciassimo a spostare nel bidone dei “non recuperabili” tutti i progetti che la Germania scarterebbe, faremmo un primo passo utile. Solo il primo, vero, ma un passo sarebbe fatto: a cominciare con una retromarcia da Chiomonte, con uno stop a Melendugno. Se queste basi di buon governo sono così difficili da cogliere, forse parlare di Cina è prematuro. Eppure proprio le realizzazioni infrastrutturali, ospedali inclusi, di quel lontano paese  misurano le miserie del finto capitalismo nostrano, dematerializzato in tutto tranne negli impatti ambientali e sociali.  Un capitalismo di scatole vuote che piace tanto agli anglosassoni specialmente deregolato qui, nel paese che inscrisse il paesaggio in Costituzione, ma dimenticò l’ambiente. [cp 26/03/2020]

 

 

26 Marzo 2020

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