IL VERTICE NATO DI VILNIUS E LE SUE "SUPREME IDIOZIE"
(NELLE PAROLE DELL'ex primo ministro australiano Paul Keating)
«La NATO è il vero fattore di turbolenza»: Zhang Jun, rappresentante Cina all’ONU
Selezione di reazioni cinesi al summit NATO di Vilnius,
che i media occidentali non vogliono sentire
e non possono veicolare, per paura di perdere i fidi,
i broker di pubblicità e la monolitica facciata Western.
Selezione dai media cinesi CGTN e Global Times, curata e commentata da Trancemedia.eu 11-15 luglio 2023
Zhang Jun, rappresentante permanente della Cina presso le Nazioni Unite, ha espresso la ferma opposizione del Paese al comunicato emesso al vertice Nato di Vilnius. Ha fatto le osservazioni in una riunione aperta del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite giovedì 13 luglio 2023.
Condensato video a cura del canale CGTN China Global Television Network, pubblicato il 14 luglio. Lingua cinese, s.t. inglese, durata 1 minuto e mezzo.
Traduzione in italiano a cura di Trancemedia.eu
“La NATO dichiara di essere un’organizzazione regionale, ma vìola il proprio scopo geografico stipulato nei suoi stessi trattati, e mette le sue mani sul mondo, mentre la sua espansione a Est nella regione Asia-Pacifico porta altri impatti negativi e fattori distruttivi nella sicurezza regionale e globale.
La NATO dichiara di difendere “l’ordine internazionale basato sulle regole”, ma ha ripetutamente violato la legalità internazionale e le norme di base che regolano le relazioni internazionali, ha interferito negli affari interni di altri Paesi, ha provocato molteplici guerre, bombardato sedi diplomatiche, ucciso civili innocenti, lasciandosi dietro una scia di iniquità.
Alcuni membri NATO praticano doppi standard, promuovono la condivisione nucleare e l'”alleanza nucleare”, e aggravano ulteriormente le tensioni regionali.
Innumerevoli fatti hanno provato che la NATO è il vero fattore di turbolenza.
La Cina non causa disordine, né teme il disordine.
Noi restiamo pronti a rispondere con fermezza e con piena forza a ogni atto che vìola la sovranità e integrità territoriale della Cina, che mina gli interessi di sviluppo e sicurezza della Cina, che infrange la pace e la stabilità nei dintorni della Cina.”
Gli Europei dovrebbero aver chiaro che, per risolvere il problema della
competizione Cina-Europa, la NATO non aiuta – Hu Xijin (Global Times)
Video editoriale di Hu Xijin per Global Times, pubblicato il 13 luglio 2023. Lingua inglese con s.t. inglesi, durata 2 min.
Traduzione in italiano a cura di Trancemedia.eu
La NATO ha ferocemente attaccato la Cina nel comunicato emesso al summit di Vilnius, martedì [11 luglio 2023].
La dichiarazione della NATO suona come se la Cina si trovasse ai limiti del Nord Atlantico, e le forze militari della Cina stessero già confrontando forze NATO nel Nord Atlantico, proprio come una confrontazione tra navi e aerei da guerra cinesi e americani negli Stretti di Taiwan e nel Mar Cinese Meridionale.
In realtà, il Nord Atlantico è l’oceano più lontano dalla Cina, e il popolo cinese non può immaginare che le nostre forze militari vadano nell’Atlantico per combattere forze NATO, o vadano lì a flettere i muscoli, o per minacciare o intimidire un membro NATO.
Sono certo che lo stesso vale anche per gli Europei: non lo immaginano neppure.
Gli USA stanno incitando gli Europei a “difendere l’Europa” negli Stretti di Taiwan e nel Mar Cinese Meridionale, cosa davvero ridicola; la Terra non è piccola come un mappamondo.
Io sostengo che la Cina dovrebbe distinguere tra Paesi NATO ed europei e Unione Europea. Perché quando i Paesi europei sono dominati dagli USA in una riunione, la “minaccia cinese” è esageratamente enfatizzata; ma tornati agli affari interni ed esteri di ciascun Paese, il ruolo della Cina come partner sarà di nuovo posto in luce.
Gli Europei dovrebbero aver chiaro che, per risolvere il problema della competizione Cina-Europa, la NATO non può aiutare.
Se la NATO diventa uno strumento USA per minacciare militarmente la Cina, questo danneggerà anche l’Europa – Hu Xijin (Global Times)
Video editoriale di Hu Xijin per Global Times, pubblicato il 10 luglio 2023. Lingua inglese con s.t. inglesi, durata 2min 30″
Traduzione in italiano a cura di Trancemedia.eu
Il summit NATO comincia martedì (11 luglio 2023).
Il presidente USA Joe Biden ha detto che è “prematuro” indire un voto per portare l’Ucraina dentro l’alleanza NATO ora.
A partire da maggio sono circolate informazioni che la NATO sta progettando un nuovo ufficio di collegamento a Tokyo nel 2024, il primo del suo genere in Asia.
La cosa ha ricevuto forte opposizione da parte della Cina.
La Francia ha espresso apertamente la sua disapprovazione per questo piano; noi speriamo che l’opposizione di Parigi possa avere un effetto pratico per arrestare il progetto.
Nella sua dichiarazione rilasciata domenica (9 giugno 2023), l’ex primo ministro australiano Paul Keating ha definito il dirigente della NATO Jens Stoltenberg come “un idiota supremo”, che conduce “se stesso come un agente americano più che agire come leader e portavoce della sicurezza europea”.
Keating ha anche osservato che “esportare quel veleno maligno in Asia sarebbe come se l’Asia accogliesse la pestilenza su se stessa”.
Se la NATO si espande dal Nord Atlantico alla regione Asia-Pacifico e diventa uno strumento degli USA per minacciare militarmente la Cina, questo farà male alla stessa Europa.
Creerà un sentimento ostile tra Europa e Cina e minerà nelle fondamenta la fiducia reciproca.
Fare in questo modo ridurrà anche enormemente l’autonomia strategica dell’Europa e trasformerà ulteriormente l’Europa in un vassallo degli USA.
Il popolo cinese, in generale, ha una percezione favorevole dell’Europa, tanto che il signor Stoltenberg non dovrebbe travestire l’Europa e trasformarla in un avversario militare della Cina.
In quel caso diventerebbe veramente un agente USA.
- Commento di Trancemedia.eu – Jens Stoltenberg è il quisling di USA (e UK) sull’Europa, da lustri. Comprensibile l’atteggiamento diplomatico cinese, ma non ci si può illudere di un ravvedimento, perché Stoltenberg rappresenta il collante non solo della gestione della supremazia anglosassone sull’Europa ma anche della tenuta “bipartisan” del potere all’interno stesso degli USA e in Gran Bretagna. La linea di Stoltenberg con il suo bellicismo rassicura BlackRock, Vanguard e soci — che nel West pesano più dei governi e si affrettano, drogati, verso l’economia del disastro.
In questi giorni ricorre l’80° dello sbarco alleato a Gela, che ancor oggi è di fatto (e quasi-quasi di diritto) terra anglo-americana, tanto che proprio sopra Gela, sulle colline di Niscemi prospicienti il canale di Sicilia e l’Africa, ha sede un pilastro della rete di comando USA denominata MUOS, che riceve ed emette ordini criptati dei quali le forze italiane e lo stesso Quirinale non possono conoscere il contenuto. La rete MUOS supporta già quanto si discute riservatamente a Vilnius, mentre i dibattiti pseudo-umanitari sulle bombe a grappolo o sulla graduale adesione dell’Ucraina alla NATO serviranno da cortina fumogena che i giornalisti embedded da tempo ci soffiano negli occhi e nelle orecchie – a partire da RadioTre Mondo, testa di ponte in Italia del non-pensiero unico.
Il primo atto utile sarebbe culturale, un’idealità emanante dalla fiera del Levante di Aldo Moro. Consisterebbe nella moratoria, dapprima culturale ed etica, poi sempre più concreta, verso le alleanze militari. Alla diplomazia dell’Italia, frontiera a Est dell’Ovest, a Sud del Nord, e Paese più colonizzato fra i colonizzatori, spettano compiti che potremo utilmente assolvere quando, eradicate le semplificazioni illusorie secondo cui la parte giovane del mondo si chiama caoslandia, con empatia degna di Marco Polo e di Enrico Mattei faremo ponti a partire dalla Sicilia – non ponti di cemento che fruttano danaro pubblico a Salini e Salvini, ma ponti di nuovo diritto multilaterale e di rispetto tra civiltà, che servono la causa della giustizia sociale e climatica in tutta la Terra!
[cp]
Selezione iniziata l’11 luglio 2023
Ultimo aggiornamento:
15 Luglio 2023