ECONOMIA ELEMENTALE
L’acqua è PUBBLICA, lo ha deciso un referendum, non un dividendo
L'ABC lo insegna Napoli,
prima grande città
che onora l'esito referendario
26 maggio 2020 - In preparazione dell'assemblea di sindaci del Torinese che a giugno deciderà le sorti dell'azienda idrica SMAT, il comitato Acqua Pubblica Torino ha incontrato online ABC Napoli per discuterne l'esperienza.
Tiziana Ripani
Martedì 26 maggio 2020 il Comitato Acqua Pubblica Torino ha invitato a un incontro telematico Sergio D’Angelo, legale rappresentante di ABC – Acqua Bene Comune Napoli (apre pdf Statuto in nuova scheda), la prima – e per ora unica – grande azienda di gestione dell’acqua che è stata ripubblicizzata già nel 2012, ottemperando speditamente al volere di quel 95% di votanti che al referendum del giugno 2011 dissero sì all’acqua pubblica e fuori dal mercato.
Acqua Pubblica Torino, componente del Forum italiano dei movimenti per l’acqua, dal 2007 si batte per “difendere un bene primario, paradigmatico di tutti i beni comuni, all’interno di un contesto in cui movimenti e lotte sociali rivendicano un’alternativa al sistema neoliberista basato sullo sfruttamento della natura e delle nostre vite.”
Dopo la vittoria referendaria, il Comitato si è impegnato in un lungo e defatigante confronto con la Provincia e il Comune di Torino per la ripubblicizzazione di SMAT, la società per azioni che “dà da bere” a 2,2 milioni di abitanti in 286 Comuni dell’area torinese.
A 6 anni dal referendum, la delibera di trasformazione dell’azienda idrica SMAT SpA in soggetto di diritto pubblico a proprietà comunale ha visto la luce il 9 ottobre 2017, ma da allora è rimasta lettera morta, mentre utili e dividendi SMAT crescevano.
Ora siamo al dunque: il 5 giugno 2020 l’Assemblea dei Comuni soci SMAT è convocata allo Stadio Olimpico di Torino per decidere se rispettare – dopo 9 anni – la volontà dei cittadini e attuare in pratica la trasformazione di SMAT, sulla scia napoletana.
Ma in Italia, e soprattutto a Torino, c’è stata una fortissima campagna denigratoria contro il “cattivo esempio” di Napoli, attraverso la narrazione allarmistica di chi ha interesse a che l’acqua resti nelle mani del mercato (il link apre in nuova scheda).
Napoli ha affermato un concetto importante, l’acqua è un bene comune tanto da darne il nome alla sua società idrica pubblica, ed ha seguito la strada di Parigi, Berlino e molte altre città europee. A Parigi, ad esempio, la trasformazione di Eau de Paris ha creato nuovi posti di lavoro, professionalità più alte e innovatrici tagliando costose consulenze esterne.
ABC Napoli è un’azienda che dalla sua istituzione chiude i bilanci in utile. Questi risultati sono stati raggiunti senza scorpori della pregressa situazione debitoria che ABC ha ereditato dalla precedente azienda idrica ARIN SpA, mentre avrebbe potuto, come è usuale, creare una nuova azienda speciale, lasciando i debiti alla vecchia società. Non averlo fatto è indice di correttezza che difficilmente trova riscontro nelle società di diritto privato.
In sintesi:
● ABC ha fatto una scelta strategica: nessun ricorso a strumenti finanziari;
● non distribuisce dividendi;
● con i suoi apprezzabili utili, investe per la riduzione delle perdite idriche (32%) che sono più basse della media della dispersione nazionale (40%);
● pratica tariffe tra le più basse d’Italia;
● garantisce una qualità dell’acqua erogata attraverso un numero di controlli cinque volte superiore a quelli previsti per legge;
● può vantare una gestione amministrativa che consente una capacità di incasso dei crediti dell’85% (enormemente superiore a quanto riescono a realizzare, nello stesso contesto geografico, le gestioni di diritto privato); ABC difficilmente interviene con distacchi di fornitura verso utenze domestiche ma piuttosto verso condotte scorrette di aziende pubbliche e private;
● ha sviluppato un sistema di welfare aziendale all’avanguardia.
Per promuovere la partecipazione di tutti alla gestione del bene “acqua”, è stato istituito un Comitato di Sorveglianza, fortemente voluto dal Comune di Napoli, momento di ascolto di ABC nei confronti del territorio (cittadini-utenti, comitati, forum per l’acqua pubblica, gruppi ambientalisti, istituzioni) e un Consiglio civico (apre pdf in nuova scheda) che viene convocato attraverso la bolletta: sono organi che hanno potere propositivo e garantiscono una funzione di controllo.
Con l’emergenza Covid, ABC ha sospeso i pagamenti di utenti in difficoltà, con possibilità di rateizzazione in 5 anni, mentre è in studio un bonus idrico per redditi ISEE fino a 9.000 euro.
Torino e gli altri Comuni daranno l’acqua ai cittadini oppure alle banche privatizzate?
28 Maggio 2020