PEGGIOCURE TORINESI
L’abbattimento degli alberi lede il diritto alla salute, sì ma
La sentenza del Tribunale di Torino ha riconosciuto che, se realizzato come prevedeva l’amministrazione, per grandi lotti e in un tempo massimo di 18 mesi, il progetto di taglio dell’alberata in Corso Belgio (241 aceri negundo) avrebbe causato agli abitanti della zona un danno alla salute. È stato accertato che in Corso Umbria l’intervento gemello di quello di Corso Belgio ha indotto un aumento dei valori di temperatura massima stagionale di +2°C.
Gli alberi di Corso Belgio, pertanto, potranno essere sostituiti con piante alte almeno 4 metri e dal fusto con circonferenza di 20-25 centimetri, non in blocco ma in 5 anni. Ordinanza del Tribunale, che ha così parzialmente accolto il ricorso del Comitato “Salviamo gli alberi di Corso Belgio” (un anno di attivismo contro il piano comunale di rimozione dei grandi aceri).
La giustificazione per il taglio, da parte del Comune, è che questi alberi – piantati circa 70 anni fa – sono a fine ciclo di vita; valutazione, secondo il Comitato, di cui non esiste evidenza scientifica: l’acero è una pianta che vive fino a 150 anni.
“Corso Belgio si rifà il look” era lo slogan dell’operazione nel 2023, come se gli alberi fossero oggetti decorativi e non elementi ecosistemici.
Il Comitato evidenzia come questa non-cura è causata da una gestione del patrimonio verde ormai esternalizzata (centinaia di giardinieri non ci sono più, e i fatturati si fanno su progetti, più che per manutenzione), con gare al massimo ribasso e gestione per blocchi del verde pubblico.
Operazioni irreversibili. Secondo uno studio americano, i nuovi alberi piantati nelle città avranno vita tra 7 e 28 anni dunque in futuro le grandi alberate come quella di Corso Belgio usciranno dal menu. E Torino perderà un altro po’ di ossigeno senza i grandi alberi che più sono grandi, più lavorano e stoccano CO2.
Il Comitato continua ad opporsi al taglio di alberi non malati, e indice un’Assemblea cittadina per domenica 16 giugno in Corso Belgio 79.
3 Giugno 2024