SVELAMENTI D'IPOCRITA EGEMONIA
Diritti umani e sanzioni unilaterali: vediamo CHI si mangia oggi. L’umorismo globale di Liu Rui
Iniziamo un giro di orizzonte
sull'umorismo degli Altri.
Questa pagina è dedicata
a Liu Rui | Global Times (Cina)
Nelle vignette alter-disneyane di Liu Rui sul Global Times, la critica e la proposta che arrivano dalla Cina passano per il sentimento del contrario, come Pirandello definiva l’umorismo, apriporta per la Ragione degli Altri. Caustica garbata, tagliente nel giudizio di fondo espresso con implacabile gentilezza, da oltre vent’anni ogni giorno Liu Rui commenta grandi questioni mondiali sul quotidiano globale della Cina. Nell’anno delle cure del Dottor Bovary all’Ucraina, dell’umanesimo israeliano a Gaza e dintorni, della ideale democrazia elettorale in USA e per il ParlEuropa – ne vedremo ancora parecchie, ma intanto ripassiamo qualcosa dal suo lavoro recente.
«Vediamo. CHI dovrebbe essere nel menu?», dell’11 marzo.
La vignetta si riferisce a una osservazione del ministro cinese degli esteri, Wang Yi, durante le “due sessioni” parlamentari della scorsa settimana a Pechino, quando dichiarò in conferenza stampa: “Il mondo non può permettere a chi ha il pugno più pesante di avere l’ultima parola, né si può accettare che certi paesi siedano a tavola mentre altri sono solo nel menu” in palese riferimento alle sanzioni inflitte a Cuba, Haiti, Iran e altri. Le dichiarazioni del ministro, in forma testuale e in lingua inglese, sono compilate sul sito del ministero Esteri cinese, in questa pagina.
Global Times del 15 marzo pubblica un editoriale non firmato, dedicato agli scossoni organizzati che, nella dottrina dello shock, esplodono sotto forma di rivoluzioni colorate in paesi bersaglio di campagne sanzionatorie, allorché un cambio di regime favorevole all’egemonia si reputi possibile. L’occasione è un leak, ma di Stato, lanciato da Reuters il giorno precedente: Exclusive – Trump launched CIA covert influence operation against China. Lungi dall’inquietarsi, Liu Rui disegna la scena globale su cui opera l’intelligence americana, in maniera non più segreta, ma esposta, business as usual, con perversa metodicità:
Lo sforzo di inquinare la stabilità dei concorrenti esterni non è privo di costi interni. I piccioni minori come pensioni, scuola e sanità saltano il pasto, quando si deve nutrire il super-aquilotto per mettere la Cina fuori mercato! Così Liu Rui critica le innovazioni promesse dall’Amministrazione USA per il 2024, con una narrazione ben diversa dallo state of the nation speech: «Priorità mal riposte», del 12 marzo:
Tra i tentativi di contrastare la concorrenza cinese nei microchips, questa vignetta 28 gennaio 2024 racconta la disavventura della scheda grafica Nvidia, chiusa in cassaforte negli USA e vietata alla Cina (che comprava una bella quota del suo mercato globale). La risposta è inclusa nella domanda retorica: Chi batte il geloso sulla torre d’avorio? Ovviamente l’Altro.
La rappresaglia israeliana dopo i fatti del 7 ottobre 2023 è sotto accusa di genocidio. «Bloccare i soccorsi» è il titolo di questa vignetta del 28 gennaio. Il veto USA in Consiglio di Sicurezza al cessate-il-fuoco ha dato mano libera alle forze armate di un paese per infierire sulla popolazione di un altro; subito si è cominciato a sparare (diplomaticamente e non solo) sui soccorritori ONU, la UNRWA, con il prevedibile risultato (28 genn. ’24):
«Mungere la crisi» risale al marzo 2022, quando sono cominciate da parte del West quelle che Trancemedia.eu chiama «le cure del dottor Bovary» per la martoriata Ucraina. Liu Rui svela il business model della prima fase: produzione di armamenti finalmente utilizzabili, con relativa spesa pubblica obbligatoria nei paesi ricchi, i quali sognano anche di profittare nella ricostruzione di un paese mandato al tritacarne. La sanzione imposta all’Ucraina è una distruzione chiamata solidarietà, e produce fondi per i fondi d’investimento, mentre i costi umani sono tutti slavi.
Se si osserva cosa è accaduto da Maidan 2014 in poi, questa vignetta è un libro di storia, pubblicato il 3 marzo 2022 con il titolo «Doppia faccia»: “Abbiamo sempre detto che volevamo trovare una soluzione diplomatica…”
In una categoria analoga si può considerare un’altra generosità USA, quella delle forniture belliche a Taiwan: «Un regalo per il nostro ‘amico’ ». Vignetta del 18 giugno 2023.
Altra forma di sanzionamento anomalo è l’uso della valuta egemone come arma. Nel dopo-covid, dall’aumento dei tassi sul dollaro arriva una sanzione globale, che agisce sul miliardo di alleati per stringerne la disciplina, e ovviamente sui sette miliardi che subiscono la ricchezza delle classi ricche nei paesi ricchi. Trasferendo su tutto il mondo la propria inflazione, gli USA mettono in difficoltà anche gli stretti compagni d’arme (e spesso mosche cocchiere) del Regno Unito e l’Europa tutta, e aumentano la povertà in Italia che – come paese all’est dell’ovest, a sud del nord, e più colonizzato fra i colonizzatori – è particolarmente esposto ai ricatti monetari e frequentemente obbligato a scelte “contro natura” (ricordare Libia 2011, per non parlare di riserve auree ‘depositate’ a Londra). Liu Rui dipinge così questa amara verità, ove le pecore tosate sono tutti gli umani, quasi. La vignetta è stata pubblicata con l’articolo “L’America cura l’inflazione dandola al mondo” del britannico Mark Blacklock sul Global Times del 20 settembre 2022.
Osservando l’insieme del globo, però, si vede che la “stretta” del dollaro forte è drammaticamente più dolorosa per i paesi in via di sviluppo mentre, per i paesi sanzionati come Cuba e molti altri, diventa un’arma puntata direttamente sulla popolazione, capace di privarli di acquisti essenziali alla vita, specialmente quando le si affianca il ricatto bancario ai fornitori: “se commerciate con loro, non potrete più farlo con noi”. E qui rispunta l’octopus estrattivista dell’oligarchia finanziaria, illustrato da Liu Rui in «Depredare il mondo» del novembre 2022, ancora più attuale oggi.
Ma si sa, quel che conta è lucidare bene la vetrina!