ALTER GLOBALISMO IN ATTO

Les Soulèvements de la Terre en [ex-Franç-] Afrique

Quel che rispunta ovunque
non può essere soppresso!
L'uranio del Niger rischia
di non alimentare più
le centrali nucleari del "padroncino",
un quarto dell'elettricità francese.
Chiedevano aiuto contro il terrorismo;
gli è stato rifiutato per destabilizzarli:
Macron gioca alla Clinton, e perderà.

Collage di dichiarazioni da Burkina-Faso, Mali, Niger

In questa pagina, cinque video per aggiornare la nostra conoscenza del Sahel che cerca di sottrarsi al neo-colonialismo con ribellioni militari e nuovi governi di transizione. In Burkina Faso, come nel Mali e in Niger, promettono giustizia sociale e cercano di sgominare le “insurrezioni” jihadiste dell’ultimo decennio – senza ancora riuscire a smantellarne la direzione strategica, evidentemente sovranazionale. I mezzi di Trancemedia.eu sono molto ridotti, ma il francese africano (che vorremmo sottotitolare) è ben comprensibile a chi abbia una pur parziale conoscenza della lingua del nostro vicinato di nord-ovest.


Cap. Ibrahim Traoré, presidente di transizione del Burkina Faso:“La Russia è famiglia per l’Africa”. Dichiarazione durante gli incontri Russia-Africa della scorsa settimana (v. sotto, articolo correlato). Dal canale youtube di BreakThrough News. Lingua francese con s.t. inglese, durata 3 min


Col. Abdoulaye Maïga, primo ministro di transizione del Mali, il 3 agosto 2023, dalla capitale Bamako. Dal canale youtube di BreakThrough News. Lingua francese con s.t. inglese, durata 3 min 40″


Col. Maj. Amadou Abdramane, capo di stato di transizione del Niger, il 26 luglio 2023 a Niamey, annuncia la nascita della 7a Repubblica. Dal canale youtube Africanews. Lingua francese, durata 1 minuto e mezzo. Nei giorni successivi, manifestazioni popolari a sostegno del nuovo governo hanno riempito le strade di Niamey, contrariamente a quanto riporta questa news favorevole al governo deposto e non insensibile agli interessi della Françafrique.


Qui un discorso “dimenticato” dal tritacarne mediatico del West, perché importante. Lo pronuncia, il 25 settembre 2022 davanti alla 77a Assemblea Generale ONU, Abdoulaye Maïga, primo ministro di transizione della Repubblica del Mali. Un’ampia, accorata esposizione che il West ha ignorato, contando sull’azione sovversiva dei tagliagole; da prima del 1979 (inizio conflitto URSS in Afghanistan), finanziare e armare gli estremisti “religiosi” ha portato disastri alle popolazioni e frutti egemonici all’Occidente anglosassone e francese. In Mali, mal gliene incolse: le forze laiche sono riuscite a prendere il sopravvento nonostante il rifiuto francese di aiutarle. Inspiegabile la condotta dell’esile Macron, che con gli Anglosassoni non riesce mai ad essere arrogante quanto lo è senza misura con i Francesi, con i Russi, e massimamente con gli Africani. La scuola De Gaulle non gli ha insegnato nulla: è moderno, lui.
Quel che conta è che oggi l’intera regione del Sahel si avvia verso la vera indipendenza e la cooperazione Sud-Sud, anche se la strada è lunga e irta di ostacoli.

Dal canale youtube delle Nazioni Unite, lingua francese, durata 35 min.


Chi è arrivato sin qui può cogliere tutte le valenze della ‘grande interview’ che segue, di Antoine Cléraux -per Afrique Media– al Cap. Ibrahim Traoré, presidente di transizione del Burkina Faso, pubblicata il 1° agosto 2023 sul canale youtube di Afrique Média, registrata al ritorno del presidente Taoré dall’incontro Russia-Africa di San Pietroburgo.
Due note non-gossip sui dialoganti: Cléraux è noto al pubblico francofono per essere stato, prima delle sanzioni anti-russe che hanno chiuso RT France, giornalista in quella emittente; Traoré è nato nel 1988, un anno dopo l’assassinio di Thomas Sankara, del quale è frequentemente considerato potenziale successore. Di famiglia sunnita, il giovane ufficiale Traoré si è distinto sul campo contro i ribelli jihadisti (in questa intervista definiti ‘il nemico’) e la sua partecipazione al rovesciamento del presidente Sandaogo Damiba nasce dall’incapacità del predecessore di contenere l’insurrezione jihadista.
Una nota soggettiva del redattore di questa pagina [cp] : ascoltando Traoré il giorno dopo l’anniversario della strage di Bologna [vedi], sono stato colpito dal parallelo jihadisti-fascisti, ma ancor più dalla domanda che Traoré si pone in Burkina Faso, la stessa che Bolognesi Mattarella Lepore si sono posti a Bologna 2023: chi ha diretto, finanziato e armato gli stragisti – sopra il livello P2? Da non perdere, intorno al minuto 10 la riflessione sui media, min. 13 chi equipaggia il nemico, min. 17 partenariati militari. Consiglio: non perdete una parola.

Titolo del video è PRÉSIDENT IBRAHIM TRAORÉ: “ON SENT QUE, IL Y’A DES MAINS EXTÉRIEURS QUI ARME L’ENNEMI”A L’INTERVIEW (Il presidente Ibrahim Traoré: “Si sente che ci sono mani esterne che armano il nemico” a L’Interview) ; 1° agosto 2023, canale youtube di France Média, lingua francese, durata 30 min.

 

3 Agosto 2023

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