Gran Sasso per l’acqua trasparente
L’approvvigionamento idrico di 700.000 abruzzesi dipende dalla falda acquifera del Gran Sasso.
La falda è a contatto con due fonti potenzialmente inquinanti: le gallerie autostradali della A24 e i laboratori dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare.
I laboratori stoccano al loro interno ingenti quantità di sostanze chimiche e radioattive.
La vicinanza di queste infrastrutture ai punti di captazione dell’acqua ha causato nel tempo diversi incidenti.
Il 10 maggio 2017 l’acqua è stata dichiarata non potabile e ne è stata interrotta la distribuzione in buona parte della provincia di Teramo.
Nell’acqua del Gran Sasso erano presenti toluene, etilbenzene e xilene nei campioni raccolti il 4 maggio e il 5 maggio 2017, prima dell’emergenza dichiarata il 10 maggio.
L’Osservatorio indipendente sull’acqua del Gran Sasso ha lanciato la manifestazione per l’acqua trasparente l’11 novembre 2017, a Teramo.
Video di Tiziana Ripani
per Trancemedia.eu
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