"MEMORIA" E "INNOVAZIONE"
In AUSCHWITZ 1945, nel Giorno della Memoria 2024; gestione digitale della “soluzione finale” + film RICORDA IL TUO NOME (1974)
Per un pubblico avvertito. Giorno della Memoria – Cinegiornale realizzato da operatori dell’Armata Rossa, Primo Fronte Ucraino, 1945.
Sul canale youtube РГАКФД (Архив кинофотодокументов) – RGAKFD (Archivio cinefotodocumenti).
Parte delle riprese che compongono questo reportage, proiettato nelle sale dell’URSS in primavera-estate 1945, furono utilizzate dal Tribunale di Norimberga.
Durata 23 min. Lingua russa, con trascrizione in russo a lato del video. Guarda su YouTube, apre in nuova scheda.
Traduzione del testo in lingua russa posto dall’editore RGAKFD sotto il videoplayer:
Film documentario sul campo di concentramento di Auschwitz e sulla liberazione dei suoi prigionieri da parte delle truppe del 1° Fronte ucraino.
Panoramica del funzionamento del campo. L’esposizione di album fotografici con fotografie prebelliche di futuri prigionieri lascia il posto a scatti di persone emaciate dietro il filo spinato: è così che le ha trovate l’Armata Rossa. I prigionieri escono dalle baracche. Alcuni non possono camminare da soli; devono essere trasportati. Ci sono cadaveri tra le baracche. I bambini vengono portati fuori dal campo, mostrano i numeri sui loro polsi.
Tracce delle atrocità naziste nel campo: resti umani carbonizzati, forni, camere a gas, cadaveri. Il lavoro della commissione indaga sulle atrocità dei nazisti in presenza di ex prigionieri. Funerale. Il medico legale esamina le persone liberate.
Sulla gestione digitale della “soluzione finale”
- nota di Trancemedia.eu
Prima che le tracce in rete scompaiano del tutto, può essere interessante cercare informazione sulla genesi stessa della “società dell’informazione”: quando la scheda perforata, ove la presenza o assenza di fori memorizza l’informazione in modalità binaria, venne applicata alla gestione della popolazione. La tecnologia, risalente al XVIII secolo per applicazioni tessili e musicali, fu sviluppata in Germania e altrove. Negli USA fu utilizzata per censimento della popolazione dal 1890. In seguito a fallimenti e transazioni di proprietà industriale, nel 1910 i brevetti si concentrarono nella tedesca Dehomag che -dal 1924- finì sotto il controllo della statunitense IBM.
Sentenze gentili, e generose applicazioni della prescrizione, hanno lasciato indenne l’americana IBM da un’accusa infamante. Meriterebbe memoria nel giorno della memoria?
Qualche link per curiosi (i collegamenti aprono in nuova scheda – lingua inglese):
En.Wikipedia : rimandi su IBM nella Seconda Guerra Mondiale
Sidney Morning Herald del 19 agosto 2006 : cade in prescrizione l’accusa dei Gitani a IBM
Archive.org : IBM e l’Olocausto: l’alleanza strategica tra la Germania nazista e la più potente società americana, libro di Edwin Black – Crown Publishers, NYC 2001
FILM DI CO-PRODUZIONE SOVIETICO-POLACCA (1974)
Помни имя своё – Ricorda il tuo nome
Il film di Sergei Kolosov è una produzione congiunta sovietico-polacca degli studi cinematografici Mosfilm e Illusion.
Il film (un’ora e mezza) è in lingua russa, visionabile con sottotitoli automatici in italiano. Ha ricevuto oltre un milione di visualizzazioni online. Qui sotto: traduzione della presentazione e di un commento recente sul canale youtube di Mosfilm, cui è collegato il nostro videoplayer.
Il film è ambientato contemporaneamente negli anni ’60 e durante la Grande Guerra Patriottica, i cui episodi ricorrono nella memoria dell’eroina. Appena dato alla luce suo figlio, Zinaida si ritrovò nell’inferno della prigionia nazista, prima in un campo vicino a Vitebsk, poi ad Auschwitz. Madre e figlio furono separati con la forza. Sono passati anni. Per tutto questo tempo, Zinaida cerca suo figlio e infine lo trova. Il piccolo Gena ricevette il nome polacco Eugeniusz e sua madre era la donna polacca Halina Trushinskaya.
Commento di @Alba Gareeva, gennaio 2024: Mio padre, un veterano della Seconda Guerra Mondiale, ha raccontato come hanno liberato i prigionieri dei campi di concentramento. “Io”, ha detto, “ho visto tanti villaggi bruciati e città distrutte, ma non potevo sopportare la vista dei forni con ossa umane. Non erano le persone che ci venivano incontro, ma i fantasmi delle persone, scheletri di stracci. Fu allora che sentii orrore per la prima volta, sembrava che uscissero dalle tombe, che uscissero i morti. E un fetore terribile, il fetore delle baracche, delle stufe, del grasso delle persone bruciate che emanava dalla stufa. Le mani tremavano, all’inizio piangevo come un animale. Molti di noi poi hanno vomitato per quanto hanno visto, qualcuno scivolava impotente lungo il muro – le gambe non reggevano per lo shock. E dopo divampò un tale disgusto che la forza riapparve. Ricorderò questo orrore per tutta la vita”. Ciò di cui parlava mio padre non viene mostrato nei film: la debolezza di un soldato. Ma furono loro, i nostri padri e nonni, i liberatori dal fascismo. E nessuno cambierà questo.
27 Gennaio 2024